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DELEGA UE – MAGNI (AVS): “POCHE LUCI E TANTE OMBRE. LA NORMA ‘BAVAGLIO’ CONTRO LE NORME UE SULLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA”

“La legge europea e la legge di delegazione europea sono due strumenti tramite i quali l’ordinamento italiano recepisce e si adegua alle norme dell’Ue. Un atto rilevante ai fini dell’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, e per evitare i rischi dell’apertura di procedure di infrazione. Quello presentato dal governo Meloni è un provvedimento fatto di luci e ombre. Tra le luci non posso non ricordare le norme sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni durante il lavoro, o il recepimento della direttiva sull’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne. Le criticità e le ombre però superano le note positive. La prima, macroscopica, è la cosiddetta norma ‘Bavaglio’ introdotta alla Camera e sulla quale siamo assolutamente contrari, e ci siamo battuti per la soppressione. Venduta come una norma di civiltà e di recepimento di direttive europee, la norma bavaglio va addirittura contro la direttiva europea sulla presunzione di innocenza che, invece, prevede che la stampa non abbia vincoli. La direttiva europea non si preoccupa di limitare le pubblicazioni di atti di indagine ma interviene su una serie di legittime garanzie per coloro che sono indagati o imputati. La direttiva, quindi, non costituisce la base giuridica per limitare la libertà di stampa, come la destra vorrebbe far credere. Altra grave pecca di questo provvedimento è il mancato recepimento della direttiva 2041 del 2022 sul salario minimo, su cui abbiamo presentato, a mia prima firma, e sottoscritto da senatori e senatrici dell’opposizione, un emendamento che è stato bocciato solo grazie al voto contrario del Presidente di Commissione. La destra anche questa volta ha perso un’occasione. Salario minimo significa anche redistribuire dal capitale al lavoro, non assistenzialismo, come si cerca, strumentalmente, di far credere. L’introduzione di un salario minimo è una scelta di civiltà che continueremo a sostenere in Parlamento e nel Paese.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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SEGRE – MAGNI (AVS): “SOLIDARIETA’ DI AVS A LILIANA SEGRE. SI DEVONO RESPINGERE QUESTE ACCUSE INFAMANTI”

“Esprimo la mia solidarietà e quella del gruppo Avs-Misto alla senatrice Liliana Segre, non solo perché fa parte del gruppo Misto, ma per la sua storia, per quello che rappresenta per tutti noi, per la sua testimonianza e per i valori che ha espresso e che ha portato in questo ramo del Parlamento. Gli attacchi a Lei rivolti indignano e vanno respinti con forza. Mi auguro che il Parlamento trovi il momento per poter discutere, perché l’odio che si sta seminando dentro il Paese va subito interrotto. Respingiamo le accuse infamanti nei confronti di una persona che ha rappresentato e rappresenta degnamente tutto il nostro popolo. Abbraccio la senatrice Segre, che speriamo di vedere in Aula presto.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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INFLAZIONE – MAGNI (AVS): “CRESCE SOLO L’OCCUPAZIONE PRECARIA, IL POTERE D’ACQUISTO È SOTTO L’INFLAZIONE”

“La destra esulta per i dati Istat sull’occupazione a dicembre, peccato che l’aumento non riguarda il lavoro stabile. Ma leggendo bene i dati, gli scenari sono meno ottimistici. Infatti, secondo l’Istat cresce l’occupazione tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e gli under 34, mentre cala tra donne, dipendenti permanenti e tra chi ha almeno 35 anni. C’è poco da festeggiare, quindi: aumenta la precarietà e ad essere penalizzate sono sempre le donne. Nell’euforia dei festeggiamenti e delle congratulazioni per il lavoro della Meloni, la destra omette di commentare i dati Istat sul potere d’acquisto degli italiani che è cresciuto nella media del 2023 del 3,1% rispetto all’anno precedente, mentre l’inflazione è al 5,7%. Un differenziale in negativo che pesa sui redditi dei lavoratori e delle lavoratrici per circa 600/700 euro all’anno per un salario medio. Una forbice tra salari e inflazione che resta ancora molto alta che colpisce in maniera più forte i poveri, i ceti popolari, i lavoratori poveri, un freno alla ripresa dei consumi e conseguentemente alla crescita del Pil. L’occupazione aumenta, ma è precaria e il potere d’acquisto è ben sotto l’inflazione. Non c’è nulla da festeggiare, anzi.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PENSIONI – MAGNI (AVS): “ACCANIMENTO CONTRO LE DONNE. LA DESTRA PEGGIO DELLA FORNERO, LE LAVORATRICI SONO PENALIZZATE”

“Il governo Meloni è contro le lavoratrici. I dati dello studio che ha analizzano le misure della legge di bilancio 2024, elaborato dall’Ufficio politiche previdenziali della Cgil, dimostrano che il governo Meloni ha impedito alle lavoratrici di andare in pensione prima, azzerando la flessibilità in uscita e costringendole al pensionamento di vecchiaia a 67 anni. Un vero e proprio accanimento contro le donne iniziato con il duo Monti-Fornero e proseguito dal governo della destra che continua a penalizzare le donne. Anzi, a fare cassa sulle loro pensioni. Con l’approvazione delle norme contenute nella scorsa finanziaria solo 3.760 lavoratrici saranno esonerate dalla legge Fornero e Opzione donna ridotta a sole 250 persone. Le lavoratrici italiane già sono discriminate mentre lavorano, con paghe più basse degli uomini, ora grazie alla destra avranno assegni pensionistici più bassi. Un divario di genere inaccettabile. Andare in pensione diventerà sempre più una chimera, una corsa a ostacoli tra uscite di vecchiaia e aspettativa di vita. Alle lavoratrici non resterà che confidare nella buona salute.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza verdi e Sinistra Tino Magni.

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INCIDENTI LAVORO – MAGNI (AVS): “NON È PIù TOLLERABILE MORIRE SUL LAVORO”

“Dalla Lombardia alla Sardegna, passando per il Lazio, le Marche e l’Emilia Romagna nel 2024 si continua a morire sul luogo di lavoro. Si muore in agricoltura, nell’edilizia, per fare manutenzione stradale e ferroviaria, in fabbrica. Non esiste un luogo sicuro sul lavoro, purtroppo. L’ultimo in ordine di tempo è un operaio morto nella notte alla stazione di Chiari, nel bresciano, dopo essere stato travolto sui binari da un treno dell’alta velocità diretto a Napoli. Siamo vicini ai colleghi e ci stringiamo al dolore della famiglia. Gli incidenti sul lavoro sono la manifestazione di una gravissima patologia sociale su cui è urgente porre rimedio attraverso una forte azione preventiva fondata su controlli seri, efficaci, moderni, capillari. Da anni chiediamo maggiori controlli e più sanzioni per chi non rispetta le norme sulla sicurezza sul lavoro. Ma non basta, è necessaria anche un’adeguata formazione per diffondere la cultura della sicurezza a tutti i livelli, a partire dalla scuola. In uno Stato di diritto come il nostro non è tollerabile che si continui a morire a causa del lavoro, magari perché in subappalto o perché precario.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama.

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EX ILVA – MAGNI (AVS): “AL FIANCO DEI LAVORATORI”

“La situazione dell’ex Ilva è al collasso. La vicenda Acciaierie d’Italia è il simbolo del fallimento delle politiche industriali della Meloni e del ministro Urso. La situazione è sempre più grave e impone scelte che rispettino tre condizioni fondamentali: mantenimento di tutti i livelli occupazionali, bonifica ambientale e produzione di acciaio sostenibile. Per superare il disastro ArcelorMittal lo Stato deve riprendere il controllo della produzione dell’acciaio. Perché solo la presenza forte dello Stato può garantire la compatibilità ambientale con la produzione di acciaio a Taranto, e negli altri siti del gruppo, la continuità dei progetti di decarbonizzazione e programmare una seria transizione ecologica e sociale. Senza acciaio non c’è politica industriale. Alleanza Verdi e Sinistra è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di Acciaierie d’Italia e dell’indotto, e dei sindacati che stanno manifestando a Taranto per il diritto al lavoro, per il diritto alla salute e alla sicurezza e per il diritto della comunità tarantina a vivere in un ambiente sano, compatibile con la produzione industriale. I lavoratori, che vivono nell’incertezza del proprio futuro, e la città di Taranto hanno bisogno di risposte urgenti sulla continuità produttiva e la transizione ecologica.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, commentando la manifestazione di protesta comune di lavoratori degli appalti del siderurgico e imprenditori, indetta da Fim, Fiom, Uilm e Usb a cui hanno aderito Aigi, Confapi e Casartigiani.

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FISCO – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO MELONI È AMICO DEGLI EVASORI”

“In un Paese con 90 miliardi di euro all’anno di evasione fiscale e con un’alta propensione ad evadere il fisco di autonomi e imprenditori il governo approva il nuovo concordato preventivo biennale fiscale che da la possibilità di concordare un reddito su cui pagare le imposte nei successivi due anni che avrà l’effetto di cristallizzare un’evasione fiscale di massa. La Meloni liscia il pelo agli evasori e danneggia l’Italia e i milioni di italiani che pagano le tasse. Che saranno costretti a pagarne di più. Invece di combattere l’evasione, aumentare i salari, combattere la piaga del lavoro povero la destra premia i furbi e chi non paga tutte le tasse. Il governo Meloni è il governo amico degli evasori.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PRIVATIZZAZIONI – MAGNI (AVS): “SVENDERE PER FARE CASSA È MIOPE, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE SELVAGGIA DI MELONI”

“La Meloni si sta apprestando a svendere pezzi di aziende pubbliche, solo ed esclusivamente, perché ha bisogno di trovare 20 miliardi in tre anni da mettere sulla riduzione del debito pubblico. Quando era all’opposizione si scagliava contro chi privatizzava, ora che è al governo privatizza lei. La Meloni è nervosa, non sopporta le critiche e allora che fa, attacca ‘La Repubblica’ e i giornalisti. Una ferita alla libertà di stampa. Svendere pezzi pregiati delle partecipate pubbliche, solo ed esclusivamente per fare cassa è miope. Vendere senza avere una strategia di lungo periodo è inutile e serve forse nella prima fase di raccolta dei soldi ma alla lunga sarà il Paese a risentirne. I settori che intende privatizzare sono settori importanti su cui è necessaria una presenza forte dello Stato per garantire servizi a tutti i cittadini a partire da Poste. Alleanza Verdi e Sinistra è contro la svendita e la privatizzazione selvaggia. Se Meloni ha bisogno di risorse, le vada a prendere da chi in questi anni ha fatto profitti enormi.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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UCRAINA – MAGNI (AVS): “LA PACE NON SI OTTIENE CON LE ARMI. NO ALL’INVIO DI NUOVE ARMI ALL’UCRAINA”

“La posizione di Alleanza Verdi e Sinistra sulla guerra in Ucraina è sempre la stessa: la pace non si ottiene con le armi. La guerra in Ucraina proseguirà a lungo e sarà sempre più sanguinosa senza l’apertura di una via negoziale di Italia e Unione europea che promuova la pace e la fine del conflitto. La fornitura di armi all’Ucraina non è uno strumento per avere migliori condizioni negoziali, non lo è oggi come non lo era ieri. Anzi la corsa all’invio di armi da parte dei Paesi della Ue è controproducente ed ha contribuito ad indebolire il ruolo dell’Unione europea sullo scacchiere internazionale. Tutti d’accordo all’invio di armi, tanto sul campo muoiono i soldati ucraini. Per evitare ulteriori escalation e allargamenti del conflitto, riteniamo che un’ulteriore proroga della fornitura di mezzi e materiali di armamento all’esercito ucraino sia una scelta inopportuna, per questo diciamo NO all’invio di ulteriori armamenti in Ucraina.”

Lo ha dichiarato in Aula, il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “AUMENTANO LE CRISI INDUSTRIALI, INTERROGAZIONE SU SIAE MICROELETTRONICA”

“Nel nostro Paese, dai dati forniti dalla Cgil, sono 183 mila lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi industriali che combattono ogni giorno per tenersi stretto il proprio lavoro. Crisi industriali, che stanno aumentando per colpa di un governo che non ha una politica industriale. Ex Ilva, Marelli, La Perla, Blutec, Natuzzi, CMC, Italtel, JSW Steel Italy Piombino, Wartsila Italia e Whirlpool sono solo alcune delle decine di aziende coinvolte in crisi aziendali su cui il ministero ha aperto un tavolo di confronto. Oltre alle grandi aziende, vivono un momento di difficoltà anche una miriade di medie aziende, tra cui la SIAE Microelettronica S.p.A. di Cologno monzese, multinazionale di proprietà italiana strategica a livello nazionale nel settore delle telecomunicazioni con 650 addetti. L’azienda da molti mesi si trova in situazione di crisi a causa della mancanza di liquidità, con ritardo di 4 mesi nel pagamento degli stipendi e due anni di ritardo dei contributi al fondo pensionistico ‘Cometa’. Sullo sfondo una pesante ristrutturazione, 140 esuberi, e forse la delocalizzazione della produzione fuori dal territorio nazionale. E’ necessario che il governo si attivi anche per le medie aziende in crisi a tutela dei lavoratori, del mantenimento della produzione in Italia attivando un tavolo presso la struttura per le crisi di impresa del Ministero delle imprese e del made in Italy.”

Lo scrive il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni nell’interrogazione ai Ministri Urso e Calderone sulla crisi della SIAE Microelettronica S.p.A. di Cologno monzese (Milano), sottoscritta anche dalla senatrice Sironi del Movimento 5 Stelle.

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