
“L’attentato contro Sigfrido Ranucci è gravissimo. A lui, alla sua famiglia e alla redazione di Report va un grande abbraccio da parte mia e del dal gruppo AVS del Senato. Però non possiamo limitarci semplicemente a manifestare solidarietà. Servono gesti e atti concreti. Serve innanzitutto una grande mobilitazione nazionale a sostegno della libera informazione e del giornalismo d’inchiesta. L’attentato a Ranucci, purtroppo, si inserisce in un contesto più largo e più ampio. Un contesto che in qualche modo mette in discussione i contropoteri che sono un elemento essenziale dello sviluppo della democrazia. La democrazia si fonda da una parte sul bilanciamento tra i poteri e, dall’altra, sulla tutela e sullo sviluppo dei contropoteri e l’informazione libera e indipendente è il principale dei contropoteri.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama sull’informativa del ministro Piantedosi.
“L’Italia nelle classifiche mondiali non è messa benissimo. Siamo al 49 posto in quella sulla libertà di stampa, i peggiori tra i paesi dell’Europa occidentale. Manca una legge adeguata sulla diffamazione e anche una normativa sulle querele temerarie. Manca il recepimento della direttiva 1069 del 2024 sulla tutela dei giornalisti, degli attivisti, dei difensori dei diritti umani da azioni legali volte alle intimidazioni manifestamente infondate. Cosa impedisce l’adozione di quella direttiva? Forse il fatto che pone un freno alle querele temerarie? È evidente che non la si vuole adottare perché si vuole mettere un bavaglio ai giornalisti. Vanno bene le manifestazioni di denuncia e di solidarietà o le sedute parlamentari. Ma non bastano. Occorrono gesti e atti concreti come il ritiro delle querele, il recepimento della direttiva europea ‘anti-SLAPP’, l’approvazione del Media Freedom Act. Solo così si può tutelare il delicato lavoro giornalistico.”








