All Posts Tagged: Governo Meloni

POSTE – MAGNI (AVS): “GIORGETTI CONFERMA LA VENDITA PER FARE CASSA”

“Il Ministro Giorgetti in audizione conferma che il governo ha intenzione di vendere una quota del Mef per fare cassa. E lo farà ‘nel momento più adeguato alla massimizzazione dell’introito’. In poche parole la destra non sa dove andare a prendere i soldi per ridurre il debito pubblico e allora ricorre alla solita, vecchia storia: vendere pezzi di patrimonio pubblico. Vendere, o svendere, pezzi pregiati delle partecipate pubbliche solo ed esclusivamente per fare cassa, è miope. Dal punto di vista finanziario l’operazione non ha senso per la riduzione del debito pubblico. Colpisce, poi, la completa assenza di un reale confronto con le parti sociali, preoccupate da future strategie industriali sempre più dettate da interessi nemici della coesione sociale, a vantaggio di un profitto assicurato dal taglio del costo del lavoro, dalla disapplicazione delle regole di prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni presentatore di un parere alternativo all’Atto di Governo n. 136 recante ‘Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero e delle finanze nel capitale di Poste italiane Spa’.

“Poste Italiane Spa vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. I suoi 12.755 uffici postali svolgono quotidianamente il ruolo di veri e propri presidi dello Stato, soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento. Finché l’assetto di Poste rimarrà sotto controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola; al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrà all’azienda le logiche del profitto.  Che dire poi della gestione dei dati sensibili di circa 33 milioni di cittadini da parte di azionisti privati. Alleanza Verdi e Sinistra è contro la svendita e la privatizzazione selvaggia. Se Meloni e Giorgetti hanno bisogno di risorse, le vadano a prendere da chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Magari ne otterrebbero di più.”

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POVERTA’ – MAGNI (AVS): “MELONI RIFERISCA SUI DATI DELLA POVERTA'”

“L’Istat ha registrato il record storico dei poveri assoluti in Italia. Nel 2023, le famiglie in povertà assoluta sono l’8,5% pari a circa 5,7 milioni di persone. Dati drammatici. La cancellazione del reddito di cittadinanza fatta dal governo, unico strumento contro la povertà, ha lasciato soli milioni di persone. La povertà è un grosso problema che va affrontato seriamente. Sempre l’Istat ci dice che la povertà assoluta anche al Nord è in aumento e cresce anche tra le famiglie con una persona di riferimento occupata. Alleanza Verdi e Sinistra chiede un’Informativa urgente della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in relazione ai dati allarmanti sulla povertà pubblicati ieri dall’Istat.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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STELLANTIS – MAGNI (AVS): “L’AZIENDA INVOCA I SUSSIDI MENTRE MANDA A CASA 2500 LAVORATORI”

“Stellantis invoca sussidi e incentivi per continuare a produrre auto negli stabilimenti del gruppo in Italia mentre fa pressioni sul governo licenziando decine e centinaia di operai. Oggi Stellantis ha comunicato 2510 esuberi, di cui 1560 a Torino, 850 a Cassino, 100 a Pratola Serra, attraverso un accordo con alcuni sindacati e la Fiom non ha firmato l’accordo, per l’uscita volontaria incentivata. Un continuo svuotamento degli stabilimenti del gruppo inaccettabile e non compensato dal ricambio occupazionale con l’assunzione di giovani. Una scelta miope che ricade sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici. Stellantis, è in ritardo sulle tecnologie e sui modelli e soffre in modo particolare la pressione competitiva e il governo Meloni non ha una politica industriale né tantomeno una strategia per l’industria dell’automotive. Un mix esplosivo. Per rilanciare questo settore servono piani industriali, risorse, investimenti e un’idea di sviluppo complessivo del paese. Tutte cose che il governo Meloni non fa e non ha. Il prossimo 12 aprile a Torino ci sarà lo sciopero di 8 ore di tutte le sigle sindacali sul futuro industriale e occupazionale per l’intero settore automotive. Come AVS porteremo in Parlamento le ragioni dello sciopero e le proposte per il rilancio del settore.”

Lo affermano il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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FINE VITA – DE CRISTOFARO (AVS): “GRAVE L’ASSENZA DEL GOVERNO”

“In Italia manca una legge sul fine vita. Un vuoto legislativo che è diventato una voragine dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2019. Vuoto che ha costretto alcune Regioni a provare a legiferare autonomamente anche in assenza di una legge nazionale. Su questo tema è intervenuto anche il Presidente della Corte Costituzionale Barbera sollecitando il Parlamento ad approvare al più presto una legge. Per colmare questo vuoto oggi si sarebbero dovute incardinare al Senato le proposte sul fine vita, tra cui quella di AVS. Ma l’assenza del governo in commissione ha impedito la calendarizzazione dei disegni di legge presentati. Una cosa grave che rischia di affossare un dibattito su una legge più che mai necessaria.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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FINE VITA – DE CRISTOFARO (AVS): “LA DESTRA GIOCA SULLA PELLE DELLE PERSONE. COMPORTAMENTO SCORRETTO DELLA MAGGIORANZA E DEL GOVERNO”

“Sul fine vita la destra gioca sulla pelle delle persone. Oggi hanno usato un trucchetto per impedire l’incardinamento delle proposte in commissione al Senato. Il governo non si è presentato e la commissione è stata sconvocata. E il gioco è fatto. Lo hanno fatto per un motivo ben preciso: non c’era una proposta di maggioranza ma solo delle opposizioni, AVS e Pd. Poi nel pomeriggio compare una proposta targata Forza Italia. Nei prossimi giorni entreremo nel merito di quella che ad un primo sguardo sembra quantomeno regressiva addirittura della situazione attuale. Registriamo il comportamento scorretto di maggioranza e governo.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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SANTANCHÈ – DE CRISTOFARO (AVS): “NON PUO’ PIU’ FARE LA MINISTRA. SI ALLUNGA LA LISTA DI ESPONENTI DI FDI NEI GUAI CON LA GIUSTIZIA”

“Più passano le ore e più si addensano nubi su Daniela Santanchè. Giorni fa la notizia dell’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps per una presunta gestione irregolare dei fondi messi a disposizione dallo Stato per la cassa integrazione durante il Covid. Ieri l’indagine della Guardia di Finanza sulla compravendita della villa del sociologo Alberoni fatta da Laura De Cicco, moglie di Ignazio La Russa, e Dimitri Kunz, compagno della Santanché. La villa, acquistata per 2,45 milioni, esattamente 58 minuti dopo viene rivenduta a 3,45 milioni all’imprenditore Rapisarda, realizzando una plusvalenza da un milione di euro. La magistratura si interroga e delega la Guardia Finanza che indaga per riciclaggio. Gli inquirenti si chiedono da dove arrivino i soldi della seconda compravendita e se quella plusvalenza di un milione sia stata utilizzata nel risanamento di Visibilia. Alleanza Verdi e Sinistra lo dice da mesi che le accuse mosse contro la Santanché erano incompatibili con il ruolo di ministra, perfino in un governo come quello Meloni. La Santanchè non può fare la ministra della Repubblica. Santanchè, Delmastro, Montaruli, Fidanza, Calovini, Foti, solo per fare alcuni nomi, si allunga la lista degli esponenti di Fratelli d’Italia nei guai con la giustizia italiana. E dalle parti di Chigi tutto tace.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ISTAT – DE CRISTOFARO (AVS): “SIAMO A RISCHIO BOMBA SOCIALE”

“L’Istat registra il record storico dei poveri assoluti in Italia. I dati sulla povertà assoluta sono drammatici e indegni di un paese civile: nel 2023, le famiglie in povertà assoluta sono all’8,5% pari a circa 5,7 milioni di persone. Siamo a rischio bomba sociale. La cancellazione dell’unico strumento contro la povertà come il Reddito di Cittadinanza fatta dal governo non lascia ben sperare per il 2024, anzi. La Meloni continua a fare finta di niente ma la povertà è un grosso problema. Sempre l’Istat ci dice che la povertà assoluta cresce anche tra le famiglie con una persona di riferimento occupata. Lavoro e povero non dovrebbero stare insieme. Con l’abolizione delle causali sui contratti, con l’aumento delle possibilità di ricorso ai lavori a termine, in somministrazione, ai voucher le politiche della Meloni hanno aumentato la precarietà. Povertà e inflazione in Italia aumentano costantemente, mentre siamo l’unico paese Ocse in cui i salari diminuiscono anziché aumentare. Salari fermi ma non il costo della vita, ormai alle stelle per larghe fasce di popolazione. Nel nostro Paese avere un lavoro non mette in sicurezza rispetto alla povertà. Alleanza Verdi e Sinistra continuerà a battersi affinché in Italia si introduca un salario minimo legale e venga ripristinato il reddito di cittadinanza.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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INCIDENTI LAVORO – MAGNI (AVS): “ANCORA MORTI, LE MISURE DEL GOVERNO SONO INSUFFICIENTI”

“Ancora morti sul lavoro e tre feriti gravissimi. Una strage che non accenna a fermarsi. La sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale. È un fenomeno che non va sottovalutato. Le misure messe in campo dal governo fino ad ora non sono sufficienti. Per fermare questa strage quotidiana non bastano più correttivi ma servono norme certe e stringenti, più controlli e risorse, vanno aboliti gli appalti a cascata, vanno estese le tutele del Codice Appalti a tutti gli appalti privati. Oggi a Firenze Cgil e Uil hanno annunciato uno sciopero  sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Il governo non si giri dall’altra parte. Ascolti le richieste delle organizzazioni dei lavoratori.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PNRR – DE CRISTOFARO (AVS): “SONORA BOCCIATURA DALLA MAGISTRATURA CONTABILE”

“Dalla Corte dei Conti una sonora bocciatura per il decreto Pnrr del duo Meloni-Fitto. Da tempo lamentiamo che il governo della destra con la sua idea di centralizzare tutto rischia di sprecare la straordinaria opportunità di crescita rappresentata dal Piano nazionale di riprese e resilienza. Il giudizio della magistratura contabile mette in luce, poi, l’enorme contraddizione dello scambio insensato fra Autonomia differenziata e Premierato.  Accentrando tutto nelle sue mani e attribuendo alla Presidenza del Consiglio il potere di disporre ispezioni a campione nei confronti delle Regioni, la Meloni lede infatti il loro diritto costituzionale all’autonomia. Ma non solo, perché questo potere ispettivo viola l’articolo 95 della Costituzione e va ben oltre la funzione di solo coordinamento prevista. È l’esempio perfetto che dimostra non solo che i due progetti sono sbagliati in sé, ma che sono pure incompatibili tra loro. Accentrare a Roma e rendere allo stesso tempo quasi sovrane le Regioni spaccherà il Paese rendendolo ingovernabile e mettendone a rischio la sopravvivenza.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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FISCO – DE CRISTOFARO (AVS): “NON SI PRODUCE CHI PRODUCE RICCHEZZA, LA PROPRIA. DALLA MELONI ENNESIMO REGALO AI FURBETTI DELLE IMPOSTE”

“La destra non conosce vergogna. Da un lato sforna l’ultimo condono, l’ennesimo aiuto ai furbetti e agli autonomi evasori, e dall’altro festeggia per l’ottimo risultato del recupero dell’evasione nel 2023. Delle due l’una: o persegui gli evasori, o li aiuti a non pagare. Per la destra il fisco giusto è il fisco che non riscuote. E allora cartelle a rate per tutti, fino a 120, e colpo di spugna dopo cinque anni. La Meloni sta smantellando uno dei principi cardine di uno Stato democratico: la progressività fiscale. Quella progressività fissata dalla nostra Carta costituzionale all’articolo 53, in base al quale ciascuno è tenuto a pagare i tributi sulla base del proprio reddito: coloro che percepiscono un reddito più alto, dunque, saranno tenuti a pagare di più rispetto a coloro che percepiscono un reddito inferiore. Quella progressività fiscale che permette allo Stato di pagare le spese per il welfare, la scuola, la sanità. Servizi erogati a tutti, evasori compresi. Il nuovo fisco della Meloni accresce la disparità tra lavoratori dipendenti e autonomi, e aggrava il dualismo tra chi paga le tasse alla fonte, come i lavoratori dipendenti che le hanno trattenute in busta paga, e chi invece può pagare dopo che il reddito è stato prodotto, addirittura con il concordato biennale fissa un tetto e per due anni paga in base al tetto. La Meloni dice che non si disturba chi produce ricchezza, peccato che continuando a sfornare norme che premiano gli evasori la destra non disturba solo chi produce la propria di ricchezza a danno dello Stato, delle imprese e dei cittadini onesti che pagano le tasse regolarmente.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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