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INTERCETTAZIONI – CUCCHI (AVS): “È A RISCHIO LA GIUSTIZIA E LA SICUREZZA DEL PAESE, AVS VOTA NO”

“Nonostante la necessità di garantire il bilanciamento tra difesa e lotta alla criminalità sia indiscutibile, questo provvedimento rischia di limitare eccessivamente l’uso delle intercettazioni, compromettendo la capacità delle Procure di accertare reati gravi, anche i più aberranti, come quelli relativi alla violenza contro le donne. Una cosa inaccettabile. Il limite di appena 45 giorni per le intercettazioni, salvo proroghe in casi specifici, potrebbe infatti trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le indagini su crimini di grande allarme sociale. Il testo si poteva certamente migliorare, garantendo un equilibrio tra i diritti costituzionali e l’efficacia delle indagini, ma la maggioranza lo ha impedito, esautorando di fatto il lavoro della Commissione Giustizia e rendendo impossibile convergere su una soluzione condivisa. Per questi motivi, Alleanza Verdi e Sinistra vota contro, perché l’approccio adottato dalla destra, forte con i deboli e debole con i forti, mette a rischio la giustizia e la sicurezza del nostro Paese.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, vicepresidente in commissione Giustizia.

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LA RUSSA – CUCCHI (AVS): “LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON PUò PERMETTERSI ESTERNAZIONI A GAMBA TESA SUL MERITO DELLE INDAGINI, O PEGGIO, CONTRO COLEI CHE DENUNCIA”

“Quanto può essere il dolore di un genitore che ha fatto dell’onestà il vangelo della propria vita nel vedere il proprio figlio coinvolto in un’inchiesta giudiziaria per essere accusato di reati odiosi? Posso dire di saperlo per averlo visto nei miei. Loro non hanno minimamente pensato di mettere in discussione, per questo, l’operato della magistratura nemmeno quando gli è stato restituito cadavere dopo l’arresto. Lo hanno persino denunciato dopo aver trovato a casa sua della droga. Questo significa aver rispetto per lo Stato e per le Istituzioni. Se il padre di questo figlio che è sotto inchiesta rappresenta la seconda carica dello Stato non può però permettersi di lasciarsi andare ad esternazioni che intervengano a gamba tesa sul merito delle indagini o, peggio, contro colei che denuncia quel figlio per violenza sessuale. Non può e basta. Deve prima dimettersi.”

Lo scrive su Facebook la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

“In parlamento e in commissione Giustizia abbiamo dedicato buona parte della legislatura ai problemi delle donne nel denunciare le violenze subite dagli uomini, prosegue Cucchi. Sono stati emanati provvedimenti ed istituite commissioni per questo. La legge è e deve essere uguale per tutti. È stata da tutti i parlamentari unanimemente riconosciuta l’estrema difficoltà delle donne a far valere i propri diritti. Chi invoca il diritto alla privacy oggi deve farlo solo nell’interesse della vittima del reato da accertare e non per quello dell’autore che può vantare l’appoggio della seconda carica dello Stato. Non lo fa per questo? Il momento è però fortemente sospetto. Quello che ho imparato nel corso della mia esperienza di vita è che la privacy non esiste per le vittime di reati commessi da uomini di potere. Privacy ed esercizio di potere costituiscono un vero e proprio ossimoro. Mi aspetto dalla Presidente della Commissione Giustizia un intervento a tutela della donna denunciante e del suo diritto di sottoporre alla Magistratura la propria verità senza pressioni o condizionamenti connessi al fatto che il padre dell’uomo da lei denunciato è addirittura il Presidente del Senato.”

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