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CANNABIS – DE CRISTOFARO (AVS): “NEL MONDO E NELL’UE SI LEGALIZZA, IN ITALIA SOLO MERCATO NERO”

“Da anni discutiamo di legalizzazione delle droghe leggere, un dibattito datato e vecchio che non porta da nessuna parte. In Italia si continua ad affrontare il tema solo sul piano ideologico e senza alcuna valutazione oggettiva dei benefici che la legalizzazione della cannabis produrrebbe per il nostro Paese. Il mercato della cannabis e dei suoi derivati è in mano a mafie di ogni sorta e colore per un valore di una decina di miliardi di euro e le politiche antiproibizioniste fatte sino ad ora non hanno portato nessun risultato. Nel frattempo, mentre noi discutiamo nel mondo ben 37 Stati degli Stati Uniti, il Canada, la Georgia, il Messico, il Sudafrica, la Thailandia e l’Uruguay hanno legalizzato l’uso medico e ricreativo della cannabis e Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Israele, Nuova Zelanda e Perù ne hanno legalizzato l’uso terapeutico. In Europa la legalizzazione della cannabis continua a evolversi senza sosta, e vari Paesi hanno adottato politiche in merito alla sua coltivazione, vendita e consumo. Nel vecchio continente l’uso medico e ricreativo della cannabis è legalizzato, o depenalizzato, in Olanda, Malta, Lussemburgo, Spagna, Portogallo, in Francia è stata legalizzata per uso medicinale con prescrizione medica e, dai giorni scorsi anche in Germania. L’Europa si sta muovendo a macchia di leopardo ma è innegabile che il vento gira verso la legalizzazione, mentre in Italia la destra impedisce l’avvio di una seria discussione sul tema perché accecata dalla furia antiproibizionista. Anche la Direzione Nazionale Antimafia ha più volte dichiarato inutile e sbagliato l’approccio proibizionista. La legalizzazione della cannabis è un modo efficace di combattere le mafie sul loro terreno, un contrasto al mercato illegale. Con la legalizzazione della cannabis e della marijuana entrerebbero nelle casse dello Stato più di 10 miliardi di euro, sottratti ai profitti delle organizzazioni criminali, e si ridurrebbero i rischi per la salute esercitando un controllo sulle sostanze. Chi si batte per mantenere lo status quo agisce in concorso con gli interessi delle organizzazioni criminali.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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PREMIERATO – DE CRISTOFARO (AVS): “L’ELEZIONE DIRETTA È UNA GRAVE FORZATURA CHE SQUILIBRA I POTERI DELLA REPUBBLICA”

“Oggi in commissione Affari Costituzionali la destra approverà l’emendamento del governo all’articolo 3 che riscrive l’articolo sull’elezione diretta del premier. Una grave forzatura che squilibra i poteri della Repubblica che farà molto male alla democrazia del nostro Paese. Un pasticcio di norme che, al contrario della propaganda della destra, non darà nessun potere al futuro Premier perché ostaggio dei partiti della maggioranza che lo sostiene. Indebolire il Parlamento e svuotare il ruolo del Presidente della Repubblica, garante delle Istituzioni, significa stravolgere i principi fondanti della nostra Carta costituzionale. All’Italia serve tutto meno che una torsione autoritaria, tutto meno che una Repubblica del ‘capo’. Un regime autoritario senza contrappesi tanto caro ai sovranisti italiani che non avrebbe eguali nel mondo. Un disegno molto pericoloso.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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UNA LEGGE SUL CLIMA A SOSTEGNO DI ECONOMIA E SOCIETÀ. È PARTITO L’ITER IN COMMISSIONE AMBIENTE DEL SENATO. CONFERENZA STAMPA GIOVEDÌ 4 APRILE 2024 ORE 16.00 SALA “CADUTI DI NASSIRYA” DI PALAZZO MADAMA

Giovedì 4 Aprile prossimo, alle ore 16, presso la Sala stampa ‘Caduti Nassirya’ del Senato, si svolgerà la conferenza stampa ‘Una legge sul clima a sostegno di economia e società’.

Partecipano alla conferenza stampa la senatrice Aurora Floridia, prima firmataria della proposta di legge; Riccardo Valentini, Università della Tuscia e componente comitato strategico del Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici; Serena Giacomin, climatologa Presidente dell’Italian Climate Network; Sara Segantin, scrittrice e cofondatrice Fridays For Future Italia, Sabrina Giannini, giornalista e conduttrice ‘Indovina chi viene a cena’.

Nell’era del cambiamento climatico, è più che mai necessario dotarsi anche in Italia di una legge sul clima. Finalmente in commissione Ambiente di Palazzo Madama è stata calendarizzata la legge quadro sul clima, uno strumento legislativo in grado di allineare le politiche agli obiettivi climatici adottati e che ci permetterà di governare la complessità della crisi climatica in atto, di monitorare i livelli di emissione per tutti i settori dell’economia, di traghettare il sistema economico durante la fase di trasformazione e di sostenere le fasce più deboli della società, garantendo la salute del Pianeta Terra e il futuro delle nuove generazioni.

 

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TERRA DEI FUOCHI – DE CRISTOFARO (AVS): “SENTENZA DELLA CASSAZIONE SU PELLINI È UN DANNO PER LO STATO E UNA BEFFA PER I CITTADINI”

“Ai fratelli Pellini, condannati in via definitiva per disastro ambientale, gli restituiscono 200 milioni perché il provvedimento di confisca è stato emesso oltre i termini. Una cosa incredibile, un danno per lo Stato e una beffa per i cittadini di Acerra e di un intero territorio, la cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, ancora in attesa del risanamento ambientale e sanitario del territorio. In Italia il problema della magistratura non sono i test psicoattitudinali ma il suo funzionamento e la sua lentezza. Chiediamo al Ministro Nordio di venire in Aula al Senato e chiarire la vicenda, perché sono necessari fatti concreti in merito alla normativa sulla confisca dei beni ai criminali a partire da quelli che si arricchiscono devastando il territorio e attentando alla salute umana, e gli chiederemo di attivarsi per porre rimedio a tale incresciosa e vergognosa pagina di storia.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “I GIUDICI DI MILANO DICONO NO ALLA CONSEGNA DI MARCHESI, I GIUDICI DI BUDAPEST DICONO NO AI DOMICILIARI PER SALIS. DUE PAESI, DUE GIUSTIZIE DIFFERENTI. GIORGIA MELONI TROVA LE DIFFERENZE”

“Due Paesi, due giustizie differenti. Mentre ieri a Budapest il giudice ungherese rifiutava i domiciliari a Ilaria Salis condannandola a restare in carcere in Ungheria, in Italia trionfava il rispetto dei diritti. La Corte d’appello di Milano, quasi in contemporanea con Budapest, ha rigettato la richiesta di consegna da parte dell’Ungheria e ha rimesso in libertà Gabriele Marchesi, coimputato con la Salis. E lo ha fatto perché ha ritenuto che nelle carceri ungheresi esiste un rischio reale di trattamento inumano e degradante e di violazione dei diritti fondamentali. I giudici milanesi hanno poi contestato la sproporzionalità della pena. Proprio i motivi per i quali chiediamo da tempo i domiciliari per Ilaria Salis. Da una parte una magistratura attenta al rispetto dei diritti delle persone e delle normative internazionali dall’altra una magistratura sottomessa al volere politico e sulla cui indipendenza ci sono forti dubbi. Giorgia Meloni trova le differenze.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

 

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SANITÀ – MAGNI (AVS): “L’ABORTO È UN DIRITTO ANCORA NEGATO IN ITALIA. IL GOVERNO PRESENTI UNA RELAZIONE ANNUALE. INTERROGAZIONE A SCHILLACI”

“In Italia il diritto all’aborto è ancora negato. E avere i dati aggiornati è un’impresa. Solo dopo numerosi solleciti il 12 settembre 2023 il Ministero della salute ha trasmesso al Parlamento la relazione con i dati relativi al 2021. Mentre ad oggi non è stata presentata la relazione relativa ai dati dell’anno 2022. Quasi quotidianamente leggiamo notizie di stampa che riportano episodi in cui dentro le strutture ospedaliere pubbliche e nei consultori vengono riconosciuti spazi ad associazioni pro vita, veri e propri presidi antiabortisti, in cui i volontari, spesso confondendosi con il personale medico e paramedico, contribuiscono a diffondere pratiche e iniziative poco rispettose della libertà di autodeterminazione delle donne. A quarantasei anni dalla storica approvazione della legge 194 le italiane che vogliono interrompere volontariamente una gravidanza incontrano moltissimi ostacoli in quasi tutte le regioni italiane e addirittura 11 regioni hanno strutture ospedaliere con il 100 per cento di obiettori. L’altissima incidenza in ambito pubblico dell’obiezione di coscienza, il 54,7 per cento del totale nelle regioni settentrionali, il 63 per cento nelle regioni centrali e il 78,5 per cento nelle regioni meridionali, è il primo ostacolo da superare. Il secondo ostacolo è che c’è ancora oggi un’alta percentuale di strutture pubbliche che non effettuano IVG, in aperta violazione dell’art. 9 della legge n. 194. Il terzo la scarsa diffusione dei consultori familiari e un ancora limitato ricorso al metodo farmacologico per ridurre il ricorso all’IVG tradizionale. È necessario che il ministro Schillaci presenti quanto prima la Relazione annuale sullo stato di attuazione della legge n. 194 e si attivi per garantire una più completa e uniforme attuazione della legge n. 194 sul territorio nazionale a tutela della libertà della donna di abortire in piena sicurezza anche garantendo la pratica dell’aborto farmacologico nei consultori familiari. Si impegni a ridurre la percentuale ancora altissima di obiettori di coscienza in servizio nelle strutture pubbliche e ad incrementare la diffusione di protocolli che prevedano la somministrazione di strumenti abortivi farmacologici senza necessità di ricovero.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Tino Magni, firmatario di un’interrogazione al Ministro delle Salute Schillaci sull’attuazione della legge 22 maggio 1978, n. 194, ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza’.

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PREMIERATO – DE CRISTOFARO (AVS): “NON È IL PROBLEMA PRINCIPALE DEGLI ITALIANI, LO VUOLE SOLO LA DESTRA”

“La riforma costituzionale che introduce l’elezione diretta del presidente del consiglio è solo nell’interesse della destra. Non è questo il problema principale del paese e degli italiani. Solo una destra ideologica come quella nostrana poteva immaginare un sistema simile. Una destra che fatica a riconoscersi nella Costituzione nata dalla sconfitta del nazifascimo tenta in tutti i modi di imporre la sua idea di democrazia. Una democrazia autoritaria dove decide un capo, una sorta di ‘capocrazia’. Con un simile progetto che stravolge gli spazi di democrazia e sbilancia i poteri della Stato, sottraendoli al Capo dello Stato a favore del premier eletto, si stupiscono pure dell’atteggiamento delle opposizioni. Pensavano che gli avremmo fatto fare senza nessuna fatica lo stravolgimento della Costituzione, del ruolo del Capo dello Stato e l’indebolimento del Parlamento? Noi siamo contrari all’elezione diretta e al pericoloso sbilanciamento dell’assetto democratico del Paese. E per questo stiamo usando tutto quello che è possibile per contrastare questo progetto, anche l’ostruzionismo. Alleanza Verdi e Sinistra continuerà dentro e fuori le aule parlamentari la battaglia contro questo disegno autoritario. Il doppio attacco della destra sulle riforme va fermato.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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RAI – DE CRISTOFARO (AVS): “GRAVE PETRECCA CHE NASCONDE LE CRITICHE DI GRATTERI AI TEST PER I MAGISTRATI. NON PUÒ FARE IL DIRETTORE DI RAINEWS24, INTERROGAZIONE IN VIGILANZA”

“Non si disturba il manovratore. Non va bene criticare il governo e i suoi provvedimenti. Deve aver pensato così il Direttore di Rainews24 Paolo Petrecca quando ieri ha deciso di far sparire le critiche del Procuratore di Napoli Gratteri, contro i test psicoattitudinali per i magistrati voluti dal governo Meloni, dai notiziari della testata che dirige. Un eccesso di zelo eccessivo e una informazione di propaganda inutile visto che la notizia è passata in tutti i Tg dell’azienda. E ha fatto bene il Cdr a denunciare con forza questa grave violazione della corretta informazione. Un doppio danno: alla libera informazione e ai fruitori di Rainews24. Un modo di fare informazione inaccettabile. Un’informazione parziale e di parte non degna del servizio pubblico. Presenterò un’interrogazione in Vigilanza su questo ennesimo caso a Rainews24. Lo diciamo da tempo Paolo Petrecca, il più meloniano tra i meloniani in Rai, non può più fare il direttore di Rainews24.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della Commissione di vigilanza Rai.

 

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PREMIERATO – DE CRISTOFARO (AVS): “SBAGLIATO FARE LA LEGGE ELETTORALE DOPO LA PRIMA APPROVAZIONE DEL PREMIERATO”

“Non si può ragionare di quale sarà la nuova legge elettorale solo dopo l’approvazione del Premierato, come vuole la maggioranza. Non puoi stabilire prima che fai eleggere direttamente il Presidente del Consiglio dai cittadini e poi decidi con quale legge elettorale lo eleggi. Dovrebbe casomai essere il contrario. La destra non sa di cosa parla ma continua ad andare avanti come un treno con lo scellerato progetto di Premierato all’italiana. Nelle sedute di ieri sia Forza Italia che la Lega, oltre ovviamente alle opposizioni, avevano sollecitato il governo e la maggioranza ad indicare la legge elettorale da accoppiare al Premierato. Ma dalla Casellati nessuna risposta. Forse non lo sa neanche lei, mentre la maggioranza è troppo attenta a marcarsi reciprocamente. Discutere della riforma costituzionale senza conoscere la legge elettorale abbinata porta ad approvare una riforma che poi non potrà essere attuata.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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POSTE – MAGNI (AVS): “GIORGETTI CONFERMA LA VENDITA PER FARE CASSA”

“Il Ministro Giorgetti in audizione conferma che il governo ha intenzione di vendere una quota del Mef per fare cassa. E lo farà ‘nel momento più adeguato alla massimizzazione dell’introito’. In poche parole la destra non sa dove andare a prendere i soldi per ridurre il debito pubblico e allora ricorre alla solita, vecchia storia: vendere pezzi di patrimonio pubblico. Vendere, o svendere, pezzi pregiati delle partecipate pubbliche solo ed esclusivamente per fare cassa, è miope. Dal punto di vista finanziario l’operazione non ha senso per la riduzione del debito pubblico. Colpisce, poi, la completa assenza di un reale confronto con le parti sociali, preoccupate da future strategie industriali sempre più dettate da interessi nemici della coesione sociale, a vantaggio di un profitto assicurato dal taglio del costo del lavoro, dalla disapplicazione delle regole di prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni presentatore di un parere alternativo all’Atto di Governo n. 136 recante ‘Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero e delle finanze nel capitale di Poste italiane Spa’.

“Poste Italiane Spa vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. I suoi 12.755 uffici postali svolgono quotidianamente il ruolo di veri e propri presidi dello Stato, soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento. Finché l’assetto di Poste rimarrà sotto controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola; al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrà all’azienda le logiche del profitto.  Che dire poi della gestione dei dati sensibili di circa 33 milioni di cittadini da parte di azionisti privati. Alleanza Verdi e Sinistra è contro la svendita e la privatizzazione selvaggia. Se Meloni e Giorgetti hanno bisogno di risorse, le vadano a prendere da chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Magari ne otterrebbero di più.”

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