“Solidarietà ai lavoratori del Petrolchimico di Siracusa penalizzati dalle politiche della destra più attente ai padroni che ai lavoratori. Il governo lo scorso anno aveva dichiarato Asset strategico nazionale il polo industriale di Siracusa e autorizzato l’industria Acqua Siracusana (IAS) a continuare le proprie attività ma, nel maggio scorso, la Corte Costituzionale ha stabilito che nessuna delega in bianco può essere concessa al Governo per sacrificare l’ambiente e la salute, neanche se in relazione a siti industriali ritenuti strategici per il Paese. Una vera e propria sconfessione del governo confermata anche dal Tribunale del Riesame di Roma che ha convalidato il divieto di prosecuzione delle attività di conferimento reflui industriali al depuratore consortile IAS Spa. Ad oggi, dunque, IAS Spa deve fermare gli impianti e, considerato che le industrie scaricano reflui, anche le industrie devono fermare gli impianti. Il governo ha tentato in tutti i modi di soccorrere chi inquina ma ha imboccato una strada sbagliata, che non aiuta nella battaglia per la riconversione del polo petrolchimico e nella difesa dell’occupazione.”
Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Petrolchimico di Siracusa ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche di senatori Pd Camusso e Nicita, e dalla senatrice del Movimenti Cinque Stelle Damante.
“Il Governo, ed in particolare il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha criticato duramente la sentenza del Riesame e ha convocato un tavolo a Roma invitando imprese, sindacati e Enti Locali. Ma il governo la deve smettere di prendere in giro i 10.000 lavoratori del Polo industriale che fa il 52% del Pil provinciale. Perché la soluzione per il Polo industriale di Siracusa non è quella di garantire impunità a chi inquina ma quella di risanare e riconvertire. E per farlo serve mettere a punto nell’immediato piani industriali che garantiscano il rilancio di un settore particolarmente rilevante per l’economia del nostro Paese, quale è il comparto industriale, assicurando una transizione ecologica equa, economicamente e socialmente sostenibile. Solo così si potranno scongiurare i licenziamenti di tantissimi lavoratori.”