All Posts Tagged: salario minimo

ISTAT – MAGNI (AVS): “IL LAVORO POVERO È UNA VERA EMERGENZA, SERVE UN SALARIO MINIMO”

“I dati dell’Istat certificano una situazione preoccupante per i lavoratori. I nuovi poveri sono i lavoratori poveri, sottopagati. In Italia c’è un tema salari che sono fermi al palo da anni. Il governo è più interessato alle riforme che alle condizioni dei lavoratori. Nell’agenda della Meloni non c’è proprio spazio per lavoratrici e lavoratori, per una legge di civiltà come il salario minimo. Del resto, questo è il governo che si occupa di lavoro solo in maniera propagandistica il Primo Maggio.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“I salari e gli stipendi sono fermi mentre il potere di acquisto continua a precipitare colpendo ulteriormente i lavoratori. Il reddito da lavoro, in particolare quello da lavoro dipendente, negli anni non è più in grado di proteggere dal disagio economico. È necessaria una politica dei redditi che punti ad alzare i salari e gli stipendi già duramente colpiti dall’inflazione e dagli aumenti. Vanno rinnovati i contratti, pubblici e privati, tagliate le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, combattere la precarietà. E va trovato un modo per recuperare la perdita del potere d’acquisto dei salari per colpa dell’inflazione. Le risorse ci sono, vanno prese da chi in questi anni ha fatto extra profitti enormi.”

Approfondisci

LAVORO – MAGNI (AVS): “LA BATTAGLIA SUL SALARIO MINIMO HA RIMESSO AL CENTRO I LAVORATORI”

“Secondo gli ultimi dati Istat 5,6 milioni di persone in Italia vivono sotto la soglia di povertà. Povertà e inflazione in Italia aumentano costantemente, mentre siamo l’unico paese OCSE in cui i salari diminuiscono anziché aumentare. Salari fermi ma non il costo della vita, ormai alle stelle per larghe fasce di popolazione. Nel nostro Paese avere un lavoro non mette in sicurezza rispetto alla povertà. Il lavoro è per molti sempre più ‘lavoro povero’. Lavorare e rimanere poveri è assurdo, una vera e propria ingiustizia. Basta con lavoratori e lavoratrici sfruttati e malpagati.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“In tema di lavoro il governo Meloni è un disastro: non riesce a creare lavoro, non ha una politica industriale ed è contro il salario minimo, un salario dignitoso per i moltissimi che oggi non lo hanno. In Italia si guadagna meno di 30 anni fa in relazione al costo della vita, ma alla destra non interessa niente. Il Governo Meloni è intervenuto peggiorando le norme sul lavoro: ha aumentato la possibilità di lavoro somministrato, ha reintrodotto i voucher, ha tolto le causali creando più precarietà. La destra esulta per i dati Istat sull’occupazione, peccato che l’aumento non riguarda il lavoro stabile, ma solo precario, come dimostrano i dati sulle ore lavorate. E parla di grande successo per l’aumento dei salari del 3%. Vero, peccato che l’inflazione media è del 5,8%, quindi gli aumenti non sono serviti neanche a recuperare l’inflazione, che ha comunque eroso i salari dei lavoratori e delle lavoratrici italiane rendendoli più poveri. La battaglia per approvare una legge sul salario minimo ha rimesso al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro, e il lavoro unitario delle opposizioni, può essere la base di partenza per costruire il programma della futura coalizione alternativa alla destra.”

Approfondisci

SALARIO MINIMO – MAGNI (AVS): “LA DESTRA CONTRO I LAVORATORI”

“La destra è contro i lavoratori. La bocciatura dell’emendamento a mia prima firma, e sottoscritto da Pd, M5s e Azione, sul salario minimo alla Legge di Delegazione Europea, ne è la conferma. Il governo Meloni è più attento a mettere il bavaglio alla stampa che ad aggredire il lavoro povero. Anche questa volta la destra lascia soli oltre 3 milioni di lavoratori poveri che sono pagati molto meno di 9 euro l’ora. La lotta per un salario minimo continua e non si ferma nelle aule del Parlamento, ma prosegue nel Paese per un salario dignitoso e contro il lavoro povero.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

 

Approfondisci

LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “10 MILIONI SONO SENZA CONTRATTO. IL 2024 SIA L’ANNO DELL’AUMENTO DEI SALARI”

“Salari fermi da anni, contratti scaduti e non ancora rinnovati, produzione industriale con il meno davanti, oltre 180mila lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi aziendali: questi sono i numeri di un’Italia in crisi. Oltre 10 milioni di lavoratori e lavoratrici aspettano di vedersi rinnovato il contratto, sia nel settore pubblico che in quello privato. E rischiano di aspettare ancora, visto che il tempo medio tra scadenza e rinnovo è trentadue mesi, oltre due anni e mezzo. Siamo addirittura arrivati al rinnovo ‘ex post’. Una cosa mai vista che mette in difficoltà non solo i lavoratori, ma l’economia italiana. Il lavoro e la sua tutela non sono mai entrati nell’agenda della Meloni. Grande assente la Ministra del Lavoro Calderone che in questo anno e più di governo non si è mai vista e sentita, più attenta alle nomine che a difendere e promuovere il lavoro. Calderone si contende il titolo di peggior ministro con Urso, incapace di gestire il settore industriale in crisi. E intanto i lavoratori e le lavoratrici soffrono la crisi, gli aumenti dei beni di prima necessità e degli energetici. I contratti vanno rinnovati con aumenti che tengano conto dell’inflazione e della caduta verticale delle retribuzioni di questi anni. Anche Bankitalia dice che è necessario intervenire, perché salari più alti significa più consumi. La Meloni non può continuare a fare finta di nulla. Il 2024 deve essere l’anno in cui si aumentano i salari e le retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici italiane.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

DELEGA UE – MAGNI (AVS): “POCHE LUCI E TANTE OMBRE. LA NORMA ‘BAVAGLIO’ CONTRO LE NORME UE SULLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA”

“La legge europea e la legge di delegazione europea sono due strumenti tramite i quali l’ordinamento italiano recepisce e si adegua alle norme dell’Ue. Un atto rilevante ai fini dell’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, e per evitare i rischi dell’apertura di procedure di infrazione. Quello presentato dal governo Meloni è un provvedimento fatto di luci e ombre. Tra le luci non posso non ricordare le norme sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni durante il lavoro, o il recepimento della direttiva sull’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne. Le criticità e le ombre però superano le note positive. La prima, macroscopica, è la cosiddetta norma ‘Bavaglio’ introdotta alla Camera e sulla quale siamo assolutamente contrari, e ci siamo battuti per la soppressione. Venduta come una norma di civiltà e di recepimento di direttive europee, la norma bavaglio va addirittura contro la direttiva europea sulla presunzione di innocenza che, invece, prevede che la stampa non abbia vincoli. La direttiva europea non si preoccupa di limitare le pubblicazioni di atti di indagine ma interviene su una serie di legittime garanzie per coloro che sono indagati o imputati. La direttiva, quindi, non costituisce la base giuridica per limitare la libertà di stampa, come la destra vorrebbe far credere. Altra grave pecca di questo provvedimento è il mancato recepimento della direttiva 2041 del 2022 sul salario minimo, su cui abbiamo presentato, a mia prima firma, e sottoscritto da senatori e senatrici dell’opposizione, un emendamento che è stato bocciato solo grazie al voto contrario del Presidente di Commissione. La destra anche questa volta ha perso un’occasione. Salario minimo significa anche redistribuire dal capitale al lavoro, non assistenzialismo, come si cerca, strumentalmente, di far credere. L’introduzione di un salario minimo è una scelta di civiltà che continueremo a sostenere in Parlamento e nel Paese.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

Approfondisci

SALARIO MINIMO – DE CRISTOFARO (AVS): “LA LOTTA PER UN SALARIO DIGNITOSO PROSEGUE NEL PAESE”

“La maggioranza di destra con l’affossamento della legge sul salario minimo vuole evitare a ogni costo che il Parlamento discuta pubblicamente di un salario dignitoso ma, soprattutto, è un modo per non giustificare il no al salario minimo a quei 3 milioni e mezzo di lavoratori che sono pagati molto meno di 9 euro l’ora, fra i quali ci sono anche molti elettori dei partiti di maggioranza.”

Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“La premier Meloni per anni dall’opposizione ha illuso i poveri facendogli credere che una volta al governo avrebbe risolto i loro problemi, ora è al governo e pensa solo ai ricchi. Alleanza Verdi e Sinistra considera il salario minimo solo il primo passo per aumentare i salari di tutti, perché i lavoratori e le lavoratrici, le persone comuni non riescono più a fare la spesa, a pagare l’affitto, il mutuo, le bollette. In Italia si guadagna meno di 30 anni fa in relazione al costo della vita, ma alla destra non interessa niente. Basta con lavoratori e lavoratrici sfruttati e mal pagati. La lotta per un salario minimo continua e non si ferma nelle aule del Parlamento, ma prosegue nel Paese con la raccolta di firme per un salario dignitoso e contro il lavoro povero.”

Approfondisci

SALARIO MINIMO – DE CRISTOFARO (AVS): “IL GOVERNO NEGA LA REALTA’ E NON DA’ RISPOSTE AL LAVORO POVERO. IL 17 OTTOBRE I CITTADINI ITALIANI SAPRANNO CHI SI BATTE PER UNA PAGA DIGNITOSA E CHI NO”

“La risposta della Ministra Calderone sul salario minimo non ci ha soddisfatto. E lo saremmo stati solo se avesse pronunciato tre semplici parole: salario minimo subito. Nonostante la chiarezza della sentenza della Cassazione il governo fa finta di nulla. Anzi da mesi sta cercando di negare la realtà dei fatti, provando a neutralizzare uno strumento come il salario minimo, l’unica vera risposta al dramma del lavoro povero in Italia. E lo ha fatto attribuendo al Cnel un ruolo del tutto improprio. E guarda caso proprio oggi esce la notizia che il documento del Cnel sposerebbe la linea del governo, tutto meno che una sorpresa. Noi non ci fermiamo, e continuiamo a raccogliere le firme sul salario minimo. Noi non ci arrendiamo all’idea che i bassi salari debbano essere la realtà e pensiamo invece che la lotta alle diseguaglianze debba proseguire e soprattutto che si applichi fino in fondo la Costituzione.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica alla ministra Calderone nel corso del Question Time di Avs sul salario minimo.

“È del tutto strumentale e grave il tentativo in atto da parte del governo, ma non solo, di contrapporre il salario minimo con la contrattazione collettiva e con il ruolo del sindacati, prosegue De Cristofaro. Nei giorni scorsi ci aveva provato il nuovo corso dell’Inps a nascondere i lavoratori poveri parlando di poche migliaia di persone quando sono 4 milioni i lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora. Un vero e proprio tentativo di negare la realtà e di rendere invisibili i lavoratori poveri. Una cosa grave che denunciamo. Lo stesso furore usato qualche mese fa contro i percettori del reddito di cittadinanza. Per fortuna il 17 ottobre la proposta si discuterà in Parlamento e in quella sede sarà chiaro a tutti i cittadini chi lotta per la dignità del lavoro e per un salario dignitoso, e chi no.”

Approfondisci

LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA IL GOVERNO NON PUò PIù FAR FINTA DI NIENTE. DOMANI AL QUESTION TIME DEL SENATO, CALDERONE SUL SALARIO MINIMO”

“La recente sentenza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ha stabilito che bisogna garantire un ‘salario minimo costituzionale’ e che può essere fissato dal giudice in modo che sia proporzionato e sufficiente a garantire gli standard minimi di legge. Dopo questa storica sentenza, il governo non può far finta di niente. Domani al Question time del Senato Alleanza Verdi e Sinistra chiederà alla Ministra del Lavoro Calderone se non ritenga opportuno e urgente adoperarsi per agevolare e sostenere la pronta calendarizzazione e l’approvazione del disegno di legge sul salario minimo.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

CONFINDUSTRIA – DE CRISTOFARO (AVS): “LE PAROLE DI MATTARELLA SUI BASSI SALARI, RICHIAMA GLI INDUSTRIALI ALLE LORO RESPONSABILITA'”

 

“Non sono solito tirare in ballo il Presidente della Repubblica, ma le sue parole di oggi sugli stipendi troppo bassi sono importanti. Ancor di più perché pronunciate di fronte all’assemblea di Confindustria, richiamando di fatto i datori di lavoro alle loro responsabilità, visto che l’Italia è l’unico paese in Europa in cui le retribuzioni sono andate indietro negli ultimi 30 anni.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Credo che le parole di Mattarella dovrebbero ascoltarle per bene anche Meloni e il suo governo, che continuano a respingere l’idea del salario minimo e più in generale a non considerare prioritaria la distribuzione della ricchezza. La Costituzione non prevede il capitalismo di rapina e la concentrazione della ricchezza, ha ricordato giustamente il Presidente Mattarella, ma la redistribuzione e l’equità. Un modello che ha reso grande l’Italia negli anni passati.”

Approfondisci

MANOVRA – DE CRISTOFARO (AVS): “DOPO IL PRIMO ANNO DEL GOVERNO MELONI LA CONDIZIONE DELL’ITALIA E DEGLI ITALIANI È PEGGIORATA”

“È passato un anno di governo Meloni e la condizione dell’Italia e degli italiani è peggiorata. Alta inflazione e prezzi alle stelle, aumento di gas, elettricità e benzina, ritardi nel Pnrr, condoni a gogò, no al salario minimo, sono alcuni esempi del lascito di questo anno di governo delle destre. Dopo le mirabolanti promesse della campagna elettorale, la Meloni e la destra di governo si scontrano con la realtà e trovare le risorse per mantenere fede alle promesse fatte è difficile. E allora ecco che ritirano fuori la sempre eterna, e sempre utile nei momenti di crisi, austerità. Quindi freno all’indicizzazione delle pensioni, riduzione degli stanziamenti per la sanità, taglio al reddito di cittadinanza e ai Comuni, niente per aumentare salari e pensioni. Un modo per scaricare il costo della crisi sempre sugli stessi, lavoratori e pensionati, alla faccia di chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. La manovra che ha in mente la Meloni ammazza l’Italia, non aiuta l’economia, in particolare quella verde, non pianifica il futuro. Il contrario di quello che serve all’Italia e agli italiani.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci