All Posts Tagged: Tino Magni

ISTAT – MAGNI (AVS): “IL LAVORO POVERO È UNA VERA EMERGENZA, SERVE UN SALARIO MINIMO”

“I dati dell’Istat certificano una situazione preoccupante per i lavoratori. I nuovi poveri sono i lavoratori poveri, sottopagati. In Italia c’è un tema salari che sono fermi al palo da anni. Il governo è più interessato alle riforme che alle condizioni dei lavoratori. Nell’agenda della Meloni non c’è proprio spazio per lavoratrici e lavoratori, per una legge di civiltà come il salario minimo. Del resto, questo è il governo che si occupa di lavoro solo in maniera propagandistica il Primo Maggio.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“I salari e gli stipendi sono fermi mentre il potere di acquisto continua a precipitare colpendo ulteriormente i lavoratori. Il reddito da lavoro, in particolare quello da lavoro dipendente, negli anni non è più in grado di proteggere dal disagio economico. È necessaria una politica dei redditi che punti ad alzare i salari e gli stipendi già duramente colpiti dall’inflazione e dagli aumenti. Vanno rinnovati i contratti, pubblici e privati, tagliate le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, combattere la precarietà. E va trovato un modo per recuperare la perdita del potere d’acquisto dei salari per colpa dell’inflazione. Le risorse ci sono, vanno prese da chi in questi anni ha fatto extra profitti enormi.”

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DEF – MAGNI (AVS): “OCCULTANO GLI OBIETTIVI MACROECONOMICI PER NASCONDERE I TAGLI DOPO LE EUROPEE”

“Sul Documento di Economia e Finanza si gioca la credibilità del governo Meloni. Già lo scorso anno il Def della destra non aveva nessuna visione, era senza coraggio e mancava di prospettiva e le previsioni furono smentite dai fatti. Ora, a quanto risulta, per evitare di dire la verità agli italiani, pensano di non pubblicare gli obiettivi programmatici su deficit, debito pubblico e crescita economica. Nascondono i dati perché così occulteranno il fatto che la prossima manovra economica sarà fatta di tagli e costringerà gli italiani ad ulteriori sacrifici. Non indicare nel Def le stime programmatiche, cioè i confini della prossima legge di Bilancio, è un espediente furbo per non dover formalizzare prima delle prossime elezioni Europee decisioni impopolari come lo stop al taglio del cuneo fiscale o altre marce indietro rispetto a interventi una tantum messi in campo dal governo. Non hanno una politica economica, navigano a vista in politica industriale e stanno portando il Paese verso un nuovo periodo di austerità. Ci hanno detto che erano pronti, ma in realtà non lo erano.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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SANITÀ – MAGNI (AVS): “L’ABORTO È UN DIRITTO ANCORA NEGATO IN ITALIA. IL GOVERNO PRESENTI UNA RELAZIONE ANNUALE. INTERROGAZIONE A SCHILLACI”

“In Italia il diritto all’aborto è ancora negato. E avere i dati aggiornati è un’impresa. Solo dopo numerosi solleciti il 12 settembre 2023 il Ministero della salute ha trasmesso al Parlamento la relazione con i dati relativi al 2021. Mentre ad oggi non è stata presentata la relazione relativa ai dati dell’anno 2022. Quasi quotidianamente leggiamo notizie di stampa che riportano episodi in cui dentro le strutture ospedaliere pubbliche e nei consultori vengono riconosciuti spazi ad associazioni pro vita, veri e propri presidi antiabortisti, in cui i volontari, spesso confondendosi con il personale medico e paramedico, contribuiscono a diffondere pratiche e iniziative poco rispettose della libertà di autodeterminazione delle donne. A quarantasei anni dalla storica approvazione della legge 194 le italiane che vogliono interrompere volontariamente una gravidanza incontrano moltissimi ostacoli in quasi tutte le regioni italiane e addirittura 11 regioni hanno strutture ospedaliere con il 100 per cento di obiettori. L’altissima incidenza in ambito pubblico dell’obiezione di coscienza, il 54,7 per cento del totale nelle regioni settentrionali, il 63 per cento nelle regioni centrali e il 78,5 per cento nelle regioni meridionali, è il primo ostacolo da superare. Il secondo ostacolo è che c’è ancora oggi un’alta percentuale di strutture pubbliche che non effettuano IVG, in aperta violazione dell’art. 9 della legge n. 194. Il terzo la scarsa diffusione dei consultori familiari e un ancora limitato ricorso al metodo farmacologico per ridurre il ricorso all’IVG tradizionale. È necessario che il ministro Schillaci presenti quanto prima la Relazione annuale sullo stato di attuazione della legge n. 194 e si attivi per garantire una più completa e uniforme attuazione della legge n. 194 sul territorio nazionale a tutela della libertà della donna di abortire in piena sicurezza anche garantendo la pratica dell’aborto farmacologico nei consultori familiari. Si impegni a ridurre la percentuale ancora altissima di obiettori di coscienza in servizio nelle strutture pubbliche e ad incrementare la diffusione di protocolli che prevedano la somministrazione di strumenti abortivi farmacologici senza necessità di ricovero.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni, firmatario di un’interrogazione al Ministro delle Salute Schillaci sull’attuazione della legge 22 maggio 1978, n. 194, ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza’.

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POSTE – MAGNI (AVS): “GIORGETTI CONFERMA LA VENDITA PER FARE CASSA”

“Il Ministro Giorgetti in audizione conferma che il governo ha intenzione di vendere una quota del Mef per fare cassa. E lo farà ‘nel momento più adeguato alla massimizzazione dell’introito’. In poche parole la destra non sa dove andare a prendere i soldi per ridurre il debito pubblico e allora ricorre alla solita, vecchia storia: vendere pezzi di patrimonio pubblico. Vendere, o svendere, pezzi pregiati delle partecipate pubbliche solo ed esclusivamente per fare cassa, è miope. Dal punto di vista finanziario l’operazione non ha senso per la riduzione del debito pubblico. Colpisce, poi, la completa assenza di un reale confronto con le parti sociali, preoccupate da future strategie industriali sempre più dettate da interessi nemici della coesione sociale, a vantaggio di un profitto assicurato dal taglio del costo del lavoro, dalla disapplicazione delle regole di prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni presentatore di un parere alternativo all’Atto di Governo n. 136 recante ‘Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero e delle finanze nel capitale di Poste italiane Spa’.

“Poste Italiane Spa vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. I suoi 12.755 uffici postali svolgono quotidianamente il ruolo di veri e propri presidi dello Stato, soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento. Finché l’assetto di Poste rimarrà sotto controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola; al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrà all’azienda le logiche del profitto.  Che dire poi della gestione dei dati sensibili di circa 33 milioni di cittadini da parte di azionisti privati. Alleanza Verdi e Sinistra è contro la svendita e la privatizzazione selvaggia. Se Meloni e Giorgetti hanno bisogno di risorse, le vadano a prendere da chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Magari ne otterrebbero di più.”

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POVERTA’ – MAGNI (AVS): “MELONI RIFERISCA SUI DATI DELLA POVERTA'”

“L’Istat ha registrato il record storico dei poveri assoluti in Italia. Nel 2023, le famiglie in povertà assoluta sono l’8,5% pari a circa 5,7 milioni di persone. Dati drammatici. La cancellazione del reddito di cittadinanza fatta dal governo, unico strumento contro la povertà, ha lasciato soli milioni di persone. La povertà è un grosso problema che va affrontato seriamente. Sempre l’Istat ci dice che la povertà assoluta anche al Nord è in aumento e cresce anche tra le famiglie con una persona di riferimento occupata. Alleanza Verdi e Sinistra chiede un’Informativa urgente della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in relazione ai dati allarmanti sulla povertà pubblicati ieri dall’Istat.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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STELLANTIS – MAGNI (AVS): “L’AZIENDA INVOCA I SUSSIDI MENTRE MANDA A CASA 2500 LAVORATORI”

“Stellantis invoca sussidi e incentivi per continuare a produrre auto negli stabilimenti del gruppo in Italia mentre fa pressioni sul governo licenziando decine e centinaia di operai. Oggi Stellantis ha comunicato 2510 esuberi, di cui 1560 a Torino, 850 a Cassino, 100 a Pratola Serra, attraverso un accordo con alcuni sindacati e la Fiom non ha firmato l’accordo, per l’uscita volontaria incentivata. Un continuo svuotamento degli stabilimenti del gruppo inaccettabile e non compensato dal ricambio occupazionale con l’assunzione di giovani. Una scelta miope che ricade sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici. Stellantis, è in ritardo sulle tecnologie e sui modelli e soffre in modo particolare la pressione competitiva e il governo Meloni non ha una politica industriale né tantomeno una strategia per l’industria dell’automotive. Un mix esplosivo. Per rilanciare questo settore servono piani industriali, risorse, investimenti e un’idea di sviluppo complessivo del paese. Tutte cose che il governo Meloni non fa e non ha. Il prossimo 12 aprile a Torino ci sarà lo sciopero di 8 ore di tutte le sigle sindacali sul futuro industriale e occupazionale per l’intero settore automotive. Come AVS porteremo in Parlamento le ragioni dello sciopero e le proposte per il rilancio del settore.”

Lo affermano il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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INCIDENTI LAVORO – MAGNI (AVS): “ANCORA MORTI, LE MISURE DEL GOVERNO SONO INSUFFICIENTI”

“Ancora morti sul lavoro e tre feriti gravissimi. Una strage che non accenna a fermarsi. La sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale. È un fenomeno che non va sottovalutato. Le misure messe in campo dal governo fino ad ora non sono sufficienti. Per fermare questa strage quotidiana non bastano più correttivi ma servono norme certe e stringenti, più controlli e risorse, vanno aboliti gli appalti a cascata, vanno estese le tutele del Codice Appalti a tutti gli appalti privati. Oggi a Firenze Cgil e Uil hanno annunciato uno sciopero  sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Il governo non si giri dall’altra parte. Ascolti le richieste delle organizzazioni dei lavoratori.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “DA CALDERONE UN APPROCCIO SBAGLIATO”

“Nell’intervento della ministra Calderone ad essere del tutto sbagliato è l’approccio. Di fronte a un problema di queste dimensioni, che non cessa di essere emergenza giornaliera, la prima cosa da fare, la più importante, sarebbe stata quella di convocare tutte le parti in causa ad un tavolo per concordare come intervenire. Invece, il Governo e la ministra hanno scelto di fare al contrario: prima decidono e poi lo comunicano alle parti in causa. Un errore, che porta allo sciopero indetto da Cgil e Uil. La seconda cosa da fare, sarebbe stato accendere un faro sul tema dell’appalto e del subappalto. Gli incidenti plurimi, come dimostrano Brandizzo e Firenze, avvengono laddove il subappalto consente l’impoverimento dei diritti dei lavoratori. Il subappalto si porta dietro lavoro precario, discontinuo, povero. Come Alleanza Verdi e Sinistra, saremo sempre disponibili a collaborare per approvare misure realmente incisive, che possano portarci ad una vera inversione di tendenza. La domanda è se questo Governo voglia davvero intervenire con misure efficaci.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il sentore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, intervenendo nel corso dell’informativa della ministra del lavoro e delle politiche sociali sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Non sono più accettabili continue deroghe alla normativa prevista dal codice degli appalti, penso al PNRR, non si può consentire che i lavoratori assunti dalla società appaltatrice siano lavoratori di serie A e i lavoratori della società subappaltatrice siano invece lavoratori di serie B. Per assicurare a tutti di lavorare in sicurezza è necessaria un’azione collettiva sul territorio. In materia di sicurezza sul lavoro ci sono competenze della Asl, dell’Inail, dell’Inps, dell’Ispettorato del lavoro. Per governare questo processo è necessario il coinvolgimento di tutti. E di esempi positivi di governance in questi anni ci sono stati, dal protocollo zero morti per l’Expo di Milano, a quello appena sottoscritto per i lavori del Giubileo 2025 a Roma. Per cercare di fermare gli infortuni e gli incidenti mortali sul lavoro bisogna impedire gli appalti a cascata, o imporre le stesse garanzie per tutti. Imporre soprattutto, la responsabilità dei soggetti che stanno all’inizio della catena. Se invece l’orientamento è quello cui abbiamo assistito negli ultimi anni, di una progressiva deregolamentazione dei contratti di lavoro, di impoverimento dei diritti è chiaro che parole come prevenzione, formazione e cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro restino vuoti proclami. Parole al vento, buone per la propaganda.”

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J’ACCUSE, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI FRANCESCA ALBANESE (RELATRICE ONU PER LA PALESTINA)

Si terrà mercoledì 20 marzo prossimo, alle ore 16.30, presso la Sala degli Atti Parlamentari della biblioteca del Senato, in piazza della Minerva 38, la presentazione del libro ‘J’accuse. Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra’ di Francesca Albanese, giurista italiana, specializzata in relazioni internazionali e diritti umani, da anni relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi occupati. Partecipano alla presentazione l’autrice Francesca Albanese, il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra di Palazzo Madama Peppe De Cristofaro, Susanna Camusso, senatrice PD, Roberto Cataldi, senatore del M5S, Tino Magni, senatore AVS, la giornalista Carmen Lasorella.

La verità prima di tutto è il movente che ispira il libro, che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente nell’ottobre 2022, nel luglio e nell’ottobre 2023 – è stato possibile documentare in maniera incontestabile l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neocoloniale con migliaia di vittime. Questo fatto doveva essere portato all’attenzione del grande pubblico. Il libro ‘J’Accuse’ non è l’intervento di parte di un’attivista ma è il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale. L’ampio saggio della filosofa Roberta De Monticelli che chiude il libro offre inoltre una visione profonda dei temi che questo conflitto ha messo in luce.

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ARMI – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO MENTE, L’ISTAT CONFERMA LE ESPORTAZIONI DI ARMI VERSO ISRAELE DOPO IL 7 OTTOBRE”

 

“Negli ultimi anni il commercio delle armi è aumentato a dismisura e il nostro Paese è diventato il protagonista di un settore che genera morte e distruzione. È inutile continuare a negare come fa il Ministro Crosetto: il governo Meloni dal 7 ottobre continua l’esportazione delle armi verso Israele, paese in guerra, in netto contrasto con quanto previsto dalla legge 185/1990. Da quello che emerge dai dati Istat, nell’ultimo trimestre del 2023, il nostro paese ha continuato ad esportare armi e munizioni per un valore pari a 2,1 milioni di euro verso Israele. Una cosa gravissima, ed è ancor più grave la posizione del ministro Crosetto. A pagare le conseguenze di questa scelta scellerata è il popolo palestinese, con le sue 31mila vittime, di cui ben 12mila bambini. Contribuire a un conflitto che sta provocando un tale disastro umanitario è inaccettabile per il nostro Paese e per le sue istituzioni. Il governo si è dimostrato ancora una volta poco incline alla necessaria trasparenza e al controllo parlamentare sul commercio delle armi. Con le armi non si risolvono i conflitti, no all’economia di morte.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni nella replica al Ministro della Difesa Crosetto nel corso del Question time in Senato.

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