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2 GIUGNO – CUCCHI (AVS): “NON DIMENTICARE GLI ULTIMI”

“Oggi è il 2 giugno. La festa della Repubblica. L’avvento della democrazia. L’affermazione dei diritti in nome e per il popolo Italiano. Per me è una vera festa. Avrebbe dovuto esserlo anche per mio fratello Stefano ma così non è stato. Non dobbiamo arrenderci all’oblìo, al cinismo del pseudo benessere. Non dobbiamo dimenticare. Non è e non deve essere vissuta come una delle tante parate. È costruita sul sangue di coloro che vi hanno creduto. E rischia di morire sul sangue di coloro che sono stati costretti a non credervi più dal dolore loro inferto dalla sopraffazione di tutti i valori che ne sono nobile significato. La festa della Repubblica rimane per me la festa dei diritti fondamentali dei cittadini di fronte allo Stato che ne costituisce comunità. Io ci credo e continuo a crederci, nonostante tutto. La mia vita ora è nelle carceri, nei CPR. Nei luoghi dove essere umani non vengono trattati da questa Repubblica come devono. Come mio fratello. La mia fede nella Repubblica è costruita sul sangue della mia famiglia. Non è una parata. È vera ed intima.”

Lo scrive su Facebook la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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25 APRILE – DE CRISTOFARO (AVS): “NO ALLA MOZIONE DI MAGGIORANZA. LA FESTA DELLA LIBERAZIONE NON È UNA SEMPLICE RICORRENZA, MA UN PILASTRO DELL’ITALIA REPUBBLICANA”

“Voteremo a favore della mozione delle opposizioni e contro quella della maggioranza. E lo faremo perché le parole pronunciate dalla senatrice a vita Liliana Segre nel primo giorno di legislatura sono una pietra miliare e temo che non siano state comprese e assimilate come meritano. Quelle parole indicano una strada per superare lacerazioni che non sono mai state superate del tutto e continuano a inquinare la dialettica democratica di questo Paese. Ci sono date che non sono solo semplicemente ricorrenze ma devono essere vissute come riti fondativi di una Repubblica basata su valori che tutti condividono: la Festa della Liberazione, la festa dei lavoratori e delle lavoratrici, la festa della Repubblica. Non sono ricorrenze qualsiasi: sono i pilastri su cui si basa la nostra Repubblica democratica. Quei valori possono e devono accomunare, non dividere e contrapporre.”

Lo afferma in Aula a Palazzo Madama il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

“Però è necessario che ci siano limpida chiarezza e massimo rispetto per la verità storica. Quelle date sono così importanti proprio perché racchiudono e sintetizzano l’eredità di un’esperienza storica che non può essere edulcorata, contraffatta, non può essere raccontata da ciascuno a modo suo, prosegue De Cristofaro. Il dovere delle istituzioni è farlo garantendo il rispetto per la verità storica. Purtroppo questo compito il presidente del Senato non ha saputo e voluto assolverlo. Le parole pronunciate in occasione dell’anniversario dell’orrendo massacro nazista delle Fosse Ardeatine, hanno offeso la verità storica e hanno offeso gli italiani. Tutti gli italiani. La Russa si è scusato ma in casi come questo non bastano le parole sono necessari dei fatti, dei gesti. La Roma delle Fosse Ardeatine, era la Roma occupata dal brutale esercito di Hitler e dai collaborazionisti fascisti italiani schierati con l’invasore, come ha ricordato il Presidente Mattarella. I partigiani imbracciarono le armi perché non volevano che la libertà dell’Italia fosse solo un regalo degli eserciti alleati. La posta in gioco era la dignità e l’onore dell’Italia, la sua possibilità di diventare padrona del proprio destino democratico. Anche dall’altra parte ci furono molti che combatterono dalla parte sbagliata per un malinteso ma sincero senso dell’onore. Ma questa consapevolezza non cambia il senso delle cose e della storia: furono solo i partigiani a riscattare l’onore e la dignità di tutto il Paese. Questa è la verità storica e non la si può addomesticare.”

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