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PNRR – MAGNI (AVS). “IL GOVERNO SPRECA UN’OCCASIONE, IL DECRETO NON CENTRA GLI OBIETTIVI CHE SI PREFIGGE”

“ll Governo Meloni vanta grandi risultati sul Pnrr, ma in realtà è solo propaganda. La realtà è fatta di ritardi e scelte sbagliate. Nel Pnrr meloniano manca un’idea complessiva e una visione strategica per il futuro del Paese. Questo è l’ennesimo provvedimento che arriva blindato dalla Camera, e che clamorosamente non centra gli obiettivi che si prefigge. Il nostro giudizio è critico sia sulla parte che riguarda il lavoro sia sulla parte che riguarda l’università e la scuola. Mentre il Paese sprofonda, il Governo Meloni resta fermo, senza idee e senza investimenti. Sprecare l’occasione del Pnrr è un errore che non possiamo permetterci.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Le misure messe in campo contro il sommerso e per la sicurezza sono insufficienti e pericolose. I dati parlano chiaro: il lavoro nero è in aumento e mancano gli ispettori per garantire i controlli. Invece di agire, il Governo prevede addirittura di premiare alcune imprese con un’esenzione dalle ispezioni per ben 12 mesi, creando di fatto delle ‘zone franche’. Una scelta irresponsabile. Mancano poi interventi concreti a livello territoriale per combattere la piaga del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, fenomeni che avviliscono la dignità di chi lavora. Ma il vero fallimento è sull’istruzione. I dati OCSE certificano che un terzo degli adulti italiani è in condizioni di analfabetismo funzionale. La destra risponde a questo disastro trasferendo risorse dalla scuola pubblica a quella privata, niente sulle borse di studio e poco sulle residenze universitarie. Il governo preferisce spendere i soldi pubblici sulle armi o buttarli per opere faraoniche come il ponte sullo Stretto, anziché garantire il diritto allo studio.”

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CAPORALATO – MAGNI (AVS): “IL CAPORALATO È UNA PIAGA DIFFUSA, SUBITO UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA DEL SENATO A BRINDISI”

“Per contrastare il caporalato è necessario un salto di qualità collettivo. È indispensabile tornare a mettere al centro delle politiche la persona e il suo benessere. Purtroppo, invece, in questi anni di difficoltà economica, precarietà e bassi salari, le priorità non sono state certamente la sicurezza e la persona. Il caporalato è una piaga diffusa non solo in agricoltura, ma in quasi tutte quelle realtà dove è presente un flusso migratorio. Ma la cosa peggiore in assoluto è che il caporalato è tollerato. Di fondo c’è una grande ipocrisia: tutti sanno o presumono. La regolarizzazione porta a salari dignitosi mentre invece la competizione è al ribasso. Per questo il controllo della filiera è importante e serve a far emergere il sommerso.”

Lo afferma il sentore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di Palazzo Madama, in una intervista all’Eco di Bergamo.

“Per affrontare il fenomeno serve una governance che metta intorno allo stesso tavolo tutti i soggetti che hanno potere di controllo: Ats, Inail, Inps, Ispettorato del Lavoro, sindacati, organizzazioni datoriali. Perché non c’è una ricetta per sconfiggere il caporalato. Occorre elevare innanzitutto la cultura della sicurezza e della conoscenza tramite la formazione e l’informazione, e poi occorre agire anche sui salari prevedendo un salario minimo sotto il quale non è possibile andare. La commissione sta tenendo una serie di audizioni di confronto con le realtà territoriali. Abbiamo già incontrato la Commissione d’inchiesta della Regione Lombardia, la commissione Antimafia di Milano, l’autorità portuale del Porto di Genova, siamo stati in missione a Treviso, Carrara e oggi siamo in Puglia a Brindisi. Tutti appuntamenti con al centro il tema della sicurezza, perché lo sfruttamento e il caporalato portano con loro poca sicurezza e rischio infortuni.”

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DL AGRICOLTURA – MAGNI (AVS): “L’ENNESIMA FIDUCIA SU UN PROVVEDIMENTO PARZIALE E TEMPORANEO”

“Il Governo Meloni continua a procedere a colpi di decreti legge e di fiducie, mortificando il ruolo del Parlamento, senza affrontare i veri problemi del Paese. Lo chiamano decreto Agricoltura ma dentro c’è un po’ di tutto, meno che la sostanza. Solo i soliti aiuti spot per le aziende agricole in difficoltà e niente di strutturale. Niente per sostenere l’imprenditoria agricola giovanile e femminile, ad esempio. Nessuna strategia neanche per il dramma del caporalato. In compenso ci sono 150 milioni per l’Ilva, che non basteranno a lungo. Zero sul rilancio del territorio tarantino e nulla di concreto per evitare che si verifichi un grave incidente. Nessuna strategia per coniugare ambiente e lavoro, per affrontare una volta per tutte la questione Ilva, investendo per scongiurare la desertificazione sociale e ambientale. Questo è l’ennesimo provvedimento di cui non condividiamo, né il metodo né i contenuti. Alleanza Verdi e Sinistra vota contro la fiducia.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il grave fatto di cronaca ha indotto il Governo a muoversi dopo l’immobilismo a e far vedere che è attivo nella risoluzione del problema. Ma non basta fare una conferenza stampa per dire che il Governo c’è, prosegue Magni. In Italia ci sono almeno diecimila lavoratori agricoli migranti che vivono in 150 ghetti dal nord al sud del Paese. Questa è un’emergenza, una vergogna che non si può affrontare con gli slogan. In questo provvedimento c’è solo fumo negli occhi per fingere di essere intervenuti subito, fino alla prossima tragedia. Un fenomeno complesso come il caporalato non si risolve solo aumentando le pene per chi non rispetta le regole, serve mettere in campo soluzioni vere. Ma il governo Meloni interviene sempre e solo in modo parziale e temporaneo, senza mai risolvere definitivamente i problemi. Senza un progetto di Paese, non andiamo da nessuna parte, stiamo solo perdendo tempo.”

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