“Il Pnrr è un elemento di grande novità e anche di necessità. È la prima volta che l’Unione europea apre ad un ragionamento di coesione sociale e non parla solo di vincoli di bilancio e mette sul tavolo delle risorse importanti. Senza coesione sociale non si rafforza il Paese e non si rafforza l’Europa. Proprio per questo il Pnrr ha previsto maggiori risorse per il mezzogiorno, una possibilità di colmare il gap tra nord e sud. Invece da un pezzo della maggioranza c’è un fastidio per queste risorse arrivando addirittura ad affermare, come ha fatto nei giorni scorsi il capogruppo della Lega alla Camera Molinari, che se le perdiamo non c’è nessun problema, anzi. Peccato che i fondi del Recovery dovrebbero servire per fare dei passi in avanti, costruire sviluppo e lavoro. Questo decreto invece contiene misure che ci fanno perdere altro tempo. La centralizzazione della governance a Palazzo Chigi è un errore che sconteremo. Il Pnrr è una grande occasione per intervenire sulla questione ambientale, sulla transizione ecologica e digitale, sulla rigenerazione urbana, per favorire l’autonomia energetica. Invece questo governo pensa all’autonomia differenziata e all’abolizione dell’Irap che serve a finanziare la sanità pubblica. Questa è la scelta del governo Meloni altroché aumentare la coesione sociale. Siamo in ritardo, e la responsabilità sta tutta nel governo Meloni. In gioco non c’è solo la credibilità del governo ma dell’intero Paese, delle prospettive di crescita economica e del suo futuro.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.