SALARIO MINIMO – DE CRISTOFARO (AVS): “IL GOVERNO NEGA LA REALTA’ E NON DA’ RISPOSTE AL LAVORO POVERO. IL 17 OTTOBRE I CITTADINI ITALIANI SAPRANNO CHI SI BATTE PER UNA PAGA DIGNITOSA E CHI NO”

“La risposta della Ministra Calderone sul salario minimo non ci ha soddisfatto. E lo saremmo stati solo se avesse pronunciato tre semplici parole: salario minimo subito. Nonostante la chiarezza della sentenza della Cassazione il governo fa finta di nulla. Anzi da mesi sta cercando di negare la realtà dei fatti, provando a neutralizzare uno strumento come il salario minimo, l’unica vera risposta al dramma del lavoro povero in Italia. E lo ha fatto attribuendo al Cnel un ruolo del tutto improprio. E guarda caso proprio oggi esce la notizia che il documento del Cnel sposerebbe la linea del governo, tutto meno che una sorpresa. Noi non ci fermiamo, e continuiamo a raccogliere le firme sul salario minimo. Noi non ci arrendiamo all’idea che i bassi salari debbano essere la realtà e pensiamo invece che la lotta alle diseguaglianze debba proseguire e soprattutto che si applichi fino in fondo la Costituzione.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica alla ministra Calderone nel corso del Question Time di Avs sul salario minimo.

“È del tutto strumentale e grave il tentativo in atto da parte del governo, ma non solo, di contrapporre il salario minimo con la contrattazione collettiva e con il ruolo del sindacati, prosegue De Cristofaro. Nei giorni scorsi ci aveva provato il nuovo corso dell’Inps a nascondere i lavoratori poveri parlando di poche migliaia di persone quando sono 4 milioni i lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora. Un vero e proprio tentativo di negare la realtà e di rendere invisibili i lavoratori poveri. Una cosa grave che denunciamo. Lo stesso furore usato qualche mese fa contro i percettori del reddito di cittadinanza. Per fortuna il 17 ottobre la proposta si discuterà in Parlamento e in quella sede sarà chiaro a tutti i cittadini chi lotta per la dignità del lavoro e per un salario dignitoso, e chi no.”