“Un accordo che va finalmente nella giusta direzione e che dimostra senso di responsabilità da parte di ben 196 paesi, che sono riusciti con coraggio a trovare una sintesi per una giusta transizione ecologica. Per la prima volta nella storia, una Cop sul clima indica l’inizio dell’uscita da tutte le fonti fossili entro il 2030. Adesso è il momento di agire e di mettere a terra gli impegni presi, vincolandoli nelle politiche dei singoli governi. Dall’Esecutivo Meloni, che fino ad ora ha frenato le politiche green, ci aspettiamo un rapido cambio di passo e che colga il vento del cambiamento. Non si faccia più resistenza e si realizzino le enormi opportunità di sviluppo economico e lavorativo, finanziando le fonti rinnovabili, la ricerca per una giusta sostenibilità, e si esca da questa paralisi. È ora di accelerare l’utilizzo di tecnologie rinnovabili, disponibili e già mature e si smetta di giocare con improbabili soluzioni, che ad oggi sono ancora pura fantascienza.”
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, che con una delegazione di deputati e senatori e del Consiglio d’Europa ha partecipato nei giorni scorsi alla 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Dubai.
“I gravi effetti causati dalla crisi climatica alle attività agricole e all’ambiente sono evidenti e hanno raggiunto livelli insostenibili in tutto il Paese. A Verona, in particolare, risultano danni causati da eventi meteorologici estremi agli impianti agricoli e alla colture per ben 100 milioni di euro, dall’inizio dell’anno, secondo le stime della Coldiretti. Una catastrofe annunciata. Eppure nella Legge di bilancio 2024 le misure economiche per favorire un’agricoltura innovativa e ambientalmente sostenibile sono insufficienti. Mancano del tutto soluzioni strutturali per rispondere alle diverse esigenze ed emergenze che nell’ultimo anno hanno colpito l’agricoltura italiana, settore strategico per il sistema produttivo ed economico nazionale.”
Lo ha affermato la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
“Nonostante sia in corso da parte della Commissione Industria e Ambiente del Senato un’indagine conoscitiva sugli effetti dei cambiamenti climatici in agricoltura, le richieste delle associazioni agricole e le raccomandazioni della comunità scientifica continuano a rimanere inascoltate. Tutto ciò è francamente sconcertante. Dopo aver perso tempo con un provvedimento di facciata come quello sull’agricoltore custode dell’ambiente, il governo si ritrova ora a dover varare decine di decreti per ristorare il comparto agroalimentare, in ginocchio per le ultime grandinate. E ad utilizzare il fondo di solidarietà nazionale, perché le risposte nella manovra di bilancio sono inesistenti. È ora che si cambi marcia: bisogna occuparsi seriamente dei cambiamenti climatici, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica del sistema agricolo italiano, come ad esempio l’agricoltura di precisione. Tutti aspetti ignorati da questo Governo, che consentirebbero invece di trovare un equilibrio stabile tra il rispetto degli ecosistemi naturali e lo sviluppo sostenibile del mondo dell’agricoltura.”
“Non bisogna essere ambientalisti per sapere che la crisi climatica colpisce prima di tutto gli esseri umani, in termini di scarsità alimentare, salute, migrazioni forzate e nuovi conflitti. Il dato drammatico dell’Unicef rende bene l’idea di quanto siamo in ritardo nel raggiungere gli obiettivi fissati con l’accordo di Parigi: nel 2019 più di 5.800 bambini e adolescenti, in Europa e Asia centrale, sono morti per cause legate all’inquinamento atmosferico, prima causa dei cambiamenti climatici. Parliamo di una media di 16 bambini al giorno. Un’ecatombe intollerabile, che segna la sconfitta di quei governi che ostacolano ancora oggi la necessaria transizione verso modelli di sviluppo sostenibili. L’unica strada per la sopravvivenza è quella di azzerare le emissioni e investire nelle energie rinnovabili. Parole e promesse non garantiscono il futuro e neanche il presente. Servono azioni immediate e concrete per garantire la salute del Pianeta Terra e il futuro alle nuove generazioni.”
Lo ha affermato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, commentando il Policy Brief, pubblicato oggi dall’Unicef.
“Grazie Presidente Mattarella. L’appello per il clima, firmato insieme ad altri 5 capi di Stato del Mediterraneo, è un segnale forte che nessuno governo mondo può permettersi ancora di ignorare. Questo gesto di Mattarella sia il faro guida anche per il nostro Paese: serve subito una legge sul clima. In questo stato di “ebollizione globale” l’esistenza dei negazionisti, che si annidano anche nel governo Meloni, fa davvero paura.”
Lo dichiara il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto.
“L’Italia è un Paese spaccato in due, ostaggio dell’emergenza climatica. Da nord a sud il clima è impazzito: il sud brucia mentre il nord è sconvolto da violente tempeste. Si contano gli ingenti danni e i primi morti. Un bollettino di guerra che mostra tutta la violenza del cambiamento climatico in atto. Esprimo la solidarietà di Alleanza Verdi e Sinistra a tutti i cittadini e i territori colpiti dai terribili incendi e nubifragi di queste ore e cordoglio per la giovane vita spezzata. La realtà è talmente evidente che anche chi in questi anni ha di fatto negato i cambiamenti climatici inizia a ricredersi.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“La destra al governo, ma in generale le destre europee, hanno fatto della negazione dei cambiamenti climatici, contro la transizione energetica e il Green Deal europeo il nemico pubblico numero uno. Una battaglia di retroguardia che si scontra con gli eventi di queste ore, non solo in Italia. Basta con la propaganda, serve trovare il coraggio di dire ai cittadini la verità. Se non faremo, nulla gli eventi climatici estremi che oggi sono una novità, domani saranno la normalità. E a farne le spese saremo tutte e tutti, a partire da chi ha di meno. Il governo ammetta di aver sottovalutato il pericolo imminente e agisca subito.”
“Questa estate super caldissima dovuta ai cambiamenti climatici sta mietendo vittime tra lavoratori e lavoratrici. In Italia si muore quotidianamente di lavoro non solo nelle fabbriche, nei magazzini, nei cantieri, nei campi e sulle strade, ora anche per il caldo. L’ondata di calore che sta interessando il nostro paese aumenta pericolosamente i rischi sulla salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Ormai siamo al bollettino dei morti per malori dovuti alle alte temperature: Lodi, Firenze, cantiere Tav di Campagna di Lonato del Garda in provincia di Brescia, Jesi solo per citare gli ultimi casi. Nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera alla ministra del lavoro Calderone per chiedere specifici e urgenti interventi. Ovviamente dalla ministra zero risposte.”
Lo afferma il sentore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato.
“Secondo alcuni studi quando le temperature superano i 30°C, il rischio di incidenti sul lavoro aumenta del 5-7% e, quando le temperature superano i 38°C, gli incidenti sono tra il 10% e il 15%, prosegue Magni. La salute delle lavoratrici e dei lavoratori è un bene primario da tutelare. Con temperature eccezionali come queste sono necessarie modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, rimodulando turni e orari, a partire da quelle situazioni più esposte alle temperature eccezionali di questi giorni, fino ad arrivare quando necessario all’astensione dalle attività. Ma per un governo negazionista dei cambiamenti climatici queste cose sono fantascienza.”
“Il governo prevede di spendere dai 4 ai 6 miliardi per l’acquisto dei carri armati Leopard 2 mentre ai poveri, a chi, magari anche lavorando, non ce la fa a sopravvivere ha dato una mancetta di 500 milioni per una social card da 1 euro al giorno persino meno generosa della tessera ‘della fame’ del regime fascista. Questo generoso finanziamento all’acquisto di nuovi carri armati arriva mentre gli italiani sono sempre più distanti dalla guerra in Ucraina, l’Italia soffre per l’aumento dell’inflazione, dei generi alimentari, dell’energia per i bassi salari e per il caldo intenso dovuto ai cambiamenti climatici.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.
“La destra italiana ed europea è impegnata in una forsennata battaglia contro il fanatismo ultra-ecologista della sinistra e di propaganda sui costi della transizione ecologica che pagherebbero solo i lavoratori. Mentre per ora i costi dell’inazione li stanno pagando il pianeta e le nuove generazioni a cui stiamo rubando il futuro. Se alla destra importasse qualcosa dei lavoratori e dei giovani non sopprimerebbe la proposta di un salario minimo dignitoso che le opposizioni, e non la maggioranza o il governo, stanno chiedendo a gran voce di discutere in Parlamento. Visto che trovano quattro miliardi per i carri armati non è una questione di risorse ma di scelte. Più guerra, più industria militare, più inquinamento, sono queste le scelte e le priorità della destra. Ma non degli italiani.”
“Stiamo approvando un disegno di legge che interviene, aggravando un sistema sanzionatorio già esistente, nei confronti di gruppi specifici di oppositori che esprimono dissenso attraverso atti non violenti. È una scelta grave approvare una legge ad hoc contro movimenti che esprimono opposizione senza essere di fatto pericolosi. Dopo i Rave party ora vanno condannati gli attivisti di Ultima generazione che, attraverso azioni a forte impatto protestano contro l’immobilismo sui cambiamenti climatici. Il leitmotiv è sempre lo stesso: punire i giovani. E quindi vai con pene sproporzionate ed esorbitanti, senza tener conto del complesso delle sanzioni già esistenti e contribuendo così a rendere farraginosa e disordinata la risposta sanzionatoria dell’ordinamento, senza alcuna proporzione fra la gravità del comportamento e l’afflittività della sanzione.”
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.
“Le priorità politiche della destra di governo non coincidono con quelle degli italiani, il distacco è clamoroso e questo provvedimento ne è l’ennesima dimostrazione, prosegue Cucchi. Milioni di persone, ogni giorno, hanno a che fare con problemi che il governo continua ad ignorare, nascondendoli sotto la cortina fumogena della paura e dei provvedimenti repressivi. La repressione come soluzione dei problemi, la punizione come prima ratio. Eppure dovremmo avere paura dei cambiamenti climatici, dei suoi effetti drammatici e devastanti e, non della vernice lavabile su un monumento o su un quadro. I beni culturali vanno preservati e non possono essere oggetto di deturpazioni, ma il problema non è questo. Il rischio è la fine del pianeta. Alleanza Verdi e Sinistra vota no a questo provvedimento.”
“Abbiamo aspettato tanto questo provvedimento e il risultato è deludente. Invece di mettere in campo misure innovative, di prevenzione e manutenzione oggi più che mai necessarie per mettere in sicurezza l’Italia nel breve, medio e lungo termine, purtroppo si è deciso di intervenire di nuovo con l’ennesimo approccio emergenziale. Logica che di fatto ha bloccato l’Italia. “
Lo afferma in Aula la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, durante la discussione del Dl Siccità.
“Le soluzioni proposte dal decreto siccità rappresentano solo un cerotto rispetto all’emorragia in atto. L’aumento di ondate di calore, di siccità e inondazioni sono le facce della stessa medaglia. Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e causano impatti ambientali, sociali e economici sempre più difficili da gestire. E un fatto è certo: non si possono più affrontare e risolvere con vecchi modelli gestionali. Il Governo Meloni ignora anche l’ultimo rapporto sul surriscaldamento globale dell’IPCC (Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite). Continua a chiedere deroghe agli impegni assunti nelle varie sedi internazionali invece di porre in cima alla sua agenda politica un vero approccio strutturale all’emergenza climatica, che miri a contenere a lungo termine i danni disastrosi a livello globale e nel nostro Paese, dovuti all’aumento della temperatura media globale. In cima alla programmazione e valutazione di ogni provvedimento va posto anche l’obiettivo della riduzione delle emissioni di Co2 e degli altri gas climalteranti e della sostenibilità. Ad oggi manca all’appello una legge quadro sul clima, un piano di contrasto al dissesto idrogeologico, una legge sul consumo di suolo, sul potenziamento delle fonti rinnovabili e delle comunità energetiche rinnovabili. Obiettivi realizzabili e utili per mettere in sicurezza il Paese e i cittadini.”