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DFP – MAGNI (AVS): “PRESSIONE FISCALE IN AUMENTO E SALARI FERMI, LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO È DISASTROSA”

“La maggioranza dipinge un quadro idilliaco. Secondo la destra va tutto bene. Ma, la realtà non è così. Da quando governa Meloni la pressione fiscale è salita al 42,5% colpendo in particolare il ceto medio. L’ennesima promessa elettorale non mantenuta dalla destra. In questi tre anni la pressione fiscale è cresciuta, mentre salari e pensioni sono fermi al palo e il potere d’acquisto crolla, falcidiato dall’inflazione. Dal 2008 i salari reali in Italia sono scesi del 9 per cento. Secondo il rapporto OCSE sull’occupazione, l’Italia è il Paese che ha registrato la maggiore caduta dei salari reali, mentre in Germania e Francia sono cresciuti. Dov’è che va tutto bene. Lo vadano a dire agli italiani che faticano ad arrivare alla fine del mese. La politica economica del governo è disastrosa.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“In questo quadro tutt’altro che idilliaco la destra è ideologicamente contraria all’unico strumento in grado di aumentare le retribuzioni dei lavoratori poveri: il salario minimo. Mentre noi discutiamo, in Germania e in Spagna il salario minimo è aumentato. Mentre gli altri paesi vanno avanti, noi rimaniamo indietro e centinaia di migliaia di giovani lasciano l’Italia proprio per quei paesi dove i salari sono migliori. 26 mesi di produzione industriale con il segno meno davanti, crisi profonda dell’automobile, per non parlare della siderurgia e del tessile. Questa è la realtà. La risposta della destra a questi problemi è l’economia di guerra che lascia indietro chi lavora e chi vive di pensione. Questo sarebbe lo sviluppo che proponete al nostro paese: spendere il 5% del PIL in armi. Una direzione completamente sbagliata. La prossima legge di bilancio dovrà tenere conto dei problemi reali dell’Italia e degli italiani, lasciando da parte la propaganda. Per sapere che le cose non vanno bene per niente basta chiederlo ai lavoratori e ai pensionati che tirano la cinghia per fare la spesa e pagare le bollette.”

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PNRR – MAGNI (AVS). “IL GOVERNO SPRECA UN’OCCASIONE, IL DECRETO NON CENTRA GLI OBIETTIVI CHE SI PREFIGGE”

“ll Governo Meloni vanta grandi risultati sul Pnrr, ma in realtà è solo propaganda. La realtà è fatta di ritardi e scelte sbagliate. Nel Pnrr meloniano manca un’idea complessiva e una visione strategica per il futuro del Paese. Questo è l’ennesimo provvedimento che arriva blindato dalla Camera, e che clamorosamente non centra gli obiettivi che si prefigge. Il nostro giudizio è critico sia sulla parte che riguarda il lavoro sia sulla parte che riguarda l’università e la scuola. Mentre il Paese sprofonda, il Governo Meloni resta fermo, senza idee e senza investimenti. Sprecare l’occasione del Pnrr è un errore che non possiamo permetterci.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Le misure messe in campo contro il sommerso e per la sicurezza sono insufficienti e pericolose. I dati parlano chiaro: il lavoro nero è in aumento e mancano gli ispettori per garantire i controlli. Invece di agire, il Governo prevede addirittura di premiare alcune imprese con un’esenzione dalle ispezioni per ben 12 mesi, creando di fatto delle ‘zone franche’. Una scelta irresponsabile. Mancano poi interventi concreti a livello territoriale per combattere la piaga del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, fenomeni che avviliscono la dignità di chi lavora. Ma il vero fallimento è sull’istruzione. I dati OCSE certificano che un terzo degli adulti italiani è in condizioni di analfabetismo funzionale. La destra risponde a questo disastro trasferendo risorse dalla scuola pubblica a quella privata, niente sulle borse di studio e poco sulle residenze universitarie. Il governo preferisce spendere i soldi pubblici sulle armi o buttarli per opere faraoniche come il ponte sullo Stretto, anziché garantire il diritto allo studio.”

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ISTAT – DE CRISTOFARO (AVS): “SIAMO A RISCHIO BOMBA SOCIALE”

“L’Istat registra il record storico dei poveri assoluti in Italia. I dati sulla povertà assoluta sono drammatici e indegni di un paese civile: nel 2023, le famiglie in povertà assoluta sono all’8,5% pari a circa 5,7 milioni di persone. Siamo a rischio bomba sociale. La cancellazione dell’unico strumento contro la povertà come il Reddito di Cittadinanza fatta dal governo non lascia ben sperare per il 2024, anzi. La Meloni continua a fare finta di niente ma la povertà è un grosso problema. Sempre l’Istat ci dice che la povertà assoluta cresce anche tra le famiglie con una persona di riferimento occupata. Lavoro e povero non dovrebbero stare insieme. Con l’abolizione delle causali sui contratti, con l’aumento delle possibilità di ricorso ai lavori a termine, in somministrazione, ai voucher le politiche della Meloni hanno aumentato la precarietà. Povertà e inflazione in Italia aumentano costantemente, mentre siamo l’unico paese Ocse in cui i salari diminuiscono anziché aumentare. Salari fermi ma non il costo della vita, ormai alle stelle per larghe fasce di popolazione. Nel nostro Paese avere un lavoro non mette in sicurezza rispetto alla povertà. Alleanza Verdi e Sinistra continuerà a battersi affinché in Italia si introduca un salario minimo legale e venga ripristinato il reddito di cittadinanza.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “LA BATTAGLIA SUL SALARIO MINIMO HA RIMESSO AL CENTRO I LAVORATORI”

“Secondo gli ultimi dati Istat 5,6 milioni di persone in Italia vivono sotto la soglia di povertà. Povertà e inflazione in Italia aumentano costantemente, mentre siamo l’unico paese OCSE in cui i salari diminuiscono anziché aumentare. Salari fermi ma non il costo della vita, ormai alle stelle per larghe fasce di popolazione. Nel nostro Paese avere un lavoro non mette in sicurezza rispetto alla povertà. Il lavoro è per molti sempre più ‘lavoro povero’. Lavorare e rimanere poveri è assurdo, una vera e propria ingiustizia. Basta con lavoratori e lavoratrici sfruttati e malpagati.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“In tema di lavoro il governo Meloni è un disastro: non riesce a creare lavoro, non ha una politica industriale ed è contro il salario minimo, un salario dignitoso per i moltissimi che oggi non lo hanno. In Italia si guadagna meno di 30 anni fa in relazione al costo della vita, ma alla destra non interessa niente. Il Governo Meloni è intervenuto peggiorando le norme sul lavoro: ha aumentato la possibilità di lavoro somministrato, ha reintrodotto i voucher, ha tolto le causali creando più precarietà. La destra esulta per i dati Istat sull’occupazione, peccato che l’aumento non riguarda il lavoro stabile, ma solo precario, come dimostrano i dati sulle ore lavorate. E parla di grande successo per l’aumento dei salari del 3%. Vero, peccato che l’inflazione media è del 5,8%, quindi gli aumenti non sono serviti neanche a recuperare l’inflazione, che ha comunque eroso i salari dei lavoratori e delle lavoratrici italiane rendendoli più poveri. La battaglia per approvare una legge sul salario minimo ha rimesso al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro, e il lavoro unitario delle opposizioni, può essere la base di partenza per costruire il programma della futura coalizione alternativa alla destra.”

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PIL – MAGNI (AVS): “I RITARDI NEL PNRR METTONO A RISCHIO LA CRESCITA”

“I dati sul Pil dovrebbero far riflettere la Meloni anziché vantarsi per stime economiche, indubbiamente incoraggianti, ma che sono figlie non delle loro politiche. Il modesto aumento del Pil rischia di venire frenato dal gravissimo ritardo accumulato dal governo nell’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non riuscire a spendere quei fondi, rischia di compromettere la futura crescita economica del Paese. Questo non lo dice Alleanza Verdi e Sinistra, ma è l’avvertimento sia dell’Ocse, che dell’Istat.”

Lo ha dichiarato il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che aggiunge:

“L’economia di un Paese non si può reggere solo sul risparmio delle famiglie, prosegue Magni. L’erosione dei redditi dei lavoratori e dei pensionati con l’inflazione che continua a crescere è cosa nota. Per rilanciare i consumi, bisogna aumentare gli stipendi degli italiani, fermi al palo da troppo tempo. Questo governo invece, totalmente inadeguato a guidare il Paese, continua a colpire la classe media, rendendola ogni giorno che passa più povera, così da mettere a rischio la crescita nel medio e lungo termine, conclude Magni.”

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