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CONFINDUSTRIA – DE CRISTOFARO (AVS): “LE PAROLE DI MATTARELLA SUI BASSI SALARI, RICHIAMA GLI INDUSTRIALI ALLE LORO RESPONSABILITA'”

 

“Non sono solito tirare in ballo il Presidente della Repubblica, ma le sue parole di oggi sugli stipendi troppo bassi sono importanti. Ancor di più perché pronunciate di fronte all’assemblea di Confindustria, richiamando di fatto i datori di lavoro alle loro responsabilità, visto che l’Italia è l’unico paese in Europa in cui le retribuzioni sono andate indietro negli ultimi 30 anni.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Credo che le parole di Mattarella dovrebbero ascoltarle per bene anche Meloni e il suo governo, che continuano a respingere l’idea del salario minimo e più in generale a non considerare prioritaria la distribuzione della ricchezza. La Costituzione non prevede il capitalismo di rapina e la concentrazione della ricchezza, ha ricordato giustamente il Presidente Mattarella, ma la redistribuzione e l’equità. Un modello che ha reso grande l’Italia negli anni passati.”

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MANOVRA – DE CRISTOFARO (AVS): “DOPO IL PRIMO ANNO DEL GOVERNO MELONI LA CONDIZIONE DELL’ITALIA E DEGLI ITALIANI È PEGGIORATA”

“È passato un anno di governo Meloni e la condizione dell’Italia e degli italiani è peggiorata. Alta inflazione e prezzi alle stelle, aumento di gas, elettricità e benzina, ritardi nel Pnrr, condoni a gogò, no al salario minimo, sono alcuni esempi del lascito di questo anno di governo delle destre. Dopo le mirabolanti promesse della campagna elettorale, la Meloni e la destra di governo si scontrano con la realtà e trovare le risorse per mantenere fede alle promesse fatte è difficile. E allora ecco che ritirano fuori la sempre eterna, e sempre utile nei momenti di crisi, austerità. Quindi freno all’indicizzazione delle pensioni, riduzione degli stanziamenti per la sanità, taglio al reddito di cittadinanza e ai Comuni, niente per aumentare salari e pensioni. Un modo per scaricare il costo della crisi sempre sugli stessi, lavoratori e pensionati, alla faccia di chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. La manovra che ha in mente la Meloni ammazza l’Italia, non aiuta l’economia, in particolare quella verde, non pianifica il futuro. Il contrario di quello che serve all’Italia e agli italiani.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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SALARIO MINIMO – DE CRISTOFARO (AVS): “ANCHE LE IMPRESE SONO A FAVORE, SOLO MELONI È CONTRO”

“Il Forum Ambrosetti non è sicuramente il Pcus, il partito comunista dell’ex Unione Sovietica. Stavolta avrebbe difficoltà perfino il ministro Tajani ad etichettare come comunista il sì al salario minimo di un think tank che rappresenta una delle massime espressioni del capitalismo italiano. Il salario minimo è necessario perché l’Italia è l’unico paese sviluppato in cui le paghe sono addirittura inferiori a quelle di trent’anni fa. Un lavoratore italiano porta mediamente a casa circa 450 euro in meno all’anno rispetto ad allora, mentre un lavoratore tedesco ne guadagna quasi 13mila in più. Il salario minimo è necessario anche per alimentare i consumi e per garantire la capacità del paese di attrarre investimenti.”

Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama.

“E non sono comunisti neanche il Financial Times, l’Ocse, l’Ue o il premio Nobel Joseph Stiglitz, tutti a favore di un salario minimo come elemento di modernizzazione del paese. Evidentemente il governo Meloni ha come riferimenti non i paesi più sviluppati, da sempre il riferimento per l’Italia, ma quelli dove è più feroce lo sfruttamento dei lavoratori. Non è il paese che vogliamo e il salario minimo sarà un primo passo per costruirne uno più giusto.”

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SALARIO MINIMO – MAGNI (AVS): “IL LAVORO POVERO È NELL’AGENDA POLITICA GRAZIE ALLE OPPOSIZIONI”

“Da anni i salari si stanno riducendo senza che nessuno sia mai intervenuto. Oggi, grazie alla presentazione da parte delle opposizioni di una proposta unitaria sul salario minimo, il lavoro povero, i bassi salari, sono entrati nell’agenda della politica. Il lavoro povero è determinato dall’eccessiva precarietà che ha prodotto l’abbassamento dei salari e indebolito la forza sindacale. Salario minimo significa redistribuire dal capitale al lavoro, non assistenzialismo come qualche ministro ha detto non sapendo di cosa parla. La nostra proposta chiede ai datori di lavoro di pagare il giusto il lavoro. Se la destra è contro il salario minimo è contro i lavoratori e le lavoratrici. Non si può accettare che circa 4 milioni di lavoratori con contratto prendano meno di 9 euro l’ora. La competizione si fa sulla qualità e non sui bassi salari. Occorre invertire la rotta: bisogna trasferire una parte dei profitti a salari e stipendi.”

Lo afferma in Aula al Senato il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “IL SALARIO MINIMO È ASSISTENZIALISMO? MUSUMECI PRIMA DI PARLARE SI INFORMI”

“Musumeci prima di parlare si dovrebbe informare. Tacciare il salario minimo come assistenzialismo dimostra l’ignoranza e la scarsa preparazione del ministro di Fratelli d’Italia. Stesso discorso per Tajani che per attaccare il salario minimo ha rispolverato addirittura l’Unione Sovietica. Assistenzialismo e comunismo due cavalli di battaglia sempre utili quando non si hanno altri argomenti. Dalla destra una battaglia tutta ideologica contro questa norma che serve per ridare dignità al lavoro, ai lavoratori e alle lavoratrici e sostenere la contrattazione. Un salario minimo a 9 euro, al di sotto del quale non si può andare, è un modo per combattere le diseguaglianze e il lavoro povero. Il lavoro va pagato in maniera dignitosa e questo non è assistenzialismo.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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SALARIO MINIMO – DE CRISTOFARO (AVS): “4 MILIARDI PER I CARRI ARMATI, SOLO 500 MILIONI PER I POVERI E NO AL SALARIO MINIMO: LE SCELTE DEL GOVERNO MELONI”

“Il governo prevede di spendere dai 4 ai 6 miliardi per l’acquisto dei carri armati Leopard 2 mentre ai poveri, a chi, magari anche lavorando, non ce la fa a sopravvivere ha dato una mancetta di 500 milioni per una social card da 1 euro al giorno persino meno generosa della tessera ‘della fame’ del regime fascista. Questo generoso finanziamento all’acquisto di nuovi carri armati arriva mentre gli italiani sono sempre più distanti dalla guerra in Ucraina, l’Italia soffre per l’aumento dell’inflazione, dei generi alimentari, dell’energia per i bassi salari e per il caldo intenso dovuto ai cambiamenti climatici.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

“La destra italiana ed europea è impegnata in una forsennata battaglia contro il fanatismo ultra-ecologista della sinistra e di propaganda sui costi della transizione ecologica che pagherebbero solo i lavoratori. Mentre per ora i costi dell’inazione li stanno pagando il pianeta e le nuove generazioni a cui stiamo rubando il futuro. Se alla destra importasse qualcosa dei lavoratori e dei giovani non sopprimerebbe la proposta di un salario minimo dignitoso che le opposizioni, e non la maggioranza o il governo, stanno chiedendo a gran voce di discutere in Parlamento. Visto che trovano quattro miliardi per i carri armati non è una questione di risorse ma di scelte. Più guerra, più industria militare, più inquinamento, sono queste le scelte e le priorità della destra. Ma non degli italiani.”

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SALARIO MINIMO – MAGNI (AVS): “GLI ITALIANI SONO PIU’ AVANTI DEL GOVERNO, APPROVARE UNA LEGGE SUL SALARIO MINIMO”

“Il salario minimo piace anche a destra. Il 64% degli italiani è favorevole all’introduzione di questa soglia minima. Il sondaggio realizzato da Antonio Noto, pubblicato oggi da Repubblica, certifica che gli italiani, indipendentemente dal partito votato, sono molto più avanti del governo Meloni, che non è in grado di dare risposte ai bisogni del Paese reale. Le opposizioni unite hanno presentato una proposta di legge per ridare dignità al lavoro, ai lavoratori e sostenere la contrattazione, fissando un salario minimo a 9 euro, al di sotto del quale non si può andare. Un modo per combattere le diseguaglianze e il lavoro povero.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza verdi e Sinistra Tino Magni.

“L’inflazione alta sta erodendo i risparmi soprattutto di chi ha meno disponibilità economiche e, i bassi salari fanno i lavoratori poveri. Sono necessarie politiche di sviluppo per frenare l’inflazione, per un’occupazione di qualità, per sostenere e rivalutare i salari e per combattere la guerra alla povertà. E il salario minimo è un pezzo di queste politiche. Ora non ci sono più scuse, la maggioranza approvi il testo sul salario minimo.”

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BCE – MAGNI (AVS): “MELONI INVECE DI FARE LA VOCE GROSSA, TAGLI GLI EXTRAPROFITTI E AUMENTI I SALARI AGLI ITALIANI”

“Dalla Bce la solita ricetta contro l’aumento dell’inflazione, niente di nuovo purtroppo. Il rialzo dei tassi annunciato nei giorni scorsi dalla Presidente Lagarde è sbagliato perché l’inflazione è dovuta, come riconosce anche la stessa Bce, anche dalla forte crescita dei profitti. In poche parole l’inflazione è da ‘profitti aziendali’ più che da eccesso di domanda o da rincari di materie prime. Quindi le imprese e le banche aumentano i profitti scaricando sui consumatori i costi, come nel caso dell’aumento dei mutui. Sembrerà un’ovvietà ma purtroppo è così. Questa spirale, inflazione aumento dei prezzi, sta erodendo i salari dei lavoratori e delle lavoratrici e i redditi dei pensionati e rischia di mettere in difficoltà l’economia del nostro Paese. La Meloni invece di fare la voce grossa con l’Europa dovrebbe tassare questi maggiori profitti e riutilizzare le risorse per aumentare gli stipendi e le pensioni agli italiani.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “DIVIDE I POVERI IN CATEGORIE E PRECARIZZA ULTERIORMENTE IL LAVORO”

“Il decreto lavoro del governo è iniquo, aumenta la precarietà, cancella persino la speranza di una vita migliore, non risolve i problemi delle persone e non affronta la povertà. Le misure individuate a sostegno della povertà dividono i poveri in categorie: quelli che prenderanno qualcosa, quelli che prenderanno qualcosina e quelli che non prenderanno nulla. Questo decreto andava stracciato e riscritto da capo. Abbiamo chiesto, inascoltati, un salario minimo, perché una proposta lavorativa può dirsi irrinunciabile solo se prevede una tariffa oraria dignitosa, altrimenti è ricatto. Abbiamo chiesto un sostegno universale per tutti quelli che sono in condizione di povertà, senza lasciare indietro nessuno. E invece niente. Sul cuneo fiscale avevano sbandierato il maggior taglio delle tasse degli ultimi decenni e invece è un intervento del tutto insufficiente, una misura temporanea, che dovrà essere poi rifinanziata a fine anno. Non si è affrontato il salario povero, molti lavoratori non arrivano alla fine del mese. Quando io ero giovane, e ho messo su famiglia, io e la mia compagna lavoravamo in fabbrica e su questo abbiamo costruito il nostro futuro. I giovani precari come faranno a costruirsi il loro futuro. La risposta del governo e della maggioranza invece è stata quella di liberalizzare ancora di più il lavoro e quella di escludere dalla misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza intere categorie. Siamo passati da un reddito universale ad uno che forse lo prendi. Insomma, questo è un provvedimento divisivo, che cerca di mettere toppe non risolutive ai buchi provocati dallo stesso Governo e dalla stessa maggioranza e che produrrà solo una guerra tra poveri, senza cancellare la povertà. Per questi motivi l’Alleanza Verdi e Sinistra vota no al decreto propaganda sul lavoro.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “CONTRASTO ALLA POVERTA’, SALARIO MINIMO E MISURE PER UN LAVORO STABILE E DIGNITOSO. AVS PRESENTA QUARANTA EMENDAMENTI”

“Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra del Senato ha presentato 40 emendamenti e 2 ordini del giorno al Decreto Lavoro. Le proposte di modifica di AVS partono da tre direttrici principali: contrasto alla povertà, salario minimo legale, misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso, spiega il senatore Magni. Innanzitutto ripristiniamo un contrasto alla povertà universale tornando al reddito di cittadinanza estendendolo ai single, alle donne vittime di violenza, a chi si trova in particolari condizioni di fragilità e disagio, fino al permanere delle condizioni di povertà. Eliminiamo inoltre il requisito di accesso all’assegno di inclusione, che prevede la presenza di un componente minore, disabile o con sessant’anni di età, superando anche la disposizione della Legge di bilancio 2023. Introduciamo un salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. Come Alleanza Verdi e Sinistra chiediamo di modificare inoltre i requisiti dell’offerta di lavoro irrinunciabile, che deve rispettare i minimi tariffari da CCNL stabiliti nel minimo a 9 euro lordi l’ora, deve essere indeterminato e entro i 50 km. Contro la precarietà proponiamo la modifica dei contratti a termine riportando la durata a massimo dodici mesi e superando la a-causalità. Modifiche necessarie per riportare la tipologia del contratto a termine alla sua naturale funzione, considerato che il contratto a tempo indeterminato deve tornare a essere la forma comune dei rapporti di lavoro.”

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