“Ancora una volta il Ministro Valditara fa affermazioni irresponsabili e prive di fondamento. È gravissimo attribuire l’incremento della violenza sulle donne all’immigrazione illegale e fare propaganda sulla pelle dei migranti. Tanto più nel suo ruolo di Ministro dell’Istruzione e del Merito. La violenza di genere non ha passaporto, ma radici profonde nella cultura patriarcale, anche italiana, nella mancanza di educazione al rispetto e nell’assenza di politiche efficaci per prevenire e contrastare questi crimini. Invece di strumentalizzare un tema così grave per alimentare tensioni e retoriche divisive, il governo Meloni si impegni piuttosto a potenziare i centri antiviolenza, a garantire risorse adeguate e a introdurre programmi di educazione all’affettività nelle scuole. La violenza sulle donne si combatte con la prevenzione, il sostegno alle vittime e una giustizia che funzioni, non con polemiche e fake news.”
Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
Proiezione in prima nazionale del docufilm “Come rugiada” di Carlo Limonta
Giovedì 14 novembre 2024 Oore 15
Sala Capitolare, Chiostro del convento di Santa Maria della Minerva
Piazza della Minerva, 38 – Roma
Su iniziativa del Sen. Tino Magni, domani 14 novembre 2024, alle ore 15, Sala Capitolare, presso il Chiostro del convento di Santa Maria Sopra Minerva, in Piazza della Minerva, 38 – Roma, sarà proiettato in prima nazionale il docufilm “Come rugiada” di Carlo Limonta. Un evento di riflessione e dialogo per promuovere una cultura più inclusiva e solidale, in collaborazione con l’associazione culturale – Monte Marenzo “Per – un paese per star bene…” e con il patrocinio del Senato della Repubblica.
Interverranno: il Sen. Tino Magni; Alberto Nava, Presidente associazione volontariato Lo Specchio; Carlo Limonta, Regista; Angelo Gandolfi, Sceneggiatore; Lettura dei saluti inviati dall’On.le Alessandra Locatelli, Ministro per la disabilità; Sen. Mariolina Castellone, Vicepresidente del Senato e componente Commissione Affari sociali; Sen. Francesco Zaffini, Presidente Commissioni Affari Sociali e Sen. Sandra Zampa, Componente della Commissione Affari Sociali.
Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono in alcun modo riconducibili al Senato della repubblica o ad organi del Senato medesimo. L’accesso alla sala con abbigliamento consono e, per gli uomini, l’obbligo di giacca e cravatta, è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.
“Siamo di fronte ad un governo che cerca di imporre un modello di scuola basato su conformismo e obbedienza, chi non si allinea al pensiero unico della destra paga un prezzo elevato. La sospensione di Christian Raimo rappresenta un attacco senza precedenti alla libertà di opinione e alla democrazia all’interno delle nostre scuole, e un pericoloso precedente. Un provvedimento a dir poco sproporzionato, che suona come una ritorsione e un segnale intimidatorio verso chiunque osi dissentire dal ministro leghista. In un Paese democratico, le istituzioni educative dovrebbero incoraggiare la libertà di espressione e il confronto, non reprimerli. Questo atto punitivo è il sintomo di un’escalation preoccupante: con questa destra al potere, non c’è più spazio per il pensiero critico. Raimo sia reintegrato immediatamente.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“Siamo totalmente contrari al pacchetto sicurezza di Meloni. L’ossessione della destra per la sicurezza ha prodotto un mostro giuridico con nuovi reati sempre più oppressivi. La destra conosce solo la repressione per governare i conflitti sociali e quindi l’unico modo di contrastare il dissenso è aumentare le pene e punire. Un vero e proprio disegno con un’impronta repressiva e securitaria che criminalizza il disagio sociale e il dissenso. Una svolta iper-securitaria che ridisegna lo Stato di diritto con tratti fortemente autoritari. La destra vuole uno Stato securitario e di Polizia, dove il cittadino è ‘il nemico’. Non permetteremo la criminalizzazione del diritto a manifestare il proprio dissenso. Ci preoccupa molto la natura intimidativa tra Stato e cittadino del pacchetto sicurezza. Un obbrobrio fatto di norme liberticide e di populismo penale su cui faremo un’opposizione dura e ostruzionismo parlamentare. Abbiamo presentato 1000 emendamenti e 10 ordini del giorno contro questo disegno che criminalizza lo sciopero e i sit-in, che trasforma le proteste in rivolte o che tratta la protesta non violenta alla pari di chi commette reati violenti.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“Questo provvedimento rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del diritto alla salute per tutti. Aver affrontato questo tema in modo collettivo e unitario è una pagina positiva per il Parlamento. Finalmente estendiamo un diritto universale, un diritto di cittadinanza, anche alle persone senza fissa dimora a costo zero nei confronti del singolo. La dimostrazione che la collettività è in grado di farsi carico delle fragilità e non emargina. Anche perché tutte queste cose non possiamo scaricarle sugli enti locali, ai quali riduciamo i trasferimenti. Il fondo non deve essere utilizzato solo dalle città metropolitane. Il nostro Paese è molto diffuso e molto grande. Evitiamo che le risorse disponibili vadano solo in direzione dei grandi centri urbani, in cui certamente c’è una presenza maggiore di senza fissa dimora. Però anche nelle città minori c’è questo problema e quindi è necessario distribuire con equità e con parsimonia questa sperimentazione, il cui obiettivo, credo, sia quello di diventare un fatto strutturale e di non restare una sperimentazione.”
Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“Ancora un deliberato attacco alle forze Onu da parte dell’esercito israeliano. Ormai Netanyahu non si ferma più davanti a nulla se è arrivato a dichiarare guerra al mondo con l’attacco al contingente internazionale impegnato in una missione di peacekeeping. Dopo l’attacco di ieri alla base Unifil e il ferimento di due soldati, oggi stesso copione e il ferimento di altri due soldati. Una cosa gravissima che ha trovato la dura reazione del ministro Crosetto, che ha definito l’attacco a Unifil un ‘crimine di guerra’, e della comunità internazionale. Giusto, peccato però che tutta la strategia adottata da Israele per rispondere al brutale attacco di Hamas del 7 ottobre è un crimine di guerra. Non può essere che, se attacchi l’Onu è un crimine di guerra e se invece attacchi i palestinesi è difesa. Sono un crimine di guerra gli oltre 40 mila morti a Gaza, di cui 7 mila donne e 10 mila bambini, sono un crimine di guerra i 2 mila morti del Libano, gli attacchi alla Cisgiordania, la distruzione di infrastrutture necessarie alla popolazione civile, la chiusura dei valichi per non far entrare derrate alimentari e medicine. Cosa deve succedere ancora prima che la comunità internazionale fermi Netanyahu? Ormai il limite è superato e la comunità internazionale ha il dovere di richiamare Israele al rispetto del diritto e delle organizzazioni internazionali ma, soprattutto, bisogna fermare le armi.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“La risposta del Ministro Salvini sulla Ciclovia del Garda non è solo deludente, ma è una vera e propria presa in giro nei confronti di un territorio che si aspetta azioni concrete dal governo. È Salvini e solo lui che deve garantire la sicurezza di cittadini, turisti e dell’intero comparto economico del Lago di Garda, uno dei bacini turistici più importanti d’Europa, con milioni di presenze ogni anno. È il Ministro dei Trasporti che deve intervenire per mettere in sicurezza le arterie stradali, sostituire le barriere antifrana ormai obsolete e valutare sul serio, e non solo sui giornali, la costruzione di una galleria nel tratto più pericoloso, quello di Tempesta. Non vogliamo trovarci a piangere vittime di incidenti mortali o frane che potrebbero essere evitati. Invece, si continua a trascurare tutto con la solita superficialità, lasciando infrastrutture pericolanti e progetti lasciati a metà, come quello della Ciclovia sul Garda. È inaccettabile. Inoltre, ricordo che c’è già una soluzione alternativa in alcuni tratti della ciclovia: l’uso di trasporti sostenibili via acqua, come i battelli ecologici. Eppure non si sta investendo su nulla di tutto questo. Salvini sia il Ministro dei Trasporti e non dei disastri, si preoccupi meno del Ponte sullo Stretto, che costa miliardi di euro, e più sicurezza della nostra rete stradale e ciclabile.”
Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia in replica al Ministro Salvini durante il question time.
“Non possiamo permettere che, ancora una volta, siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto della crisi industriale. L’azienda metalmeccanica Berco Spa, azienda leader mondiale nella produzione di sottocarri, con sede a Copparo (Ferrara) e Castelfranco Veneto, ha annunciato una riorganizzazione che prevede ben 550 esuberi, di cui 480 nello stabilimento principale e 70 nella filiale veneta. Le conseguenze per le 550 famiglie e per il territorio ferrarese saranno devastanti. I Ministri Calderone e Urso intervengano immediatamente per verificare la legittimità di questi licenziamenti e convochino un tavolo di confronto tra azienda e organizzazioni sindacali.”
Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sul caso degli esuberi alla Berco di Ferrara ha presentato un’interrogazione ai Ministri del Lavoro e del Made in Italy, firmata anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.
“La Berco Spa è presente da oltre un secolo sul territorio ferrarese, e la presentazione del piano esuberi, senza un dialogo con i sindacati, è un atto unilaterale gravissimo. Nei giorni scorsi un’altra azienda del territorio, la Regal Rexnord Tollok di Masi Torello (Ferrara), ha attivato una procedura di licenziamento collettivo via Pec per 77 dipendenti, perché l’azienda ha deciso di delocalizzare la produzione in India e in Cina. È una cosa inaccettabile che le delocalizzazioni o le ristrutturazioni colpiscano sempre i lavoratori e le lavoratrici. Il governo adotti immediatamente misure concrete per impedire le delocalizzazioni e metta in campo tutte le opzioni possibili per ridurre l’impatto sociale di queste decisioni, inclusi gli ammortizzatori sociali, i contratti di solidarietà o altri strumenti di sostegno.”
“Sull’Autonomia differenziata nella maggioranza volano gli stracci. Prima il Ministro di Forza Italia Antonio Tajani dichiara che non se ne parla proprio di attribuire il commercio con l’estero alle regioni, poi il ministro di Fratelli d’Italia ed ex governatore della Sicilia Musumeci dice che l’Autonomia deve rallentare e chiude la porta alle regioni sulla protezione civile, di cui ha la delega. E il governatore del Veneto Luca Zaia non l’ha presa bene, anzi malissimo. In un’intervista dai toni piccati chiarisce che è tutta una questione di soldi. Lui e la Lega vogliono che vadano alle regioni dove prendono voti. Gli alleati frenano perché i voti li prendono anche al Sud. Quindi erano tutte chiacchiere quelle sul modello virtuoso, è solo una questione di soldi e poltrone. Di egoismo e incoscienza.”
Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“Avevamo ragione noi. L’Autonomia differenziata scava un baratro profondo tra le aree più ricche e quelle più povere, mettendo effettivamente a rischio la coesione nazionale, come dimostrano gli scontri appena iniziati nella stessa maggioranza. La sua approvazione era moneta di scambio col Premierato voluto fortemente dalla Meloni. Due progetti tra l’altro incompatibili tra loro che hanno in comune solo la definitiva marginalizzazione del Parlamento. Una vergogna che andrà cancellata col referendum. E nessuno pensi di scipparlo agli italiani. A furia di tirarla, la corda si spezza.”