“La maggioranza ha stravolto il testo delle opposizioni sul salario minimo trasformandolo in una delega al governo. La destra non vuole il salario minimo e affossa il testo delle opposizioni, senza dare nessuna soluzione ai salari decisamente troppo bassi degli italiani. L’assenza del salario minimo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi. La proposta unitaria delle opposizioni avrebbe rafforzato la contrattazione collettiva, tanto decantata dalla destra per combattere il lavoro povero e i bassi salari, e avrebbe contribuito ad aumentare i salari dei lavoratori poveri. La destra è contro i lavoratori. Noi voteremo contro la delega e continueremo a batterci per un salario minimo per tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che con lo stipendio non arrivano mai a fine mese.”
Lo afferma in Aula il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“Il grave atteggiamento di chiusura nei confronti degli emendamenti delle opposizioni è indicativo di come la destra si sottragga al confronto su un tema cruciale di equità e di politica economica. La delega della destra non prevede nulla per tutelare il potere di acquisto dei salari. Nel mondo del lavoro l’enorme diffusione del lavoro povero dimostra l’urgenza del salario minimo. La precarietà e i bassi salari, disincentivano le imprese nei confronti della formazione dei lavoratori e nella prevenzione degli incidenti sul lavoro. Noi non ci stiamo, continueremo a far sentire la nostra voce, in Parlamento e nel Paese, a difesa dei diritti dei lavoratori, per l’introduzione del salario minimo e di meccanismi idonei a tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni.”