All Posts Tagged: Tino Magni

INFORTUNI SUL LAVORO – MAGNI (AVS): “LAVORATRICI E LAVORATORI CONTINUANO A MORIRE. DAL GOVERNO SOLO RISPOSTE BUROCRATICHE”

“La piaga degli infortuni e dei morti sul lavoro resta ancora senza risposta. Lavoratrici e lavoratori continuano a morire ogni giorno e non si riesce ad invertire questa tendenza. Come Presidente della Commissione d’inchiesta dal Governo, mi sarei aspettato un impegno serio, invece anche oggi solo argomentazioni burocratiche. Uno dei nodi cruciali è la mancanza di coordinamento tra le istituzioni competenti. L’Ispettorato del lavoro, INPS e INAIL operano spesso in modo disgiunto. Ma per intervenire in modo mirato e preventivo serve invece una task force permanente, in grado di analizzare i dati in tempo reale, individuare le zone a maggior rischio, le fasce di età più colpite e le caratteristiche degli infortuni. La prevenzione è l’unica strada per ridurre drasticamente il numero di vittime. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta per tutti noi.”

Così il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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MILLEPROROGHE – MAGNI (AVS): “TANTE PICCOLE NORME MA POCA VISIONE E SOPRATTUTTO ZERO RISORSE. LA DESTRA TOGLIE LE MULTE AI NO VAX E RINNOVA IL CONDONO FISCALE MENTRE IL PAESE È FERMO”

“Il milleproroghe è lo specchio della maggioranza e del governo. Tante piccole norme ma poca visione e soprattutto zero risorse. Si sarebbe potuto utilizzare il milleproroghe per colmare le voragini che ha lasciato la legge di bilancio, che è stata del tutto inadeguata alla grave situazione che vive il Paese, ma non è stato così. Niente per il sottofinanziamento della sanità, niente stabilizzazioni del personale precario al servizio della pubblica amministrazione, niente sulle graduatorie o sul riconoscimento degli ammortizzatori sociali lì dove sono indispensabili, come nel settore moda. Niente di tutto questo è stato fatto. Il paese è fermo con crescita zero e produzione industriale in negativo, e la destra pensa a togliere le multe ai no vax e a rinnovare la rottamazione delle cartelle. Per il governo Meloni il problema della riscossione si risolve solo con i condoni. Di questo passo, a pagare le tasse resteranno solo i pensionati e i lavoratori dipendenti, cioè coloro che sono costretti a farlo. Tutti gli altri andranno avanti aderendo alle varie sanatorie, aspettando la proroga successiva. Un provvedimento che si è dedicato più agli interessi particolari che ad affrontare, in termini trasparenti, equi ed efficienti, il tema delle proroghe.  Un provvedimento che ha creato nuove ingiustizie e dato poche risposte, un provvedimento che racconta, ancora una volta, l’improvvisazione e l’insufficienza di questo Governo”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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INDUSTRIA – MAGNI (AVS): “I DATI ISTAT CERTIFICANO CHE IL GOVERNO NON HA UNA POLITICA INDUSTRIALE”

“Gli ultimi dati Istat certificano una crisi profonda, la produzione industriale è in calo continuo e costante da ben 22 mesi. Una situazione drammatica, che il governo Meloni non solo ignora, ma aggrava con scelte sbagliate, perché non ha una politica industriale, così come diciamo da tempo.
Di fronte alla crisi del settore automobilistico e all’aumento del costo dell’energia, la legge di bilancio ha tagliato drasticamente le risorse destinate alle politiche industriali. Anziché promuovere la transizione energetica, il governo investe in misure che vanno nella direzione opposta, lasciando lavoratori e imprese senza alcun sostegno concreto. Di questo passo continuerà ad aumentare l’occupazione povera, caleranno ancora i salari e il potere d’acquisto degli italiani. È un trend pericoloso che mette a serio rischio la crescita e il futuro produttivo del nostro Paese. Con queste politiche, le destre stanno portando l’Italia verso il declino.”

Lo ha affermato il senatore dell’Alleanza verdi e Sinistra, Tino Magni.

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “MANOVRA SENZA VISIONE, NON AIUTA IL PAESE A USCIRE DALLA CRISI”

“Oggi stiamo prendendo in giro gli italiani, stiamo prendendo in giro il Parlamento. In poco meno di due ore la commissione Bilancio ha liquidato la questione manovra di bilancio. Stiamo modificando la Costituzione, e non solo sulla legge di bilancio. Occorre discutere perché c’è un problema di democrazia e di partecipazione, del rispetto di uno dei due rami del Parlamento. È avvilente quanto successo oggi, anche perché un governo politico come quello Meloni avrebbe dovuto avere il coraggio di affrontare la seconda lettura. Ormai si decide da una parte e poi gli altri devono obbedire.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio.

“Nel merito questa manovra non aiuta il Paese, non ha nessuna visione, nessuna idea di politica industriale. Una manovra dettata dall’Europa, tanto odiata prima delle elezioni. Una manovra di austerità e non prudente come dice Giorgetti. Una manovra che non affronta le enormi diseguaglianze, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, e guai a parlare di patrimoniale. Una manovra il cui impegno maggiore è il taglio del cuneo fiscale, misura iniziata con il governo Draghi. Una manovra che non guarda al futuro, ma anche una manovra che non risponde alle crisi in corso: da 21 mesi siamo con il segno meno nella produzione industriale. Migliaia, decine di migliaia di lavoratori, rischiano di perdere il lavoro mentre il governo fa propaganda sull’aumento dell’occupazione. Che c’è, ma non sono aumentate le ore lavorate e soprattutto non sono aumentati i salari, il che vuol dire che è aumentata l’occupazione povera. Gli italiani hanno una perdita del potere d’acquisto continuo mentre in Europa aumenta. È necessaria una correzione perché la crisi delle grandi imprese, l’aumento del lavoro povero e i bassi salari compromettono la crescita e la competitività internazionale del nostro Paese. La legge di bilancio, che è il principale provvedimento di un esecutivo, dovrebbe fare questo, invece il governo si dimostra del tutto incapace di gestire una fase economica delicata come quella che stiamo vivendo.”

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “SIAMO ALLA FARSA, ALLA FINTA DEMOCRAZIA E ALLO SVILIMENTO DEL PARLAMENTO”

“Sulla manovra economica siamo alla farsa. Oggi la commissione Bilancio di palazzo Madama farà finta di esaminare gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari per poi andare in Aula senza nessuna possibilità di cambiare, nessuna possibilità di migliorare, nessuna possibilità di proporre. Tutto deciso e il Senato deve solo ratificare. Ormai siamo alla finta democrazia e allo svilimento del Parlamento. Una commedia sulle spalle degli italiani.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio del Senato.
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LAVORO – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO TUTELI IL LAVORO E IL FUTURO DELL’INDUSTRIA ITALIANA. INTERROGAZIONE A GIORGETTI E URSO SULLA CRISI DI STMICROELECTRONICS”

“La crisi che sta attraversando la STMicroelectronics (STM), leader mondiale nel settore dei semiconduttori e azienda strategica per il nostro Paese, ci preoccupa profondamente. Il rallentamento dei mercati industriale e automobilistico, le tensioni geopolitiche e la competizione cinese stanno mettendo a rischio non solo il futuro dell’azienda, ma anche migliaia di posti di lavoro nei siti di Agrate Brianza e Catania. Il Governo deve agire subito e fare la sua parte per dare garanzie occupazionali, non può continuare a far finta di nulla mentre migliaia di lavoratrici e lavoratori rischiano il posto. Serve una politica industriale che supporti il settore della microelettronica, tutelando l’occupazione e incentivando l’innovazione. Questo significa intervenire nelle crisi e avere una visione strategica, perché STM non è solo una questione industriale, ma una battaglia per il lavoro e per il futuro del nostro paese.”

Lo chiede il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, in un’interrogazione ai Ministri Urso e Giorgetti.

“La chiusura o la riconversione delle linee produttive più datate, accompagnata da blocchi al turn-over e programmi di prepensionamento, rischia di avere un impatto devastante sui lavoratori e sul tessuto economico locale. Non possiamo accettare che i costi di una necessaria transizione tecnologica siano scaricati sulle spalle dei lavoratori. Il futuro di STM deve essere costruito con i lavoratori, non contro di loro. Per questo, bisogna garantire che le trasformazioni produttive siano accompagnate da percorsi di formazione e riqualificazione, per dare a tutti i lavoratori le competenze necessarie a operare sulle nuove linee produttive. Il progresso tecnologico non può diventare sinonimo di esclusione. Chiediamo al governo di vigilare, affinché il piano industriale dell’azienda sia equo e bilanciato. Gli investimenti tra Italia e Francia, devono essere distribuiti in modo giusto, e il nostro Paese non può essere penalizzato. Serve una politica industriale che supporti il settore della microelettronica, tutelando l’occupazione e incentivando l’innovazione. Questo significa intervenire nelle crisi e avere una visione strategica, perché STM non è solo una questione industriale, ma una battaglia per il lavoro e per il futuro del nostro paese.”

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SVASTICHE BRESCIA – MAGNI (AVS): “UN GESTO VILE E UN INSULTO ALLA MEMORIA DELLE VITTIME DELLA STRAGE NEOFASCISTA. VIETARE LE MANIFESTAZIONI E SCIOGLIERE LE ORGANIZZAZIONI NEOFASCISTE”

“Le svastiche comparse sui muri di Brescia e in piazza della Loggia sono gravissime. Un vero e proprio insulto alla città medaglia d’argento alla Resistenza e alla memoria delle vittime del terrorismo neofascista del 28 maggio 1974 in piazza della Loggia. Un gesto vile, lascito del corteo dell’estrema destra neofascista che nei giorni scorsi ha sfregiato la città. Brescia è antifascista e democratica, Brescia non si farà intimidire. Simboli di odio e violenza che si richiamano al nazifascismo stanno tornando nelle nostre città, cercando di riportare in vita ideologie che la storia ha già condannato. Le manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste, che offendono la coscienza civile e democratica, la memoria comune e i valori fondamentali della Costituzione, vanno vietate. Quanto accaduto a Brescia conferma quello che chiediamo da tempo al governo: occorre agire con fermezza e sciogliere le organizzazioni che si richiamano al neofascismo.”

Lo ha afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PNRR – MAGNI (AVS). “IL GOVERNO SPRECA UN’OCCASIONE, IL DECRETO NON CENTRA GLI OBIETTIVI CHE SI PREFIGGE”

“ll Governo Meloni vanta grandi risultati sul Pnrr, ma in realtà è solo propaganda. La realtà è fatta di ritardi e scelte sbagliate. Nel Pnrr meloniano manca un’idea complessiva e una visione strategica per il futuro del Paese. Questo è l’ennesimo provvedimento che arriva blindato dalla Camera, e che clamorosamente non centra gli obiettivi che si prefigge. Il nostro giudizio è critico sia sulla parte che riguarda il lavoro sia sulla parte che riguarda l’università e la scuola. Mentre il Paese sprofonda, il Governo Meloni resta fermo, senza idee e senza investimenti. Sprecare l’occasione del Pnrr è un errore che non possiamo permetterci.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Le misure messe in campo contro il sommerso e per la sicurezza sono insufficienti e pericolose. I dati parlano chiaro: il lavoro nero è in aumento e mancano gli ispettori per garantire i controlli. Invece di agire, il Governo prevede addirittura di premiare alcune imprese con un’esenzione dalle ispezioni per ben 12 mesi, creando di fatto delle ‘zone franche’. Una scelta irresponsabile. Mancano poi interventi concreti a livello territoriale per combattere la piaga del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, fenomeni che avviliscono la dignità di chi lavora. Ma il vero fallimento è sull’istruzione. I dati OCSE certificano che un terzo degli adulti italiani è in condizioni di analfabetismo funzionale. La destra risponde a questo disastro trasferendo risorse dalla scuola pubblica a quella privata, niente sulle borse di studio e poco sulle residenze universitarie. Il governo preferisce spendere i soldi pubblici sulle armi o buttarli per opere faraoniche come il ponte sullo Stretto, anziché garantire il diritto allo studio.”

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POLO PETROLCHIMICO SIRACUSA – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO LA SMETTA DI PRENDERE IN GIRO I LAVORATORI. LA SOLUZIONE NON È QUELLA DI GARANTIRE L’IMPUNITÀ A CHI INQUINA MA QUELLA DI RISANARE E RICONVERTIRE”

“Solidarietà ai lavoratori del Petrolchimico di Siracusa penalizzati dalle politiche della destra più attente ai padroni che ai lavoratori. Il governo lo scorso anno aveva dichiarato Asset strategico nazionale il polo industriale di Siracusa e autorizzato l’industria Acqua Siracusana (IAS) a continuare le proprie attività ma, nel maggio scorso, la Corte Costituzionale ha stabilito che nessuna delega in bianco può essere concessa al Governo per sacrificare l’ambiente e la salute, neanche se in relazione a siti industriali ritenuti strategici per il Paese. Una vera e propria sconfessione del governo confermata anche dal Tribunale del Riesame di Roma che ha convalidato il divieto di prosecuzione delle attività di conferimento reflui industriali al depuratore consortile IAS Spa. Ad oggi, dunque, IAS Spa deve fermare gli impianti e, considerato che le industrie scaricano reflui, anche le industrie devono fermare gli impianti. Il governo ha tentato in tutti i modi di soccorrere chi inquina ma ha imboccato una strada sbagliata, che non aiuta nella battaglia per la riconversione del polo petrolchimico e nella difesa dell’occupazione.”

Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Petrolchimico di Siracusa ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche di senatori Pd Camusso e Nicita, e dalla senatrice del Movimenti Cinque Stelle Damante.

“Il Governo, ed in particolare il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha criticato duramente la sentenza del Riesame e ha convocato un tavolo a Roma invitando imprese, sindacati e Enti Locali. Ma il governo la deve smettere di prendere in giro i 10.000 lavoratori del Polo industriale che fa il 52% del Pil provinciale. Perché la soluzione per il Polo industriale di Siracusa non è quella di garantire impunità a chi inquina ma quella di risanare e riconvertire. E per farlo serve mettere a punto nell’immediato piani industriali che garantiscano il rilancio di un settore particolarmente rilevante per l’economia del nostro Paese, quale è il comparto industriale, assicurando una transizione ecologica equa, economicamente e socialmente sostenibile. Solo così si potranno scongiurare i licenziamenti di tantissimi lavoratori.”

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BEKO – MAGNI (AVS): “URSO SUBITO IN AULA, SPIEGHI COME INTENDE USARE GOLDEN POWER”

“Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso venga in Aula a riferire per spiegarci cosa intende fare il governo rispetto alla crisi della Beko Europe che conta migliaia di addetti occupati negli stabilimenti di Cassinetta di Biandronno (Varese), la più grande fabbrica italiana di elettrodomestici con 2200 lavoratori, il polo di eccellenza per la produzione di elettrodomestici da incasso, Melano e Comunanza nelle Marche, Siena e il centro logistico di Carinaro (Caserta). Ieri la multinazionale turca degli elettrodomestici Arcelik, proprietaria del marchio Beko, ha presentato al Mimit un piano di ristrutturazione lacrime e sangue che prevede la chiusura di due stabilimenti, Siena e Comunanza nelle Marche, la riduzione drastica della fabbrica di frigoriferi di Cassinetta di Biandronno (Varese) al costo di circa 2000 esuberi. L’annuncio arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe ed è un sostanziale smantellamento delle attività dell’azienda nel nostro Paese. Il governo ha messo la Golden power e il ministro Urso, che ieri era assente all’incontro presso il suo ministero, ci deve venire a spiegare come la intende usare. Vanno scongiurati i licenziamenti e la chiusura degli stabilimenti.”

Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Beko ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.

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