“Non bastano più solo le parole, sono necessari dei fatti. E al più presto, perché si continua a morire di lavoro. Anche oggi piangiamo due operai morti in provincia di Pisa e uno nel napoletano. Secondo gli ultimi dati solo nei primi giorni di febbraio sono morte sul lavoro 40 persone. Una cifra impressionante. Il governo sulla sicurezza sul lavoro deve cambiare passo. È necessaria una strategia nazionale sulla sicurezza. Come è assolutamente necessaria una maggiore assunzione di responsabilità del mondo delle imprese. Le aziende non possono pensare di competere utilizzando la precarietà lavorativa, il ribasso del costo del lavoro, il lavoro povero e la manodopera irregolare per abbattere i costi. Se aggiungiamo poi la giungla degli appalti a cascata, ecco qua il combinato disposto che ha prodotto la situazione attuale. È necessario estendere ai cantieri privati le norme del Codice degli appalti per i cantieri del settore pubblico: obbligo ad applicare il contratto edile, divieto al ribasso sui costi per manodopera e sicurezza, parità economica e normativa tra lavoratori in appalto e subappalto per fare degli esempi. Ma soprattutto servono più controlli, il potenziamento dei servizi dell’Ispettorato del lavoro e della medicina del lavoro e una stretta sulle sanzioni, non un condono come pensano dalle parti del governo Meloni.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama.
“Nel 2022 si sono verificati 1.090 infortuni sul lavoro secondo l’Inal, mentre altri dati parlano di cifre molto più alte. Da inizio 2023 ad aprile sono 301 le vittime del lavoro: di questi 235 hanno perso la vita sul luogo di lavoro, mentre sono 66 i morti in itinere. Una media di circa 60 decessi al mese, 15 alla settimana. Dati impressionanti, un vero e proprio bollettino di guerra. Numeri indegni per un Paese civile. Nella maggior parte dei casi non si tratta di incidenti ma di stragi annunciate. Servono dei fatti per spezzare la catena insopportabile di lutti.”
Lo dichiara il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“È urgente intensificare i controlli e le verifiche sui posti di lavoro e assumere il personale necessario negli ispettorati per far rispettare le regole, prosegue Magni. Occorre sconfiggere la piaga della precarietà e cambiare le leggi che regolano gli appalti e i subappalti e serve investire nell’innovazione tecnologica per assicurare la massima sicurezza di chi lavora e diminuire il tempo di lavoro. Non ci abitueremo mai alle notizie di lavoratrici e lavoratori che escono la mattina per andare a lavorare e poi non fanno più ritorno a casa. Occorre un cambio di marcia, non è più rinviabile istituire il reato di omicidio sul lavoro.”
“Anche oggi contiamo i morti sul lavoro. Una serie infinita di incidenti mortali. Ieri a Domodossola, Cassino, Fano e oggi Milano. Dall’inizio dell’anno sono morti 152 lavoratori, 93 di questi sui luoghi di lavoro. Una strage continua in tutta la penisola. Non si può più fare solo la conta dei morti. La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità. Nuove assunzioni di ispettori per avere sempre più controlli, più risorse per la prevenzione e la formazione, più investimenti e personale ispettivo per la lotta al lavoro nero ed alle irregolarità, inserimento nel codice penale del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro sono solo alcune delle cose da fare subito.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“I numeri di infortuni e morti sul lavoro sono elevati e non degni di un Paese civile, prosegue Magni. La frammentazione del mondo del lavoro, la precarizzazione e il continuo ricorso ai subappalti sono tra le cause più evidenti di questo fenomeno gravissimo. Tre infortuni mortali al giorno e oltre 1000 incidenti, in aumento del 25,7% rispetto al 2021, sono le drammatiche cifre del 2022. Come Alleanza Verdi e Sinistra del Senato abbiamo proposto l’Istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, istituita all’unanimità nei giorni scorsi. Ora è necessario che la commissione avvii i suoi lavori il prima possibile. Dobbiamo mettere un punto a questa lunga scia di sangue, conclude Magni.”