All Posts Tagged: Tino Magni

AUTONOMIA DIFFERENZIATA – MAGNI (AVS): “IL PAESE CAMBIERA’ IN PEGGIO, FERMATEVI”

“La riforma Calderoli è contro il Sud, considerato solo come un peso di cui disfarsi. Ancora una volta chiediamo al governo Meloni di fermarsi. Il progetto di Autonomia Differenziata cambierà profondamente il nostro paese in peggio, perché va a colpire principi fondamentali di eguaglianza dei diritti e di unità, sanciti dalla nostra Costituzione. Non c’è bisogno di interpretare nulla, spetta allo Stato rimuovere gli ostacoli per raggiungere l’uguaglianza. Ma la verità è che a questo Esecutivo non interessa risolvere le disuguaglianze: non interessano i poveri, né la scuola, né la sanità, così come non interessano le periferie e le condizioni lavorative, che penalizzano in particolare i giovani meridionali. ”

Lo ha affermato in Aula il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni.

“La nostra Costituzione punta all’uguaglianza e non dare ascolto, non solo all’opposizione, ma neanche a esperti costituzionalisti, associazioni, sindacati e studiosi, critici con questa riforma, significa non volere il bene del Paese. Con il Pnrr avevamo una grande opportunità per ristabilire il principio di equità, ma non mi sembra di aver visto proposte in questo senso, le risorse sono andate solo al nord. Da parte nostra continueremo la dura battaglia nelle aule parlamentari e nel paese reale, iniziando da subito a costruire i comitati referendari per il NO a questa scellerata riforma Spacca Italia. Attuare l’autonomia differenziata in questo modo vuol dire tradire lo spirito fondativo della Costituzione, che è basato sulla solidarietà e non certo sull’egoismo.”

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TIM – MAGNI (AVS): “GRAVE LA DECISIONE DEL GOVERNO”

“Il via libera del governo Meloni alla vendita della rete Tim al fondo statunitense Kkr è grave. Da domani un soggetto privato americano avrà il controllo di un asset strategico fondamentale e, con la cessione della rete ad un operatore straniero il Paese ne perde il controllo pubblico. Ma non erano il governo della tutela degli interessi nazionali? Siamo preoccupatissimi per la salvaguardia dei livelli occupazionali a seguito di questa scellerata dismissione di una infrastruttura strategica per l’Italia. I lavoratori non possono essere quelli che pagano sempre il prezzo più alto. Occorre salvaguardare l’occupazione per i prossimi anni. Sono mesi che chiediamo al governo di riferire su questa operazione senza ottenere risposta. Lo facciamo ancora: vengano in Aula a spiegare. Perché l’incapacità del sovranismo meloniano nelle politiche industriali è evidente.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA – MAGNI (AVS): “ANTICOSTITUZIONALE E PERICOLOSO GIA’ DAL NOME”

“L’Autonomia Differenziata è un provvedimento anticostituzionale e pericolosissimo, che aumenta le disuguaglianze e divide il paese in due. Si chiama così, Autonomia “differenziata”, non solidale, coesione sociale o riduzione delle disuguaglianze, è un progetto che nasce da una cultura secessionista e antimeridionalista inaccettabile. Va fermato.”

Lo ha affermato in Aula il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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EX ILVA – MAGNI (AVS): “NESSUNA STRATEGIA INDUSTRIALE, NESSUNA PROPOSTA PER IL FUTURO DELL’ILVA”

“Anche oggi nessuna proposta dal Governo sul futuro dell’ex Ilva, nessuna strategia industriale a salvaguardia del lavoro, della salute e dell’ambiente. Governano da un anno e mezzo ma non hanno nessuna idea su cosa fare. Non c’è un’idea. Urso ci ha fatto la cronistoria dell’ex Ilva, che purtroppo conosciamo bene, peccato che si è dimenticato di citare la gestione della famiglia Riva, che ha dimostrato l’incapacità del capitalismo italiano di gestire in modo corretto una grande azienda. La volontà di ArcelorMittal di non investire era evidente già da tempo, fino ad ora si è perso solo tempo. La situazione è grave e impone scelte che rispettino tre condizioni imprescindibili: mantenimento dei livelli occupazionali, bonifica ambientale, produzione sostenibile. Mettere in sicurezza i lavoratori, gli impianti e l’ambiente. Alleanza Verdi e Sinistra è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, dei sindacati e dei cittadini di Taranto e degli altri siti e chiediamo che lo Stato intervenga per garantire il rilancio produttivo dell’acciaio e per programmare una seria transizione ecologica e sociale. Lo Stato deve riappropriarsi di questo bene generale, perché senza acciaio non c’è politica industriale.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, sull’informativa del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Ancora una volta, prendiamo atto che nell’azione di governo non c’è un piano industriale, solo totale incertezza sul prossimo percorso dell’ex Ilva. Mantenere la produzione di acciaio primario nel processo di decarbonizzazione è una delle sfide che il cambiamento climatico ci impone. Serve una strategia industriale, che ad oggi è assente, e non possono essere sempre i lavoratori a pagare. Zero risorse, zero interventi concreti per un territorio già martoriato. Niente sul risanamento e sulla bonifica di Taranto, lavori ma muori per un ambiente malsano, una cosa inaccettabile. Niente sulla trasformazione sostenibile della produzione. I privati hanno preso senza investire, solo lo Stato può dare un futuro industriale, occupazionale e riqualificare l’ambiente dell’area tarantina. La vicenda dell’Ilva è la battaglia del futuro, la vera sfida di trasformazione del Paese verso politiche green. Se vogliamo un cambiamento sostenibile dobbiamo vincere la sfida di Taranto.”

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SANITA’ – MAGNI (AVS): “LA REVISIONE DEL PNRR FA SLITTARE DI DUE ANNI GLI ACQUISTI DI TAC, ECOGRAFI E RISONANZE. IMBARAZZANTE E INSPIEGABILE”

“È imbarazzante e inspiegabile la scelta del governo Meloni di rinviare di due anni l’acquisto di nuove apparecchiature mediche. Il PNRR prevedeva che fra il 2023 e il 2024 venissero acquistati 3.100 grandi apparecchi negli ospedali. Si tratta di TAC, risonanze magnetiche, angiografi, mammografi e altre apparecchiature fondamentali per migliorare le diagnosi e le cure dei cittadini italiani. Un ammodernamento fondamentale perché alcuni macchinari, come i mammografi per esempio, sono quasi tutti obsoleti. E molto spesso l’obsolescenza dei macchinari diagnostici incide sui tempi delle liste d’attesa.  A cosa si debba questo rinvio non è chiaro. Oggi il Sole 24 ore dice che si tratterebbe di una richiesta di alcune regioni per adeguare gli spazi utili ad accogliere le nuove apparecchiature. Sembrano piuttosto delle scuse accampate per nascondere l’impreparazione di un governo che è in carica da oltre un anno e che in particolare sulla sanità pubblica sta provocando danni intollerabili. Vogliono forse contribuire a rendere sempre più obsolete le macchine diagnostiche delle strutture pubbliche, per avvantaggiare ulteriormente le strutture private? A pensar male si fa peccato, si dice, ma spesso ci si azzecca. I cittadini sono stati fin troppo pazienti, basta disastri e tagli alla sanità pubblica.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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EX ILVA – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO È SENZA UNA POLITICA INDUSTRIALE”

“La vicenda dell’ex Ilva dimostra che il governo è senza una strategia industriale. È il simbolo del fallimento delle politiche industriali della Meloni e di Urso. Quello della destra è un governo forte con i deboli e debole con i forti, come dimostra il fallimento del tavolo di oggi con ArcelorMittal. Ora non si perda altro tempo. Il governo prenda finalmente l’iniziativa e vada avanti sul passaggio in maggioranza di Invitalia e punti ad un piano di rilancio industriale dei siti del gruppo fondato sulla decarbonizzazione degli impianti produttivi e su una vera transizione ecologica e sociale con una seria valutazione preventiva del danno sanitario ed ambientale.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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ACCA LARENTIA – MAGNI (AVS): “SIAMO ALL’APOLOGIA DEL FASCISMO”

“Ogni anno sempre la stessa storia. Le immagini delle braccia alzate nel saluto romano ad Acca Larentia sono sconcertanti. Una vera e propria adunata di nostalgici fascisti. Quella di Acca Larentia, la cerimonia del ‘Presente’, non è una commemorazione ma un’offesa alla nostra Carta Costituzionale e ai valori fondanti della nostra democrazia nata dalla Resistenza.  Il saluto romano rievoca un passato che non deve tornare e che dovrebbe essere condannato da tutti, nessuno escluso. Quello che avviene tutti gli anni in Via Acca Laurentia a Roma è apologia di fascismo, un reato previsto dalle nostre leggi. E come ogni anno non una parola di condanna da parte di Giorgia Meloni o di Fratelli d’Italia.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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INFLAZIONE – MAGNI (AVS): “È CALATA MA CONTINUA A COLPIRE CHI È PIU’ IN DIFFICOLTA’. IL 2024 SIA L’ANNO DELL’AUMENTO DEI SALARI”

“Gli ultimi dati ci dicono che l’inflazione sta rallentando, e questo è un bene. Ma ci dicono anche che c’è chi ha sofferto di più, lavoratori, poveri e famiglie, e chi meno. E ci dicono anche che l’inflazione continuerà a colpire e a pesare sui redditi e inciderà sui consumi di queste categorie anche nel 2024. I dati ISTAT ci dicono che per far fronte alla povertà serve uno strumento universale come il reddito di base. A questa situazione di difficoltà di milioni di italiani non si può continuare a rispondere con misure spezzettate e temporanee o scaricando sugli enti locali i costi per combattere le diseguaglianze. Servono interventi strutturali in grado da una parte di eliminare la precarietà e dall’altra di aumentare i salari. L’Italia è il Paese con le retribuzioni più basse d’Europa e l’alta inflazione ha ulteriormente indebolito, in questi anni difficili e di crisi, il potere d’acquisto delle buste paga di lavoratrici e lavoratori. Creando un danno a loro e al Paese. Occorre invertire la tendenza. Cosa che il governo Meloni non ha fatto e non sta facendo. Rinnovo dei contratti al netto dell’inflazione, alcune categorie hanno rinnovato sotto, una legge sul salario minimo oltre ad un meccanismo di recupero dell’inflazione sui salari potrebbero essere i primi passi per invertire questa tendenza. Il 2024 deve essere l’anno dell’aumento dei salari.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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FDI – MAGNI (AVS): “L’EURODEPUTATO DI FDI FIOCCHI RITIRI SUBITO I MANIFESTI”

“I manifesti dell’eurodeputato di Fratelli D’Italia Pietro Fiocchi, comparsi a Lecco nei giorni scorsi, con un albero di Natale decorato con dei bossoli e cartucce di arma da fuoco rappresentano bene la cultura politica di chi sta governando il nostro Paese e si appresta a chiedere il voto degli italiani alle prossime elezioni europee. Utilizzare le munizioni al posto dei festoni natalizi per fare gli auguri è di pessimo gusto. Se poi le munizioni le produci anche, allora diventa chiaro che l’operazione è di marketing politico e di promozione commerciale. L’europarlamentare ritiri subito i manifesti.”

Lo afferma Tino Magni, senatore Alleanza Verdi Sinistra.

 

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “È LEGGE DI ‘SBILANCIO’, TUTTO AI POTERI FORTI NULLA PER IL PAESE”

“Oggi votiamo una manovra di propaganda e iniquità in cui c’è di tutto, tranne ciò che serve al Paese. È una legge di “sbilancio”, che con una sfilza infinita di mance e mancette pende tutta dalla parte dei più forti. Nulla per favorire la crescita, aiutare i più fragili, investire nelle famiglie, accrescere la giustizia sociale, sostenere il nostro tessuto produttivo. Non c’è alcuna visione. Nella manovra manca il futuro. Una finanziaria senza coraggio che non affronta i profondi problemi che attanagliano il Paese, anzi li aggrava. I prossimi mesi saranno pesantissimi per le nostre comunità: senza alcuna misura di vero sostegno al reddito, il costo della vita alle stelle e il lavoro precario e sottopagato, il futuro per tante persone sarà la povertà.  Questa manovra è la certificazione del fallimento e della evidente incapacità a rispondere ai reali problemi degli italiani della destra.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni in Aula a Palazzo Madama.

“Il Parlamento ridotto a notaio del governo. Un maxiemendamento di 561 commi con cui la destra ha tolto risorse all’edilizia scolastica, non ha messo un euro per la riconversione ambientale, niente sul rischio idrogeologico. E ovviamente, come sempre, nulla neanche per il lavoro, per stabilizzare il personale precario, per fermare la fuga dei medici e degli operatori sanitari, per intervenire sugli stipendi fermi da anni. Ma, soprattutto, niente per i giovani. Questa maggioranza è contro le giovani generazioni. Per citare le donne in questa manovra c’è voluto l’accordo delle opposizioni per finanziare il reddito di libertà e i centri antiviolenza. Le scelte da fare, per una manovra coraggiosa dovevano essere ben altre: tassare gli extra profitti delle banche, delle compagnie energetiche o di quelle farmaceutiche, prevedere una patrimoniale per gli ultra milionari, tagliare i fondi per le armi, ridurre i sussidi ambientalmente dannosi. È necessario costruire al più presto un’alternativa a questo governo che ha un’idea di Paese all’insegna della disuguaglianza sociale, economica e territoriale.”

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