“Sulla carne coltivata il ministro Lollobrigida ci ha messo la faccia e l’ha pure persa. Ha fatto approvare una legge che vieta il commercio di un prodotto che ancora non esiste. Da Lollobrigida una scelta ideologica che non serve agli agricoltori italiani, ma solo a frenare il progresso scientifico. Un modo propagandistico di procedere, che fa rischiare all’Italia anche una procedura di infrazione. Un conto è il principio di precauzione a garanzia della salute pubblica, un altro è dichiarare guerra alla carne coltivata, negandone a priori anche la ricerca. È da irresponsabili far credere che la carne coltivata possa in qualche modo danneggiare in futuro il nostro made in Italy di alta qualità. Lollobrigida avrebbe fatto meglio ad occuparsi dei problemi attuali degli agricoltori, che da giorni stanno manifestando, piuttosto che pensare a leggi propagandistiche che portano l’Italia fuori dal progresso scientifico.”
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
“Un altro provvedimento che distribuisce confusamente risorse e getta solo fumo negli occhi dei cittadini e delle imprese. Un pannicello caldo. Anziché favorire lo sviluppo e l’ammodernamento dei processi produttivi per l’eccellenza qualitativa del made in Italy, messo a dura prova dalla crisi energetica, dall’inflazione e dagli effetti recessivi del mercato, ci si è limitati a fare il classico “taglia e cuci”, scorporando ingenti risorse da fondi già esistenti. È questo lo spirito innovativo di questo Governo. Una delusione totale.”
Lo ha affermato in Aula la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
“Distribuire mancette un po’ ovunque, tagliando importanti risorse già stanziate dai governi precedenti, è un vero scandalo. È il caso, ad esempio, dell’istituzione del “Fondo nazionale del Made in Italy”, per il cui finanziamento sono stati sottratti 300 milioni al fondo per le startup innovative. Per innescare un reale cambio di rotta e raggiungere gli obiettivi europei di neutralità climatica e di decarbonizzazione entro il 2050, non basta solo citare la sostenibilità ambientale, la transizione energetica e il modello dell’economia circolare, devono seguire fatti concreti. Cosa che non avviene mai.
Folle è anche l’idea di istituire il “Liceo del Made in Italy” e di sostituirlo con i licei economico-sociali. Una decisione propagandistica incomprensibile che, noncurante dei terribili dati che vedono la scuola italiana sempre più in ginocchio, istituisce un “nuovo” corso di studio di cui non avevamo bisogno, visto le esigue risorse. La vocazione nazionalista di questo Governo, anche nel campo dell’istruzione, ci porta indietro di un secolo e ci spaventa non poco. Ciliegina sulla torta, la mancanza di finanziamenti per il settore turistico, già mortificato e penalizzato dalla politica di questo governo. Per questo e per tutti gli altri motivi elencati, Alleanza Verdi e Sinistra esprime voto contrario a questo provvedimento.”
“Da notizie di stampa apprendiamo che nelle bozze in circolazione del prossimo contratto di servizio, documento che definirà gli impegni che la Rai sarà chiamata ad assolvere nei prossimi cinque anni, stipulato con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, sarebbe stato cancellato ogni riferimento al giornalismo d’inchiesta, una delle missioni più importanti del servizio pubblico. Mentre sarebbero stati inseriti dal governo riferimenti al made in Italy, alla natalità e alla valorizzazione dei prodotti tipici. Questa sarebbe la nuova Rai a trazione meloniana. Una Rai che smette di indagare su quanto avviene nel paese e nel mondo. Una Rai che non adempie al suo ruolo di servizio pubblico.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato, componente della commissione di Vigilanza Rai.
“La maggioranza non solo sta occupando tutto l’occupabile ma pensa, attraverso la più grande azienda di contenuti del paese, di proporre agli italiani una narrazione nazional-sovranista tutta incentrata sui valori della famiglia e della genitorialità a cui aggiungono quello della ‘natalità. Senza il giornalismo d’inchiesta e le trasmissioni Rai come Report oggi non sapremmo nulla di quello di cui è accusata la Ministra Santanché, solo per fare un esempio. La maggioranza di destra e la Presidente del Consiglio Meloni preferiscono una Rai asservita al potere di turno capace solo di passare veline utili alla propaganda invece di informare correttamente i cittadini italiani. La Rai non può essere derubricata ad azienda che promuove il Made in Italy in Italia e le eccellenze italiane.”