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CARCERI MINORILI – CUCCHI (AVS): “UNA SITUAZIONE ALLARMANTE, IL DOSSIER DI ANTIGONE SULLE CARCERI MINORILI LANCIA UN GRIDO D’ALLARME CHE NON VA SOTTOVALUTATO”

“Il rapporto Antigone sugli Istituti di pena per minori lancia un forte grido di allarme che non va sottovalutato. Da quando governa Giorgia Meloni i minori finiti in carcere sono aumentati in maniera allarmante. Ad un anno dal decreto Caivano che ha inasprito le pene per i minori anche gli istituti minorili, per la prima volta, sono sovraffollati. 12 istituti su 17 soffrono di sovraffollamento, un capolavoro della destra che concepisce il carcere come soluzione a tutti i problemi, e lo usa come discarica sociale.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi commentando il dossier Antigone sulla situazione della giustizia minorile.

“Antigone fotografa benissimo la drammatica situazione che ho potuto constatare in varie visite agli istituti di pena per minori. La destra utilizza solo ricette securitarie. Il disastro sui minorili è dovuto all’estensione dell’applicazione della custodia cautelare in carcere, stravolgendo l’impianto del codice di procedura penale minorile del 1988.  Per la destra l’azione penale è l’unica risposta al disagio minorile quindi ai ragazzi zero aiuti, zero ascolto, zero sostegni, solo condanne e misure cautelari. Le politiche della destra invece di educare, puniscono. Un populismo giustizialista assurdo, che sta riempiendo le già strapiene carceri italiane di qualche minorenne spacciatore ma che non risolve il problema della delinquenza minorile.”

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CARCERE – CUCCHI (AVS): “LA VICENDA DI REGGIO EMILIA DIMOSTRA CHE IL REATO DI TORTURA SERVE”

“In carcere si continua ad usare la tortura contro i detenuti. Una pratica che a parole tutti dicono di condannare ma che poi, in realtà, viene usata sempre più spesso, in particolare dal personale delle forze dell’ordine. Sono stata nel mese di aprile in visita al carcere di Reggio Emilia e ho potuto constatare con i miei occhi le drammatiche condizioni in cui vivono i reclusi in quel carcere. Condizioni inumane e degradanti. Oggi, dopo mesi di indagini la Procura di Reggio Emilia, che ringrazio per il prezioso lavoro, ha sospeso dieci agenti di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale reggiana accusati di aver usato tortura su un detenuto di origine tunisina. Se mai ce ne fosse bisogno, questa è l’ennesima dimostrazione dell’importanza di aver approvato una legge che punisse la tortura nel 2017.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, commentando le dieci misure cautelari coercitive emesse dalla Procura di Reggio Emilia.

“Le carceri dovrebbero essere luoghi rieducativi, non certo un luogo dove usare tortura. Ma purtroppo non è così. Oggi le nostre carceri sono vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere. E quello di Reggio Emilia, purtroppo, non è un caso isolato. Dall’ultimo rapporto di Antigone emerge una realtà inquietante: 13 i procedimenti e i processi per presunte violenze e torture avvenute negli istituti di pena di Ivrea, Modena, Viterbo, Monza, Torino, San Gimignano, Santa Maria Capua a Vetere, Palermo, Nuoro, Bari e Salerno. Un giro d’Italia di violenze e torture inaccettabile e non degno di un Paese civile.”

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CARCERI – CUCCHI (AVS): “DA ANTIGONE UNA FOTOGRAFIA SPIETATA DELLE CARCERI ITALIANE. NON SI DEVE TOCCARE IL REATO DI TORTURA”

“Anche quest’anno l’associazione Antigone, nel 19mo rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia, fa una fotografia spietata delle carceri italiane e delle disumane condizioni dei detenuti e delle detenute: sovraffollamento, spazi al limite della decenza, suicidi e autolesionismo, pochi agenti e operatori rispetto ai detenuti, formazione professionale quasi inesistente e zero lavoro. Un enorme lavoro fatto con competenza che spero il ministro Nordio valorizzi. Ma la cosa più preoccupante e inquietante è l’alto numero di violenze in carcere, sono 13 i procedimenti e i processi per presunte violenze e torture avvenute negli istituti di pena di Ivrea, Modena, Viterbo, Monza, Torino, San Gimignano, Santa Maria Capua a Vetere, Palermo, Nuoro, Bari e Salerno. Un giro d’Italia di violenze e torture. A fronte di queste violenze oggi il reato di tortura viene contestato dai partiti che sostengono il Governo Meloni, Fratelli d’Italia in testa, con proposte di abolizione o di modifica del reato. La destra lancia così un messaggio devastante sul piano culturale. I recenti fatti di Milano e Livorno, dove pubblici ufficiali hanno abusato della violenza, ci confermano che nessun passo indietro sul reato di tortura è possibile. In Parlamento contrasteremo con forza ogni ipotesi di modifica o abrogazione.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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