“Il famigerato decreto lavoro approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è deludente e propagandistico: non affronta minimamente il problema salariale e l’erosione del potere d’acquisto e spaccia un bonus di soli sei mesi per il taglio delle tasse più grande degli ultimi decenni. Un bluff che prende in giro gli italiani e porterà più precarietà e povertà. In realtà le misure approvate dal governo Meloni sono un ulteriore sconto sui contributi previdenziali a carico del lavoratore che aggiungono poche decine di euro al taglio già fatto dal governo Draghi in vigore fino al 31 dicembre. Cifre inadeguate a contrastare la perdita del potere d’acquisto dei salari.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.
“La cancellazione del reddito di cittadinanza con una misura confusa e parziale porterà a nuove povertà. Nel decreto non ci sono inoltre risorse per l’aumento dei contratti pubblici o il sostegno a quelli privati. Nessun posto di lavoro in più. Niente sul lavoro povero ma allungano la precarietà dei giovani con la liberalizzazione dei contratti a termine, con i voucher. La Meloni mette qualche decina di euro in più in busta paga ai genitori ma costringe ad una precarietà infinita i figli che si vedranno rinnovare i contratti precari. L’Italia non ha bisogno di nuova povertà o di maggiore precarietà. L’Italia non ha bisogno di propaganda ma di misure strutturali, e non una tantum, a cominciare dall’approvazione di una legge sul salario minimo, di risorse per rinnovare i contratti pubblici e privati scaduti da tempo e di misure per far uscire i giovani dalla precarietà, dando loro un futuro certo, stabile. Invece la Meloni, che dice di voler combattere l’assistenzialismo, se la prende con gli assistiti, con chi non ce la fa.”