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INFLAZIONE – MAGNI (AVS): “L’INFLAZIONE CRESCE E IL FATTURATO DELL’INDUSTRIA DIMINUISCE. A PAGARE SONO SEMPRE GLI ITALIANI”

 

“L’inflazione torna a crescere e diminuisce il fatturato dell’industria italiana. E non lo dicono i soliti gufi che tifano contro l’Italia, come rispondono sempre quelli di Fratelli d’Italia, ma l’Istat. Lo dicono i dati reali, che sono pessimi per il governo ma, soprattutto per gli italiani. Nel trimestre scorso, ci dice l’Istat, il fatturato dell’industria e quello dei servizi sono tornati a diminuire su base mensile, sia in valore sia in volume. Non proprio una buona prova per il nostro paese dovuta ad una mancata visione di politica industriale e di sviluppo. Ma, soprattutto un grosso rischio per i lavoratori che rischiano di vivere sulla loro pelle questo calo. Se l’industria non tira, non va meglio agli italiani alle prese con una crescita dell’inflazione, che torna a salire. A luglio i prezzi al consumo per l’intera collettività sono in aumento sia su base mensile che su base annua. Aumenti che si fanno sentire sulle vacanze degli italiani, con i rincari di alberghi e ristoranti. Una mazzata per gli italiani che incide sul potere d’acquisto delle famiglie, mettendo a rischio quelle a basso reddito, che consumeranno di meno. Un’Italia divisa in due tra chi ce la fa e chi non arriva alla fine del mese, aumentando disparità e diseguaglianze nel silenzio del governo e di Giorgia Meloni.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione bilancio del Senato.

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ISTAT – MAGNI (AVS): “IL LAVORO POVERO È UNA VERA EMERGENZA, SERVE UN SALARIO MINIMO”

“I dati dell’Istat certificano una situazione preoccupante per i lavoratori. I nuovi poveri sono i lavoratori poveri, sottopagati. In Italia c’è un tema salari che sono fermi al palo da anni. Il governo è più interessato alle riforme che alle condizioni dei lavoratori. Nell’agenda della Meloni non c’è proprio spazio per lavoratrici e lavoratori, per una legge di civiltà come il salario minimo. Del resto, questo è il governo che si occupa di lavoro solo in maniera propagandistica il Primo Maggio.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“I salari e gli stipendi sono fermi mentre il potere di acquisto continua a precipitare colpendo ulteriormente i lavoratori. Il reddito da lavoro, in particolare quello da lavoro dipendente, negli anni non è più in grado di proteggere dal disagio economico. È necessaria una politica dei redditi che punti ad alzare i salari e gli stipendi già duramente colpiti dall’inflazione e dagli aumenti. Vanno rinnovati i contratti, pubblici e privati, tagliate le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, combattere la precarietà. E va trovato un modo per recuperare la perdita del potere d’acquisto dei salari per colpa dell’inflazione. Le risorse ci sono, vanno prese da chi in questi anni ha fatto extra profitti enormi.”

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POVERTA’ – MAGNI (AVS): “MELONI RIFERISCA SUI DATI DELLA POVERTA'”

“L’Istat ha registrato il record storico dei poveri assoluti in Italia. Nel 2023, le famiglie in povertà assoluta sono l’8,5% pari a circa 5,7 milioni di persone. Dati drammatici. La cancellazione del reddito di cittadinanza fatta dal governo, unico strumento contro la povertà, ha lasciato soli milioni di persone. La povertà è un grosso problema che va affrontato seriamente. Sempre l’Istat ci dice che la povertà assoluta anche al Nord è in aumento e cresce anche tra le famiglie con una persona di riferimento occupata. Alleanza Verdi e Sinistra chiede un’Informativa urgente della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in relazione ai dati allarmanti sulla povertà pubblicati ieri dall’Istat.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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ISTAT – DE CRISTOFARO (AVS): “SIAMO A RISCHIO BOMBA SOCIALE”

“L’Istat registra il record storico dei poveri assoluti in Italia. I dati sulla povertà assoluta sono drammatici e indegni di un paese civile: nel 2023, le famiglie in povertà assoluta sono all’8,5% pari a circa 5,7 milioni di persone. Siamo a rischio bomba sociale. La cancellazione dell’unico strumento contro la povertà come il Reddito di Cittadinanza fatta dal governo non lascia ben sperare per il 2024, anzi. La Meloni continua a fare finta di niente ma la povertà è un grosso problema. Sempre l’Istat ci dice che la povertà assoluta cresce anche tra le famiglie con una persona di riferimento occupata. Lavoro e povero non dovrebbero stare insieme. Con l’abolizione delle causali sui contratti, con l’aumento delle possibilità di ricorso ai lavori a termine, in somministrazione, ai voucher le politiche della Meloni hanno aumentato la precarietà. Povertà e inflazione in Italia aumentano costantemente, mentre siamo l’unico paese Ocse in cui i salari diminuiscono anziché aumentare. Salari fermi ma non il costo della vita, ormai alle stelle per larghe fasce di popolazione. Nel nostro Paese avere un lavoro non mette in sicurezza rispetto alla povertà. Alleanza Verdi e Sinistra continuerà a battersi affinché in Italia si introduca un salario minimo legale e venga ripristinato il reddito di cittadinanza.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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INFLAZIONE – MAGNI (AVS): “È CALATA MA CONTINUA A COLPIRE CHI È PIU’ IN DIFFICOLTA’. IL 2024 SIA L’ANNO DELL’AUMENTO DEI SALARI”

“Gli ultimi dati ci dicono che l’inflazione sta rallentando, e questo è un bene. Ma ci dicono anche che c’è chi ha sofferto di più, lavoratori, poveri e famiglie, e chi meno. E ci dicono anche che l’inflazione continuerà a colpire e a pesare sui redditi e inciderà sui consumi di queste categorie anche nel 2024. I dati ISTAT ci dicono che per far fronte alla povertà serve uno strumento universale come il reddito di base. A questa situazione di difficoltà di milioni di italiani non si può continuare a rispondere con misure spezzettate e temporanee o scaricando sugli enti locali i costi per combattere le diseguaglianze. Servono interventi strutturali in grado da una parte di eliminare la precarietà e dall’altra di aumentare i salari. L’Italia è il Paese con le retribuzioni più basse d’Europa e l’alta inflazione ha ulteriormente indebolito, in questi anni difficili e di crisi, il potere d’acquisto delle buste paga di lavoratrici e lavoratori. Creando un danno a loro e al Paese. Occorre invertire la tendenza. Cosa che il governo Meloni non ha fatto e non sta facendo. Rinnovo dei contratti al netto dell’inflazione, alcune categorie hanno rinnovato sotto, una legge sul salario minimo oltre ad un meccanismo di recupero dell’inflazione sui salari potrebbero essere i primi passi per invertire questa tendenza. Il 2024 deve essere l’anno dell’aumento dei salari.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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ISTAT – MAGNI (AVS): “L’AUMENTO DELLA POVERTA’ È PREOCCUPANTE”

“L’alta inflazione ed i conseguenti aumenti dei prezzi stanno mandando gli italiani sotto la soglia di povertà. Il dato dell’Istat sulla povertà assoluta, nel 2022 oltre 2 milioni di famiglie in aumento rispetto al 2021, è preoccupante e indegno di un Paese civile. E senza il reddito di cittadinanza si rischiano un milione di poveri in più. I prezzi al consumo continuano a salire a causa del costo dei carburanti e le bollette sono sempre più care, mentre gli stipendi sono al palo. Anche il lavoro non protegge più dal rischio di cadere in povertà assoluta. Senza i necessari interventi per adeguare gli stipendi all’inflazione, il lavoro è sempre più ‘lavoro povero’. Il governo Meloni non riesce a creare lavoro ed è contro un salario dignitoso, una miscela che non potrà che generare ulteriore povertà tra chi già vive in una situazione di grande disagio.”

Così il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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ISTAT – MAGNI (AVS): “IL CALO DELL’INFLAZIONE È UN’ILLUSIONE OTTICA. GLI STIPENDI SONO AL PALO E LA SOCIAL CARD È DA FAME”

“L’inflazione cala nel mese di giugno ma i prezzi dei prodotti alimentari non lavorati aumenta di quasi un punto percentuale. Non un dettaglio di poco conto per chi va a fare la spesa. Che le cose stiano andando meglio per le famiglie italiane è solo un’illusione ottica perché il calo dell’inflazione procede a un ritmo insufficiente e gli stipendi degli italiani, tra i più bassi d’Europa, sono fermi al palo, mentre i prezzi al dettaglio continuano ad aumentare.”

Lo ha dichiarato il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, commentando i dati Istat sull’inflazione.

“I prodotti a largo consumo, come per esempio zucchero, riso, latte, uova, hanno dei rincari significativi e gravano pesantemente sul potere di acquisto delle famiglie, soprattutto di quelle che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. E ai poveri il governo Meloni regala un euro al giorno con la social card. Il rialzo del costo della vita ha una seria ripercussione sulla crescita economica del Paese, ma soprattutto non è più sostenibile per le fasce più deboli della popolazione, mentre il governo Meloni continua a non intervenire su salari e pensioni, dimenticandosi dei poveri.”

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DL LAVORO – MAGNI (AVS): “I DATI SULLA POVERTÀ DOVREBBERO PREOCCUPARE MELONI, INVECE IL DL LAVORO PEGGIORA LE CONDIZIONI DI LAVORATORI E LAVORATRICI”

“I dati sulla povertà diffusi ieri dall’Istat dovrebbero preoccupare Meloni e il governo. Oltre 13 milioni sono a rischio povertà o esclusione sociale. Dato che potrebbe peggiorare per le politiche sbagliate della destra. I dati ci dicono anche che il reddito di cittadinanza in questi anni ha fatto da diga impedendo che altre persone scivolassero verso la soglia di povertà. Ed è proprio questo che dovrebbe preoccupare la Meloni. Perché la cancellazione del reddito di cittadinanza, unica misura strutturale di contrasto alla povertà, l’ulteriore precarizzazione del lavoro e l’introduzione dei voucher peggioreranno sicuramente la situazione. Il Dl Lavoro che stiamo discutendo in questi giorni non risolve i problemi, anzi li amplifica.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

“Già oggi il Censis su dati Istat/Eurostat osserva che il 10% dei lavoratori è in povertà relativa, dato che sale al 18% al sud, e oltre 3,8 milioni di lavoratori ha una retribuzione uguale o inferiore ai 6.000 euro anno, prosegue Magni. Un’inflazione ormai fuori controllo, e la relativa speculazione che impedisce un rallentamento degli aumenti, sta mettendo a dura prova le famiglie meno abbienti mettendo a rischio la tenuta sociale del paese. La disuguaglianza e l’aumento delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici sono la vera emergenza del Paese. Ma la Meloni non se ne è accorta. Alleanza Verdi e Sinistra è contro il decreto lavoro perché pensiamo che al Paese serva un maggiore contrasto alla povertà, un salario minimo legale e misure per favorire il lavoro stabile e dignitoso. E lo faremo in Parlamento e nel Paese.”

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PIL – MAGNI (AVS): “I RITARDI NEL PNRR METTONO A RISCHIO LA CRESCITA”

“I dati sul Pil dovrebbero far riflettere la Meloni anziché vantarsi per stime economiche, indubbiamente incoraggianti, ma che sono figlie non delle loro politiche. Il modesto aumento del Pil rischia di venire frenato dal gravissimo ritardo accumulato dal governo nell’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non riuscire a spendere quei fondi, rischia di compromettere la futura crescita economica del Paese. Questo non lo dice Alleanza Verdi e Sinistra, ma è l’avvertimento sia dell’Ocse, che dell’Istat.”

Lo ha dichiarato il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che aggiunge:

“L’economia di un Paese non si può reggere solo sul risparmio delle famiglie, prosegue Magni. L’erosione dei redditi dei lavoratori e dei pensionati con l’inflazione che continua a crescere è cosa nota. Per rilanciare i consumi, bisogna aumentare gli stipendi degli italiani, fermi al palo da troppo tempo. Questo governo invece, totalmente inadeguato a guidare il Paese, continua a colpire la classe media, rendendola ogni giorno che passa più povera, così da mettere a rischio la crescita nel medio e lungo termine, conclude Magni.”

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SICCITA’ – FLORIDIA (AVS): “DOPO 13 ANNI DI GOVERNO, ZAIA SCOPRE LA SICCITA'”

“Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia scopre solo ora la siccità e che in Veneto uno dei maggiori problemi è costituito dalla dispersione di acqua. Eppure, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, già nel 2020 in Veneto si sono registrate perdite d’acqua superiori alla media nazionale. È allarmante varare solo oggi un’ordinanza regionale spot e di mera propaganda che invita i cittadini ad evitare gli sprechi e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento. Da tempo la siccità in regione sta danneggiando coltivazioni, allevamenti ed ecosistemi con ingenti danni economici e ambientali. Anche quest’anno Zaia non sta facendo nulla di concreto, tranne invocare solamente un Piano Marshall per la realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche. Zaia dimentica che governa la Regione Veneto da ben 13 anni. Per risolvere il problema serve un approccio strutturale e non solo emergenziale. Zaia agisca per contrastare il cambiamento climatico che sta all’origine di questa siccità.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

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