“Il Forum Ambrosetti non è sicuramente il Pcus, il partito comunista dell’ex Unione Sovietica. Stavolta avrebbe difficoltà perfino il ministro Tajani ad etichettare come comunista il sì al salario minimo di un think tank che rappresenta una delle massime espressioni del capitalismo italiano. Il salario minimo è necessario perché l’Italia è l’unico paese sviluppato in cui le paghe sono addirittura inferiori a quelle di trent’anni fa. Un lavoratore italiano porta mediamente a casa circa 450 euro in meno all’anno rispetto ad allora, mentre un lavoratore tedesco ne guadagna quasi 13mila in più. Il salario minimo è necessario anche per alimentare i consumi e per garantire la capacità del paese di attrarre investimenti.”
Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama.
“E non sono comunisti neanche il Financial Times, l’Ocse, l’Ue o il premio Nobel Joseph Stiglitz, tutti a favore di un salario minimo come elemento di modernizzazione del paese. Evidentemente il governo Meloni ha come riferimenti non i paesi più sviluppati, da sempre il riferimento per l’Italia, ma quelli dove è più feroce lo sfruttamento dei lavoratori. Non è il paese che vogliamo e il salario minimo sarà un primo passo per costruirne uno più giusto.”