
UE – AURORA FLORIDI (AVS): “SUL RIPRISTINO DELLA NATURA L’EUROPA SI GIOCA IL SUO FUTURO”

“Soddisfazione per il via libera del Consiglio UE alla legge sul ripristino della natura e degli ecosistemi, grave il voto contrario del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Il tentativo di far naufragare il regolamento per il ripristino della natura, adducendo mere scuse di natura finanziaria, rivela un atteggiamento ostile del Ministro dell’ambiente verso importanti interventi di tutela dell’ambiente.”
Lo dichiara la senatrice Aurora Floridia dell’Alleanza Verdi e Sinistra di Palazzo Madama, membro della commissione ambiente.
“Il no del Governo a norme ambiziose che mirano alla tutela degli ecosistemi, della biodiversità e della riconversione ecologica è ancora più grave perché Pichetto Fratin si è alleato con quegli Stati da tempo contrari al Green Deal e a tutte quelle norme europee che vanno nella direzione della necessaria transizione ecologica. L‘importanza del contrasto al cambiamento climatico e della transizione climatica rappresenta un fattore distintivo e un vantaggio competitivo ormai evidente e consapevole anche in tutti i settori dell’economia. L’unico che non ne ha ancora colto l’importanza è il governo Meloni, da sempre climafreghista, che non ha a cuore la tutela della natura e sta tentando di frenare in ogni modo la trasformazione ormai in atto.”
“Non mi ritengo soddisfatta della risposta del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin sulle azioni che questo esecutivo intende adottare per contrastare i gravi effetti causati dalla siccità. Di fondi stanziati ne ha parlato già tre mesi fa, quando ha presentato le sue linee programmatiche. Ora servono passi concreti. Vanno potenziati gli uffici del Genio Civile, mancano i geologi, manca il personale sul territorio per mappare la grave situazione che abbiamo sul Lago di Garda. La verità è che mentre fiumi e laghi sono in forte sofferenza su tutto il territorio nazionale, il governo Meloni, negazionista dei cambiamenti climatici, non sta predisponendo alcuna strategia idrica.
Per evitare di operare sempre in chiave emergenziale serve invece un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, un piano strutturale basato su un criterio circolare con interventi volti a intervenire subito sulla riduzione degli sprechi di acqua (anche il 40% delle tubature italiane hanno perdite considerevoli), prima che si verifichi il famigerato combinato disposto che la domanda di acqua a uso agricolo si sommi a quella a uso civile e industriale, già in sofferenza. Per evitare sprechi vanno utilizzate nuove tecnologie, come il riuso in agricoltura delle acque reflue depurate e le microirrigazioni, nonché valutare l’utilizzo di colture fuorisuolo e creare aree di laminazione naturale.
Non possiamo più permetterci ritardi. È fondamentale attivare al più presto un tavolo di confronto con le istituzioni locali, che non possono essere lasciate sole, le categorie, gli esperti e le associazioni del territorio. Bisogna prevedere più risorse per il settore idrico e predisporre subito una road map idrica incentrata sul recupero e riutilizzo delle acque, in agricoltura come nell’industria. Servono anche misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico. La transizione ecologica deve passare anche per il comparto agricolo e il governo non può permettersi di continuare a far finta di nulla, conclude Aurora Floridia.