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RAI – BONELLI E DE CRISTOFARO (AVS): “DAL SOTTOSEGRETARIO MORELLI DELLE DICHIARAZIONI FARNETICANTI SUL DASPO IN RAI PER GLI ARTISTI SCOMODI. L’ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE GARANTISCE LA LIBERTA’ DI PAROLA”

“In una mirabile intervista post Sanremo, Alessandro Morelli, senatore della Lega e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si lamenta dell’utilizzo del palco di Sanremo da parte di alcuni artisti per parlare di altro che non siano le canzoni. Il sottosegretario è arrivato a dire che alcuni cantanti hanno scambiato il palco di Sanremo per un Circolo Arci qualunque. Ma la vera chicca la lancia rispondendo alla domanda del giornalista su come limitare le dichiarazioni ‘scomode’. Secondo il sottosegretario Morelli andrebbe usato una sorta di Daspo. Per lui gli artisti devono solo fare gli artisti, non si devono occupare di altro, meno che meno di politica e mai di guerra e pace. Ma il Morelli pensiero non si ferma e, sempre nel corso dell’intervista, propone per quegli artisti che, a suo dire, fanno politica impropriamente un ‘periodo di limbo’ fuori dalla Rai perché i cittadini che pagano il canone non possono essere disturbati. Peccato che il ruolo del Servizio pubblico sia proprio quello di informare i cittadini, e non di fare la cassa di risonanza del governo di turno, e quello degli artisti è di far riflettere con le loro opere e le loro parole. Il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero è sacro ed è sancito dall’articolo 21 della nostra Carta Costituzionale e nessuno può metterlo in discussione. Dal sottosegretario Morelli dichiarazioni farneticanti che la dicono lunga sull’idea che la destra ha della libertà di parola e della democrazia.”

Lo affermano Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro dell’Alleanza Verdi e Sinistra, componenti della Commissione di Vigilanza sulla Rai.

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SANREMO – DE CRISTOFARO (AVS): “L’AD SERGIO DOVREBBE DIMETTERSI. IL SERVIZIO PUBBLICO È LA CASSA DI RISONANZA DEL GOVERNO E DELLA MAGGIORANZA”

“In TeleMeloni tira una bruttissima aria, di censura. La censura non è servizio pubblico e per fortuna non è ancora stato abolito l’art. 21 dalla nostra bella e robusta Costituzione. Tutto quello che disturba il manovratore in Rai deve essere messo a tacere. Il telespettatore non deve sapere o essere informato. Quanto successo è un inaccettabile tentativo di mettere il bavaglio a un giovane artista, Ghali, che ha avuto la sola colpa di dire ‘stop genocidio a Gaza’ dal palco di Sanremo. E anche l’episodio a Domenica In, dove è stato silenziato il cantante Dargen D’Amico, perché ha osato parlare di migranti, è davvero inquietante e la dice lunga su cosa è diventata la più grande azienda culturale italiana in mano ai fratelli e alle sorelle d’Italia. L’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio dovrebbe dimettersi per aver scritto la nota Rai in cui solidarizza solo ed esclusivamente con Israele, senza citare le decine di migliaia di morti palestinesi. Quella non è sicuramente una corretta informazione. TeleMeloni mal sopporta il libero pensiero e la libertà di parola. Il servizio pubblico è diventato la cassa di risonanza delle posizioni del Governo Meloni e della maggioranza.”

Lo ha affermato il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

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