Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Dalla destra una campagna diffamatoria contro il nostro assessore del Terzo Municipo di Roma Luca Blasi reo di avere partecipato, e poi rivendicato con un post su Facebook, alla manifestazione che ogni anno si tiene per ricordare Valerio Verbano, residente in quel municipio e barbaramente ucciso per mano fascista nel 1980. Associare la partecipazione di Blasi al corteo, con chi ha bruciato il manichino raffigurante Giorgia Meloni è il solito giochino della destra. Il Donzelli che oggi chiede le dimissioni di Blasi è lo stesso che qualche giorno fa di fronte alle braccia tese ad Acca Larentia ha minimizzato e giustificato una cosa, quella sì, molto grave e ben diversa dal partecipare ad una manifestazione antifascista.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama.
“Vorrei rassicurare Malan, Foti, Gasparri e gli altri esponenti della destra che la proposta di ‘scorte democratiche’ alle manifestazioni lanciata da Fratoianni, non è per difendere gli studenti dalle forze dell’ordine, anche se servirebbe visto quanto successo oggi e nei giorni scorsi in giro per l’Italia, ma da un ministro incapace di tollerare e gestire il dissenso. Le forze dell’ordine hanno il compito di tutelare l’ordine pubblico, non manganellare chi manifesta. Dal ministro Piantedosi una gestione sudamericana delle manifestazioni. Per evitare abusi, eccessi servono i numeri identificativi su divise e caschi delle forze dell’ordine, a tutela dei manifestanti e delle forze dell’ordine per bene, che sono la stragrande maggioranza.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama.
“Bisogna continuare a parlare di Autonomia differenziata. Infatti, appena il dibattito è uscito dalle Aule parlamentari e ha coinvolto l’opinione pubblica, il consenso allo scellerato progetto che spacca il Paese sta calando vistosamente: dal 50% al 44%. Nel Sud, poi, appena 3 persone su 10 sono favorevoli all’Autonomia differenziata e, anche nelle regioni meridionali i cittadini, molti dei quali votano Meloni e FdI, si stanno finalmente rendendo conto che l’Autonomia differenziata taglierebbe ulteriormente risorse e servizi che già oggi sono insufficienti. Il gradimento cala anche al Nord con la sola eccezione del Nord Est dove forte rimane l’impronta leghista. Questa secessione disastrosa e mascherata indebolisce complessivamente il Paese, rendendolo meno competitivo, perché diviso in tante piccole patrie quasi indipendenti e di fatto ininfluenti. Il progetto di Autonomia differenziata della destra va assolutamente fermato. Alleanza Verdi e Sinistra prosegue la battaglia per impedire che venga approvata questa scellerata proposta e continueremo a girare l’Italia per spiegare alle italiane e agli italiani che il progetto leghista rischia di distruggere l’Italia. Il Paese per ripartire ha bisogno di cancellare le sue disuguaglianze, non di acuirle rendendo tutti più poveri.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“La polizia reprime a manganellate la protesta a Napoli e a Bologna, contro il comportamento assunto dai vertici dell’azienda nel post Sanremo e per la pace in Palestina, e la Rai nasconde sia la repressione che il dissenso. Le manifestazioni davanti alle sedi regionali Rai in giro per l’Italia si moltiplicano, e nei Tg regionali e nazionali Rai linea è: minimizzare, non far vedere le immagini, nascondere la notizia nel corso dei Tg. Insomma, di tutto pur di non dare ai cittadini la giusta informazione degna del servizio pubblico. Una Rai con l’elmetto che censura e non lavora per la pace. Invece sarebbe giusto che il servizio pubblico desse spazio a una grande fetta di cittadini che chiede un cessate il fuoco e una soluzione pacifica in Medio Oriente. Ma una volta era servizio pubblico, oggi è TeleMeloni e la linea è un’altra: non darne conto. E allora ecco che arriva, dalla direzione della TgR guidata da Alessandro Casarin, in quota Lega di Salvini, nelle chat delle redazioni dei Tg regionali l’indicazione a non girare immagini e a dare breve notizia delle manifestazioni, come riporta oggi Il Fatto Quotidiano, con tanto di foto dello screenshot del messaggio. Guai a disturbare il manovratore o a far vedere le immagini della protesta. Viminale e Viale Mazzini, ormai sono un binomio perfetto, per reprimere e nascondere. Censura e brutalità mostrano con sempre più evidenza la torsione autoritaria della destra. Presenteremo un’interrogazione a Piantedosi per chiedere come è possibile che ogni volta che c’è una manifestazione escono pure i manganelli, e una in Commissione di vigilanza ai vertici della Rai sulla censura delle manifestazioni.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della Commissione di vigilanza Rai.
“Che fine ha fatto la fiction su Don Gallo? Chiederemo al direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, al direttore Generale Rossi e all’Amministratore Delegato Sergio se la fiction sul prete di strada genovese sia stata sospesa e per quali motivi non sia stata ancora messa in onda. Da quanto apprendiamo erano stati definiti sia il set che la collaborazione con la Genova e Liguria Film Commission, addirittura i giorni di lavorazione. Poi più nulla. Buio assoluto. Un vero e proprio giallo. La cosa certa è che la fiction Rai sulla vita di Don Gallo quest’anno non è nei palinsesti. La Rai avrebbe dovuto fare la serie su Don Gallo prima del governo Meloni e, visto il congelamento del progetto, non vorrei che si trattasse dell’ennesima scelta per accontentare i nuovi ‘padroni’ Rai. Don Gallo era un prete di strada, animatore della Comunità di San Benedetto al Porto, un partigiano, un pacifista. Un personaggio di grande spessore sempre vicino agli ultimi. Proprio quelli a cui il governo Meloni non guarda mai. La Rai non è TeleMeloni, deve fare il servizio pubblico. E la serie su Don Gallo è da servizio pubblico. Presenteremo in Vigilanza Rai una interrogazione.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.
“In una mirabile intervista post Sanremo, Alessandro Morelli, senatore della Lega e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si lamenta dell’utilizzo del palco di Sanremo da parte di alcuni artisti per parlare di altro che non siano le canzoni. Il sottosegretario è arrivato a dire che alcuni cantanti hanno scambiato il palco di Sanremo per un Circolo Arci qualunque. Ma la vera chicca la lancia rispondendo alla domanda del giornalista su come limitare le dichiarazioni ‘scomode’. Secondo il sottosegretario Morelli andrebbe usato una sorta di Daspo. Per lui gli artisti devono solo fare gli artisti, non si devono occupare di altro, meno che meno di politica e mai di guerra e pace. Ma il Morelli pensiero non si ferma e, sempre nel corso dell’intervista, propone per quegli artisti che, a suo dire, fanno politica impropriamente un ‘periodo di limbo’ fuori dalla Rai perché i cittadini che pagano il canone non possono essere disturbati. Peccato che il ruolo del Servizio pubblico sia proprio quello di informare i cittadini, e non di fare la cassa di risonanza del governo di turno, e quello degli artisti è di far riflettere con le loro opere e le loro parole. Il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero è sacro ed è sancito dall’articolo 21 della nostra Carta Costituzionale e nessuno può metterlo in discussione. Dal sottosegretario Morelli dichiarazioni farneticanti che la dicono lunga sull’idea che la destra ha della libertà di parola e della democrazia.”
Lo affermano Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro dell’Alleanza Verdi e Sinistra, componenti della Commissione di Vigilanza sulla Rai.
“L’accordo Italia Albania è uno scempio giuridico, in contrasto con la nostra Costituzione, con l’ordinamento internazionale e con quello dell’Unione europea. Si istituisce un vero e proprio meccanismo di deportazione dei migranti verso un Paese terzo, per di più esterno all’Unione Europea. Le persone deportate nei centri in Albania subirebbero di fatto un regime di detenzione automatica e prolungata. Già oggi i rifugiati e i richiedenti asilo devono affrontare molti ostacoli per fare ricorso contro il rigetto delle domande di asilo e le decisioni di detenzione, soprattutto quando sono recluse negli hotspot o confinate in quei veri e propri lager che sono i Centri di permanenza per migranti (CPR). Figuriamoci per chi verrà deportato in Albania. Il governo Meloni vuole costruire vere e proprie colonie detentive per stranieri. Una cosa gravissima che rimanda al periodo più buio dell’Europa.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Siamo ormai in uno Stato di Polizia. Anche le manifestazioni di liberi cittadini per contestare la presa di posizione dell’Ad Roberto Sergio sul conflitto Israelo-Palestinese si controllano con la repressione, con la violenza dei manganelli e con le cariche da parte delle Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa. Immagini che non avremmo voluto vedere. I violenti scontri all’esterno della sede Rai di Napoli sono una bruttissima pagina per la democrazia del Paese e non si fa nulla per svelenire questo clima, cercando invece un dialogo pacifico, di confronto con chi ha una posizione diversa, unica vera strada anche per risolvere il conflitto in Medio Oriente. Scegliere il metodo della forza per mettere il bavaglio a chi non è allineato è la strada che porterà al disastro totale. Fermatevi, prima che sia troppo tardi.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della commissione di Vigilanza Rai.