All Posts Tagged: Dl lavoro

DL LAVORO – MAGNI (AVS): “DIVIDE I POVERI IN CATEGORIE E PRECARIZZA ULTERIORMENTE IL LAVORO”

“Il decreto lavoro del governo è iniquo, aumenta la precarietà, cancella persino la speranza di una vita migliore, non risolve i problemi delle persone e non affronta la povertà. Le misure individuate a sostegno della povertà dividono i poveri in categorie: quelli che prenderanno qualcosa, quelli che prenderanno qualcosina e quelli che non prenderanno nulla. Questo decreto andava stracciato e riscritto da capo. Abbiamo chiesto, inascoltati, un salario minimo, perché una proposta lavorativa può dirsi irrinunciabile solo se prevede una tariffa oraria dignitosa, altrimenti è ricatto. Abbiamo chiesto un sostegno universale per tutti quelli che sono in condizione di povertà, senza lasciare indietro nessuno. E invece niente. Sul cuneo fiscale avevano sbandierato il maggior taglio delle tasse degli ultimi decenni e invece è un intervento del tutto insufficiente, una misura temporanea, che dovrà essere poi rifinanziata a fine anno. Non si è affrontato il salario povero, molti lavoratori non arrivano alla fine del mese. Quando io ero giovane, e ho messo su famiglia, io e la mia compagna lavoravamo in fabbrica e su questo abbiamo costruito il nostro futuro. I giovani precari come faranno a costruirsi il loro futuro. La risposta del governo e della maggioranza invece è stata quella di liberalizzare ancora di più il lavoro e quella di escludere dalla misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza intere categorie. Siamo passati da un reddito universale ad uno che forse lo prendi. Insomma, questo è un provvedimento divisivo, che cerca di mettere toppe non risolutive ai buchi provocati dallo stesso Governo e dalla stessa maggioranza e che produrrà solo una guerra tra poveri, senza cancellare la povertà. Per questi motivi l’Alleanza Verdi e Sinistra vota no al decreto propaganda sul lavoro.”

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DL LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “IL LAVORO UNITARIO DELL’OPPOSIZIONE COSTRINGE LA MAGGIORANZA E IL GOVERNO A CAMBIARE”

“Hanno tentato in tutti i modi di nascondere l’errore commesso oggi in commissione Bilancio come un banale errore di percorso. In realtà la maggioranza è nel caos più assoluto. Divisioni e crepe sono sempre più evidenti. Ora grazie al lavoro dell’opposizione la maggioranza e il governo sono costretti a cambiare gli emendamenti presentati dalla relatrice e il parere su cui oggi sono andati sotto in commissione Bilancio. Una prima vittoria dell’opposizione che sul tema lavoro ha lavorato unito e compatto dal primo minuto. Resta comunque una maggioranza in confusione perenne che sicuramente non fa bene al Paese.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “PRIMA TAGLIANO IL FONDO DI RISARCIMENTI DELLE VITTIME DEL LAVORO E POI PRESENTANO UN EMENDAMENTO PER RIFINANZIARLO. L’ARROGANZA E LA CIALTRONERIA DEL GOVERNO”

“Dopo oltre un mese di discussione in commissione Lavoro del Senato, oggi l’approdo in Aula del Dl Lavoro. La maggioranza e il governo in queste settimane sono stati sordi alle proposte migliorative delle opposizioni ad una legge che precarizza ulteriormente il lavoro. Ore e ore di discussione sugli emendamenti, emendamenti segnalati e oggi il blitz del governo che attraverso la relatrice presenta undici nuovi emendamenti direttamente in Aula. Un modo di lavorare assurdo ma soprattutto un’arroganza senza precedenti. Oltre all’arroganza c’è anche cialtroneria, perché con un decreto del ministro del lavoro Calderone è stato ridimensionato con un sostanzioso taglio il ‘Fondo di sostegno per le vittime di gravi infortuni’, un vero e proprio oltraggio alle famiglie delle vittime. E con un colpo di scena oggi lo rifinanziano attraverso uno degli emendamenti presentati in Aula. Con una mano tolgono e con l’altra rimettono. Erano pronti ma non ce ne siamo accorti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “I DATI SULLA POVERTÀ DOVREBBERO PREOCCUPARE MELONI, INVECE IL DL LAVORO PEGGIORA LE CONDIZIONI DI LAVORATORI E LAVORATRICI”

“I dati sulla povertà diffusi ieri dall’Istat dovrebbero preoccupare Meloni e il governo. Oltre 13 milioni sono a rischio povertà o esclusione sociale. Dato che potrebbe peggiorare per le politiche sbagliate della destra. I dati ci dicono anche che il reddito di cittadinanza in questi anni ha fatto da diga impedendo che altre persone scivolassero verso la soglia di povertà. Ed è proprio questo che dovrebbe preoccupare la Meloni. Perché la cancellazione del reddito di cittadinanza, unica misura strutturale di contrasto alla povertà, l’ulteriore precarizzazione del lavoro e l’introduzione dei voucher peggioreranno sicuramente la situazione. Il Dl Lavoro che stiamo discutendo in questi giorni non risolve i problemi, anzi li amplifica.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

“Già oggi il Censis su dati Istat/Eurostat osserva che il 10% dei lavoratori è in povertà relativa, dato che sale al 18% al sud, e oltre 3,8 milioni di lavoratori ha una retribuzione uguale o inferiore ai 6.000 euro anno, prosegue Magni. Un’inflazione ormai fuori controllo, e la relativa speculazione che impedisce un rallentamento degli aumenti, sta mettendo a dura prova le famiglie meno abbienti mettendo a rischio la tenuta sociale del paese. La disuguaglianza e l’aumento delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici sono la vera emergenza del Paese. Ma la Meloni non se ne è accorta. Alleanza Verdi e Sinistra è contro il decreto lavoro perché pensiamo che al Paese serva un maggiore contrasto alla povertà, un salario minimo legale e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. E lo faremo in Parlamento e nel Paese.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “LA MAGGIORANZA PEGGIORA IL TESTO DEL GOVERNO”

“La destra al governo è sorda alle proposte di modifica al decreto lavoro soprattutto sui lavoratori fragili o sulle donne vittime di violenza. La maggioranza, se possibile, sta peggiorando il testo del governo. Maggiore precarietà con il rinnovo dei contratti a termine senza causali entro i 12 mesi, stop allo smart working per i genitori di under 14 o maggiori paletti per l’utilizzo della Carta di inclusione, lo strumento che sostituisce il Reddito di cittadinanza, sono solo alcuni esempi peggiorativi approvati in commissione in Senato. Invece di rendere il lavoro a termine più oneroso, limitare il lavoro occasionale, contrastare e ridurre le forme contrattuali atipiche, contrastare il dumping contrattuale e introdurre un salario minimo legale il governo e la maggioranza hanno ulteriormente liberalizzato il lavoro con il rischio, anzi direi quasi la certezza, di ampliare la fascia di lavoro povero e conseguentemente di lavoratori poveri. Come al solito invece di difendere il lavoro e i lavoratori il governo pensa solo ad allargare le maglie della precarietà. Noi siamo contro questo decreto perché pensiamo che al Paese serva un maggiore contrasto alla povertà, un salario minimo legale e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. E lo faremo in Parlamento e nel Paese.”

Lo afferma il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra.

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “CONTRASTO ALLA POVERTA’, SALARIO MINIMO E MISURE PER UN LAVORO STABILE E DIGNITOSO. AVS PRESENTA QUARANTA EMENDAMENTI”

“Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra del Senato ha presentato 40 emendamenti e 2 ordini del giorno al Decreto Lavoro. Le proposte di modifica di AVS partono da tre direttrici principali: contrasto alla povertà, salario minimo legale, misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso, spiega il senatore Magni. Innanzitutto ripristiniamo un contrasto alla povertà universale tornando al reddito di cittadinanza estendendolo ai single, alle donne vittime di violenza, a chi si trova in particolari condizioni di fragilità e disagio, fino al permanere delle condizioni di povertà. Eliminiamo inoltre il requisito di accesso all’assegno di inclusione, che prevede la presenza di un componente minore, disabile o con sessant’anni di età, superando anche la disposizione della Legge di bilancio 2023. Introduciamo un salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. Come Alleanza Verdi e Sinistra chiediamo di modificare inoltre i requisiti dell’offerta di lavoro irrinunciabile, che deve rispettare i minimi tariffari da CCNL stabiliti nel minimo a 9 euro lordi l’ora, deve essere indeterminato e entro i 50 km. Contro la precarietà proponiamo la modifica dei contratti a termine riportando la durata a massimo dodici mesi e superando la a-causalità. Modifiche necessarie per riportare la tipologia del contratto a termine alla sua naturale funzione, considerato che il contratto a tempo indeterminato deve tornare a essere la forma comune dei rapporti di lavoro.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “LO SCONTO DELLE SANZIONI PER I MANCATI VERSAMENTI, È UN REGALO DEL GOVERNO ALLE IMPRESE A DISCAPITO DEI LAVORATORI”

“Dal governo ennesimo regalo alle imprese. L’ormai famoso decreto primo maggio, solo annunciato e mai presentato alle camere, tra le tante cose che non vanno contiene anche un nuovo regalo alle imprese: sconto sulle sanzioni per chi non versa i contributi previdenziali sotto i 10.000 euro. Un pessimo segnale che lascia chiaramente intendere che è più conveniente non pagare che cercare di rimanere in regola con i versamenti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il pagamento dei contributi Inps dei lavoratori dipendenti da parte delle imprese è un dispositivo importante che permette ai lavoratori di poter accumulare il necessario per avere poi una pensione, prosegue Magni. Quello fatto dal governo è un chiaro favore a quel mondo che da sempre costituisce una delle colonne principali dei sostenitori del centrodestra. Peccato che questo accada a discapito dei lavoratori. In Parlamento presenteremo degli emendamenti che modificano questa norma sbagliata.”

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DL LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “DELUDENTE E PROPAGANDISTICO. METTE POCHI EURO IN BUSTA PAGA AI GENITORI, MA COSTRINGE I FIGLI ALLA PRECARIETA'”

“Il famigerato decreto lavoro approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è deludente e propagandistico: non affronta minimamente il problema salariale e l’erosione del potere d’acquisto e spaccia un bonus di soli sei mesi per il taglio delle tasse più grande degli ultimi decenni. Un bluff che prende in giro gli italiani e porterà più precarietà e povertà. In realtà le misure approvate dal governo Meloni sono un ulteriore sconto sui contributi previdenziali a carico del lavoratore che aggiungono poche decine di euro al taglio già fatto dal governo Draghi in vigore fino al 31 dicembre. Cifre inadeguate a contrastare la perdita del potere d’acquisto dei salari.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

“La cancellazione del reddito di cittadinanza con una misura confusa e parziale porterà a nuove povertà. Nel decreto non ci sono inoltre risorse per l’aumento dei contratti pubblici o il sostegno a quelli privati. Nessun posto di lavoro in più. Niente sul lavoro povero ma allungano la precarietà dei giovani con la liberalizzazione dei contratti a termine, con i voucher. La Meloni mette qualche decina di euro in più in busta paga ai genitori ma costringe ad una precarietà infinita i figli che si vedranno rinnovare i contratti precari. L’Italia non ha bisogno di nuova povertà o di maggiore precarietà. L’Italia non ha bisogno di propaganda ma di misure strutturali, e non una tantum, a cominciare dall’approvazione di una legge sul salario minimo, di risorse per rinnovare i contratti pubblici e privati scaduti da tempo e di misure per far uscire i giovani dalla precarietà, dando loro un futuro certo, stabile. Invece la Meloni, che dice di voler combattere l’assistenzialismo, se la prende con gli assistiti, con chi non ce la fa.”

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