“La destra esulta per i dati Istat sull’occupazione a dicembre, peccato che l’aumento non riguarda il lavoro stabile. Ma leggendo bene i dati, gli scenari sono meno ottimistici. Infatti, secondo l’Istat cresce l’occupazione tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e gli under 34, mentre cala tra donne, dipendenti permanenti e tra chi ha almeno 35 anni. C’è poco da festeggiare, quindi: aumenta la precarietà e ad essere penalizzate sono sempre le donne. Nell’euforia dei festeggiamenti e delle congratulazioni per il lavoro della Meloni, la destra omette di commentare i dati Istat sul potere d’acquisto degli italiani che è cresciuto nella media del 2023 del 3,1% rispetto all’anno precedente, mentre l’inflazione è al 5,7%. Un differenziale in negativo che pesa sui redditi dei lavoratori e delle lavoratrici per circa 600/700 euro all’anno per un salario medio. Una forbice tra salari e inflazione che resta ancora molto alta che colpisce in maniera più forte i poveri, i ceti popolari, i lavoratori poveri, un freno alla ripresa dei consumi e conseguentemente alla crescita del Pil. L’occupazione aumenta, ma è precaria e il potere d’acquisto è ben sotto l’inflazione. Non c’è nulla da festeggiare, anzi.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“Alla sanità mancano 4 miliardi, e il governo Meloni ne taglia altri 2 attraverso la diminuzione del rapporto tra la spesa sanitaria e il PIL. Diminuzione che porterà ad una riduzione dei servizi offerti e ad una minore qualità dell’assistenza sanitaria. La previsione della spesa sanitaria prevista nella Nadef mette a rischio la salute dei cittadini. Per un sistema sanitario già in difficoltà per la cronica mancanza di personale sanitario dovuto a decenni di tagli lineari, con liste di attesa da paese del terzo mondo, con diseguaglianze nell’accesso alle cure e carenze strutturali questi tagli rischiano di essere la pietra tombale del servizio sanitario nazionale, pubblico e universalistico. Il servizio sanitario del nostro Paese è un patrimonio prezioso da difendere e non da smantellare. Il disegno della destra invece è evidente: definanziare il pubblico a favore della sanità privata. Alleanza Verdi e Sinistra è impegnata in Parlamento a promuovere politiche che favoriscano un aumento della spesa sanitaria, in modo da garantire un sistema pubblico efficiente e di qualità.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“L’Italia governata da Meloni sta sempre peggio: il Pil cala, gli investimenti sono al palo, tutti i dati economici virano verso un peggioramento, imprese, investitori e mercati iniziano a lamentarsi. Tutti segnali di un rallentamento economico preoccupante. Per non parlare poi di lavoratori e pensionati tutti i giorni alle prese con gli aumenti che stanno erodendo salari e pensioni. A pochi giorni dalla presentazione della Nadef, importante documento di contabilità pubblica che definisce il perimetro finanziario della legge di Bilancio, la maggioranza non sa dove trovare i soldi per la prossima manovra economica e già mette le mani avanti. Il Ministro Giorgetti da giorni dice che non ci sono i soldi e incolpa di volta in volta il superbonus e l’aumento dei tassi come i maggiori responsabili di questa situazione. Una sorta di capro espiatorio. La Meloni che dall’opposizione gridava contro le politiche di austerità oggi è pronta a varare una manovra fiscale sotto il segno di tagli alla spesa pubblica e maggiori tasse.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Giorgia Meloni è in grossa difficoltà, e racconta successi che non ci sono. L’Italia e gli italiani stanno peggio di quando è arrivata al governo e oggi di fronte alla platea del suo partito Meloni ha cercato di difendere l’operato del suo governo in questo primo anno di attività. Un governo che affronta tutte le difficoltà con misure e provvedimenti spot, forse utili a racimolare qualche voto in più, ma assolutamente inutili per il paese e gli italiani. Un primo anno di governo disastroso dal punto di vista economico: aumento dei prezzi di quasi tutto con in testa carburanti e generi alimentari, salari e pensioni al palo mentre l’inflazione è alle stelle, Pil in frenata e flessione della produzione industriale. L’economia italiana va peggio del previsto, con una crescita minore di quella attesa, mentre la domanda interna e gli investimenti sono in frenata. Un peggioramento del quadro economico colpa delle politiche del governo Meloni. È necessario, a partire dalla prossima legge di bilancio, un lavoro unitario delle opposizioni per mandare a casa un governo che lavora contro l’Italia.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Da Meloni niente di nuovo. La solita propaganda sui migranti e sulla difesa dei confini esterni si scontra con la realtà dei fatti: 600 morti al largo delle coste greche. È questa la difesa dei confini esterni? Guardare i barconi mentre affondano? Su un punto ha ragione, l’Europa va coinvolta ma per obiettivi opposti: serve una missione europea di ricerca e soccorso e canali legali di accesso. Anche sulla guerra la posizione del governo è la più estremista dell’Europa occidentale. Quanto avvenuto in Russia pochi giorni fa viene liquidato dalla Meloni in poche parole. E invece l’implosione di una delle principali potenze nucleari del mondo dovrebbe preoccupare. E questo non significa difendere Putin visto che ci auguravamo la sua caduta molto prima della guerra in Ucraina. Da Taiwan alla frontiera tra le due Coree i focolai di tensione che potrebbero sfociare in una guerra totale si moltiplicano. Oggi, come denunciato da tempo, rischiamo una escalation i cui effetti si diffonderebbero sull’intero pianeta. E l’Europa non sta facendo nulla per provare a porre fine alla guerra.”
Lo afferma in Aula sulle comunicazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“Si continua a confondere la pace con la sconfitta militare della Russia, prosegue De Cristofaro. Il cessate il fuoco dovrebbe essere il primo obiettivo dell’Italia, solo così è possibile intavolare una trattativa di pace. Fatti salvi i preziosi tentativi della Santa Sede, solo l’Ue può spingere in quella direzione. Inviare armi sempre più potenti e offensive non significa difendere l’Ucraina ma spingere il mondo verso il precipizio. Innalzare le spese militari al 2% del Pil equivale a dire che la diplomazia passa per le armi. Altro tema importante è il rialzo dei tassi della Bce. Oltre alle legittime critiche la Meloni dovrebbe essere conseguente e tassare gli extraprofitti delle aziende che in questi anni si sono enormemente arricchite e aumentare gli stipendi. Comunicazioni carenti anche sulle politiche industriali, manca completamente un piano, una visione. Mentre in Francia si prevedono fabbriche per produrre batterie elettriche, con investimenti e nuovi posti di lavoro, la destra italiana fa la battaglia in Europa affinché rimangano eterni i motori diesel e benzina. La destra è negazionista del clima. La destra fa la guerra al futuro e alle nuove generazioni. Una posizione ideologica che rischia mettere fuori dalle opportunità economiche e sociali della transizione ecologica il nostro Paese.”
“La ministra del Turismo Daniela Santanchè si deve dimettere. Le accuse mosse a suo carico non possono essere sottovalutate. Come può rappresentare l’Italia chi è accusata di aver utilizzato, senza averne diritto, la cassa integrazione Covid e di non aver pagato il TFR ai suoi dipendenti. E non basta il dibattito parlamentare, dove la ministra si difenderà ed esporrà la sua versione dei fatti, senza un voto. Il comparto turismo vale, considerando l’indotto, il 13% del Pil italiano. Un settore importantissimo per la nostra economia. La Santanchè è incompatibile con il ruolo istituzionale che ricopre. A meno che il governo Meloni non pensi che questo sia il modo di fare impresa.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“I dati sul Pil dovrebbero far riflettere la Meloni anziché vantarsi per stime economiche, indubbiamente incoraggianti, ma che sono figlie non delle loro politiche. Il modesto aumento del Pil rischia di venire frenato dal gravissimo ritardo accumulato dal governo nell’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non riuscire a spendere quei fondi, rischia di compromettere la futura crescita economica del Paese. Questo non lo dice Alleanza Verdi e Sinistra, ma è l’avvertimento sia dell’Ocse, che dell’Istat.”
Lo ha dichiarato il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che aggiunge:
“L’economia di un Paese non si può reggere solo sul risparmio delle famiglie, prosegue Magni. L’erosione dei redditi dei lavoratori e dei pensionati con l’inflazione che continua a crescere è cosa nota. Per rilanciare i consumi, bisogna aumentare gli stipendi degli italiani, fermi al palo da troppo tempo. Questo governo invece, totalmente inadeguato a guidare il Paese, continua a colpire la classe media, rendendola ogni giorno che passa più povera, così da mettere a rischio la crescita nel medio e lungo termine, conclude Magni.”