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DEF – MAGNI (AVS): “OCCULTANO GLI OBIETTIVI MACROECONOMICI PER NASCONDERE I TAGLI DOPO LE EUROPEE”

“Sul Documento di Economia e Finanza si gioca la credibilità del governo Meloni. Già lo scorso anno il Def della destra non aveva nessuna visione, era senza coraggio e mancava di prospettiva e le previsioni furono smentite dai fatti. Ora, a quanto risulta, per evitare di dire la verità agli italiani, pensano di non pubblicare gli obiettivi programmatici su deficit, debito pubblico e crescita economica. Nascondono i dati perché così occulteranno il fatto che la prossima manovra economica sarà fatta di tagli e costringerà gli italiani ad ulteriori sacrifici. Non indicare nel Def le stime programmatiche, cioè i confini della prossima legge di Bilancio, è un espediente furbo per non dover formalizzare prima delle prossime elezioni Europee decisioni impopolari come lo stop al taglio del cuneo fiscale o altre marce indietro rispetto a interventi una tantum messi in campo dal governo. Non hanno una politica economica, navigano a vista in politica industriale e stanno portando il Paese verso un nuovo periodo di austerità. Ci hanno detto che erano pronti, ma in realtà non lo erano.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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ECONOMIA – DE CRISTOFARO (AVS): “DEF ELETTORALE”

“Il governo nella stesura del Def potrebbe decidere di non pubblicare gli obiettivi programmatici su deficit, debito pubblico e crescita economica 2024/2026. Cioè il governo, se confermate le indiscrezioni di stampa, decide di nascondere le carte agli italiani, continuare a fare propaganda sui dati economici, che non vanno bene, tirare a campare fino alle europee e poi vedere che succede. Tanto lo sanno tutti che all’inizio dell’estate si aprirà una procedura per deficit eccessivo e allora perché rischiare per poi fare brutta figura. Meglio nascondere, non fare vedere. Sarebbe la prima volta che un governo pienamente in carica rinuncia ad indicare al paese che direzione prende la politica economica e di bilancio per l’anno in corso e per il futuro. Una mossa tutta elettorale ma anche una debolezza della destra che non ha una politica economica e industriale, salvo premiare furbi e furbetti.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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NADEF – MAGNI (AVS): “AUMENTA IL DEBITO MA NON LA TASSA SUGLI EXTRA PROFITTI. IL GOVERNO CONDANNA IL PAESE ALL’AUSTERITY E A PAGARE SARANNO SEMPRE GLI STESSI”

“La Nadef della destra aumenta il debito pubblico del nostro Paese, e non va a prendere i soldi dove ci sono, tassando gli extra profitti di quanti in questi anni hanno fatto affari d’oro. Dicono di tagliare le tasse senza dire come verranno finanziati i servizi. Così il Governo condanna gli italiani all’austerity e tra le incertezze politiche delle guerre in corso, l’inflazione, i costi energetici che continuano a salire, gli affitti fuori controllo e i mutui insostenibili, i lavoratori e le lavoratrici, il ceto medio produttivo non ce la fanno più ad andare avanti. Altro che prudenza e realismo, a pagare sono sempre gli stessi.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, componente della commissione Bilancio del Senato, commentando l’audizione del Ministro Giorgetti.

“Il dato più preoccupante è quello relativo alla sanità e al welfare. Nella Nota di aggiornamento al Def il rapporto spesa sanitaria/Pil precipita dal 6,6% del 2023 al 6,1% nel 2026. Tagliano l’Irap senza dire come verrà finanziata la sanità. Un vero e proprio disastro, come se la pandemia non avesse insegnato nulla. Senza maggiori risorse per la sanità, senza il rinnovo dei contratti a migliaia di medici e infermieri, che infatti se ne stanno andando, si rischia di chiudere la stalla quando i buoi sono ormai scappati. Mi chiedo come in questo modo possa essere garantita a tutti i cittadini, specialmente ai più fragili, una sanità unica, universale e pubblica.”

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DEF – MAGNI (AVS): “INADEGUATO, UNA SCATOLA VUOTA. MANCA UN’IDEA PER LO SVILUPPO DI QUESTO PAESE”

“Gli impegni assunti dal governo in campagna elettorale sono stati tutti disattesi. Il Documento di economia e finanza risulta una scatola vuota, inadeguato, con l’esecutivo totalmente scollegato dal paese reale e dai suoi problemi. Non a caso è bocciato da tutte le sigle sindacali. Il Def dovrebbe avere come obiettivo la crescita economica e sociale e invece con quello presentato dal governo Meloni si torna agli anni dell’austerity. Manca la visione di Paese, la direzione da prendere per uscire dalla crisi.”

Lo afferma il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, in seguito alle audizioni sul Def nelle Commissioni bilancio congiunte di Camera e Senato.

“Nel Def mancano tutti gli interventi necessari alla coesione sociale, a partire dal contrasto alla povertà e alla disuguaglianza, e alla crescita del Paese, prosegue Magni. Non c’è nulla a sostegno dei redditi di lavoratori e pensionati che continuano a perdere potere d’acquisto con un’inflazione a due cifre e gli aumenti di tutti i generi di prima necessità. Zero sugli extraprofitti delle aziende, zero per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro, zero sulla sanità pubblica, come se gli anni della pandemia non avessero insegnato nulla. Zero sulla linea per gestire la transizione ecologica industriale, niente sulla lotta all’evasione fiscale e per un fisco realmente equo. Il primo Def della Meloni è un’occasione mancata che non aiuta il Paese ad agganciare la sfida della ripartenza e per una crescita della nostra economia.”

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