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AMBIENTE – FLORIDIA (AVS): “ABOLIRE I SUSSIDI AMBIENTALMENTE DANNOSI, DOPO UN ANNO PUBBLICATO IL CATALOGO”

“Con quasi un anno di ritardo dalla scadenza stabilita per legge, il Ministero dell’Ambiente ha finalmente reso pubblici i risultati del catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi. Le numerose sollecitazioni dell’Alleanza Verdi e Sinistra attraverso interrogazioni parlamentari, l’ultima nel corso del question time al Senato, hanno evidentemente sbloccato questa imbarazzante situazione di stallo. I dati sono preoccupanti. I sussidi alle fonti fossili aumentano, registrando una stima dell’effetto finanziario pari a circa 15 miliardi di euro. Complessivamente lo Stato Italiano esborsa 22,3 miliardi di euro di SAD alle attività economiche che impattano negativamente sull’ambiente.”

Lo ha dichiarato la senatrice di AVS Aurora Floridia, commentando la pubblicazione da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica della quinta versione del catalogo dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) ed Ambientalmente Favorevoli (SAF).

“I sussidi adottati nel tempo per ragioni economiche e sociali, in un periodo dove l’ambiente veniva trascurato e i rischi di certe attività non erano ancora emersi nella loro complessità, andrebbero oggi aboliti. Queste risorse finalmente liberate andrebbero veicolate verso aziende ambientalmente virtuose, così da ridurre l’inquinamento, e anche per aiutare i settori economici maggiormente inquinanti nel loro percorso di riconversione sostenibile. È questo un ulteriore banco di prova del governo Meloni, che a parole si dice impegnata nel perseguire la necessaria transizione ecologica mentre nei fatti non sta facendo nulla. In realtà, l’esecutivo ha fatto l’esatto contrario: non ha ancora abrogato le agevolazioni sul conferimento in discarica e per l’incenerimento senza recupero di energia, anzi, ha continuato a finanziare le discariche. L’Italia, con le sue eccellenze innovative e tecnologiche, è perfettamente in grado di riconvertire un vecchio e tramontato modello di sviluppo industriale, trasformandolo tramite un percorso tangibile di de-carbonizzazione, rendendolo più equo, sostenibile e competitivo. All’appello per una Italia più sostenibile manca il Governo Meloni.”

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UE – FLORIDIA (AVS): “SULLE ENERGIE SCELTE MIOPI, SI DEVE PUBBLICARE IL CATALOGO DEI SUSSIDI POTENZIALMENTE DANNOSI”

“Le scelte del governo Meloni in ambito energetico sono miopi e preoccupanti e ricadranno sulle spalle delle future generazioni. La vera sovranità energetica non si ottiene investendo sulle fonti fossili e incrementando i vincoli per il nostro Paese, ma sul risparmio e l’efficienza energetica, mediante investimenti sulle fonti rinnovabili. Un esempio lo offre la Germania, che sta mirando a sbloccare gli investimenti privati nelle catene del valore dell’idrogeno, coprendo e riducendo il divario di costo tra idrogeno rinnovabile e combustibili fossili per i primi progetti.”

Lo ha detto la senatrice Aurora Floridia di Alleanza Verdi e Sinistra, intervenendo in Aula, sulle comunicazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.

“Abbiamo il diritto di sapere come questo Governo intenda raggiungere il taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 visto il costante rafforzamento della nostra dipendenza da fonti fossili di questo fantomatico Piano Mattei. Non voler diminuire i sussidi nei confronti dei combustibili fossili, responsabili dell’aumento dei livelli di produzione dell’inquinamento è pura follia. Non possiamo permetterlo. Chiediamo che sia pubblicato subito il catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD) e di quelli favorevoli (SAF). Da circa un anno il Ministero dell’Ambiente lo tiene chiuso in un cassetto, nonostante la pubblicazione sia obbligatoria per legge. Il catalogo rappresenta la fotografia di come l’Italia abbia dirottato i fondi in materia ambientale e di come siano state promosse misure di green economy. Chiediamo al governo di venire a riferire costantemente in Parlamento sullo stato di avanzamento della stesura del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), visto che entro giugno il Piano andrà presentato alla Commissione europea affinché possa essere approvato dall’Ue e infine approvato entro la fine del 2023. Una questione non certo di poco conto, perché questo piano avrà ripercussioni sulla vita di tutti i cittadini.”

 

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