All Posts Tagged: Adolfo Urso

INFLAZIONE – DE CRISTOFARO (AVS): “IL CARRELLO TRICOLORE È UN VERO FALLIMENTO”

“Il ministro Urso ha comunicato che il carrello tricolore come avevano chiamato il patto anti-inflazione non sarà rinnovato. E non lo sarà perché dice che ha funzionato. La realtà la conoscono bene gli italiani che del carrello tricolore anti-inflazione hanno visto solo i cartellini nei supermercati e non gli sconti, visto che i prodotti a prezzi ribassati nel trimestre anti-inflazione sono mediamente più alti rispetto alle promozioni effettuate dalle grandi catene di distribuzione. In realtà non verrà prorogato non perché ha funzionato, ma per il contrario. Il carrello tricolore è stato un vero e proprio fallimento.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Raggiunto il picco a ottobre l’inflazione è iniziata a scendere, non per il carrello tricolore, ma per due fattori che con le politiche del governo c’entrano poco: il calo dei prezzi dell’energia e l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Bce. Anzi alcuni prodotti inseriti nel carrello tricolore continuano a salire, come i prodotti per l’infanzia. Il tanto propagandato trimestre anti-inflazione non ha generato sufficienti occasioni di risparmio e di questo gli italiani se ne sono accorti.”

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EX-ILVA – MAGNI (AVS): “UN GOVERNO SENZA POLITICA INDUSTRIALE, URSO VENGA IN SENATO A RIFERIRE SULLE ACCIAIERIE D’ITALIA”

“Il governo Meloni e il ministro Urso non hanno una politica industriale. Se una realtà come l’ex Ilva rischia di chiudere perché sono finiti i soldi per pagare le forniture di gas, significa che la situazione è seria. Se Acciaierie d’Italia non è in grado di garantire la continuità produttiva si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro, gli altri siti del gruppo, l’indotto, il sistema manifatturiero italiano. È essenziale capire se il Governo ha un’idea su come affrontare e risolvere in prospettiva questo problema del gas, cosa ha intenzione di fare per garantire la compatibilità ambientale con la produzione di acciaio a Taranto e la continuità dei progetti di decarbonizzazione. Le lavoratrici e i lavoratori, che vivono nell’incertezza del proprio futuro, e la città di Taranto hanno bisogno di risposte urgenti. Il ministro Urso venga in Senato a riferire urgentemente.”

Lo afferma in Aula al Senato il senatore dell’Alleanza Tino Magni.

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INFLAZIONE – MAGNI (AVS): “UNA TASSA INIQUA CHE COLPISCE DI PIù I POVERI”

“Il potere di acquisto delle famiglie diminuisce sempre di più per l’inflazione sui beni di prima necessità e per gli aumenti di benzina, luce e gas. Andando avanti di questo passo la situazione non potrà che peggiorare. L’inflazione è la tassa più iniqua che c’è perché colpisce in maniera più forte i poveri, i ceti popolari, i lavoratori poveri. Il carrello tricolore proposto dal governo si sta già rivelando un flop. Una misura per tutti, sia per i poveri che per i ricchi, inutile per entrambi ma che rischia di mettere in difficoltà i piccoli esercizi esclusi dal patto anti-inflazione di Meloni e Urso. Se non si inverte subito la rotta delle politiche economiche con interventi strutturali, come il taglio delle accise sui carburanti, la riduzione dell’Iva sul gas ma, soprattutto l’adeguamento di salari e pensioni all’inflazione, presto ci sarà uno tsunami. Un governo incapace di rispondere ai bisogni degli italiani deve andare a casa. Per questo sabato saremo al fianco della Cgil per restituire diritti e dignità al lavoro, per salari e pensioni giuste.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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INFLAZIONE – MAGNI (AVS): “IL CARRELLO TRICOLORE DEL RISPARMIO È IRRISORIO. LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO”

“La montagna ha partorito il topolino. Il carrello tricolore, tanto sbandierato dal governo come strumento per combattere l’inflazione, si sta dimostrando un flop. Solo il ministro delle imprese e del made in Italy Urso poteva pensare che bastasse un bollino tricolore per risolvere il problema dell’aumento dei prezzi al dettaglio. Il governo Meloni invece di combattere le cause dell’aumento dei prezzi affronta l’enorme problema dell’alta inflazione con un piccolo sconto sui prodotti di prima necessità, solo nei grandi supermercati e neanche su tutti. Sulla spesa totale di una famiglia, si tratta di una cifra irrisoria, una goccia nel mare degli aumenti.  Visto poi che i carburanti sono alle stelle quello che risparmi con il carrello tricolore lo rispendi facendo carburante. Per combattere l’erosione del potere d’acquisto di salari e stipendi servono interventi urgenti e strutturali, come il taglio delle accise sui carburanti, prima causa dei folli aumenti sui prodotti alimentari. Ancora una volta, invece, il governo sceglie la strada più semplice, quella della propaganda, e a rimetterci sono come sempre gli utenti finali, i cittadini.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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CARBURANTI – DE CRISTFARO (AVS): “CON LE POLITICHE DI MELONI, LA BENZINA È ALLE STELLE”

“Il prezzo della benzina ormai viaggia sopra i 2 euro anche al self service. Ormai fare il pieno di benzina è diventato un salasso. Questo è il risultato delle politiche della Meloni e del Ministro Urso. Dall’opposizione gridavano contro lo scandalo delle accise, ma una volta al governo se ne sono dimenticati. Dopo un anno di governo gli italiani stanno peggio di prima. Gli aumenti, dai carburanti alle bollette, dai mutui agli affitti, dai generi alimentari ai libri di scuola, stanno impoverendo ulteriormente i cittadini. Il governo è incapace di costruire una strategia in grado di arginare la folle corsa dei prezzi. La destra di governo è un danno per il paese.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama.

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CARBURANTI – DE CRISTOFARO (AVS): “AUMENTA IL COSTO DEI CARBURANTI E MELONI NON FA NIENTE. DOMANI SCATTA L’OBBLIGO DI ESPOSIZIONE DEL PREZZO MEDIO MA IL COSTO DEI CARBURANTI È GIA’ AUMENTATO”

“Aumenta il costo dei carburanti e il governo Meloni non fa niente. Eppure abbiamo visto tutti il video con il quale la Meloni se la prendeva con lo Stato perché lucrava su ogni pieno con le accise. E una volta al governo che ha fatto: ha cancellato lo sconto sulle accise voluto dal precedente esecutivo Draghi e ha approvato un decreto sulla trasparenza per la pubblicizzazione dei prezzi. Un intervento inutile ad abbassare i prezzi che lascia perplessità anche perché i prezzi sono già alle stelle da qualche giorno. Domani scatterà l’obbligo di esposizione del prezzo medio ma i rincari ci sono già stati come dimostra l’allarme lanciato da Assoutenti sui prezzi della benzina ormai sopra i 2,50 euro in autostrada. E non bastano le rassicurazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Inflazione alta, aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento della benzina e del diesel, no al salario minimo e drastica chiusura del reddito di cittadinanza. Il governo Meloni ha deciso di affamare gli italiani, di prendersela con chi ha meno e non arriva alla fine del mese. Ovviamente la Meloni non tocca i grandi patrimoni, gli extra profitti delle aziende. Eni per esempio, ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e diesel. Forte con i deboli e debole con i forti.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

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STELLANTIS – MAGNI (AVS): “AL FIANCO DELLA FIOM”

“Il prossimo 2 giugno una rappresentanza di lavoratori e lavoratrici degli stabilimenti italiani di Stellantis sarà in Francia, a Parigi-Poissy, per chiedere risposte sul futuro all’Amministratore delegato Tavares. In Italia le prospettive non sono rosee e l’incertezza è sostanzialmente gravata dalla politica di incentivare l’uscita, dal 2021 ad oggi, di oltre 7 mila lavoratori. A fronte di queste migliaia di uscite il gruppo non ha previsto il ricambio occupazionale con l’assunzione di giovani negli stabilimenti. Incertezze che riguardano anche i lavoratori delle aziende dell’indotto. Nei giorni scorsi da Pomigliano a Mirafiori i lavoratori e le lavoratrici del gruppo hanno scioperato per chiedere lavoro, dignità, prospettive future e il rispetto delle norme di salute e sicurezza. Siamo al fianco della Fiom che nel giorno della Festa della Repubblica chiederà un accordo che garantisca prospettive industriali e occupazionali, migliori condizioni e investimenti sulla transizione industriale. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, non ha nulla da dire?”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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