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DECRETO ENTI – MAGNI (AVS): “PAGINA NERA PER LA DEMOCRAZIA. ILLEGITTIMO NEL METODO E NEL MERITO”

“Nell’aula del Senato è stata scritta un’altra pagina nera per la democrazia. Questo provvedimento è illegittimo nel metodo e nel merito. Nel metodo, perché ancora una volta il Governo Meloni ha usato lo strumento del decreto legge per faccende di ordinaria amministrazione, su cui è stata messa l’ennesima fiducia, riducendo i parlamentari a semplici notai. Nel merito, perché si tratta di norme contro la Costituzione, che cancellano con un tratto di penna i vertici di Inps e Inail, senza tener conto dei veri problemi del Paese. Alleanza Verdi e Sinistra voterà no alla fiducia e ad un decreto arrogante.”

Così nell’Aula del Senato il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni, in dichiarazione di voto sul Dl Enti.

“Il nucleo di questo provvedimento omnibus ha un unico obiettivo: il controllo su alcuni enti pubblici, e in primo luogo dell’Inps e dell’Inail.  Decidere i vertici amministrativi su base fiduciaria è vero e proprio spoil system, altro che buon andamento e imparzialità dell’amministrazione, prosegue Magni. L’insistenza nel voler modificare, d’ufficio, d’imperio, i vertici degli enti e della pubblica amministrazione è incostituzionale. Un commissariamento politico mascherato che non si può fare. Per risolvere i molti problemi che questo Governo ha nella gestione dei fondi del PNRR serve continuità amministrativa con amministratori capaci, perché a rischio ci sono decine di miliardi. Invece, dopo le leggi ad personam, con questo provvedimento siamo arrivati alle leggi contra personam: incarichi che vengono asserviti all’orientamento politico del Governo, a prescindere dalle scadenze. Emblematica  la norma che abbassa a 70 anni l’età limite per svolgere la funzione di direttore nei teatri lirici, costruita ‘ad hoc’ per cacciare Stèphane Lissner, direttore del San Carlo di Napoli, quando per gli istituti di credito sportivo l’età è innalzata a 72 anni. Non basta vincere le elezioni per poter fare ciò che si vuole. Un atteggiamento di arroganza che non è più tollerabile e su cui Alleanza Verdi e Sinistra si opporrà con forza dentro e fuori le aule parlamentari.”

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SANITA’ – MAGNI (AVS): “IL DIRITTO ALLA SALUTE NON È NEGOZIABILE”

“Oggi siamo in piazza con la Cgil e tante associazioni in difesa del diritto alla salute dei cittadini, nei luoghi di lavoro e per il rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale. Oggi siamo in piazza per difendere l’articolo 32 della Costituzione perché la salute non è un diritto negoziabile.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della Commissione d’inchiesta del Senato sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

“C’è bisogno di un cambio di passo da parte del Governo e delle Regioni perché sempre più persone non riescono ad accedere alle cure e troppi sono gli incidenti e le morti sul lavoro. Per invertire la tendenza occorrono importanti investimenti sia per garantire il pieno accesso alle cure, per rafforzare i servizi e per aumentare il personale, diminuito per il mancato turn over di questi anni, che per riaffermare la cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Siamo in piazza anche per fermare lo scellerato disegno dell’Autonomia differenziata voluto dalla Lega che aumenta le diseguaglianze nelle prestazioni e nei servizi. Uno spacca Italia insostenibile.”

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LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “BUON LAVORO A MAGNI ELETTO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO. EX OPERAIO E SINDACALISTA È LA PERSONA GIUSTA PER PRESIEDERE QUESTO IMPORTANTE ORGANISMO”

 

“Auguri di buon lavoro al senatore Tino Magni eletto Presidente della Commissione di inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato della Repubblica. La neo commissione affronterà la questione centrale del nostro tempo: la trasformazione dell’organizzazione del lavoro, sia in relazione alla sicurezza, agli infortuni e alle morti, ma anche sulle forme che regolano le prestazioni lavorative nel nostro Paese. Il senatore Magni, operaio e sindacalista per molti anni, da sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici in difesa dei loro diritti e della loro dignità è la persona giusta e più indicata per presiedere questa importante commissione parlamentare.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “DIVIDE I POVERI IN CATEGORIE E PRECARIZZA ULTERIORMENTE IL LAVORO”

“Il decreto lavoro del governo è iniquo, aumenta la precarietà, cancella persino la speranza di una vita migliore, non risolve i problemi delle persone e non affronta la povertà. Le misure individuate a sostegno della povertà dividono i poveri in categorie: quelli che prenderanno qualcosa, quelli che prenderanno qualcosina e quelli che non prenderanno nulla. Questo decreto andava stracciato e riscritto da capo. Abbiamo chiesto, inascoltati, un salario minimo, perché una proposta lavorativa può dirsi irrinunciabile solo se prevede una tariffa oraria dignitosa, altrimenti è ricatto. Abbiamo chiesto un sostegno universale per tutti quelli che sono in condizione di povertà, senza lasciare indietro nessuno. E invece niente. Sul cuneo fiscale avevano sbandierato il maggior taglio delle tasse degli ultimi decenni e invece è un intervento del tutto insufficiente, una misura temporanea, che dovrà essere poi rifinanziata a fine anno. Non si è affrontato il salario povero, molti lavoratori non arrivano alla fine del mese. Quando io ero giovane, e ho messo su famiglia, io e la mia compagna lavoravamo in fabbrica e su questo abbiamo costruito il nostro futuro. I giovani precari come faranno a costruirsi il loro futuro. La risposta del governo e della maggioranza invece è stata quella di liberalizzare ancora di più il lavoro e quella di escludere dalla misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza intere categorie. Siamo passati da un reddito universale ad uno che forse lo prendi. Insomma, questo è un provvedimento divisivo, che cerca di mettere toppe non risolutive ai buchi provocati dallo stesso Governo e dalla stessa maggioranza e che produrrà solo una guerra tra poveri, senza cancellare la povertà. Per questi motivi l’Alleanza Verdi e Sinistra vota no al decreto propaganda sul lavoro.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “PRIMA TAGLIANO IL FONDO DI RISARCIMENTI DELLE VITTIME DEL LAVORO E POI PRESENTANO UN EMENDAMENTO PER RIFINANZIARLO. L’ARROGANZA E LA CIALTRONERIA DEL GOVERNO”

“Dopo oltre un mese di discussione in commissione Lavoro del Senato, oggi l’approdo in Aula del Dl Lavoro. La maggioranza e il governo in queste settimane sono stati sordi alle proposte migliorative delle opposizioni ad una legge che precarizza ulteriormente il lavoro. Ore e ore di discussione sugli emendamenti, emendamenti segnalati e oggi il blitz del governo che attraverso la relatrice presenta undici nuovi emendamenti direttamente in Aula. Un modo di lavorare assurdo ma soprattutto un’arroganza senza precedenti. Oltre all’arroganza c’è anche cialtroneria, perché con un decreto del ministro del lavoro Calderone è stato ridimensionato con un sostanzioso taglio il ‘Fondo di sostegno per le vittime di gravi infortuni’, un vero e proprio oltraggio alle famiglie delle vittime. E con un colpo di scena oggi lo rifinanziano attraverso uno degli emendamenti presentati in Aula. Con una mano tolgono e con l’altra rimettono. Erano pronti ma non ce ne siamo accorti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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DL PA – MAGNI (AVS): “FALLIMENTO TOTALE, AVS VOTA NO”

“Questo provvedimento è un fallimento totale: non potenzia la macchina amministrativa degli enti pubblici e non prevede un piano straordinario di stabilizzazioni delle migliaia di lavoratori e lavoratrici precarie che lavorano per la pubblica amministrazione. Un grande fallimento, perché la riforma della pubblica amministrazione, quella che la destra ha presentato in pompa magna, non c’è dentro questo decreto. La riforma della pubblica amministrazione rappresenta un tema fondamentale nel processo di modernizzazione del Paese, soprattutto adesso, che dobbiamo affrontare una sfida importante come il PNRR. E invece il governo che fa, impedisce alla Corte dei Conti il controllo concomitante. Una vera e propria ‘allergia’ ai controlli. Gli organi di controllo sono e devono rimanere autonomi. Per questi motivi, Alleanza Verdi e Sinistra vota contro questo decreto.”

Così in Aula il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, in dichiarazione di voto sulla fiducia al Dl Pa.

“Quello che manca in questo provvedimento è chiarissimo, prosegue Magni. Serviva intervenire sui salari dei dipendenti pubblici, stabilizzare i precari, potenziare la nostra capacità amministrativa. Se non interveniamo ora, ci ritroveremo con una gravissima carenza di organico e rischiamo il blocco della macchina organizzativa e amministrativa di questo Paese. Il governo invece spalanca la strada all’aumento delle esternalizzazioni e delle privatizzazioni di un numero di servizi della pubblica amministrazione sempre maggiore. Questo decreto che nasce con l’intendimento di rafforzare la pubblica amministrazione, è diventato tutta una cosa diversa. Un decreto omnibus che elude anche il richiamo del Presidente della Repubblica sulla decretazione d’urgenza.”

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LAVORO – MAGNI (AVS): “MIGLIAIA DI POSTI A RISCHIO. IL GOVERNO MELONI SENZA STRATEGIA”

“Se vuoi aumentare i posti di lavoro devi partire dal lavoro. Questa semplice e, direi banale, considerazione dovrebbe essere la stella polare per intervenire sul mondo del lavoro. Invece la destra al governo e di governo penalizza i lavoratori e le lavoratrici e li costringe ad una precarietà infinita. E la precarietà ha come effetto l’abbassamento delle regole con conseguente aumento della mortalità e degli incidenti sul lavoro. Il governo non sta mettendo neanche le risorse per rinnovare i contratti nazionali di lavoro. Il decreto del primo maggio è contro i lavoratori e le lavoratrici.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Presso il ministero sono attivi 34 tavoli di crisi di rilievo nazionale che riguardano settori importantissimi come la siderurgia, le automotive, il comparto dell’elettrodomestico, l’aerospazio e le telecomunicazioni. Acciaierie d’Italia o ex Ilva, Ansaldo Energia, Bosch, Industria Italiana Autobus, JSW di Piombino, Whirlpool, Italtel, Piaggio Aerospace solo per citare alcune vertenze importanti. Vertenze che vedono a rischio migliaia di posti di lavoro. I sindacati dei metalmeccanici hanno indetto quattro ore di sciopero per i prossimi 7 e 10 luglio per chiedere al governo Meloni risposte per impedire il declino industriale del nostro Paese. Un declino certificato dall’Istat pari al 7% della produzione industriale italiana. Un dato drammatico e inaccettabile. Il governo Meloni non ha una politica industriale né tantomeno una strategia per l’industria.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “I DATI SULLA POVERTÀ DOVREBBERO PREOCCUPARE MELONI, INVECE IL DL LAVORO PEGGIORA LE CONDIZIONI DI LAVORATORI E LAVORATRICI”

“I dati sulla povertà diffusi ieri dall’Istat dovrebbero preoccupare Meloni e il governo. Oltre 13 milioni sono a rischio povertà o esclusione sociale. Dato che potrebbe peggiorare per le politiche sbagliate della destra. I dati ci dicono anche che il reddito di cittadinanza in questi anni ha fatto da diga impedendo che altre persone scivolassero verso la soglia di povertà. Ed è proprio questo che dovrebbe preoccupare la Meloni. Perché la cancellazione del reddito di cittadinanza, unica misura strutturale di contrasto alla povertà, l’ulteriore precarizzazione del lavoro e l’introduzione dei voucher peggioreranno sicuramente la situazione. Il Dl Lavoro che stiamo discutendo in questi giorni non risolve i problemi, anzi li amplifica.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

“Già oggi il Censis su dati Istat/Eurostat osserva che il 10% dei lavoratori è in povertà relativa, dato che sale al 18% al sud, e oltre 3,8 milioni di lavoratori ha una retribuzione uguale o inferiore ai 6.000 euro anno, prosegue Magni. Un’inflazione ormai fuori controllo, e la relativa speculazione che impedisce un rallentamento degli aumenti, sta mettendo a dura prova le famiglie meno abbienti mettendo a rischio la tenuta sociale del paese. La disuguaglianza e l’aumento delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici sono la vera emergenza del Paese. Ma la Meloni non se ne è accorta. Alleanza Verdi e Sinistra è contro il decreto lavoro perché pensiamo che al Paese serva un maggiore contrasto alla povertà, un salario minimo legale e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. E lo faremo in Parlamento e nel Paese.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “LA MAGGIORANZA PEGGIORA IL TESTO DEL GOVERNO”

“La destra al governo è sorda alle proposte di modifica al decreto lavoro soprattutto sui lavoratori fragili o sulle donne vittime di violenza. La maggioranza, se possibile, sta peggiorando il testo del governo. Maggiore precarietà con il rinnovo dei contratti a termine senza causali entro i 12 mesi, stop allo smart working per i genitori di under 14 o maggiori paletti per l’utilizzo della Carta di inclusione, lo strumento che sostituisce il Reddito di cittadinanza, sono solo alcuni esempi peggiorativi approvati in commissione in Senato. Invece di rendere il lavoro a termine più oneroso, limitare il lavoro occasionale, contrastare e ridurre le forme contrattuali atipiche, contrastare il dumping contrattuale e introdurre un salario minimo legale il governo e la maggioranza hanno ulteriormente liberalizzato il lavoro con il rischio, anzi direi quasi la certezza, di ampliare la fascia di lavoro povero e conseguentemente di lavoratori poveri. Come al solito invece di difendere il lavoro e i lavoratori il governo pensa solo ad allargare le maglie della precarietà. Noi siamo contro questo decreto perché pensiamo che al Paese serva un maggiore contrasto alla povertà, un salario minimo legale e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. E lo faremo in Parlamento e nel Paese.”

Lo afferma il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra.

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PIL – MAGNI (AVS): “I RITARDI NEL PNRR METTONO A RISCHIO LA CRESCITA”

“I dati sul Pil dovrebbero far riflettere la Meloni anziché vantarsi per stime economiche, indubbiamente incoraggianti, ma che sono figlie non delle loro politiche. Il modesto aumento del Pil rischia di venire frenato dal gravissimo ritardo accumulato dal governo nell’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non riuscire a spendere quei fondi, rischia di compromettere la futura crescita economica del Paese. Questo non lo dice Alleanza Verdi e Sinistra, ma è l’avvertimento sia dell’Ocse, che dell’Istat.”

Lo ha dichiarato il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che aggiunge:

“L’economia di un Paese non si può reggere solo sul risparmio delle famiglie, prosegue Magni. L’erosione dei redditi dei lavoratori e dei pensionati con l’inflazione che continua a crescere è cosa nota. Per rilanciare i consumi, bisogna aumentare gli stipendi degli italiani, fermi al palo da troppo tempo. Questo governo invece, totalmente inadeguato a guidare il Paese, continua a colpire la classe media, rendendola ogni giorno che passa più povera, così da mettere a rischio la crescita nel medio e lungo termine, conclude Magni.”

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