“Si stanno confermando le nostre preoccupazioni: il liceo Made In Italy, fiore all’occhiello del Governo Meloni, si sta rilevando un vero e proprio flop. Per questo nuovo indirizzo non sono state infatti destinate nuove risorse alle scuole, che in fretta e furia si sono trovate a doverlo istituire. I tempi sono talmente stretti che, come da previsione, molti istituti hanno deciso di non attivare il liceo Made in Italy. A studentesse, studenti e alle loro famiglie, viene chiesto di iscriversi praticamente a “scatola chiusa”, visto che ad oggi risulta esserci solo il piano di studi per il biennio. Il risultato è che solo le scuole che hanno più di una sezione del liceo economico sociale sacrificheranno una o più sezioni per questo nuovo indirizzo. Insomma un pasticcio. Restiamo sconcertati nell’osservare quanto dilettantismo organizzativo il Ministro Valditara sta mettendo in campo, che mette in difficoltà intere scuole. Il tempo stringe e a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni, che potrebbero slittare al 23 gennaio, in diverse scuole non si muove ancora una foglia. I timori dei sindacati si stanno tutti confermando. Insieme alla giornata nazionale del Made in Italy e al premio annuale del Maestro del Made in Italy, queste azioni spot sembrano vere pennellate di propaganda ideologica, di cui la scuola italiana e le giovani generazioni non hanno certo bisogno.”
Lo ha affermato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.
“Le gabbie salariali sono un vecchio pallino del Carroccio. Una porcheria secondo la quale un dipendente pubblico del sud deve essere pagato di meno di chi fa lo stesso lavoro al nord. Invece di alzare gli stipendi di tutto il corpo docente, tra i più bassi d’Europa e ad investire sulla scuola, la maggioranza e il governo pensano a stipendi differenziati. L’approvazione dell’odg della Lega da parte del governo Meloni è l’ennesima indecenza contro gli italiani.”
Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Ci aveva già provato Bossi, ma i mal di pancia di Fini lo bloccarono sul nascere. Ci aveva provato più recentemente Salvini, trovando il muro dei 5 Stelle. Invece la Meloni non si ferma davanti a niente. Pur di portare a casa la scellerata legge sul Premierato e restare inchiodata alla poltrona, sta permettendo alla Lega di spaccare l’Italia come sta già facendo con l’Autonomia differenziata. Il governo non dia seguito in alcun modo allo scellerato ordine del giorno della Lega. Tanto più che non ha nessun obbligo a metterlo in pratica. Pensi piuttosto ai milioni di lavoratori a cui sta negando un salario dignitoso. Stanno tirando troppo la corda, ma gli italiani se ne stanno accorgendo.”
“Pene esemplari, o rendere agile, veloce ed efficiente un processo, non sono misure che salvano le donne, serve invece un vero cambiamento culturale. Il femminicidio di Giulia Cecchettin, ha dimostrato ancora una volta che la violenza di genere non si sconfigge intervenendo solo sulle pene. Intervenire solo dopo la violenza denunciata, nel migliore dei casi serve ad assicurare alla giustizia il colpevole. Non è con le pene esemplari che si attua il cambiamento. Per scardinare il sistema patriarcale è indispensabile fare molto di più. La violenza di genere non è un fenomeno episodico ed emergenziale, ma culturale. Si deve introdurre fin dalle scuole primarie un’educazione affettiva volta al rispetto, alla cura e alla parità di genere. Per cercare di fermare questa lunga scia di sangue è indispensabile intervenire con un’azione più ampia, che contrasti sin dal nascere ogni discriminazione di genere, che sovverta il sistema culturale. Quanti femminicidi si sarebbero evitati se, quando dieci anni fa se ne è iniziato a parlare, fossimo stati tutti più lungimiranti e coraggiosi. Non si può continuare ad avere paura dell’educazione sessuale, dell’educazione all’affettività. E la Direttiva presentata oggi dai ministri Valditara e Roccella è deludente, un progetto sperimentale e volontario. Pochi passi avanti rispetto al passato e anzi l’immagine che ne viene fuori è di un paese bloccato. Alleanza Verdi e Sinistra vota a favore di questa legge, con l’auspicio che questo sia solo un primo capitolo di una intensa attività volta a sconfiggere la violenza contro le donne, in tutte le sue forme.”
Lo afferma in Aula il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto del senato.
“Il governo Meloni non finisce mai di stupire, ovviamente in negativo. L’ultima perla dal Ministro Valditara, che ha scelto uno dei massimi esperti negazionisti della violenza di genere come coordinatore del progetto che riguarda l’educazione alle relazioni nelle scuole. Il prof. Alessandro Amadori, non solo sostiene tesi cospirazioniste sul tentativo delle donne di dominare i maschi e nega la violenza di genere, ma non è neanche minimamente esperto di questi temi. Le ipotesi sono due: o si è trattato dell’ennesimo errore colossale, perché la destra e il ministro dell’Istruzione non conoscono bene di chi stiamo parlando; oppure il contrario, la destra e il ministro Valditara conoscono bene Amadori, visto che è una nomina politica, e ne condividono le idee. Complimenti per la scelta azzeccata, la destra che parla sempre di merito alla fine fa scelte basate solo ed esclusivamente sulle appartenenze politiche.”
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara scopre le carte: non è contro il rinnovo dell’accordo che ha portato nelle scuole italiane partigiani, storici, giornalisti per parlare della Resistenza e dei valori che hanno ispirato la nostra Carta Costituzionale è contro l’ANPI. Il Ministro il rinnovo lo vuole ma con tutte le associazioni partigiane non solo con una. Valditara ha ingaggiato una crociata contro l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Altra ossessione di Valditara è il comunismo. La destra tenta di imporre una nuova matrice culturale eliminando ciò che viene considerato contrario, ostile, alla loro propaganda. E lo fanno cercando di distruggere l’esistente.
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Il Ministro Valditara è allergico ai valori della nostra Costituzione. Diffondere alle giovani generazioni i principi della libertà, della giustizia e della coesione sociale, che sono alla radice della nostra Costituzione, è la chiave di volta per non ripetere gli errori del passato. È gravissimo che non sia stato ancora rinnovato l’accordo tra l’Anpi e il Ministero dell’Istruzione e del Merito per la divulgazione dei valori della Resistenza nelle scuole. La mancata proroga dell’accordo è un passo indietro nel percorso di educazione civica degli studenti. Dimenticanza, quella del Ministro Valditara, o una precisa volontà politica? In entrambi i casi una cosa inaccettabile.”
Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.
“Il ministro Valditara invece di fare annunci mirabolanti dalle pagine di un autorevole quotidiano, venga in Parlamento e si confronti con il mondo della scuola. Oggi Valditara ci annuncia che dal prossimo anno scolastico 40.000 tutor saranno inseriti nel mondo della scuola e che a regime saranno 100mila senza ovviamente dire da dove prende i tutor, chi farà l’esame ai tutor. Bello se non fosse che la scuola, i nostri ragazzi e ragazze hanno bisogno di insegnanti e non di tutor.”
Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.
“Ovviamente da Valditara niente sul precariato, riduzione delle classi pollaio, stipendi del personale docente e Ata o soluzioni per risolvere l’annoso problema delle cattedre scoperte a inizio anno, prosegue De Cristofaro. Il ministro come al solito invece di affrontare i nodi del mondo scuola pensa che con 20 ore di formazione aggiuntive un tutor possa affiancare o sostituirsi ai professori e alle professoresse. Una mortificazione del nostro corpo insegnante.”