SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “TANTE PAROLE E POCHI FATTI, IL GOVERNO LASCIA DA SOLA LA FAMIGLIA SALIS”

“Ha ragione il padre di Ilaria Salis, il governo italiano li sta lasciando vergognosamente soli. Da Nordio e Tajani tanti no, perfino alla richiesta della famiglia di una nota in cui l’Italia fornisce garanzie sulle condizioni di sicurezza dei domiciliari. Il Ministro della Giustizia Nordio, sempre pronto a mettere nel mirino la magistratura italiana, dice invece che quella ungherese è indipendente e che l’Italia non può interferire. ‘Chiedete i domiciliari in Ungheria’ dicono i ministri Nordio e Tajani, ritenendo il passaggio necessario per la concessione dei domiciliari in Italia. Ma la Commissione europea ha invece detto ieri che il passaggio diretto dalla detenzione in carcere ai domiciliari in Italia è possibile, e si dice pronta ad aprire una procedura d’infrazione. Servirebbe un’iniziativa, diplomatica e politica, che Il governo non vuole fare.”

Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Nordio e Tajani si nascondono dietro la richiesta dei domiciliari in Ungheria, sapendo benissimo che sono stati già rifiutati tre volte e che la Salis non ha nessun domicilio in quel Paese, prosegue il capogruppo di Avs. La verità è che niente deve turbare il rapporto con Orbán, ora che la Meloni si prepara ad accoglierlo nel partito dei conservatori europei. L’Ungheria è il paese dove è possibile organizzare alla luce del sole un evento come ‘Festung Budapest’ (Fortezza Budapest), che celebra le imprese militari delle SS naziste in Ungheria, con un contributo governativo di 180mila euro. Un evento accompagnato da attacchi incendiari ai campi rom, assalti a locali di sinistra e a centri studi ebraici, oltre al pestaggio di stranieri. Ai rari arresti di estremisti di destra è seguito un atteggiamento sempre molto blando da parte delle autorità, mentre gli antifascisti che protestano rischiano fino a 24 anni di carcere. Un altro esempio dell’Europa che non vogliamo e con cui la destra italiana va invece a braccetto.”