All Posts Tagged: Tino Magni

RDC – MAGNI (AVS): “FANNO LA BATTAGLIA AI POVERI E NON ALLA POVERTA'”

“Per dare lavoro è necessario che ci sia il lavoro. E se non c’è lavoro è difficile che le persone possano lavorare e di questo si doveva preoccupare il governo prima di cancellare il reddito di cittadinanza. Non basta dire che sono occupabili, bisognava costruire le condizioni affinché ci sia il lavoro. Si riempiono la bocca della parola lavoro, ma senza i centri per l’impiego e senza la formazione questa narrazione fa acqua da tutte le parti. Il governo fa la battaglia contro i poveri e non contro la povertà. Il freddo sms ricevuto da 170mila cittadini è una vigliaccata. In molti paesi europei c’è un reddito universale contro la povertà, in Italia da oggi non più. Il governo Meloni e la maggioranza considerano le persone più fragili, più deboli economicamente, alla stessa stregua di un pacco postale. Ma le persone devono essere trattate da persone, non da pacchi postali. Il governo se la prende con tutti, i migranti, i meridionali, i rave, i percettori del reddito, i lavoratori poveri, meno che con la povertà. Una destra ultraliberista, che non ha nulla di sociale, attenta più alle istanze e alle richieste dei padroni che dei lavoratori. Vanno fermati. Occorre ridare dignità al lavoro e alle persone. La destra ha cancellato un diritto. Noi dell’Alleanza Verdi e Sinistra combatteremo affinché venga ripristinato questo diritto.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PNRR – MAGNI (AVS): “DA FITTO LE SOLITE PROMESSE E NESSUNA GARANZIA SUI FONDI TAGLIATI”

“Sedici miliardi del Pnrr sono a rischio. I progetti per la lotta al dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana, la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia rischiano di non partire. Ma per il ministro Fitto va tutto bene. Non ci sono ritardi nell’erogazione delle rate, il Pnrr non è stato tagliato e i fondi sono solo stati spostati e non verranno persi, il piano è stato solo rimodulato. E sbagliano i Sindaci, l’Ance e le organizzazioni sindacali a lamentarsi perché i fondi ci sono e i progetti saranno finanziati. Oggi il servizio studi della Camera scrive che le nove misure cancellate dal Pnrr non hanno una copertura finanziaria alternativa. A Fitto è mancato il coraggio di dire la verità, Oggi in Parlamento non ha fugato i dubbi, non ha minimamente dato garanzie sulle coperture, solo le solite promesse.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il governo è riuscito a mancare gli obiettivi più importanti del Pnrr, prosegue Magni. Ma, come al solito, se da una parte taglia dall’altra elargisce. E lo fa come sempre tutelando gli interessi dei grandi gruppi energetici. Eni, Enel, Snam e Terna, solo per citarne alcuni. Il RePowerEU, presentato dalla Commissione Ue per porre fine alla dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili della Russia, è un regalo a chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Con i fondi del Pnrr queste importanti aziende faranno investimenti mentre ai Sindaci solo briciole per la riqualificazione urbana, e niente per la riduzione del rischio idrogeologico e del rischio alluvione. Siamo molto preoccupati da una rimodulazione del Piano che penalizza i comuni, solo nella città di Napoli il taglio sarà di 120 milioni e ne faranno le spese gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie come Scampia, gli studentati, il mezzogiorno, e gli interventi diffusi di riqualificazione ed efficientamento energetico per favorire chi in questi anni ha fatto enormi profitti.”

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RDC – MAGNI (AVS): “LA QUESTIONE SOCIALE È ESPLOSIVA. IL GOVERNO VENGA IN AULA A RIFERIRE”

“La questione sociale nel nostro Paese è arrivata a un limite pericoloso, è una bomba che sta per esplodere. La destra combatte i poveri e non la povertà. Se si toglie una misura universale, come il Rdc, per sostituirla con una misura selettiva e irrisoria, da ‘fame’, bisogna aspettarsi quanto meno la protesta di chi si trova in condizioni economiche drammatiche. Adesso il peso è tutto sulle spalle della rete dei servizi sociali dei Comuni che devono quotidianamente misurarsi con il disagio crescente. E non si può pensare di risolvere la questione, istituendo, magari per vendetta, l’ennesima commissione d’inchiesta, questa volta sui mancati controlli al reddito di cittadinanza, così come propone Fratelli d’Italia. Il governo Meloni sta facendo la guerra alle fasce più deboli della popolazione, forte di una narrazione sbagliata sul Reddito di cittadinanza, e finge di non capire che ‘i nuovi poveri’ sono anche i lavoratori precari e con stipendi bassi. La maschera della destra sociale è ormai caduta, le politiche del governo Meloni aumentano le disuguaglianze e la disperazione. Il governo deve venire immediatamente in Aula a riferire sul Reddito di cittadinanza.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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RDC – MAGNI (AVS): “NUOVI POVERI VIA SMS”

 

“Con un sms il governo è riuscito a creare oltre 150mila nuovi poveri. La sospensione del reddito di cittadinanza dal primo agosto porta a nuova povertà non a più occupati. Il governo ha tagliato l’unico strumento di contrasto alla povertà e ora toccherà alla fragile rete dei servizi sociali dei Comuni misurarsi con il disagio e la disperazione di molte persone che perdono l’unico sostentamento. Una mazzata soprattutto al sud dove ci sono la maggioranza dei percettori del Rdc. La Meloni è Robin Hood al contrario toglie ai poveri per dare ai ricchi.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

 

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PNRR – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO È ALLO SBANDO E IL PARLAMENTO È TENUTO ALL’OSCURO”

“È chiaro che il governo Meloni è allo sbando, non riesce a capire più neanche quali siano le priorità per il Paese. Sulle rimodulazioni, sui tagli, sugli spostamenti di risorse del Pnrr il Parlamento è tenuto all’oscuro, come se il piano fosse affare solo del governo e non di tutti gli italiani. Cancellare i fondi per l’ambiente, per la messa in sicurezza e la prevenzione del rischio idrogeologico e per la rigenerazione urbana è stata l’ennesima scelta sbagliata e inopportuna, visto anche il ripetersi di eventi devastanti dovuti al cambiamento climatico. Ad essere colpiti maggiormente saranno gli Enti locali, con un taglio di 13 miliardi, e gli interventi diffusi. Proprio cioè quelle realtà che ad oggi hanno lavorato meglio nella messa a terra dei progetti del Pnrr. E fanno bene i Sindaci e le organizzazioni sindacali e datoriali a lamentarsi perché si rischia il caos con progetti su cui già sono state fatte le gare, cantieri aperti e lavori iniziati e ora nessuna certezza sui finanziamenti. Forse in una delle tante cabine di regia stanno ancora discutendo se ci siano o meno i cambiamenti climatici. Peccato che la cura del territorio non si fa a tragedia avvenuta, dopo le alluvioni, le frane, gli smottamenti, ma ogni giorno, così come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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SANTANCHÈ – MAGNI (AVS): “HA MENTITO, SAPENDO DI MENTIRE. DEVE DIMETTERSI”

“Sostengo questa mozione per le dimissioni della Ministra del Turismo Daniela Santanchè, che si è difesa non molti giorni fa in quest’Aula del Senato, rispetto alle accuse che le erano state mosse, con una notevole dose di vittimismo e arroganza. Ad oggi, ciò che contestai allora in Aula, è tutto confermato: utilizzo della cassa Covid o il contenzioso del mancato pagamento del TFR e tutti i problemi con il fisco. Nessun complotto contro la Ministra. La maschera è caduta. La Magistratura farà il suo corso ma la questione è etica: noi parlamentari rappresentiamo i cittadini e se una o uno di noi ha un comportamento che contraddice le leggi, mi chiedo che credibilità possa avere. Che credibilità può avere una rappresentante delle Istituzioni che ha mentito sapendo di mentire? È giunto il momento di dire la verità agli italiani La Ministra Santanchè deve dimettersi, perché ha fatto un danno a tutto il Paese.”

Lo ha detto in Aula il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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SALARIO MINIMO – MAGNI (AVS): “IL LAVORO POVERO È NELL’AGENDA POLITICA GRAZIE ALLE OPPOSIZIONI”

“Da anni i salari si stanno riducendo senza che nessuno sia mai intervenuto. Oggi, grazie alla presentazione da parte delle opposizioni di una proposta unitaria sul salario minimo, il lavoro povero, i bassi salari, sono entrati nell’agenda della politica. Il lavoro povero è determinato dall’eccessiva precarietà che ha prodotto l’abbassamento dei salari e indebolito la forza sindacale. Salario minimo significa redistribuire dal capitale al lavoro, non assistenzialismo come qualche ministro ha detto non sapendo di cosa parla. La nostra proposta chiede ai datori di lavoro di pagare il giusto il lavoro. Se la destra è contro il salario minimo è contro i lavoratori e le lavoratrici. Non si può accettare che circa 4 milioni di lavoratori con contratto prendano meno di 9 euro l’ora. La competizione si fa sulla qualità e non sui bassi salari. Occorre invertire la rotta: bisogna trasferire una parte dei profitti a salari e stipendi.”

Lo afferma in Aula al Senato il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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FISCO – MAGNI (AVS): “ENNESIMO REGALO A FURBETTI ED EVASORI”

“Dopo le 12 sanatorie previste dalla Legge di Bilancio ora l’attacco all’Agenzia delle Entrate nella delega fiscale. Per Fratelli d’Italia l’Ente deve fermare il contenzioso al primo grado, se a vincere è il contribuente, e non andare oltre. Per la destra evasore ed elusore non possono essere perseguiti fino alla fine dei tre gradi di giudizio. Un modo per incentivare comportamenti fiscali scorretti e non la salvaguardia del contribuente. E poi altre proposte che dimezzano il tempo per i controlli, sanzioni penali ridotte per quella che chiamano ‘evasione di necessità’ e così via. La delega fiscale è l’ennesimo regalo a furbetti e evasori.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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SALARIO MINIMO – MAGNI (AVS): “MUSUMECI CHIEDA SCUSA AI LAVORATORI POVERI E SOTTOPAGATI”

“Le parole del Ministro Musumeci sul salario minimo sono vergognose e imbarazzanti. Un’offesa alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori sottopagati e sfruttati. Probabilmente il Ministro della Protezione Civile, dall’alto della sua carica istituzionale, non conosce la differenza tra il lavoro e l’assistenzialismo, così come non conosce i principi sanciti dalla Costituzione su cui ha giurato. Musumeci dovrebbe chiedere scusa agli oltre tre milioni di lavoratori poveri e sottopagati. Il Governo Meloni è contro un salario minimo dignitoso perché preferisce i voucher o i contratti precari rinnovabili all’infinito.”

Lo ha dichiarato il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “MORTI DI CALDO, MORTI DI LAVORO”

“Questa estate super caldissima dovuta ai cambiamenti climatici sta mietendo vittime tra lavoratori e lavoratrici. In Italia si muore quotidianamente di lavoro non solo nelle fabbriche, nei magazzini, nei cantieri, nei campi e sulle strade, ora anche per il caldo. L’ondata di calore che sta interessando il nostro paese aumenta pericolosamente i rischi sulla salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Ormai siamo al bollettino dei morti per malori dovuti alle alte temperature: Lodi, Firenze, cantiere Tav di Campagna di Lonato del Garda in provincia di Brescia, Jesi solo per citare gli ultimi casi. Nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera alla ministra del lavoro Calderone per chiedere specifici e urgenti interventi. Ovviamente dalla ministra zero risposte.”

Lo afferma il sentore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato.

“Secondo alcuni studi quando le temperature superano i 30°C, il rischio di incidenti sul lavoro aumenta del 5-7% e, quando le temperature superano i 38°C, gli incidenti sono tra il 10% e il 15%, prosegue Magni. La salute delle lavoratrici e dei lavoratori è un bene primario da tutelare. Con temperature eccezionali come queste sono necessarie modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, rimodulando turni e orari, a partire da quelle situazioni più esposte alle temperature eccezionali di questi giorni, fino ad arrivare quando necessario all’astensione dalle attività. Ma per un governo negazionista dei cambiamenti climatici queste cose sono fantascienza.”

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