“Alessandro aveva 21 anni ed è morto sul lavoro. Di lavoro nero, a Scafati, fra la provincia di Napoli e quella di Salerno. Una morte orribile. La gola tagliata dalla lama di una carriola lavorando senza casco e senza protezioni. In condizioni di sicurezza inesistenti. Succede da sempre dalle mie parti, soprattutto nell’edilizia, ma ormai è un virus che si è diffuso in tutto il Paese insieme al subappalto. Alessandro lavorava a nero da anni per quattro soldi dopo aver perso il padre. Bere o affogare, tanto qualcuno che ci va al posto tuo si trova sempre. Perciò quando abbiamo presentato la proposta di salario minimo sapevamo bene che era solo la punta dell’iceberg di una condizione del lavoro sempre più povero, pericoloso, precario anche quando è legale. Figuriamoci quello delle migliaia di lavoratori come Alessandro che escono ogni giorno di casa a rischiare la vita per 30 euro. Eppure il Governo Meloni continua a dire no a tutto, al salario minimo, agli aumenti di stipendio, al miglioramento della sicurezza sul lavoro. E Giorgia dice pure di essere una del popolo, ma il popolo muore a 21 anni mentre lavora a nero in un cantiere perché lei si preoccupa dei profitti degli imprenditori a qualsiasi costo, non certo dei lavoratori.”
Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.