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UE – DE CRISTOFARO (AVS): “L’UE PRENDA INIZIATIVA E CONVOCHI UNA CONFERENZA SULLA PACE E SULLA SICUREZZA”

“Sull’Ucraina continuano gli errori. Stiamo ancora aspettando il momento in cui arriverà una trattativa per la pace, un compromesso tale da mettere fine alla guerra. Ad oggi siamo all’opposto. Rischiamo un’escalation i cui esiti sono imprevedibili. Il governo Meloni continua ad assecondare gli interessi USA contro gli interessi europei. L’Italia e l’Ue sono giustamente al fianco dell’Ucraina, ma solo dal punto di vista militare. Da quello diplomatico invece niente. La domanda è semplice vogliamo la pace o la sconfitta sul campo della Russia? L’Europa avrebbe non solo il diritto ma anche il dovere di chiedere chiarezza su questo punto. La guerra non è una parentesi, chiusa la quale tutto tornerà come prima. Se l’Europa non riesce a esistere e ad avere una sua autonoma voce in capitolo in questa crisi, non esisterà per moltissimo tempo. L’Europa deve prendere un’iniziativa politica e diplomatica e convocare al più presto una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza.”

Lo afferma in Aula il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

“Il Consiglio discuterà anche un tema di importanza enorme per la vita materiale di milioni di cittadini europei e italiani: la competitività dell’Europa sui mercati globali. Purtroppo dietro questa formula si è nascosta infinite volte la giustificazione per violazioni dei diritti umani, cancellazione dei diritti dei lavoratori, concentrazione della ricchezza in pochissime mani, impoverimento di massa. In nome della competitività si è imboccata la strada che ha portato l’1% più ricco della popolazione a possedere due terzi della ricchezza globale impoverendo 100 mln di persone in Ue. Questa strada non va solo abbandonata, bisogna invertire la rotta e introdurre a livello Ue un sistema di tassazione progressivo che permetta un’effettiva redistribuzione della ricchezza. Infine l’immigrazione. Non sarebbe all’odg ma è stata proprio l’Italia a chiedere che l’argomento sia affrontato con urgenza. Va superata la logica securitaria della Fortezza e dei confini chiusi, alla quale si è aggiunta ora quella del ‘fermare le partenze’. Chiedere aiuto a Paesi che ignorano i diritti umani anche dei propri cittadini, figurarsi quelli degli stranieri, significa campi di concentramento, assassinii, stupri continui, violenze atroci, devastazione dei più elementari diritti umani. Bisogna creare subito corridoi umanitari per i profughi, istituire canali d’accesso sicuri e legali per l’immigrazione detta ‘economica’, fare dei salvataggi in mare il primo obbligo politico ed etico. Bisogna che Italia ed Europa si decidano ad affrontare questo fenomeno epocale per quello che è.”

 

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UCRAINA – DE CRISTOFARO (AVS): “IL SILENZIO DELLA UE È ASSORDANTE. NON È PIU’ RINVIABILE UN’INIZIATIVA DIPLOMATICA. AL FIANCO DEL POPOLO DELLA PACE”

 

“Non adesso ma già un anno fa, in totale solitudine, la sinistra ha espresso un voto contrario in Parlamento all’invio delle armi in Ucraina. Quel voto oggi assume un particolare valore, perché dimostra che quello che noi dicevamo un anno fa si sta rivelando drammaticamente vero: non c’è possibilità che la guerra finisca con la vittoria sul campo. Oggi come ieri siamo al fianco al popolo della Pace per chiedere un cessate il fuoco immediato e per ribadire il No all’invio di nuove armi e mezzi militari che non aiutano la pace ma aumentano la guerra.”

Così il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato a margine della manifestazione per la pace a Napoli.

“Questa ipotesi ormai non viene più considerata da nessuno. C’è un silenzio totale sulla parola pace. Il vero nodo di questa vicenda è il ruolo dell’Europa che ha basato tutta la sua politica semplicemente sull’invio delle armi per rafforzare l’Ucraina aggredita e non verso un’azione diplomatica. Siamo totalmente solidali con l’Ucraina aggredita e pensiamo anche che non si deve concedere spazio al putinismo ma, crediamo anche che l’Europa avrebbe dovuto ritagliarsi un ruolo totalmente diverso per poter essere oggi attore nella via diplomatica. Adesso con l’escalation in corso e dopo un anno di guerra si nota chiaramente il silenzio assordante dell’Europa.”

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