All Posts Tagged: Dl lavoro

DL LAVORO – MAGNI (AVS): “CONTRASTO ALLA POVERTA’, SALARIO MINIMO E MISURE PER UN LAVORO STABILE E DIGNITOSO. AVS PRESENTA QUARANTA EMENDAMENTI”

“Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra del Senato ha presentato 40 emendamenti e 2 ordini del giorno al Decreto Lavoro. Le proposte di modifica di AVS partono da tre direttrici principali: contrasto alla povertà, salario minimo legale, misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso, spiega il senatore Magni. Innanzitutto ripristiniamo un contrasto alla povertà universale tornando al reddito di cittadinanza estendendolo ai single, alle donne vittime di violenza, a chi si trova in particolari condizioni di fragilità e disagio, fino al permanere delle condizioni di povertà. Eliminiamo inoltre il requisito di accesso all’assegno di inclusione, che prevede la presenza di un componente minore, disabile o con sessant’anni di età, superando anche la disposizione della Legge di bilancio 2023. Introduciamo un salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. Come Alleanza Verdi e Sinistra chiediamo di modificare inoltre i requisiti dell’offerta di lavoro irrinunciabile, che deve rispettare i minimi tariffari da CCNL stabiliti nel minimo a 9 euro lordi l’ora, deve essere indeterminato e entro i 50 km. Contro la precarietà proponiamo la modifica dei contratti a termine riportando la durata a massimo dodici mesi e superando la a-causalità. Modifiche necessarie per riportare la tipologia del contratto a termine alla sua naturale funzione, considerato che il contratto a tempo indeterminato deve tornare a essere la forma comune dei rapporti di lavoro.”

Approfondisci

DL LAVORO – MAGNI (AVS): “LO SCONTO DELLE SANZIONI PER I MANCATI VERSAMENTI, È UN REGALO DEL GOVERNO ALLE IMPRESE A DISCAPITO DEI LAVORATORI”

“Dal governo ennesimo regalo alle imprese. L’ormai famoso decreto primo maggio, solo annunciato e mai presentato alle camere, tra le tante cose che non vanno contiene anche un nuovo regalo alle imprese: sconto sulle sanzioni per chi non versa i contributi previdenziali sotto i 10.000 euro. Un pessimo segnale che lascia chiaramente intendere che è più conveniente non pagare che cercare di rimanere in regola con i versamenti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il pagamento dei contributi Inps dei lavoratori dipendenti da parte delle imprese è un dispositivo importante che permette ai lavoratori di poter accumulare il necessario per avere poi una pensione, prosegue Magni. Quello fatto dal governo è un chiaro favore a quel mondo che da sempre costituisce una delle colonne principali dei sostenitori del centrodestra. Peccato che questo accada a discapito dei lavoratori. In Parlamento presenteremo degli emendamenti che modificano questa norma sbagliata.”

Approfondisci

DL LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “DELUDENTE E PROPAGANDISTICO. METTE POCHI EURO IN BUSTA PAGA AI GENITORI, MA COSTRINGE I FIGLI ALLA PRECARIETA'”

“Il famigerato decreto lavoro approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è deludente e propagandistico: non affronta minimamente il problema salariale e l’erosione del potere d’acquisto e spaccia un bonus di soli sei mesi per il taglio delle tasse più grande degli ultimi decenni. Un bluff che prende in giro gli italiani e porterà più precarietà e povertà. In realtà le misure approvate dal governo Meloni sono un ulteriore sconto sui contributi previdenziali a carico del lavoratore che aggiungono poche decine di euro al taglio già fatto dal governo Draghi in vigore fino al 31 dicembre. Cifre inadeguate a contrastare la perdita del potere d’acquisto dei salari.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

“La cancellazione del reddito di cittadinanza con una misura confusa e parziale porterà a nuove povertà. Nel decreto non ci sono inoltre risorse per l’aumento dei contratti pubblici o il sostegno a quelli privati. Nessun posto di lavoro in più. Niente sul lavoro povero ma allungano la precarietà dei giovani con la liberalizzazione dei contratti a termine, con i voucher. La Meloni mette qualche decina di euro in più in busta paga ai genitori ma costringe ad una precarietà infinita i figli che si vedranno rinnovare i contratti precari. L’Italia non ha bisogno di nuova povertà o di maggiore precarietà. L’Italia non ha bisogno di propaganda ma di misure strutturali, e non una tantum, a cominciare dall’approvazione di una legge sul salario minimo, di risorse per rinnovare i contratti pubblici e privati scaduti da tempo e di misure per far uscire i giovani dalla precarietà, dando loro un futuro certo, stabile. Invece la Meloni, che dice di voler combattere l’assistenzialismo, se la prende con gli assistiti, con chi non ce la fa.”

Approfondisci