All Posts Tagged: Ilaria Salis

SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “MELONI GIUSTIZIALISTA, IN UNO STATO DI DIRITTO LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA È UN PRINCIPIO DEL DIRITTO PENALE”

“Meloni è giustizialista e non lo nasconde, come non lo nasconde Salvini. Oggi a Bruxelles nel punto stampa al termine del vertice straordinario dell’Ue parlando della Salis ha detto che spera che Ilaria dimostri la sua innocenza. Dalle parole della Meloni emerge chiaramente che secondo lei la Salis è colpevole, e lo è perché antifascista e la sua colpa è avere manifestato contro un raduno di nazisti. Peccato che la presunzione d’innocenza in uno Stato di diritto è un principio del diritto penale e un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, cioè sino all’esito del terzo grado di giudizio. La Presidente del Consiglio dovrebbe sapere inoltre che l’onere della prova spetta alla pubblica accusa, rappresentata nel processo penale dal pubblico ministero e che non spetta all’imputato dimostrare la sua innocenza, ma è compito degli accusatori dimostrarne la colpa perché, nel diritto penale, l’imputato è innocente sino alla sentenza di condanna. Come dovrebbe sapere che per l’articolo 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ‘ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata’. La destra, tutta chiacchiere e distintivo dovrebbe parlare di meno e fare di più per riportare in Italia Ilaria Salis.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “IL TEMPO DEGLI APPELLI È FINITO, TAJANI NON PERDA ALTRO TEMPO E FORMALIZZI LA RICHIESTA DEL RIENTRO IN ITALIA”

“Le brutali immagini di ieri di Ilaria Salis in manette e al guinzaglio in un tribunale ungherese dimostrano che il tempo degli appelli è finito. Ora è necessario passare dalle parole ai fatti. Quanto fatto in questi undici mesi di calvario di Ilaria dal governo italiano e dalla nostra struttura consolare in Ungheria è poco o niente. La vicenda Salis è stata trattata in maniera burocratica. Come denuncia giustamente il padre. Il ministro Tajani non pensi che basti un tweet o la doverosa convocazione dell’ambasciatore ungherese, c’è bisogno che l’Italia sbatta i pugni con l’Ungheria e che venga formalizzata la richiesta di rientro in Italia della Salis. Sempre meglio del ministro della Giustizia Nordio non pervenuto su questa vicenda, neanche dopo il Question time di AVS delle scorse settimane.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Le normative europee prevedono che una persona che appartiene alla Ue possa avere i domiciliari nel suo Paese, prosegue il capogruppo di AVS. La decisione quadro 2009/829/GAI deve essere applicata dal governo di Orban e consentire così a Ilaria Salis di tornare in Italia, attendere il processo ai domiciliari ed esercitare il diritto alla difesa in videocollegamento. L’Italia deve esigere dagli ungheresi il rispetto di queste normative. Giorgia Meloni che si vanta sempre di tutelare gli interessi della ‘nazione’ e degli italiani, e fa del sovranismo la sua cifra politica, faccia la voce grossa con Orbán per riportare la cittadina italiana Ilaria Salis a casa. Non vorrei che la freddezza del governo sia dovuta al fatto che la Salis è una militante antifascista.”

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “IMMAGINI AGGHIACCIANTI, RIPORTARE ILARIA IN ITALIA”

“Le immagini di Ilaria Salis alla prima udienza del processo a suo carico in Tribunale a Budapest in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, sono agghiaccianti. Addirittura Ilaria veniva trascinata da un agente delle forze di sicurezza ungheresi con una catena simile ad un guinzaglio. Un trattamento inumano e degradante non degno di un paese civile. Chiediamo ancora con più forza al governo italiano, al ministro degli Affari Esteri Tajani che Ilaria Salis venga trasferita in Italia e possa partecipare al processo contro di lei dal nostro Paese. Le immagini dimostrano che Ilaria non può stare un giorno in più in carcere in Ungheria.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ILARIA SALIS – AURORA FLORIDIA (AVS): “PRESENTATO IL CASO AL CONSIGLIO D’EUROPA, TENERE ALTA L’ATTENZIONE”

“Con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sulla grave vicenda di Ilaria Salis, la cittadina italiana detenuta da oltre un anno in condizioni inumane in carcere a Budapest, ho illustrato il suo caso all’assemblea del Consiglio d’Europa al Comitato europeo, in occasione del dibattito sulla prevenzione della tortura, delle pene o trattamenti inumani o degradanti in luoghi di detenzione in Europa. La nostra connazionale sta vivendo un trattamento contrario al senso di umanità e va trovata presto una soluzione per riportarla in Italia. Da parte nostra continueremo a chiedere che Ilaria Salis abbia la possibilità di svolgere il suo processo in Italia, come le convenzioni internazionali prevedono. Ilaria e la sua famiglia non possono essere lasciati soli ed è necessario sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica e chiedere al governo italiano un impegno concreto, affinché questa grave situazione di lesione dei diritti umani si risolva con il ritorno in Italia di Ilaria.”

Lo ha affermato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, componente della delegazione parlamentare italiana al Consiglio d’Europa.

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SALIS – CUCCHI (AVS): “PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI. ILARIA ANCORA IN CARCERE A BUDAPEST”

“Qualcosa si muove. Dopo la conferenza stampa in Senato dei primi di gennaio con il padre di Ilaria oggi il ministro degli Esteri Tajani ne ha parlato con il collega ungherese. Finalmente. Ilaria è in stato di arresto da oltre un anno e solo oggi il nostro governo batte un colpo. Siamo al minimo sindacale ma, comunque, meglio tardi che mai. Quella contro Ilaria è una palese sproporzione tra i fatti contestati e la condanna. Il governo ha l’obbligo di fare tutto e oltre il possibile per salvaguardare i diritti umani di una cittadina italiana. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti e riportare Ilaria in Italia.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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ITALIANA IN CARCERE IN UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “LA RISPOSTA DI NORDIO È INSODDISFACENTE, IL GOVERNO NON PUO’ GIRARSI DALL’ALTRA PARTE”

“La risposta del Ministro Nordio alla nostra richiesta di portare in Italia Ilaria Salis non ci ha soddisfatto. Ma soprattutto non soddisfa la legittima aspettativa dei familiari. Quanto fatto fino ad ora dal nostro governo è sotto il minimo sindacale. Stiamo parlando di una detenzione dove non sono rispettati i diritti umani e gli standard minimi di dignità della persona. Sono ormai 11 mesi che Ilaria è detenuta nelle carceri ungheresi. Non si può solamente prendere atto di una situazione complessa, il ministro Nordio e il governo italiano hanno l’obbligo di intervenire su una vicenda clamorosa dal punto di vista giuridico.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica al Ministro della Giustizia Nordio nel corso del Question time in Senato.

“Data la dimostrata e palese violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis, il Governo e il Ministro non si possono girare dall’altra parte in attesa che il tribunale ungherese si pronunci, magari condannandola a una pena già dichiarata in Italia del tutto sproporzionata rispetto al fatto addebitato. Quello che continuiamo a chiedere, vista la violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis nel carcere di Budapest, è che il Governo si attivi immediatamente perché la decisione quadro 2009/829/GAI venga applicata dal governo di Orbàn e quindi venga consentito a Ilaria Salis di tornare in Italia, attendere il processo ai domiciliari ed esercitare il diritto alla difesa in videocollegamento, come consentito all’altro indagato per i medesimi fatti, Gabriele Marchesi, perché la magistratura italiana ha rifiutato l’estradizione.  Siamo di fronte ad una palese sproporzione e il governo deve fare tutto e oltre il possibile per salvaguardare i diritti umani di una cittadina italiana che vive oggi questo momento di grande difficoltà.”

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UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “RIPORTARE SUBITO ILARIA SALIS IN ITALIA, NORDIO SI ATTIVI. DOMANI QUESTION TIME AVS IN SENATO”

“Domani al Question time del Senato chiederò al Ministro della Giustizia Nordio di attivarsi immediatamente affinché Ilaria Salis, detenuta in condizioni disumane da quasi un anno nelle carceri ungheresi, venga trasferita subito nel nostro paese per scontare gli arresti domiciliari, come previsto dalla normativa europea, e partecipare al processo che inizierà tra pochi giorni. Nessuno vuole sottrarre Ilaria al suo processo ma porre fine a un regime detentivo in uno Stato che ha forti problemi di democrazia. La giovane militante antifascista Ilaria Salis è accusata di aver aggredito alcuni neonazisti, e rischia una pena fino a 16 anni.”

Lo afferma il capogruppo di Alleanza verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ESTERI – NASCE IL COMITATO ILARIA SALIS, MERCOLEDÌ 10 GENNAIO ORE 12 CONFERENZA STAMPA AL SENATO

Il 10 gennaio prossimo alle ore 12 alla sala Nassirya del Senato della Repubblica verrà presentato il comitato Ilaria Salis, la trentanovenne milanese ingiustamente incarcerata a Budapest dallo scorso febbraio. L’obiettivo del Comitato, costituito da un gruppo di parenti e amici della Salis, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attuali condizioni di Ilaria e di riportarla a casa nel più breve tempo possibile.

Partecipano alla conferenza stampa Roberto Salis, padre di Ilaria, Eugenio Losco e Mauro Straini, avvocati, Camilla Silotti, A Buon Diritto, Gianluca Tizi, Comitato Liberiamo Ilaria Salis, la senatrice Ilaria Cucchi.

Ilaria Salis è da quasi un anno in un carcere di massima sicurezza, in Ungheria, perché accusata di aver aggredito due militanti neonazisti in occasione del cosiddetto “giorno dell’onore”. La Salis rischia sedici anni di carcere a fronte dell’accusa di aver fatto parte di un gruppo di sconosciuti che lo scorso 11 febbraio ha provocato a due uomini lesioni guarite in cinque-otto giorni. Una sproporzione inaccettabile. Ilaria fra l’altro non fa parte di Hammerbande, il gruppo tedesco che promuove assalti contro i fascisti. Per ben quattro volte i legali della Salis hanno presentato domanda per la concessione degli arresti domiciliari in Italia, sempre respinta per ‘rischio di fuga’. Il padre di Ilaria, Roberto, ha scritto due volte alla premier Giorgia Meloni, al Guardasigilli, al Ministro degli Esteri, ai presidenti di Senato e Camera per richiedere un intervento dello Stato italiano ma non ha mai avuto risposta.

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UNGHERIA – CUCCHI (AVS): “IL REGIME CARCERARIO UNGHERESE È INCOMPATIBILE I CON DIRITTI UMANI, ILARIA SI DIFENDA IN ITALIA”

“Il governo italiano si attivi per portare in Italia Ilaria Salis, arrestata a Budapest mentre protestava contro il Giorno dell’onore, un vero e proprio raduno neonazista che si tiene periodicamente a Budapest con il pretesto di celebrare e onorare la resistenza dei nazisti tedeschi e dei loro alleati ungheresi contro l’Armata rossa. Il Ministro degli Esteri Tajani attivi la nostra Ambasciata per garantire a Ilaria l’assistenza necessaria e la massima cura legale. Il processo inizierà a gennaio e la procura di Budapest propone un patteggiamento a undici anni sui sedici ipotizzati. Una sproporzione, da noi per lo stesso reato, aggressione aggravata, si arriva al massimo a quattro anni di reclusione. Il regime carcerario in Ungheria è incompatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo che vieta trattamenti inumani e degradanti, per i quali è già stata condannata. È necessario che Ilaria Salis, che da quasi un anno vive in condizioni detentive inumane, possa affrontare la difesa in Italia, dove vigono tutele compatibili con gli standard europei e internazionali, e non a Budapest.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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