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DELEGA UE – MAGNI (AVS): “GOVERNO E MAGGIORANZA CONTRO L’UE, E SI VEDE”

“Anche nel recepimento delle Direttive Ue il governo ha perso l’occasione per dare maggiori diritti ai lavoratori e alle lavoratrici. Ancora una bocciatura del salario minimo, un nuovo schiaffo a quattro milioni di lavoratori poveri. Niente per ridurre il gap salariale tra donne e uomini e nessuna maggiore tutela per garantire il miglior accesso alla giustizia alle vittime di discriminazione salariale. A parità di lavoro, le donne continuano a prendere di meno e non hanno nessun diritto ad un risarcimento. Nulla sulla protezione della salute dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti cancerogeni, come l’amianto. Il lavoro, i lavoratori e le lavoratrici per il governo e la maggioranza sono l’ultima ruota del carro. Alleanza Verdi e Sinistra continuerà a difendere i diritti dei lavoratori, a partire dal salario minimo, e per questo vota contro.”

Lo afferma in Aula il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Silenzio totale, poi, sul tema del cambiamento climatico, mentre sulla riduzione delle emissioni di gas serra il governo va avanti con il freno a mano tirato. Sulle concessioni balneari nessun adeguamento dei canoni per non rischiare di perdere voti prima delle europee. Ciliegina sulla torta la cosiddetta norma bavaglio: vietare la pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare, finché non siano concluse le indagini preliminari, non recepisce certamente la direttiva europea sulla presunzione di innocenza che non prevede vincoli per la stampa. Forse sarebbe stato il caso di preoccuparsi di più dei tanti giornalisti precari, che faticano ad arrivare a fine mese, anziché pensare a come silenziarli. Quello delle destre è un governo contro l’Europa e si vede.”

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DELEGA UE – MAGNI (AVS): “POCHE LUCI E TANTE OMBRE. LA NORMA ‘BAVAGLIO’ CONTRO LE NORME UE SULLA PRESUNZIONE DI INNOCENZA”

“La legge europea e la legge di delegazione europea sono due strumenti tramite i quali l’ordinamento italiano recepisce e si adegua alle norme dell’Ue. Un atto rilevante ai fini dell’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, e per evitare i rischi dell’apertura di procedure di infrazione. Quello presentato dal governo Meloni è un provvedimento fatto di luci e ombre. Tra le luci non posso non ricordare le norme sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni durante il lavoro, o il recepimento della direttiva sull’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne. Le criticità e le ombre però superano le note positive. La prima, macroscopica, è la cosiddetta norma ‘Bavaglio’ introdotta alla Camera e sulla quale siamo assolutamente contrari, e ci siamo battuti per la soppressione. Venduta come una norma di civiltà e di recepimento di direttive europee, la norma bavaglio va addirittura contro la direttiva europea sulla presunzione di innocenza che, invece, prevede che la stampa non abbia vincoli. La direttiva europea non si preoccupa di limitare le pubblicazioni di atti di indagine ma interviene su una serie di legittime garanzie per coloro che sono indagati o imputati. La direttiva, quindi, non costituisce la base giuridica per limitare la libertà di stampa, come la destra vorrebbe far credere. Altra grave pecca di questo provvedimento è il mancato recepimento della direttiva 2041 del 2022 sul salario minimo, su cui abbiamo presentato, a mia prima firma, e sottoscritto da senatori e senatrici dell’opposizione, un emendamento che è stato bocciato solo grazie al voto contrario del Presidente di Commissione. La destra anche questa volta ha perso un’occasione. Salario minimo significa anche redistribuire dal capitale al lavoro, non assistenzialismo, come si cerca, strumentalmente, di far credere. L’introduzione di un salario minimo è una scelta di civiltà che continueremo a sostenere in Parlamento e nel Paese.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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