Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Toni Magni.
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Toni Magni.
“Ancora una volta la trasmissione radiofonica ‘Ping Pong’ di Rai Radio 1 è al centro di polemiche. La trasmissione condotta da Annalisa Chirico, dopo le polemiche dei mesi scorsi sullo sbilanciamento delle posizioni in onda e sulla mancanza di contraddittorio, oggi è andata in onda registrata nel pieno della guerra in Medio Oriente, come denunciato dal Comitato di redazione. Ovviamente essendo registrata si è parlato di tutto meno che della notizia di questi giorni. Una cosa incredibile, una offesa ai radioascoltatori, cui chiederemo conto al nuovo amministratore delegato. La Rai, con le sue emittenti radio in prima fila, deve informare i cittadini in tempo reale sui fatti del giorno e non passare programmi registrati fuori contesto. Il servizio pubblico deve avere sempre al centro della sua azione il rispetto delle ascoltatrici, degli ascoltatori e delle notizie.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, componente della commissione di Vigilanza Rai.
“Il rapporto Antigone sugli Istituti di pena per minori lancia un forte grido di allarme che non va sottovalutato. Da quando governa Giorgia Meloni i minori finiti in carcere sono aumentati in maniera allarmante. Ad un anno dal decreto Caivano che ha inasprito le pene per i minori anche gli istituti minorili, per la prima volta, sono sovraffollati. 12 istituti su 17 soffrono di sovraffollamento, un capolavoro della destra che concepisce il carcere come soluzione a tutti i problemi, e lo usa come discarica sociale.”
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi commentando il dossier Antigone sulla situazione della giustizia minorile.
“Antigone fotografa benissimo la drammatica situazione che ho potuto constatare in varie visite agli istituti di pena per minori. La destra utilizza solo ricette securitarie. Il disastro sui minorili è dovuto all’estensione dell’applicazione della custodia cautelare in carcere, stravolgendo l’impianto del codice di procedura penale minorile del 1988. Per la destra l’azione penale è l’unica risposta al disagio minorile quindi ai ragazzi zero aiuti, zero ascolto, zero sostegni, solo condanne e misure cautelari. Le politiche della destra invece di educare, puniscono. Un populismo giustizialista assurdo, che sta riempiendo le già strapiene carceri italiane di qualche minorenne spacciatore ma che non risolve il problema della delinquenza minorile.”
“Oggi è il primo ottobre, sarebbe stato il compleanno di mio fratello Stefano. Avrebbe compiuto 46 anni. La sua vita si è fermata a 31. La mia si è devastata in lunghissime e difficilissime battaglie per i diritti umani, contro odio, violenza e discriminazione. Vincere le battaglie per Stefano mi era sembrato un enorme passo in avanti di civiltà. Oggi, vedendo ciò che accade sul piano politico e ancora di più sul piano culturale, davanti a questa deriva della nostra democrazia mi viene da pensare che non sia servito a nulla”.
Lo scrive su facebook la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.
“Quanto sta succedendo in Medio Oriente è gravissimo. Bisogna fermare l’escalation e le mire di Netanyahu che vuole l’allargamento del conflitto. Serve un’immediata discussione in Aula. C’è un silenzio assordante sull’azione criminale del governo di Netanyahu. Va fermato più in fretta possibile, perché nessuno di noi può prevedere che cosa può succedere in questa situazione. È necessario alzare fortemente la sensibilità e prendere una posizione forte. L’azione del Governo di Israele non è giustificabile. L’Italia non fornisca più armi e sostegno al Governo di Israele. Il parlamento discuta tutto questo.”
Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“Il Dl Omnibus è un provvedimento che proprio non ci piace. Una serie di norme disomogenee del tutto insufficienti, marchette senza un filo conduttore inutili a risolvere i problemi dell’Italia e degli italiani onesti. Il Governo Meloni, governo dei condoni, per incentivare al concordato biennale propone un beneficio d’imposta per il periodo 2018-2022, un condono tombale che rappresenta un fallimento nella lotta all’evasione fiscale. Interventi di questo tipo sono un messaggio chiaro ai furbetti delle imposte: continuate a evadere, tanto prima o poi ci sarà una nuova sanatoria. Per di più questo condono ha un costo di circa 986 milioni in 5 anni. Oltre al danno la beffa.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“La maggioranza ha lavorato per peggiorare un testo che di suo era già impresentabile. L’idea sbagliata che la destra ha della famiglia è ben rappresentata dal bonus Natale, una misura una tantum da 100 euro, che andrà solo ad alcune famiglie e non a tutte. Per la destra ottieni il bonus se hai la moglie e i figli a carico. Se non ce li hai, affari tuoi. Peccato che le politiche per la natalità non si affrontano con i bonus o a pezzetti. Ma la cosa più grave è sempre la stessa, la totale assenza di politiche concrete e strutturali per affrontare le vere emergenze che attanagliano il Paese, come la riduzione delle diseguaglianze, l’aumento degli stipendi, il sostegno alle piccole e medie imprese, misure per la crescita. Alleanza Verdi e Sinistra vota contro, perché nulla di questo provvedimento ci avvicina al futuro, soprattutto in termini di transizione ecologica, che resta una priorità non più rimandabile.”
“Questo decreto non ci piace. Non ci piace a partire dal nome che, la stessa maggioranza, senza remore, ha chiamato decreto Omnibus, dichiarando apertamente l’eterogeneità del contenuto ma, soprattutto, infischiandosene dei limiti costituzionali alla decretazione d’urgenza e dei moniti del Presidente Mattarella. Non ci piacciono le misure contenute in questo decreto, perché dentro c’è di tutto un po’, dall’ennesima sanatoria al salva calcio, dai pieni poteri sui rifiuti al governatore siciliano Schifani al bonus Natale non per tutti. Non ci piace la sanatoria fiscale senza sanzioni fatta per i furbetti del concordato preventivo biennale riservato alle partite Iva, su cui il governo punta per reperire le risorse per il taglio dell’Irpef. Un condono del condono spacciato come norma di buon senso e che invece altro non è se non l’ennesimo regalo ai furbetti che non pagano le tasse e l’ennesima mazzata contro i cittadini onesti che le tasse le pagano, e anche alte. Non ci piace il bonus Natale, un mini-aiuto per pochi lavoratori dipendenti con moglie e figli a carico, che discrimina tutti gli altri a partire dai single con figli e le coppie di fatto, che non riceveranno alcun bonus economico. Niente sulle piccole e medie imprese, niente sulla scuola, niente sulla sanità pubblica che cade a pezzi. Niente sull’urgente, e non più rinviabile processo di riconversione ecologica. Nessuna idea per il futuro delle nuove generazioni. Un decreto che non risponde alle priorità del Paese. Un decreto piccolo piccolo.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“L’Autonomia differenziata sta spaccando il centrodestra. Non passa giorno che Forza Italia non metta in discussione la scellerata legge voluta fortemente dalla Lega. Oggi il Presidente della Regione Calabria Occhiuto chiede al centrodestra di fermarsi perché il referendum rischia di essere un danno per il centrodestra. Vorrei dire al Presidente Occhiuto che l’Autonomia differenziata è un danno per l’Italia, mentre il referendum la salva dal trasformarsi in 20 piccole patrie in guerra tra loro. Occhiuto vada a votare Si al referendum.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“I lamenti azzurri sono un po’ paradossali, perché la legge Calderoli l’hanno votata e solo ora si accorgono che spacca il Paese e crea danni soprattutto al Mezzogiorno. Oltre a Occhiuto anche il leader di FI, e ministro degli Esteri del governo Meloni, non è contento della legge approvata da tutto il centrodestra e ha mandato nei giorni scorsi una lettera al collega di governo Calderoli dove elenca le perplessità azzurre allo Spacca Italia: contrarietà alla separazione tra materie Lep e materie non Lep, le materie di competenza degli Esteri non possono essere delegate a nessuno, le materie a legislazione concorrente come i rapporti internazionali, con l’Unione europea, il commercio con l’estero sono di competenza statale e non regionale. Un vero e proprio stop all’attuazione della legge, un po’ fuori tempo massimo perché l’Autonomia è purtroppo legge dello Stato con i voti di Forza Italia e perché ormai è partita l’onda referendaria che, dopo il raggiungimento di oltre un milione di firme, abrogherà questa legge che fa male all’unità del paese.”
“Si moltiplicano le assemblee, i sit-in, le manifestazioni contro il DDL Sicurezza. Un progetto della destra che porta lo Stato di diritto verso uno Stato di Polizia. In Senato faremo una battaglia parlamentare durissima, ma è decisivo che cresca la mobilitazione nel Paese e che le iniziative si moltiplichino dappertutto. Non possiamo permettere questo attacco alla democrazia e allo Stato di diritto. Non permetteremo la criminalizzazione del diritto delle cittadine e dei cittadini a manifestare il proprio dissenso.”
Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
“La lotta non riguarda solo chi viene direttamente colpito, ma tutti. Perché questo provvedimento criminalizza il disagio sociale e il dissenso nella loro interezza. Prima alimentano povertà, stipendi che non bastano a vivere, lavoro povero e precario, azzerano le politiche sociali e abitative, e poi si inventano un decreto che impedisce anche di manifestare e protestare. Un accanimento giudiziario nei confronti di chiunque si ponga in rapporto di opposizione alle scelte del Governo o a ingiustizie sociali e ambientali. Il decreto sicurezza non è una scelta isolata, c’è una logica complessiva dietro le scelte di questo governo. Il DDL Sicurezza che vuole impedire il dissenso, è l’altra faccia del Premierato che accentra il potere nelle mani di una sola persona. È il tentativo di ridisegnare con tratti fortemente autoritari l’architettura del Paese, cancellando la Costituzione.”