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MIGRANTI – DE CRISTOFARO (AVS): “MELONI PRENDA ATTO DEL FALLIMENTO, IL CENTRO PER I MIGRANTI IN ALBANIA VA CHIUSO”

“Il paese è in crisi, decine di migliaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici trascorreranno un Natale di preoccupazione per il loro futuro, la manovra di bilancio non risponde assolutamente ai reali bisogni degli italiani e il governo e la maggioranza pensano ai migranti e a come far ripartire il centro in Albania. Una follia che costa all’Italia circa un miliardo. I migranti sono una vera e propria ossessione della destra che sta contaminando gli italiani ma, soprattutto, utile propaganda per nascondere gli errori e i fallimenti in economica di questo governo. Meloni prenda atto del fallimento. Il centro per migranti in Albania va chiuso.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.

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DDL SICUREZZA – AURORA FLORIDIA (AVS): “UN ATTACCO AI DIRITTI UMANI E ALLA LOTTA PER L’AMBIENTE, ANCHE IL CONSIGLIO D’EUROPA LO BOCCIA”

“Le parole del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, sono un richiamo netto: il ddl sicurezza in discussione al Senato viola i principi fondamentali dei diritti umani, colpendo in particolare chi manifesta pacificamente per il clima e l’ambiente. Un provvedimento che criminalizza giovani attivisti e difensori dei diritti umani è inaccettabile, soprattutto in un momento in cui la crisi climatica richiede mobilitazione e coraggio. Reprimere il dissenso e limitare il diritto di manifestare non significa garantire sicurezza, ma negare libertà fondamentali. Il Senato deve fermare questa deriva autoritaria. Manifestare per il clima non è un crimine, ma un atto di responsabilità. Questo ddl non può diventare legge, l’Italia non può ignorare il richiamo del Consiglio d’Europa e tradire la democrazia.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, membro del Consiglio d’Europa.

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DDL SICUREZZA – DE CRISTOFARO (AVS): “ATTACCO AI DIRITTI, DOPO LA LETTERA DEL CONSIGLIO D’EUROPA A LA RUSSA, SI DEVE INTERROMPERE LA DISCUSSIONE IN SENATO”

“La lettera del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, al Presidente del Senato La Russa, è una grave denuncia contro il Disegno di Legge Sicurezza. Da tempo in commissione stiamo conducendo una battaglia ostruzionistica contro questa deriva autoritaria che mina la libertà e i diritti costituzionali dei cittadini. E la grande manifestazione di sabato scorso a Roma conferma la preoccupazione di tante associazioni, gruppi sociali, sindacati per questo attacco senza precedenti ai diritti fondamentali e alla democrazia, che criminalizza il dissenso, reprime il conflitto sociale e colpisce lavoratori, studenti, migranti e chi lotta per la giustizia sociale e ambientale. Nei giorni scorsi sono emersi rilievi e dubbi di costituzionalità di alcune norme, e ora il forte richiamo del Consiglio d’Europa. Tutto questo non può essere ignorato e il Senato non può fare finta di nulla. La destra deve fare un passo indietro, va interrotta la discussione in commissione, il ddl sicurezza non tutela la sicurezza, serve solo a soffocare il dissenso e a criminalizzare chi manifesta pacificamente. Se il Senato approvasse questo provvedimento senza averlo prima modificato radicalmente, si renderebbe complice di un grave arretramento democratico.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO TUTELI IL LAVORO E IL FUTURO DELL’INDUSTRIA ITALIANA. INTERROGAZIONE A GIORGETTI E URSO SULLA CRISI DI STMICROELECTRONICS”

“La crisi che sta attraversando la STMicroelectronics (STM), leader mondiale nel settore dei semiconduttori e azienda strategica per il nostro Paese, ci preoccupa profondamente. Il rallentamento dei mercati industriale e automobilistico, le tensioni geopolitiche e la competizione cinese stanno mettendo a rischio non solo il futuro dell’azienda, ma anche migliaia di posti di lavoro nei siti di Agrate Brianza e Catania. Il Governo deve agire subito e fare la sua parte per dare garanzie occupazionali, non può continuare a far finta di nulla mentre migliaia di lavoratrici e lavoratori rischiano il posto. Serve una politica industriale che supporti il settore della microelettronica, tutelando l’occupazione e incentivando l’innovazione. Questo significa intervenire nelle crisi e avere una visione strategica, perché STM non è solo una questione industriale, ma una battaglia per il lavoro e per il futuro del nostro paese.”

Lo chiede il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, in un’interrogazione ai Ministri Urso e Giorgetti.

“La chiusura o la riconversione delle linee produttive più datate, accompagnata da blocchi al turn-over e programmi di prepensionamento, rischia di avere un impatto devastante sui lavoratori e sul tessuto economico locale. Non possiamo accettare che i costi di una necessaria transizione tecnologica siano scaricati sulle spalle dei lavoratori. Il futuro di STM deve essere costruito con i lavoratori, non contro di loro. Per questo, bisogna garantire che le trasformazioni produttive siano accompagnate da percorsi di formazione e riqualificazione, per dare a tutti i lavoratori le competenze necessarie a operare sulle nuove linee produttive. Il progresso tecnologico non può diventare sinonimo di esclusione. Chiediamo al governo di vigilare, affinché il piano industriale dell’azienda sia equo e bilanciato. Gli investimenti tra Italia e Francia, devono essere distribuiti in modo giusto, e il nostro Paese non può essere penalizzato. Serve una politica industriale che supporti il settore della microelettronica, tutelando l’occupazione e incentivando l’innovazione. Questo significa intervenire nelle crisi e avere una visione strategica, perché STM non è solo una questione industriale, ma una battaglia per il lavoro e per il futuro del nostro paese.”

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UE – DE CRISTOFARO (AVS): “FERMARE LA CORSA AL RIARMO, L’ITALIA E L’EUROPA TORNINO A ESERCITARE UN RUOLO POLITICO PER LA PACE”

“E’ urgente un cambio di rotta nella politica estera dell’Ue e del governo italiano. L’Europa ha rinunciato a svolgere un ruolo. In Ucraina, dopo tre anni di guerra e invio di armi, i fatti dimostrano che la strategia Nato e UE è un fallimento. Stessa inerzia, se non complicità con il governo di Netanyahu, responsabile di politiche criminali contro il popolo palestinese, sull’area mediorientale. Sull’Italia pesa un silenzio colpevole: nessuna parola sul diritto internazionale violato, nessuna iniziativa per il riconoscimento dello Stato palestinese o per fermare la mattanza a Gaza. Il crollo della dittatura di Assad potrebbe rappresentare un’opportunità. Serve aprire canali di dialogo e offrire aiuti concreti per la ricostruzione, ma anche fermare gli attacchi israeliani che rischiano di radicalizzare il nuovo corso siriano. Il futuro dell’Ue ci preoccupa, come ci preoccupa il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Siamo di fronte a una sfida storica: o l’Europa cambia strategia, investendo in politiche sociali, industriali e ambientali comuni, o soccomberà agli egoismi nazionali e a una visione miope fatta di bassi salari e austerità. Non c’è futuro senza un’Europa solidale e coraggiosa.”

Così in Aula a Palazzo Madama il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

“Ieri abbiamo regalato alla Meloni le cartoline di Alleanza Verdi e Sinistra, perché la folle corsa al riarmo ci preoccupa molto. L’Europa oggi si muove su un crinale davvero sottile, dipenderà solo all’Unione cambiare strategia, oppure scivolare in un disastro, prosegue il capogruppo di AVS. Non possiamo restare spettatori mentre il mondo sprofonda nella guerra e nell’instabilità. Il nostro è un appello accorato a fermarsi, riflettere e agire. Oggi più che mai, dobbiamo dare una risposta che sia all’altezza della nostra storia e dei nostri valori. Basta con la cieca formula ‘armi, armi, e ancora armi’. L’unica strada verso la pace è quella della ragionevolezza e della diplomazia. Serve una politica estera che sia all’altezza delle responsabilità che il nostro Paese e l’Europa hanno nel mondo. Meloni rinunci alla solita propaganda trionfalistica e metta da parte l’arroganza e il vittimismo per iniziare ad assumersi le responsabilità che competono oggi all’Italia e alla Ue.”

 

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SVASTICHE BRESCIA – MAGNI (AVS): “UN GESTO VILE E UN INSULTO ALLA MEMORIA DELLE VITTIME DELLA STRAGE NEOFASCISTA. VIETARE LE MANIFESTAZIONI E SCIOGLIERE LE ORGANIZZAZIONI NEOFASCISTE”

“Le svastiche comparse sui muri di Brescia e in piazza della Loggia sono gravissime. Un vero e proprio insulto alla città medaglia d’argento alla Resistenza e alla memoria delle vittime del terrorismo neofascista del 28 maggio 1974 in piazza della Loggia. Un gesto vile, lascito del corteo dell’estrema destra neofascista che nei giorni scorsi ha sfregiato la città. Brescia è antifascista e democratica, Brescia non si farà intimidire. Simboli di odio e violenza che si richiamano al nazifascismo stanno tornando nelle nostre città, cercando di riportare in vita ideologie che la storia ha già condannato. Le manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste, che offendono la coscienza civile e democratica, la memoria comune e i valori fondamentali della Costituzione, vanno vietate. Quanto accaduto a Brescia conferma quello che chiediamo da tempo al governo: occorre agire con fermezza e sciogliere le organizzazioni che si richiamano al neofascismo.”

Lo ha afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PNRR – MAGNI (AVS). “IL GOVERNO SPRECA UN’OCCASIONE, IL DECRETO NON CENTRA GLI OBIETTIVI CHE SI PREFIGGE”

“ll Governo Meloni vanta grandi risultati sul Pnrr, ma in realtà è solo propaganda. La realtà è fatta di ritardi e scelte sbagliate. Nel Pnrr meloniano manca un’idea complessiva e una visione strategica per il futuro del Paese. Questo è l’ennesimo provvedimento che arriva blindato dalla Camera, e che clamorosamente non centra gli obiettivi che si prefigge. Il nostro giudizio è critico sia sulla parte che riguarda il lavoro sia sulla parte che riguarda l’università e la scuola. Mentre il Paese sprofonda, il Governo Meloni resta fermo, senza idee e senza investimenti. Sprecare l’occasione del Pnrr è un errore che non possiamo permetterci.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Le misure messe in campo contro il sommerso e per la sicurezza sono insufficienti e pericolose. I dati parlano chiaro: il lavoro nero è in aumento e mancano gli ispettori per garantire i controlli. Invece di agire, il Governo prevede addirittura di premiare alcune imprese con un’esenzione dalle ispezioni per ben 12 mesi, creando di fatto delle ‘zone franche’. Una scelta irresponsabile. Mancano poi interventi concreti a livello territoriale per combattere la piaga del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, fenomeni che avviliscono la dignità di chi lavora. Ma il vero fallimento è sull’istruzione. I dati OCSE certificano che un terzo degli adulti italiani è in condizioni di analfabetismo funzionale. La destra risponde a questo disastro trasferendo risorse dalla scuola pubblica a quella privata, niente sulle borse di studio e poco sulle residenze universitarie. Il governo preferisce spendere i soldi pubblici sulle armi o buttarli per opere faraoniche come il ponte sullo Stretto, anziché garantire il diritto allo studio.”

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COP29 – AURORA FLORIDIA (AVS): “VERSO UN COMPROMESSO AL RIBASSO, L’ENNESIMA OCCASIONE MANCATA”

“La Cop29 di Baku si sta concludendo nell’amarezza dell’ennesimo fallimento. Più di 1700 lobbisti del fossile hanno presenziato alla conferenza, e così l’ambizione climatica ha lasciato spazio al compromesso al ribasso. Al netto dell’ottimismo del Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, nella nuova bozza si è deciso di non decidere: nessun accordo storico sulla finanza climatica, nessun impegno concreto per abbandonare i combustibili fossili e boicottaggio spudorato delle direttive per il clima. Così l’Europa perde la possibilità di esercitare una leadership credibile e responsabile sulla transizione climatica. Aspettiamo di leggere il documento definitivo, che allo stato attuale dei negoziati, non promette nulla di buono. È avvilente pensare che la prossima Cop30 in Brasile partirà già in salita, ma non si possono fare gli stessi errori degli ultimi anni: le lobby del fossile devono restare fuori dai negoziati sul clima, perché per anni ne hanno minato i risultati. Intanto, la crisi climatica non aspetta, lo abbiamo visto in Emilia Romagna, in Sicilia e a Valencia. Ogni summit che fallisce si traduce in costi ambientali ed economici più alti per il pianeta e le persone.”

Lo ha dichiarato la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

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POLO PETROLCHIMICO SIRACUSA – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO LA SMETTA DI PRENDERE IN GIRO I LAVORATORI. LA SOLUZIONE NON È QUELLA DI GARANTIRE L’IMPUNITÀ A CHI INQUINA MA QUELLA DI RISANARE E RICONVERTIRE”

“Solidarietà ai lavoratori del Petrolchimico di Siracusa penalizzati dalle politiche della destra più attente ai padroni che ai lavoratori. Il governo lo scorso anno aveva dichiarato Asset strategico nazionale il polo industriale di Siracusa e autorizzato l’industria Acqua Siracusana (IAS) a continuare le proprie attività ma, nel maggio scorso, la Corte Costituzionale ha stabilito che nessuna delega in bianco può essere concessa al Governo per sacrificare l’ambiente e la salute, neanche se in relazione a siti industriali ritenuti strategici per il Paese. Una vera e propria sconfessione del governo confermata anche dal Tribunale del Riesame di Roma che ha convalidato il divieto di prosecuzione delle attività di conferimento reflui industriali al depuratore consortile IAS Spa. Ad oggi, dunque, IAS Spa deve fermare gli impianti e, considerato che le industrie scaricano reflui, anche le industrie devono fermare gli impianti. Il governo ha tentato in tutti i modi di soccorrere chi inquina ma ha imboccato una strada sbagliata, che non aiuta nella battaglia per la riconversione del polo petrolchimico e nella difesa dell’occupazione.”

Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Petrolchimico di Siracusa ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche di senatori Pd Camusso e Nicita, e dalla senatrice del Movimenti Cinque Stelle Damante.

“Il Governo, ed in particolare il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha criticato duramente la sentenza del Riesame e ha convocato un tavolo a Roma invitando imprese, sindacati e Enti Locali. Ma il governo la deve smettere di prendere in giro i 10.000 lavoratori del Polo industriale che fa il 52% del Pil provinciale. Perché la soluzione per il Polo industriale di Siracusa non è quella di garantire impunità a chi inquina ma quella di risanare e riconvertire. E per farlo serve mettere a punto nell’immediato piani industriali che garantiscano il rilancio di un settore particolarmente rilevante per l’economia del nostro Paese, quale è il comparto industriale, assicurando una transizione ecologica equa, economicamente e socialmente sostenibile. Solo così si potranno scongiurare i licenziamenti di tantissimi lavoratori.”

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CARCERE – CUCCHI (AVS): “81ESIMO SUICIDIO, MATTANZA QUOTIDIANA NEL SILENZIO DEL GOVERNO”

“Nelle carceri italiane è ormai una mattanza quotidiana, un inferno. Siamo arrivati all’81esimo suicidio dall’inizio dell’anno e, di fronte a questa strage, il governo Meloni resta con le mani in mano, nel silenzio assordante del Ministro della Giustizia Nordio e del nuovo Garante nazionale dei detenuti. La destra è sempre in prima linea solo quando si tratta di fare populismo penale, ma è incapace di affrontare il dramma del sovraffollamento e delle condizioni inumane nei penitenziari italiani. I suicidi non sono tragedie inevitabili, sono il risultato di omissioni e responsabilità istituzionali. Il disprezzo di questo esecutivo per i diritti dei detenuti è evidenziato da tutte le norme sulle carceri contenute nel ddl Sicurezza, simbolo di una politica securitaria e repressiva che inquadra come nemici chi dissente, chi manifesta e usa le carceri come discarica sociale. È ora di dire basta, il governo cambi le politiche sulle carceri, non accettiamo ulteriori morti ignorate nel silenzio.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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