All Posts Tagged: Marina Elvira Calderone

FIRENZE – MAGNI (AVS): “STESSE REGOLE PER GLI APPALTI PUBBLICI E PRIVATI. CHI VINCE LA GARA DEVE ESSERE RESPONSABILE DI TUTTA LA FILIERA”

“La strage di Firenze di ieri ha bisogno di risposte immediate e non di polemiche. La sicurezza viene percepita dalle imprese come un costo che incide sul profitto, e questo è un grandissimo errore. Come è stato commesso un errore da parte del governo quando ha liberalizzato i subappalti a cascata nel privato. È inutile girarci intorno, più spezzetti la catena e meno controlli e previeni. Poi, se fosse confermata la notizia che gli operai coinvolti a Firenze erano assunti con contratti dei metalmeccanici e non degli edili, solo per evitare la formazione e spendere di meno così far guadagnare anche al subappaltatore, la cosa sarebbe gravissima. Innanzitutto, il governo dovrebbe fare un decreto urgente per equiparare le norme per la sicurezza nel privato alle regole che oggi valgono per gli appalti pubblici. Chi vince la gara deve essere responsabile di tutta la filiera. Poi è necessario il potenziamento dei servizi dell’Ispettorato del lavoro e della medicina del lavoro. La ministra Calderone si vanta ogni volta di aver fatto assumere nuovi ispettori. Peccato che fu deciso dal governo Draghi e lei ora ne raccoglie i frutti. Anzi non si capisce il perché il ministero non faccia scorrere la graduatoria per coprire buchi di organico invece di incaponirsi su un nuovo concorso. La ministra del Lavoro aveva promesso un anno fa ai sindacati la riforma della sicurezza sul lavoro. È arrivato il momento di aprire il confronto. Non si può perdere altro tempo.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama.

Approfondisci

LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “10 MILIONI SONO SENZA CONTRATTO. IL 2024 SIA L’ANNO DELL’AUMENTO DEI SALARI”

“Salari fermi da anni, contratti scaduti e non ancora rinnovati, produzione industriale con il meno davanti, oltre 180mila lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi aziendali: questi sono i numeri di un’Italia in crisi. Oltre 10 milioni di lavoratori e lavoratrici aspettano di vedersi rinnovato il contratto, sia nel settore pubblico che in quello privato. E rischiano di aspettare ancora, visto che il tempo medio tra scadenza e rinnovo è trentadue mesi, oltre due anni e mezzo. Siamo addirittura arrivati al rinnovo ‘ex post’. Una cosa mai vista che mette in difficoltà non solo i lavoratori, ma l’economia italiana. Il lavoro e la sua tutela non sono mai entrati nell’agenda della Meloni. Grande assente la Ministra del Lavoro Calderone che in questo anno e più di governo non si è mai vista e sentita, più attenta alle nomine che a difendere e promuovere il lavoro. Calderone si contende il titolo di peggior ministro con Urso, incapace di gestire il settore industriale in crisi. E intanto i lavoratori e le lavoratrici soffrono la crisi, gli aumenti dei beni di prima necessità e degli energetici. I contratti vanno rinnovati con aumenti che tengano conto dell’inflazione e della caduta verticale delle retribuzioni di questi anni. Anche Bankitalia dice che è necessario intervenire, perché salari più alti significa più consumi. La Meloni non può continuare a fare finta di nulla. Il 2024 deve essere l’anno in cui si aumentano i salari e le retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici italiane.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

LAVORO – MAGNI (AVS): “AUMENTANO LE CRISI INDUSTRIALI, INTERROGAZIONE SU SIAE MICROELETTRONICA”

“Nel nostro Paese, dai dati forniti dalla Cgil, sono 183 mila lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi industriali che combattono ogni giorno per tenersi stretto il proprio lavoro. Crisi industriali, che stanno aumentando per colpa di un governo che non ha una politica industriale. Ex Ilva, Marelli, La Perla, Blutec, Natuzzi, CMC, Italtel, JSW Steel Italy Piombino, Wartsila Italia e Whirlpool sono solo alcune delle decine di aziende coinvolte in crisi aziendali su cui il ministero ha aperto un tavolo di confronto. Oltre alle grandi aziende, vivono un momento di difficoltà anche una miriade di medie aziende, tra cui la SIAE Microelettronica S.p.A. di Cologno monzese, multinazionale di proprietà italiana strategica a livello nazionale nel settore delle telecomunicazioni con 650 addetti. L’azienda da molti mesi si trova in situazione di crisi a causa della mancanza di liquidità, con ritardo di 4 mesi nel pagamento degli stipendi e due anni di ritardo dei contributi al fondo pensionistico ‘Cometa’. Sullo sfondo una pesante ristrutturazione, 140 esuberi, e forse la delocalizzazione della produzione fuori dal territorio nazionale. E’ necessario che il governo si attivi anche per le medie aziende in crisi a tutela dei lavoratori, del mantenimento della produzione in Italia attivando un tavolo presso la struttura per le crisi di impresa del Ministero delle imprese e del made in Italy.”

Lo scrive il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni nell’interrogazione ai Ministri Urso e Calderone sulla crisi della SIAE Microelettronica S.p.A. di Cologno monzese (Milano), sottoscritta anche dalla senatrice Sironi del Movimento 5 Stelle.

Approfondisci

SALARIO MINIMO – DE CRISTOFARO (AVS): “IL GOVERNO NEGA LA REALTA’ E NON DA’ RISPOSTE AL LAVORO POVERO. IL 17 OTTOBRE I CITTADINI ITALIANI SAPRANNO CHI SI BATTE PER UNA PAGA DIGNITOSA E CHI NO”

“La risposta della Ministra Calderone sul salario minimo non ci ha soddisfatto. E lo saremmo stati solo se avesse pronunciato tre semplici parole: salario minimo subito. Nonostante la chiarezza della sentenza della Cassazione il governo fa finta di nulla. Anzi da mesi sta cercando di negare la realtà dei fatti, provando a neutralizzare uno strumento come il salario minimo, l’unica vera risposta al dramma del lavoro povero in Italia. E lo ha fatto attribuendo al Cnel un ruolo del tutto improprio. E guarda caso proprio oggi esce la notizia che il documento del Cnel sposerebbe la linea del governo, tutto meno che una sorpresa. Noi non ci fermiamo, e continuiamo a raccogliere le firme sul salario minimo. Noi non ci arrendiamo all’idea che i bassi salari debbano essere la realtà e pensiamo invece che la lotta alle diseguaglianze debba proseguire e soprattutto che si applichi fino in fondo la Costituzione.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica alla ministra Calderone nel corso del Question Time di Avs sul salario minimo.

“È del tutto strumentale e grave il tentativo in atto da parte del governo, ma non solo, di contrapporre il salario minimo con la contrattazione collettiva e con il ruolo del sindacati, prosegue De Cristofaro. Nei giorni scorsi ci aveva provato il nuovo corso dell’Inps a nascondere i lavoratori poveri parlando di poche migliaia di persone quando sono 4 milioni i lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora. Un vero e proprio tentativo di negare la realtà e di rendere invisibili i lavoratori poveri. Una cosa grave che denunciamo. Lo stesso furore usato qualche mese fa contro i percettori del reddito di cittadinanza. Per fortuna il 17 ottobre la proposta si discuterà in Parlamento e in quella sede sarà chiaro a tutti i cittadini chi lotta per la dignità del lavoro e per un salario dignitoso, e chi no.”

Approfondisci

LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA IL GOVERNO NON PUò PIù FAR FINTA DI NIENTE. DOMANI AL QUESTION TIME DEL SENATO, CALDERONE SUL SALARIO MINIMO”

“La recente sentenza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ha stabilito che bisogna garantire un ‘salario minimo costituzionale’ e che può essere fissato dal giudice in modo che sia proporzionato e sufficiente a garantire gli standard minimi di legge. Dopo questa storica sentenza, il governo non può far finta di niente. Domani al Question time del Senato Alleanza Verdi e Sinistra chiederà alla Ministra del Lavoro Calderone se non ritenga opportuno e urgente adoperarsi per agevolare e sostenere la pronta calendarizzazione e l’approvazione del disegno di legge sul salario minimo.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

INCIDENTI LAVORO – MAGNI (AVS): “MAGGIORI INVESTIMENTI E UN PIANO STRAORDINARIO PER L’ASSUNZIONE DI ISPETTORI PER COMBATTERE LA PIAGA DEI MORTI SUL LAVORO”

“I numeri dei morti e degli infortuni sul lavoro all’anno fanno tremare i polsi. Oggi la relazione del commissario straordinario dell’Inail conferma la drammaticità della situazione. È necessario che la politica, il governo, la Ministra del lavoro Calderone ne prendano atto e agiscano di conseguenza. Invece a parte l’indignazione momentanea dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, rimane tutto come prima e questo non è più accettabile. Come è inaccettabile che siano solo poche centinaia, a fronte di migliaia di aziende da controllare, gli ispettori del lavoro. La frammentazione del mondo del lavoro, la precarizzazione del lavoro, i subappalti sono tra le cause delle morti sul lavoro. Sicurezza, prevenzione e formazione sono considerati spesso solo dei costi. La sicurezza sul lavoro deve diventare centrale nelle politiche sul lavoro. Occorrono maggiori investimenti e un piano straordinario di assunzioni di ispettori del Lavoro per combattere la piaga delle morti sul lavoro.”

Lo afferma il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, presidente della commissione sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama.

Approfondisci

SICUREZZA LAVORO – MAGNI (AVS): “INACCETTABILE IL TAGLIO ALLA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO. CALDERONE RITIRI LA BOZZA DI ACCORDO STATO-REGIONI”

“Tutti a dispiacersi per le morti sul lavoro e poi tagliano le ore di formazione. La bozza finale dell’accordo Stato – Regioni taglia da 16 a 10 le ore di formazione per i lavoratori dei settori a rischio alto e allarga il perimetro degli enti formatori. Tagliare la formazione significa mettere a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori. Una cosa inaccettabile. Le tante morti sul lavoro non hanno insegnato nulla. La sicurezza viene sempre vista come una cosa da tagliare. Ad oggi dal governo sulla sicurezza sul lavoro solo risposte peggiorative rispetto all’esistente. La ministra Calderone ritiri la bozza di accordo Stato-Regioni.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulla sicurezza sul lavoro sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama commentando la notizia riportata da Repubblica.

Approfondisci

DL LAVORO – MAGNI (AVS): “PRIMA TAGLIANO IL FONDO DI RISARCIMENTI DELLE VITTIME DEL LAVORO E POI PRESENTANO UN EMENDAMENTO PER RIFINANZIARLO. L’ARROGANZA E LA CIALTRONERIA DEL GOVERNO”

“Dopo oltre un mese di discussione in commissione Lavoro del Senato, oggi l’approdo in Aula del Dl Lavoro. La maggioranza e il governo in queste settimane sono stati sordi alle proposte migliorative delle opposizioni ad una legge che precarizza ulteriormente il lavoro. Ore e ore di discussione sugli emendamenti, emendamenti segnalati e oggi il blitz del governo che attraverso la relatrice presenta undici nuovi emendamenti direttamente in Aula. Un modo di lavorare assurdo ma soprattutto un’arroganza senza precedenti. Oltre all’arroganza c’è anche cialtroneria, perché con un decreto del ministro del lavoro Calderone è stato ridimensionato con un sostanzioso taglio il ‘Fondo di sostegno per le vittime di gravi infortuni’, un vero e proprio oltraggio alle famiglie delle vittime. E con un colpo di scena oggi lo rifinanziano attraverso uno degli emendamenti presentati in Aula. Con una mano tolgono e con l’altra rimettono. Erano pronti ma non ce ne siamo accorti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

Approfondisci