All Posts Tagged: Giorgia Meloni

GOVERNO – MAGNI (AVS): “MELONI SCENDA DAL PALCO. LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI SCENDE, GLI ITALIANI STANNO GIÀ MALE E SONO PREOCCUPATI PER IL FUTURO”

“Ieri a Rimini è andata in onda la propaganda della Meloni. Una narrazione subito contraddetta dai dati dell’Istat sulla fiducia dei consumatori che ad agosto scende. Gli italiani stanno male e non hanno fiducia nel futuro, sono preoccupati. Il governo dice che va tutto bene mentre gli italiani combattono con l’aumento delle spese, i bassi salari e l’incertezza per le conseguenze dei dazi americani e le guerre in corso. Un futuro già incerto reso ancora più fosco con proposte inadeguate e sbagliate sull’anticipo per andare in pensione.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il TFR è salario differito, se usi quei soldi per anticipare la pensione significa che pagano i lavoratori: un furto inaccettabile che contrasteremo in tutti i modi. La Meloni scenda dal palco di Rimini e torni alla realtà. I conti e le prospettive non vanno bene e la prossima manovra economica ci dirà se le promesse della Meloni saranno realtà o bugie. Per ora solo propaganda, favori ai furbetti e niente per chi sta peggio. La destra sovranista sta facendo danni al Paese. Le prossime elezioni regionali saranno il prossimo passo per proporre agli italiani una proposta politica per un paese diverso.”

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EX ILVA – MAGNI (AVS): “NEL PIANO DEL GOVERNO MANCANO LE GARANZIE PER IL LAVORO E L’AMBIENTE. URSO È INCAPACE DI RISOLVERE LA VERTENZA”

“Abbiamo rappresentato ai sindacati metalmeccanici la nostra critica al piano del Governo. E denunciamo la totale incapacità del ministro Urso a risolvere la questione. Da anni Taranto aspetta una risposta, un piano credibile e fattibile. Fino ad ora solo promesse e annunci vuoti da parte del ministro Urso.”

Lo affermano i parlamentari dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni e Franco Mari al termine dell’incontro con i sindacati dei metalmeccanici sull’ex Ilva.

“Il futuro dell’ex Ilva deve necessariamente passare per la decarbonizzazione, la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori e la salvaguardia ambientale e dei posti di lavoro. Da tre anni il governo propone un piano diverso e l’ultimo con la nave rigassificatrice é più utile per il gas liquido americano di Trump che a Taranto. Lo Stato deve mettere le risorse per gli investimenti e per un vero piano industriale. Il tempo delle giustificazioni è finito. Urso e Meloni non hanno più scuse.”

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LAVORO – MAGNI (AVS): “BOOM DELLE ORE DI CASSA INTEGRAZIONE. CON GIORGIA MELONI AL GOVERNO LA VITA DEGLI ITALIANI È PEGGIORATA”

“È un’estate difficile per gli italiani alle prese con gli aumenti e il lavoro che manca. Non c’è solo l’aumento del carrello della spesa che si mangia le retribuzioni, basse per colpa dei salari da fame e del lavoro povero, e che non permettono di arrivare a fine mese a milioni di lavoratori e famiglie a basso reddito. Non ci sono solo gli aumenti dei servizi turistici che impediscono le vacanze a molti italiani. In Italia si sta perdendo il lavoro. Nel primo semestre 2025, infatti, sono state autorizzate 314 milioni di ore di cassa integrazione, il 22% in più rispetto al 2024. Abbiamo perso 39 milioni di giornate lavorative e sono 307 mila i lavoratori in cassa a zero ore con una riduzione dello stipendio di oltre duemila euro. Aumento del costo della vita, prezzi del carrello della spesa alle stelle, produzione industriale con il meno davanti, lavoro povero e bassi salari, e ora il boom della CIG. Con Giorgia Meloni al governo la vita degli italiani è peggiorata.”

Così il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, commentando la ricerca del centro studi dell’Associazione Lavoro & Welfare pubblicata oggi sul Sole24Ore.

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DAZI – DE CRISTOFARO (AVS): “HA VINTO TRUMP E HA PERSO L’UE, ITALIANI LASCIATI SOLI DAL GOVERNO”

“L’Europa ha ceduto a Trump senza quasi combattere. L’accordo sui dazi di ieri è un accordo a perdere per l’Unione europea, per le imprese e i cittadini europei. Le merci europee subiranno dazi al 15%, mentre quelle americane no. In più Trump ha ottenuto acquisti per 700 milioni di dollari in energia, il costosissimo gas liquido, 600 miliardi di investimenti in Usa e l’acquisto di armi. Ha vinto Trump e ha perso l’Unione Europea. Proprio un bel capolavoro da parte di Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di palazzo Madama.

“Un’Unione divisa in tanti interessi nazionali, e con obiettivi diversi, è stata facile preda del tycoon americano. Quella dell’Unione è stata una vera e propria resa senza condizioni. Per l’Italia, secondo esportatore in America, il conto sarà salatissimo. Rischiamo perdite per oltre 20 miliardi e centinaia di migliaia di posto di lavoro. Giorgia Meloni ha aspettato fino all’ultimo e ora è costretta a rincorrere altri paesi europei che, per tempo, si sono mossi per proteggere imprese e lavoratori. Gli italiani già sono stati lasciati dal governo a combattere a mani nude la crisi, con bassi salari e precarietà lavorativa, ora dovranno affrontare anche la recessione economica e l’aumento delle diseguaglianze economiche e territoriali causati dai dazi americani.”

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MORTI SUL LAVORO – MAGNI (AVS): “FALLIMENTO DELLA PATENTE A CREDITI. DAL GOVERNO SOLO ANNUNCI E RINVII”

“Si continua a morire di lavoro. Sì continua a morire sul lavoro. Ieri 4 morti in poche ore. Il trend degli incidenti mortali è preoccupante. I dati dicono che ci sono meno infortuni ma più morti. E questo solo tra il lavoro regolare, a cui andrebbero aggiunti tutti gli incidenti e gli infortuni del lavoro nero non denunciati. Le politiche messe in campo dal governo, a partire dalla patente a crediti, non stanno dando alcun risultato e sono fallimentari. Dal governo solo annunci e rinvii degli interventi urgenti in materia di salute e sicurezza.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Siamo in piena emergenza e non si può aspettare oltre per cambiare rotta, rimettere al centro il lavoro e il lavoratore e non il profitto. La Meloni come sempre ha promesso  prima della festa dei lavoratori risorse per la sicurezza. Promessa rimasta nel vuoto, e risorse mai stanziate. Basta con le promesse, servono norme più stringenti, più formazione, più controlli e ispettori, cancellare il massimo ribasso e gli appalti a cascata. Invece il governo pensa a sconti alle imprese che rispettano le leggi senza punire chi le viola. Un’assurdità.”

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MILANO CORTINA 2026 – MAGNI (AVS): “GRAVE L’APPALTO SENZA GARA PER LA NUOVA FUNIVIA DEL BORMIO. INTERROGAZIONE AVS”

“È inaccettabile che in nome delle Olimpiadi si continui a smontare ogni principio di trasparenza, a calpestare la concorrenza, a moltiplicare i rischi per i lavoratori e ad aumentare i costi per la collettività. Tutto con soldi pubblici. Il Ministro Salvini risponda subito alla nostra interrogazione.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sul caso ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“Il Governo Meloni ha scelto di governare le opere olimpiche a colpi di commissari straordinari e deroghe, cancellando anche le tutele minime. Alleanza Verdi e Sinistra non resterà a guardare. Questo sistema di appalti d’emergenza sta diventando la norma, facendo così carta straccia della legalità, della trasparenza e della sicurezza. Per noi l’interesse pubblico è l’unico metro con cui si giudica un’opera. Vogliamo sapere perché si è proceduto in questo modo. Perché qui c’è in gioco la credibilità dello Stato, e soprattutto la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.”

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PIL – MAGNI (AVS): “L’INCERTEZZA E I DAZI FRENANO L’EXPORT E GLI INVESTIMENTI. LA SPAGNA MEGLIO DELL’ITALIA. MELONI FACCIA COME SANCHEZ”

“Il centro studi di Confindustria vede nero per il futuro italiano, mentre prevede un’alta crescita per l’economia spagnola. Per l’Italia è attesa una frenata del Pil a causa del rallentamento dell’export e degli investimenti dovuta all’incertezza e ai possibili dazi americani, mentre la Spagna cresce molto più dell’Italia. E il motivo è semplice: il governo spagnolo ha subito messo in campo un piano di sostegno alle imprese di 14 miliardi. Ma non solo, le differenze tra Italia e Spagna non sono solo su come affrontare i dazi americani. Il governo spagnolo in questi anni ha messo in campo provvedimenti importanti come la riforma del lavoro, l’aumento dei salari minimi, le misure a protezione dei rider, le norme a tutela delle donne (sul lavoro e fuori dal lavoro). In Spagna, il governo progressista, grazie all’impegno della ministra del lavoro Yolanda Díaz, lavora per rimettere al centro il lavoratore, eliminando la precarietà e promuovendo il lavoro stabile, riducendo l’orario di lavoro a parità di salario, impedendo i subappalti a cascata che creano lavoro povero e mal retribuito. Tutto il contrario di quello che sta facendo la Meloni che boccia il salario minimo, non blocca la pratica dei subappalti e non tocca la precarietà lavorativa. In Italia precarietà, salari da fame, diseguaglianze, morti sul lavoro, fuga dei giovani sono la norma. La Meloni faccia come Sanchez.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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FBI – CUCCHI (AVS): “È QUESTO IL MODELLO A CUI SI ISPIRA IL GOVERNO MELONI?”

“Apprendo dall’Ansa che il capo dell’Fbi si è vantato con un post di aver arrestato una giudice, rea di aver non rispettato la politica sull’immigrazione governativa americana ostacolando l’arresto di un irregolare. Insomma, la giudice ha ritenuto che non ci fossero i presupposti per fermare l’immigrato irregolare e per questo è stata arrestata. Proprio in questi giorni la premier Meloni si dichiara totalmente d’accordo con l’ideologia e la politica migratoria di Trump. La domanda quindi che sorge spontanea è questa: quanto tempo passerà per vedere un analogo post da parte di Salvini, per esempio? Nel frattempo, il capo dell’Fbi ha cancellato il post.”

Lo afferma sui social la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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DEF – MAGNI (AVS): “L’ITALIA HA BISOGNO DI UN GOVERNO CHE DECIDE, NON DI UNO CHE GALLEGGIA. UN GOVERNO CHE NON GUARDA AL FUTURO È CONTRO I GIOVANI”

“Il Documento di Finanza Pubblica del duo Meloni e Giorgetti è la fotografia esatta dell’Italia: un paese fermo e senza guida. In un contesto internazionale drammatico con due guerre in corso, la crisi economica che incombe e anche quella commerciale per i possibili dazi di Trump, che metterebbero in ginocchio il paese, il governo decide di non decidere. Il Dfp 2025 è poco coraggioso, un documento che non porta alla crescita economica del Paese e al benessere degli italiani. L’unica cosa certa è il dimezzamento della crescita economica per il 2025. Il governo Meloni è incapace di dare una prospettiva di futuro e di progresso all’Italia e agli italiani. Il Dfs non dice quali politiche economiche il governo intende adottare per proteggere famiglie, lavoratori e imprese, cosa intende fare per combattere la piaga del lavoro povero e per una piena occupazione. L’Italia ha bisogno di risposte, di politiche industriali e fiscali, di crescita economica. L’Italia ha bisogno di un governo che decide, non di un governo che galleggia.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Mentre il governo è fermo, i cittadini pagano bollette alle stelle per gli alti costi dell’energia e sono preoccupati per l’inflazione in salita che mina ulteriormente il loro potere d’acquisto. Gli italiani sono stati lasciati dal governo a combattere a mani nude la crisi, con salari da fame, pensioni bassissime e precarietà lavorativa, mentre le imprese sono preoccupate per il calo della produzione industriale per le mancate politiche economiche e industriali. La destra è senza una strategia per lo sviluppo del paese e senza i fondi del PNRR saremmo già in recessione. Migliaia di giovani ogni anno lasciano il nostro paese perché senza futuro, e un governo che non progetta il futuro è un governo contro i giovani Se il paese va in recessione rischiamo un gravissimo conflitto sociale e l’aumento delle diseguaglianze economiche e territoriali. La coperta è sempre corta per dare risposte ai cittadini, mentre per le armi i soldi si trovano sempre. Gli altri paesi si muovono per proteggere imprese e lavoratori, mentre la destra al governo no, preferisce lisciare il pelo a Trump comprando armi e gas liquido dagli Usa.”

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ITALIA E USA – DE CRISTOFARO (AVS): “TRUMP INCASSA GRATIS E MELONI TORNA A MANI VUOTE. IL PONTE DI MELONI CON GLI USA È COME QUELLO DI SALVINI SULLO STRETTO: LO PAGANO GLI ITALIANI”

 

“Il ponte che voleva costruire Meloni con Trump sembra quello di Salvini sullo Stretto di Messina: un progetto irrealizzabile. Al netto delle foto di rito e dei complimenti a profusione la sintonia ideologica tra i due è l’unico risultato del vertice bilaterale tra Giorgia Meloni e Donald Trump. La Meloni si iscrive a tutti gli effetti alla corrente trumpiana che lavora per indebolire e rompere l’unità europea. Per il resto un nulla di fatto. Meloni ha promesso l’aumento delle spese militari, l’acquisto del costosissimo gas liquido Usa e 10 miliardi di investimenti italiani, la risposta di Trump è stata confermare i dazi contro l’Europa. Nessuna apertura concreta sul fronte commerciale, solo promesse. Come quella di venire in Italia. Trump incassa gratis e Meloni torna a mani vuote, ma usa il viaggio per la sua propaganda. Nessuna parola sulla pace, su Gaza, sui rischi per il mondo del lavoro e delle imprese per i dazi, sul clima e la transizione: priorità assenti da un’agenda sempre più sbilanciata verso la destra internazionale. Mentre gli italiani sono alle prese con i bassi salari, la deindustrializzazione del paese, la ripresa dell’inflazione e i rischi dei dazi, Giorgia Meloni trova i soldi per le armi e non per la sanità e il lavoro. Il ponte di Meloni con gli Usa è come quello di Salvini sullo Stretto: lo pagano gli italiani.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.

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