“Non bastano più solo le parole, sono necessari dei fatti. E al più presto, perché si continua a morire di lavoro. Anche oggi piangiamo due operai morti in provincia di Pisa e uno nel napoletano. Secondo gli ultimi dati solo nei primi giorni di febbraio sono morte sul lavoro 40 persone. Una cifra impressionante. Il governo sulla sicurezza sul lavoro deve cambiare passo. È necessaria una strategia nazionale sulla sicurezza. Come è assolutamente necessaria una maggiore assunzione di responsabilità del mondo delle imprese. Le aziende non possono pensare di competere utilizzando la precarietà lavorativa, il ribasso del costo del lavoro, il lavoro povero e la manodopera irregolare per abbattere i costi. Se aggiungiamo poi la giungla degli appalti a cascata, ecco qua il combinato disposto che ha prodotto la situazione attuale. È necessario estendere ai cantieri privati le norme del Codice degli appalti per i cantieri del settore pubblico: obbligo ad applicare il contratto edile, divieto al ribasso sui costi per manodopera e sicurezza, parità economica e normativa tra lavoratori in appalto e subappalto per fare degli esempi. Ma soprattutto servono più controlli, il potenziamento dei servizi dell’Ispettorato del lavoro e della medicina del lavoro e una stretta sulle sanzioni, non un condono come pensano dalle parti del governo Meloni.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama.