All Posts Tagged: Gruppo Misto

RAI – DE CRISTOFARO (AVS): “AD ATREJU VA IN SCENA TELEMELONI”

“La festa di Atreju in corso a Roma è la festa di TeleMeloni. Direttori di varie strutture e giornalisti Rai sono tra i moderatori dei vari dibattiti. Una manifestazione di partito trasformata nell’orgoglio della lottizzazione Rai. Chiaramente nessuno può obiettare o vietare a qualcuno di moderare dibattiti politici. Però va fatto mantenendo una forma, un contegno istituzionale e non da militanti di partito come ha fatto invece ieri il Direttore degli approfondimenti Rai Paolo Corsini. Il Direttore Generale della Rai Rossi, ospite nei prossimi giorni, e l’Amministratore Delegato Roberto Sergio prendano immediati provvedimenti. E Corsini, visti anche i pessimi ascolti, si scusi e si dimetta.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della commissione di vigilanza Rai.

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DONNE – AURORA FLORIDIA (AVS): “76 SENATRICI E SENATORI SCRIVONO A LA RUSSA SULL’USO DEL LINGUAGGIO DI GENERE IN SENATO”

 

“Nel corso della seduta della Terza Commissione la Presidente Stefania Craxi mi ha ripetutamente chiamata ‘senatore’ e non ‘senatrice’, nonostante io abbia fatto chiaramente presente che in quanto donna volevo essere chiamata al femminile. Ciò non è accaduto solo a me, ma anche a molte altre colleghe, in varie occasioni. Visti i reiterati episodi di discriminazioni di genere nell’uso del linguaggio, 76 senatrici e senatori hanno sottoscritto una lettera al Presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedere un suo intervento affinché, nell’ambito dei lavori in Aula e nelle Commissioni, venga sempre garantito il rispetto del linguaggio di genere e più nello specifico, venga riconosciuto il diritto di ogni senatrice ad essere chiamata, per l’appunto, ‘senatrice’ e non ‘senatore’. Non è una questione solamente formale, perché la lingua che usiamo veicola non solo significati ma anche valori e giudizi culturali che spesso possono rafforzare gli stereotipi. Il rifiuto da parte di figure istituzionali, come i Presidenti di Commissione, di usare la desinenza femminile, specie se richiesto esplicitamente dall’interessata, risulta essere, oltre che sgradevole, del tutto fuori dal tempo.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, promotrice della lettera inviata al Presidente La Russa e firmata da tutto il gruppo di AVS, PD, M5S e singoli parlamentari di Italia Viva, Autonomie e Azione.

“Da oltre 10 anni, scrivono le senatrici e i senatori nella lettera, l’Accademia della Crusca ribadisce l’opportunità di usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali (la ministra, la presidente, l’assessora, la senatrice, la deputata ecc.). La decisione o il rifiuto di usare i nomina agentis declinati al femminile rappresenta una scelta individuale che ha delle ricadute potenzialmente non indifferenti sulla progressione dell’emancipazione femminile nella nostra società. L’utilizzo del linguaggio di genere risulta essere un alleato irrinunciabile nella battaglia per l’eliminazione della violenza contro le donne e sarebbe un vero peccato se il Senato della Repubblica rimanesse arretrato in posizioni del tutto anacronistiche, concludono i firmatari e le firmatarie auspicando un intervento da parte del Presidente del Senato.”

Si allega il testo delle lettera

Roma, 15 dicembre 2023

On.le Sen. Ignazio La Russa

Presidente del

Senato della Repubblica

Signor Presidente,

Le scriviamo appellandoci alla Sua sensibilità affinché nell’ambito dei lavori in Aula e nelle Commissioni, venga sempre garantito il rispetto del linguaggio di genere e più nello specifico, venga riconosciuto il diritto di ogni senatrice ad essere chiamata, per l’appunto, “senatrice” e non “senatore”.

Lungi dall’essere una questione meramente formale, la lingua che usiamo veicola non solo significati ma anche valori e giudizi culturali che spesso possono rafforzare le stereotipizzazioni. Il rifiuto di figure istituzionali quali i Presidenti di Commissione, ad usare la desinenza femminile – specie ove richiesto esplicitamente dall’interessata – risulta essere, oltre che sgradevole, del tutto fuori dal tempo.

Da oltre 10 anni l’Accademia della Crusca ribadisce l’opportunità di usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali (la ministra, la presidente, l’assessora, la senatrice, la deputata ecc.) e professioni alle quali l’accesso è normale per le donne solo da qualche decennio (chirurga, avvocata o avvocatessa, architetta, magistrata ecc.) così come del resto è avvenuto per mestieri e professioni tradizionali (infermiera, maestra, operaia, attrice ecc.). La decisione o il rifiuto di usare i nomina agentis declinati al femminile rappresenta una scelta individuale che ha delle ricadute potenzialmente non indifferenti sulla progressione dell’emancipazione femminile nellanostra società: ciò che viene nominato, infatti, acquisisce maggiore consistenza, oltre che visibilità, mentre tutto quello che non viene appellato con precisione rimane, in qualche modo, meno visibile, se non altro perché non se ne può parlare.

L’utilizzo del linguaggio di genere risulta quindi essere un alleato irrinunciabile nella battaglia comune per l’eliminazione della violenza contro le donne e sarebbe un vero peccato se il Senato della Repubblica rimanesse arretrato in posizioni del tutto anacronistiche.

Tutto ciò premesso, nell’auspicio di un Suo intervento in tal senso, voglia gradire i nostri saluti.

Aurora Floridia

Ilaria Cucchi

Alessandro Alfieri

Vincenza Aloisio

Lorenzo Basso

Alfredo Bazoli

Dolores Bevilacqua

Anna Bilotti

Francesco Boccia

Enrico Borghi

Susanna Camusso

Pier Ferdinando Casini

Maria Domenica Castellone

Francesco Castiello

Roberto Cataldi

Andrea Crisanti

Marco Croatti

Concetta Damante

Peppe De Cristofaro

Cecilia D’Elia

Graziano Del Rio

Raffaele De Rosa

Gabriella Di Girolamo

Michele Fina

Barbara Floridia

Silvio Franceschelli

Dario Franceschini

Annamaria Furlan

Francesco Giacobbe

Andrea Giorgis

Barbara Guidolin

Nicola Irto

Francesca La Marca

Ettore Antonio Licheri

Sabrina Licheri

Marco Lombardo

Ada Lopreiato

Pietro Lorefice

Beatrice Lorenzin

Alberto Losacco

Alessandra Maiorino

Simona Malpezzi

Tino Magni

Daniele Manca

Andrea Martella

Bruno Marton

Orfeo Mazzella

Marco Meloni

Franco Mirabelli

Antonio Misiani

Dafne Musolino

Gisella Naturale

Luigi Nave

Antonio Nicita

Dario Parrini

Pietro Patton

Stefano Patuanelli

Luca Pirondini

Elisa Pirro

Vincenza Rando

Tatjana Rojc

Anna Rossomando

Daniela Sbrollini

Ivan Scalfarotto

Roberto Maria Ferdinando Scarpinato

Filippo Sensi

Elena Sironi

Cristina Tajani

Antonio Trevisi

Mario Turco

Julia Unterberger

Valeria Valente

Francesco Verducci

Walter Verini

Ylenia Zambito

Sandra Zampa

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EDITORIA – DE CRISTOFARO (AVS): “BASTA SOLDI PUBBLICI A CHI LICENZIA, SOLIDARIETA’ AI GIORNALISTI E ALLE GIORNALISTE DELL’AGENZIA DIRE”

“Basta finanziamenti pubblici a chi licenzia. Il licenziamento collettivo nei confronti di giornaliste e giornalisti dell’agenzia di stampa Dire è ignobile, immotivato e ingiustificato. La colpa di questa situazione è solo ed esclusivamente dell’azienda. Dopo due anni di contratti di solidarietà, in cui giornaliste e giornalisti hanno sacrificato una parte del proprio stipendio per la salvaguardia del posto di lavoro, ora la doccia fredda dei licenziamenti. Siamo al fianco delle redattrici e dei redattori che, a ridosso delle feste natalizie, si trovano in questa difficile situazione. Non possono essere sempre i lavoratori a pagare ma, soprattutto, non si capisce come un’agenzia che prende contributi pubblici scarichi sui lavoratori le proprie inadempienze. È necessario fare di tutto per salvaguardare l’occupazione di questi professionisti dell’informazione e rilanciare l’agenzia di stampa.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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MIGRANTI – CUCCHI E MAGNI (AVS): “IL CPR DI VIA CORELLI VA CHIUSO”

“Il Centro per i Rimpatri di via Corelli a Milano va chiuso immediatamente. Le testimonianze degli operatori e dei migranti sono agghiaccianti. Quel centro è un lager, dove non sono stati rispettati gli standard minimi, dove non c’è stato nessun rispetto per le persone trattenute e per i diritti fondamentali dei migranti. Dalle testimonianze poi emerge un largo uso di psicofarmaci. La magistratura sta svolgendo il proprio lavoro ed è giusto il sequestro. La Prefettura ne prenda atto e lo chiuda immediatamente.”

Lo affermano Ilaria Cucchi e Tino Magni, senatori dell’Alleanza Verdi e Sinistra.

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PASOLINI – CUCCHI (AVS): “DDL PER ISTITUIRE COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLA MORTE”

“A quasi mezzo secolo dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo, non sono ancora state accertate le effettive responsabilità di chi ha commesso tale efferato crimine. La Procura della Repubblica di Roma ha recentemente rigettato la nuova istanza di riapertura delle indagini sul caso della sua morte. Una sconfitta per lo Stato. Per questo, insieme ai colleghi dei gruppi di opposizione, abbiamo presentato un disegno di legge volto a istituire una Commissione d’inchiesta parlamentare monocamerale, affinché sia fatta chiarezza su un omicidio controverso e si possa finalmente consegnare la verità storica ad un grande intellettuale del Novecento.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, prima firmataria del disegno di legge, che recentemente, in una conferenza stampa in Senato, ha denunciato, insieme all’avvocato Stefano Maccioni, al regista David Grieco, che di Pasolini fu assistente, e allo sceneggiatore Giovanni Giovannetti, il rigetto da parte della Procura della repubblica di Roma dell’istanza per la riapertura delle indagini.

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UE – DE CRISTOFARO (AVS): “IL GOVERNO CONTRO LE POLITICHE GREEN E LE ESIGENZE DEGLI ITALIANI”

“Mentre discutiamo ci sono due tragedie in corso ai confini dell’Unione: la guerra a Gaza e in Ucraina. A Gaza la catastrofe umanitaria è ormai sotto gli occhi di tutti mentre in Ucraina la guerra non accenna a finire. La vittoria militare in Ucraina, colpevolmente perseguita anche dal governo italiano, si è dimostrata una nefasta chimera, e la guerra non potrà concludersi con un vincitore ed un vinto. Sul conflitto in MO l’Italia dovrebbe chiedere la fine dei bombardamenti, la fine delle violenze, il sostegno alla popolazione civile e il rilascio degli ostaggi e adoperarsi affinché le richieste delle organizzazioni internazionali a partire dall’Onu non rimangano lettera morta. Per provare ad uscire dalla crisi mediorientale il riconoscimento dello stato di Palestina è il primo urgentissimo e necessario passo. La soluzione due popoli due stati è l’unica soluzione praticabile da chi vuole la pace.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Tra i danni provocati dalla guerra in Ucraina c’è anche il principale obiettivo strategico dell’UE: la riconversione ecologica. Una retromarcia in cui il governo italiano è in prima fila. Non passa giorno che il governo non smentisca gli obiettivi del green deal europeo. Bisogna invece fare il contrario, ponendo l’obiettivo del 2030 per l’uscita dalle fonti fossili come obiettivo prioritario, o aderendo all’alleanza dei paesi contro la concessione di nuove autorizzazioni all’estrazione dei combustibili fossili. Rivedere la decisione di trasformare l’Italia in un hub del gas con la rinuncia ad utilizzare il Piano Mattei per sfruttare le fonti fossili africane. Nonostante il mondo intero stia faticosamente comprendendo che la strada è obbligata il governo Meloni va dall’altra parte. L’aumento del bilancio europeo non deve finanziare la strategia fallimentare sull’immigrazione, l’aumento deve servire ad aiutare fasce di popolazione impoverite dall’inflazione e dall’aumento dei prezzi. Questa esigenza invece non è tra le priorità. L’equilibrio non deve essere solo tra rigore ed investimenti trascurando la vita delle persone. È molto grave che si parli di flessibilità solo per le spese militari e si dia priorità assoluta all’aumento al 2% del PIL mentre si abbandona ogni sostegno alla popolazione: le spese militari vanno diminuite, non aumentate. Il patto di stabilità va modificato nell’approccio di fondo per mettere al primo posto le esigenze sociali e ambientali. Questo dovrebbe fare un governo che ha a cuore la condizione materiale di chi fatica sempre di più.”

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “REGALIE A PARTITI E MINISTRI”

“Gli emendamenti presentati dai relatori e dal governo alla manovra economica sono un’accozzaglia di norme che distribuiscono soldi ai partiti e ai ministri. Dopo giorni di attesa finalmente leggiamo gli emendamenti che stravolgono la legge di Bilancio presentata dalla Meloni e rimaniamo di stucco: soldi scippati dal Fondo di coesione per il Mezzogiorno usati per finanziare il Ponte sullo Stretto, assunzioni e promozioni nelle segreterie e negli uffici dei ministeri, 2 milioni di euro per gli uffici di diretta collaborazione del ministro Lollobrigida, contributi ad alcuni comuni per piccole opere, fondi per Sport e Salute, per il commissario della Roma Latina. E gli esempi potrebbero continuare. Nella maggioranza fanno come i ladri di Pisa, litigano di giorno e la notte si mettono d’accordo per dare mance e mancette in giro. Vere e proprie regalie che non hanno nulla a che vedere con i problemi degli italiani. Questa manovra è tutto, meno quello che serve all’Italia.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

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COP 28 – AURORA FLORIDIA (AVS): “ACCORDO STORICO SULLE FONTI FOSSILI, IL GOVERNO MELONI COLGA IL VENTO DEL CAMBIAMENTO”

“Un accordo che va finalmente nella giusta direzione e che dimostra senso di responsabilità da parte di ben 196 paesi, che sono riusciti con coraggio a trovare una sintesi per una giusta transizione ecologica. Per la prima volta nella storia, una Cop sul clima indica l’inizio dell’uscita da tutte le fonti fossili entro il 2030. Adesso è il momento di agire e di mettere a terra gli impegni presi, vincolandoli nelle politiche dei singoli governi. Dall’Esecutivo Meloni, che fino ad ora ha frenato le politiche green, ci aspettiamo un rapido cambio di passo e che colga il vento del cambiamento. Non si faccia più resistenza e si realizzino le enormi opportunità di sviluppo economico e lavorativo, finanziando le fonti rinnovabili, la ricerca per una giusta sostenibilità, e si esca da questa paralisi. È ora di accelerare l’utilizzo di tecnologie rinnovabili, disponibili e già mature e si smetta di giocare con improbabili soluzioni, che ad oggi sono ancora pura fantascienza.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, che con una delegazione di deputati e senatori e del Consiglio d’Europa ha partecipato nei giorni scorsi alla 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Dubai.

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COP 28 – AURORA FLORIDIA (AVS): “SULLO STOP ALLE FONTI FOSSILI, LA POSIZIONE DI PICHETTO FRATIN È PILATESCA. L’ITALIA È ISOLATA IN EUROPA”

“L’esito della Cop 28 rischia di diventare solo una irresponsabile operazione di greenwashing. Sintomatica è la proposta di utilizzare i sistemi di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica come escamotage per continuare a utilizzare le fonti fossili. In tutto questo dibattito, ciò che preoccupa è la posizione pilatesca del governo italiano. Il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin non sta sostenendo la battaglia dell’Unione Europea per l’uscita, seppur graduale, da petrolio e gas. Dal ministro giungono sempre e solo parole vuote e di circostanza sulla necessità di una vera transizione ecologica.  Anche perché il governo Meloni in Italia sta facendo tutt’altro. Continua a puntare sul gas con il Piano Mattei, non investe in modo deciso sulle energie rinnovabili e in Legge di Bilancio ha addirittura tagliato il fondo per il clima. Di questo passo, l’Italia resterà sempre più isolata in Europa e all’angolo sulla transizione ecologica.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, componente della commissione Ambiente di Palazzo Madama.

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MUTUI – MAGNI (AVS): “AUMENTI NELLA COMPLETA INDIFFERENZA DEL GOVERNO MELONI, PIU’ ATTENTA AI POTERI FORTI CHE AGLI ITALIANI”

“Mentre il governo cerca la quadra sulla Legge di Bilancio con ritardi inaccettabili e una confusione disarmante, gli italiani sono alle prese con l’aumento dei mutui. L’acquisto e il mantenimento di una casa sta diventando sempre più complicato a causa degli aumenti, non solo dei mutui, ma anche delle bollette e delle spese condominiali. Oggi una ricerca lancia la cifra ‘monstre’ di duecentomila italiani che non sono riusciti a pagare almeno una o più rate del mutuo a tasso variabile nel 2023. Gli italiani per fare fronte agli aumenti stanno mettendo mano ai loro conti correnti, infatti i depositi del settore privato sono diminuiti. Mutui più pesanti, conti correnti sempre più vuoti e stipendi bassi, un mix esplosivo, con un notevole impatto negativo sulle famiglie italiane e positivo sui maggiori guadagni delle banche. A cui non vengono neanche toccati gli extraprofitti. Tutto questo nella più completa indifferenza del governo, troppo impegnato ad assecondare gli interessi dei poteri forti e delle lobby che a risolvere i problemi degli italiani.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

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