All posts by editor gruppomistosenato

FISCO – DE CRISTOFARO (AVS): “ENNESIMO CONDONO, CONCORDATO UN PREVENTIVO PACCHIA PER FURBI E FURBETTI”

“La maggioranza ci è cascata di nuovo. Le correzioni al concordato preventivo biennale fiscale che hanno proposto in Senato, nel parere di maggioranza sul decreto fiscale, è un condono di massa. L’ennesimo. Una vera e propria pacchia per i furbetti, e un danno enorme all’Italia e ai cittadini onesti. Il governo Meloni è il governo dei condoni. Per la destra il fisco amico è quello amico dei furbi e degli evasori. Non si può continuare a tassare i lavoratori dipendenti e i pensionati e non combattere l’evasione e l’elusione fiscale. Come non si può continuare a non andare a prendere i soldi da chi in questi anni ha fatto extraprofitti enormi. Dovevano essere il governo del popolo e invece sono il governo dei poteri forti e dei furbetti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

ITALIANA IN CARCERE IN UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “LA RISPOSTA DI NORDIO È INSODDISFACENTE, IL GOVERNO NON PUO’ GIRARSI DALL’ALTRA PARTE”

“La risposta del Ministro Nordio alla nostra richiesta di portare in Italia Ilaria Salis non ci ha soddisfatto. Ma soprattutto non soddisfa la legittima aspettativa dei familiari. Quanto fatto fino ad ora dal nostro governo è sotto il minimo sindacale. Stiamo parlando di una detenzione dove non sono rispettati i diritti umani e gli standard minimi di dignità della persona. Sono ormai 11 mesi che Ilaria è detenuta nelle carceri ungheresi. Non si può solamente prendere atto di una situazione complessa, il ministro Nordio e il governo italiano hanno l’obbligo di intervenire su una vicenda clamorosa dal punto di vista giuridico.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica al Ministro della Giustizia Nordio nel corso del Question time in Senato.

“Data la dimostrata e palese violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis, il Governo e il Ministro non si possono girare dall’altra parte in attesa che il tribunale ungherese si pronunci, magari condannandola a una pena già dichiarata in Italia del tutto sproporzionata rispetto al fatto addebitato. Quello che continuiamo a chiedere, vista la violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis nel carcere di Budapest, è che il Governo si attivi immediatamente perché la decisione quadro 2009/829/GAI venga applicata dal governo di Orbàn e quindi venga consentito a Ilaria Salis di tornare in Italia, attendere il processo ai domiciliari ed esercitare il diritto alla difesa in videocollegamento, come consentito all’altro indagato per i medesimi fatti, Gabriele Marchesi, perché la magistratura italiana ha rifiutato l’estradizione.  Siamo di fronte ad una palese sproporzione e il governo deve fare tutto e oltre il possibile per salvaguardare i diritti umani di una cittadina italiana che vive oggi questo momento di grande difficoltà.”

Approfondisci

CARCERI – CUCCHI (AVS): “ANNO NUOVO PROBLEMI VECCHI, SOVRAFFOLLAMENTO E TRAGEDIE”

“Anno nuovo, problemi vecchi per il sistema carcerario italiano: sovraffollamento e tragedie. Il sovraffollamento nelle carceri italiane è al 127%. Nei 187 istituti italiani sono detenute oltre 60mila persone a fronte di 47mila posti. Le tragedie all’interno delle carceri da inizio anno sono già 6, di cui 2 suicidi. Una situazione intollerabile per un paese civile, ma anche un campanello d’allarme. Sono troppi quelli rinchiusi in una cella che non dovrebbero essere lì. Andrebbe fatta un’analisi attenta della popolazione carceraria e varare provvedimenti che incentivino il ricorso alle misure alternative al carcere e modificare l’ordinamento penitenziario per garantire reali opportunità di reinserimento sociale e lavorativo. È necessario inoltre rivedere il codice penale e le leggi speciali aggravati nel corso degli anni di nuove fattispecie di reato e aumenti di pena. Purtroppo non è così per la destra che ha introdotto in questo suo anno e mezzo di governo ben 15 nuovi reati e varato l’ennesimo decreto sicurezza. Va preso atto di questa drammatica situazione e non continuare a rinchiudere persone in carcere.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

Approfondisci

LICEO MADE IN ITALY – AURORA FLORIDIA (AVS): “È UN FLOP, UN’OPERAZIONE DI PROPAGANDA IDEOLOGICA”

“Si stanno confermando le nostre preoccupazioni: il liceo Made In Italy, fiore all’occhiello del Governo Meloni, si sta rilevando un vero e proprio flop. Per questo nuovo indirizzo non sono state infatti destinate nuove risorse alle scuole, che in fretta e furia si sono trovate a doverlo istituire. I tempi sono talmente stretti che, come da previsione, molti istituti hanno deciso di non attivare il liceo Made in Italy. A studentesse, studenti e alle loro famiglie, viene chiesto di iscriversi praticamente a “scatola chiusa”, visto che ad oggi risulta esserci solo il piano di studi per il biennio. Il risultato è che solo le scuole che hanno più di una sezione del liceo economico sociale sacrificheranno una o più sezioni per questo nuovo indirizzo. Insomma un pasticcio. Restiamo sconcertati nell’osservare quanto dilettantismo organizzativo il Ministro Valditara sta mettendo in campo, che mette in difficoltà intere scuole. Il tempo stringe e a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni, che potrebbero slittare al 23 gennaio, in diverse scuole non si muove ancora una foglia. I timori dei sindacati si stanno tutti confermando. Insieme alla giornata nazionale del Made in Italy e al premio annuale del Maestro del Made in Italy, queste azioni spot sembrano vere pennellate di propaganda ideologica, di cui la scuola italiana e le giovani generazioni non hanno certo bisogno.”

Lo ha affermato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

 

 

 

Approfondisci

MIGRANTI – CUCCHI (AVS): “CONTINUANO LE INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA SULLA GESTIONE DEI CPR, CHIUDERE QUESTI VERI E PROPRI LAGER”

“Continuano le inchieste della magistratura sulle gestioni dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio dei migranti. Torino, Milano e ora Potenza, solo per citare le ultime inchieste. Non male visto che in Italia sono 10 in tutto. Si cambia città ma le accuse sono sempre le stesse: trattamenti disumani, maltrattamenti, abuso di psicofarmaci, malagestione, carenze igienico-sanitarie, truffa ai danni dello Stato. Le cronache, ma anche le tante denunce delle associazioni e dei migranti stessi, ci raccontano di luoghi dove non è entrata l’umanità o il rispetto della dignità della persona, più simili a lager che a luoghi di transito. Vere e proprie prigioni che, come dimostra lo studio ‘Trattenuti’ di ActionAid Italia e il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari, sono sempre più gestite da società e grandi multinazionali. In particolare, cinque aziende gestiscono, da sole o in associazione temporanea di impresa con cooperative sociali, ben sei dei dieci Cpr attualmente attivi. E con il passaggio ai privati le criticità sono aumentate. Nonostante il sistema abbia dimostrato di non funzionare, i centri di trattenimento per migranti sono sempre più finanziati. Nel triennio 2021-2023 sono state bandite gare d’appalto per un costo complessivo di circa 56 milioni di euro a cui vanno aggiunti i costi del personale di polizia e la manutenzione delle strutture. Una quantità di denaro enorme per strutture che hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza e che andrebbero immediatamente chiuse dirottando i fondi all’accoglienza.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

Approfondisci

EX ILVA – MAGNI (AVS): “NESSUNA STRATEGIA INDUSTRIALE, NESSUNA PROPOSTA PER IL FUTURO DELL’ILVA”

“Anche oggi nessuna proposta dal Governo sul futuro dell’ex Ilva, nessuna strategia industriale a salvaguardia del lavoro, della salute e dell’ambiente. Governano da un anno e mezzo ma non hanno nessuna idea su cosa fare. Non c’è un’idea. Urso ci ha fatto la cronistoria dell’ex Ilva, che purtroppo conosciamo bene, peccato che si è dimenticato di citare la gestione della famiglia Riva, che ha dimostrato l’incapacità del capitalismo italiano di gestire in modo corretto una grande azienda. La volontà di ArcelorMittal di non investire era evidente già da tempo, fino ad ora si è perso solo tempo. La situazione è grave e impone scelte che rispettino tre condizioni imprescindibili: mantenimento dei livelli occupazionali, bonifica ambientale, produzione sostenibile. Mettere in sicurezza i lavoratori, gli impianti e l’ambiente. Alleanza Verdi e Sinistra è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, dei sindacati e dei cittadini di Taranto e degli altri siti e chiediamo che lo Stato intervenga per garantire il rilancio produttivo dell’acciaio e per programmare una seria transizione ecologica e sociale. Lo Stato deve riappropriarsi di questo bene generale, perché senza acciaio non c’è politica industriale.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, sull’informativa del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Ancora una volta, prendiamo atto che nell’azione di governo non c’è un piano industriale, solo totale incertezza sul prossimo percorso dell’ex Ilva. Mantenere la produzione di acciaio primario nel processo di decarbonizzazione è una delle sfide che il cambiamento climatico ci impone. Serve una strategia industriale, che ad oggi è assente, e non possono essere sempre i lavoratori a pagare. Zero risorse, zero interventi concreti per un territorio già martoriato. Niente sul risanamento e sulla bonifica di Taranto, lavori ma muori per un ambiente malsano, una cosa inaccettabile. Niente sulla trasformazione sostenibile della produzione. I privati hanno preso senza investire, solo lo Stato può dare un futuro industriale, occupazionale e riqualificare l’ambiente dell’area tarantina. La vicenda dell’Ilva è la battaglia del futuro, la vera sfida di trasformazione del Paese verso politiche green. Se vogliamo un cambiamento sostenibile dobbiamo vincere la sfida di Taranto.”

Approfondisci

UCRAINA – DE CRISTOFARO (AVS): “STALLO TOTALE, LE ARMI NON RISOLVONO NULLA”

“In Ucraina siamo di fronte ad uno stallo totale. La diplomazia tace ma non le armi. Avs voterà a favore di tutte le mozioni che dicono chiaramente che bisogna interrompere il sostegno militare. Dal ministro Crosetto una descrizione dello stato delle cose realistico. Il ministro stesso ha riconosciuto che siamo in una fase di stallo, cosa che dicono ormai da mesi tutti gli analisti. La strategia seguita dall’Ue, e purtroppo anche dall’Italia, sino ad ora è stata una strategia totalmente fallimentare. Il movimento pacifista italiano in questi due anni si è sentito dire di tutto, addirittura di essere filo putiniano. Ma gli amici di Putin sono nelle file della maggioranza parlamentare che oggi sostiene la guerra. Dopo le liste di proscrizione e i pacifisti tacciati di diserzione, oggi due anni dopo scopriamo che la tesi secondo la quale il sostegno militare avrebbe portato alla fine della guerra e alla risoluzione del conflitto si è dimostrata una tesi fallimentare. E invece aumentano i morti e la distruzione e si è persa qualunque possibilità di giocare un ruolo politico. Troppo comoda la guerra per procura. Troppo comodo quando a morire sul campo sono i soldati russi e ucraini. Se Ue e Italia scelgono da due anni a questa parte solo la tesi del sostegno militare come unica iniziativa politica e non mettono in campo invece una strategia che parli della necessità di una iniziativa diplomatica è evidente che poi non giochi più un ruolo. Il Parlamento italiano dovrebbe avere invece il coraggio di costruire una riflessione reale e provare a sconfiggere questa insopportabile retorica di guerra, questa idea secondo la quale chi non si mette l’elmetto si gira dall’altra parte. Noi l’elmetto non ce lo mettiamo e non ci giriamo dall’altra parte.”

Lo afferma il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

CULTURA – DE CRISTOFARO (AVS): “CONTINUA L’OCCUPAZIONE DELLA DESTRA”

“Non passa giorno che il governo Meloni non occupi una poltrona. Oggi è toccato al Centro per il Libro. Una stimata personalità della cultura, del mondo del libro e dell’editoria come Marino Sinibaldi, cacciato via dalla presidenza del Centro per il libro e la lettura per fare posto ad Adriano Monti Buzzetti Colella, vice caporedattore cultura del Tg2 e fedelissimo del Ministro della Cultura Sangiuliano, guarda caso ex direttore del Tg2. Uno scritto di Monti Buzzetti è anche nel catalogo della mostra su Tolkien, tanto cara alla Meloni e fiore all’occhiello della cultura della destra italiana. Insomma, tutto in famiglia. Dalla Rai al Centro per il libro, continua l’occupazione della destra. Alla faccia del pluralismo.”

Lo afferma il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci

UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “RIPORTARE SUBITO ILARIA SALIS IN ITALIA, NORDIO SI ATTIVI. DOMANI QUESTION TIME AVS IN SENATO”

“Domani al Question time del Senato chiederò al Ministro della Giustizia Nordio di attivarsi immediatamente affinché Ilaria Salis, detenuta in condizioni disumane da quasi un anno nelle carceri ungheresi, venga trasferita subito nel nostro paese per scontare gli arresti domiciliari, come previsto dalla normativa europea, e partecipare al processo che inizierà tra pochi giorni. Nessuno vuole sottrarre Ilaria al suo processo ma porre fine a un regime detentivo in uno Stato che ha forti problemi di democrazia. La giovane militante antifascista Ilaria Salis è accusata di aver aggredito alcuni neonazisti, e rischia una pena fino a 16 anni.”

Lo afferma il capogruppo di Alleanza verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Approfondisci