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COVID – MAGNI (AVS): “È UN PROCESSO POLITICO CONTRO IL PRECEDENTE GOVERNO. NO A UNA COMMISSIONE D’INDAGINE”

“La destra vuole la commissione d’indagine sul Covid per un solo ed unico motivo: processare politicamente il Governo precedente per le decisioni prese durante il periodo della pandemia. L’intento è chiaro, visto che si escludono del tutto le gestioni delle singole Regioni e non si tiene conto delle archiviazioni già disposte dalla magistratura. Ignorare le differenti gestioni regionali significa non voler capire cosa non ha funzionato durante la pandemia, significa non voler fare tesoro degli errori. Uno su tutti, quello di aver smantellato il servizio sanitario pubblico in favore del privato, come in Lombardia, dove il sistema ospedaliero non ha retto la crisi pandemica. Invece, come sempre, la propaganda prevale sul bene comune e si è persa ancora una volta l’occasione di avviare una seria indagine su quanto accaduto, su cosa non ha funzionato e su quali correttivi andrebbero apportati per consentire al Servizio sanitario nazionale di essere realmente all’altezza dei bisogni di salute della popolazione in maniera omogenea su tutto il territorio. Il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra vota convintamente No all’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid.”

Lo afferma in Aula il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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COVID – MAGNI (AVS): “LA COMMISSIONE D’INDAGINE È UN PROCESSO POLITICO, AVS VOTA NO”

“La commissione d’indagine sul Covid proposta dalla destra è un grimaldello con il quale la maggioranza che esprime l’attuale Governo intende colpire il Governo precedente, di colore diverso. Lo scopo è chiaro: processare politicamente il precedente governo per come è stata gestita la pandemia. Un processo politico bello e buono reso ancora più evidente dalla scelta di limitare l’indagine al solo governo nazionale, escludendo del tutto le gestioni delle Regioni, e di non tenere in alcun conto le archiviazioni già disposte dalla magistratura. Alleanza Verdi e Sinistra voterà No all’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Per capire cosa non ha funzionato durante la pandemia e per correggere gli errori non si possono ignorare le differenti gestioni regionali, prosegue Magni. Sarebbe stato necessario indagare le ragioni per cui alcuni sistemi ospedalieri regionali abbiano retto meglio di altri. Dove è stato smantellato il pubblico in favore del privato, come in Lombardia, il sistema sanitario è andato subito in crisi. Invece, la propaganda prevale, e si è persa così l’occasione di avviare una seria riflessione su quanto accaduto, su cosa non ha funzionato e su quali correttivi andrebbero apportati per consentire al Servizio sanitario nazionale di essere realmente all’altezza dei bisogni di salute della popolazione in maniera omogenea su tutto il territorio. Per biechi fini politici, la destra, da sempre sensibile alle sirene No Vax, ha preferito strumentalizzare uno dei momenti più drammatici che il nostro Paese ha dovuto affrontare dal dopoguerra.”

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “IL PASTICCIO SULLE PENSIONI DEI MEDICI È L’EMBLEMA DI UN GOVERNO RAFFAZZONATO”

“Con questa Manovra recessiva, il governo Meloni ha solo peggiorato la legge Fornero, intaccando i diritti acquisiti e lasciando nell’incertezza i lavoratori che si stanno avvicinando alla pensione. In particolare, il pasticcio combinato sulle pensioni dei medici è l’emblema di quanto raffazzonato sia questo governo Meloni. Si sono vantati di aver presentato una manovra blindata, inemendabile per la maggioranza, ma toccherà ora all’opposizione riparare ai loro grossolani errori. Intanto 6000 medici sono pronti all’esodo dal Ssn, chi potrà andare in pensione sceglierà di farlo subito, per evitare la pesante decurtazione sull’assegno, che scatterà già dal primo gennaio dell’anno prossimo. Una fuga che metterà in crisi il sistema sanitario nazionale già in ginocchio. Un gran capolavoro, una mancanza totale di riconoscenza a tutti quei medici che durante la pandemia hanno rischiato la propria vita per salvare quella degli altri.”
 Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni.
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LAVORO – MAGNI (AVS): “SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO PERSONALE ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO IN SCIOPERO”

“Esprimo massima solidarietà e sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori dell’ispettorato del Lavoro, oggi in sciopero per reclamare il sacrosanto diritto al giusto riconoscimento economico e ai mezzi necessari per poter svolgere il proprio lavoro. Per combattere l’illegalità e ridurre gli incidenti sui luoghi di lavoro le parole non bastano, il Governo deve investire risorse e riconoscere i diritti fino ad oggi negati al personale dell’Ispettorato del lavoro che quotidianamente svolge un servizio essenziale di tutela per lavoratrici e lavoratori.”

Lo afferma il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, presidente della commissione sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama.

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “LE PROMESSE DEL GOVERNO SONO STATE TRADITE. ACCANIMENTO SULLE DONNE E SUI FRAGILI”

“Quello che il governo Meloni sta facendo con le pensioni degli italiani è gravissimo, con particolare accanimento nei confronti delle donne e dei più fragili. La stretta su Opzione donna e Ape sociale sono la cartina di tornasole delle promesse tradite. Salvini, che aveva fatto della lotta alla legge Fornero il suo principale cavallo di battaglia in campagna elettorale, dovrebbe andare a nascondersi.”

Lo ha affermato il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Riportare la quota da 104 a 103 è poi l’ennesima presa in giro, con il contributivo e con una finestra per l’uscita che arriva fino a 9 mesi e i tagli previsti per chi sarò costretto alla pensione anticipata sono un vero e proprio furto con scasso. Col governo Meloni, che ha peggiorato la legge Fornero, andare in pensione diventerà sempre più una chimera,  una corsa a ostacoli tra uscite di vecchiaia e aspettativa di vita. Insomma, da questa destra  promesse non mantenute su tutto e alle lavoratrici e ai lavoratori non resterà che confidare nella buona salute.”

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “IL TESTO ANCORA NON C’È, LA MAGGIORANZA È DIVISA SU TUTTO”

“Il testo ufficiale della manovra ancora non c’è, perché nella maggioranza sono divisi su tutto. Da giorni aspettiamo di conoscere le misure economiche messe in campo dal governo. Per ora registriamo solo degli annunci poi smentiti sulle pensioni, sugli asili nido, sul pignoramento sui conti. Annunci e smentite che stanno mettendo in allarme gli italiani sempre più in difficoltà per gli aumenti dovuti all’alta inflazione. L’unica cosa certa è che questa manovra penalizzerà i giovani, le donne, i pensionati, i Comuni e che non conterrà nessuna misura per aiutare le famiglie delle fasce più deboli, maggiormente esposte agli aumenti dei costi. Una manovra che non aiuterà il Paese e gli italiani a superare la crisi economica in corso. Una manovra pagata sempre dagli stessi.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

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ISTAT – MAGNI (AVS): “L’AUMENTO DELLA POVERTA’ È PREOCCUPANTE”

“L’alta inflazione ed i conseguenti aumenti dei prezzi stanno mandando gli italiani sotto la soglia di povertà. Il dato dell’Istat sulla povertà assoluta, nel 2022 oltre 2 milioni di famiglie in aumento rispetto al 2021, è preoccupante e indegno di un Paese civile. E senza il reddito di cittadinanza si rischiano un milione di poveri in più. I prezzi al consumo continuano a salire a causa del costo dei carburanti e le bollette sono sempre più care, mentre gli stipendi sono al palo. Anche il lavoro non protegge più dal rischio di cadere in povertà assoluta. Senza i necessari interventi per adeguare gli stipendi all’inflazione, il lavoro è sempre più ‘lavoro povero’. Il governo Meloni non riesce a creare lavoro ed è contro un salario dignitoso, una miscela che non potrà che generare ulteriore povertà tra chi già vive in una situazione di grande disagio.”

Così il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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DL CAIVANO – CUCCHI E MAGNI (AVS): “LA DESTRA ASSENTE IN COMMISSIONE. IL VOTO DEL PRESIDENTE SALVA LA MAGGIORANZA”

“Il decreto Caivano è talmente importante per il governo che questa mattina in commissione la destra non è presente. Solo grazie al voto del Presidente la maggioranza e il governo non sono andati sotto. Un fatto grave che mina il rapporto di leale collaborazione in commissione.”

Lo affermano i senatori dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi e Tino Magni.

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DDL CAPITALI – MAGNI (AVS): “PIù OMBRE CHE LUCI”

“In questo provvedimento che dovrebbe stimolare la crescita del mercato dei capitali italiano, favorendo l’accesso e la permanenza delle imprese nell’ambito dei mercati finanziari ci sono più ombre che luci. Stiamo per approvare norme pericolose e lacunose. Nel nostro Paese per sostenere le imprese, soprattutto le piccole e medie, non basta incentivare la quotazione delle società e diffondere l’azionariato ma, sono necessarie misure per stare sui mercati e servizi per poter competere a livello internazionale. Per fare questo sarebbe necessario avere un’idea di sviluppo economico, magari un nuovo modello di sviluppo visto che quello che abbiamo ha creato più diseguaglianze che benefici. Dal governo invece niente per la crescita economica e l’occupazione. Per questi motivi il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra si asterrà.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Pericolosa è la norma fatta passare con un emendamento della maggioranza che introduce di fatto una delega in bianco per la riforma del Testo Unico della Finanza. Una delega in bianco, che non corrisponde alle necessità del mercato dei capitali, non fornisce soluzioni ai problemi evidenziati dalle società, soprattutto quotate, rinvia di altri dodici mesi l’adozione di misure necessarie e urgenti e, politicamente, conferma le contraddizioni in seno alla stessa maggioranza. Stesso discorso per i CdA. Con le modifiche proposte in Commissione dai relatori, ed approvate a colpi di maggioranza, si rischia di rendere ingovernabili una serie di Consigli di Amministrazione. E soprattutto, il governo mette le mani avanti per i prossimi importanti rinnovi. Infine anche la giusta norma sull’insegnamento dell’educazione finanziaria a scuola è monca: mancano le collegate questioni sull’utilità sociale delle imprese e sulla sicurezza sul lavoro, altrettanto rilevanti e fondamentali.”

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EX-ILVA – MAGNI (AVS): “UN GOVERNO SENZA POLITICA INDUSTRIALE, URSO VENGA IN SENATO A RIFERIRE SULLE ACCIAIERIE D’ITALIA”

“Il governo Meloni e il ministro Urso non hanno una politica industriale. Se una realtà come l’ex Ilva rischia di chiudere perché sono finiti i soldi per pagare le forniture di gas, significa che la situazione è seria. Se Acciaierie d’Italia non è in grado di garantire la continuità produttiva si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro, gli altri siti del gruppo, l’indotto, il sistema manifatturiero italiano. È essenziale capire se il Governo ha un’idea su come affrontare e risolvere in prospettiva questo problema del gas, cosa ha intenzione di fare per garantire la compatibilità ambientale con la produzione di acciaio a Taranto e la continuità dei progetti di decarbonizzazione. Le lavoratrici e i lavoratori, che vivono nell’incertezza del proprio futuro, e la città di Taranto hanno bisogno di risposte urgenti. Il ministro Urso venga in Senato a riferire urgentemente.”

Lo afferma in Aula al Senato il senatore dell’Alleanza Tino Magni.

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