All Posts Tagged: Adolfo Urso

BEKO – MAGNI (AVS): “URSO SUBITO IN AULA, SPIEGHI COME INTENDE USARE GOLDEN POWER”

“Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso venga in Aula a riferire per spiegarci cosa intende fare il governo rispetto alla crisi della Beko Europe che conta migliaia di addetti occupati negli stabilimenti di Cassinetta di Biandronno (Varese), la più grande fabbrica italiana di elettrodomestici con 2200 lavoratori, il polo di eccellenza per la produzione di elettrodomestici da incasso, Melano e Comunanza nelle Marche, Siena e il centro logistico di Carinaro (Caserta). Ieri la multinazionale turca degli elettrodomestici Arcelik, proprietaria del marchio Beko, ha presentato al Mimit un piano di ristrutturazione lacrime e sangue che prevede la chiusura di due stabilimenti, Siena e Comunanza nelle Marche, la riduzione drastica della fabbrica di frigoriferi di Cassinetta di Biandronno (Varese) al costo di circa 2000 esuberi. L’annuncio arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe ed è un sostanziale smantellamento delle attività dell’azienda nel nostro Paese. Il governo ha messo la Golden power e il ministro Urso, che ieri era assente all’incontro presso il suo ministero, ci deve venire a spiegare come la intende usare. Vanno scongiurati i licenziamenti e la chiusura degli stabilimenti.”

Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Beko ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “LE CRISI LE PAGANO SEMPRE I LAVORATORI, IL GOVERNO INTERVENGA PER TUTELARE I LAVORATORI BERCO DI FERRARA. INTERROGAZIONE AI MINISTRI CALDERONE E URSO SUI 550 ESUBERI”

“Non possiamo permettere che, ancora una volta, siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto della crisi industriale. L’azienda metalmeccanica Berco Spa, azienda leader mondiale nella produzione di sottocarri, con sede a Copparo (Ferrara) e Castelfranco Veneto, ha annunciato una riorganizzazione che prevede ben 550 esuberi, di cui 480 nello stabilimento principale e 70 nella filiale veneta. Le conseguenze per le 550 famiglie e per il territorio ferrarese saranno devastanti. I Ministri Calderone e Urso intervengano immediatamente per verificare la legittimità di questi licenziamenti e convochino un tavolo di confronto tra azienda e organizzazioni sindacali.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sul caso degli esuberi alla Berco di Ferrara ha presentato un’interrogazione ai Ministri del Lavoro e del Made in Italy, firmata anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.

“La Berco Spa è presente da oltre un secolo sul territorio ferrarese, e la presentazione del piano esuberi, senza un dialogo con i sindacati, è un atto unilaterale gravissimo. Nei giorni scorsi un’altra azienda del territorio, la Regal Rexnord Tollok di Masi Torello (Ferrara), ha attivato una procedura di licenziamento collettivo via Pec per 77 dipendenti, perché l’azienda ha deciso di delocalizzare la produzione in India e in Cina. È una cosa inaccettabile che le delocalizzazioni o le ristrutturazioni colpiscano sempre i lavoratori e le lavoratrici. Il governo adotti immediatamente misure concrete per impedire le delocalizzazioni e metta in campo tutte le opzioni possibili per ridurre l’impatto sociale di queste decisioni, inclusi gli ammortizzatori sociali, i contratti di solidarietà o altri strumenti di sostegno.”

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MADE IN ITALY – AURORA FLORIDIA (AVS): “IL MINISTRO URSO A VERONA FA SOLO PROPAGANDA, IL NUOVO LICEO È UN FLOP”

“Le affermazioni del Ministro Urso a Verona, secondo cui i licei “Made in Italy” funzionerebbero e che qualsiasi critica a riguardo sarebbe frutto di “fake news”, sono al di fuori della realtà. Il Ministro Urso, che oggi si cimenta nei panni del Ministro dell‘istruzione, mente sapendo di mentire, ignorando deliberatamente i dati e le evidenze emerse. La verità è che i licei “Made in Italy” non hanno registrato il successo che il governo sperava. Le iscrizioni sono state ben al di sotto delle aspettative, e gli stessi istituti coinvolti hanno segnalato difficoltà strutturali e organizzative che compromettono l’efficacia del progetto. Inoltre, il Consiglio di Stato ha sospeso il parere evidenziando una necessaria pausa di riflessione.
Invece di affrontare queste problematiche e rivedere un modello educativo che, ad oggi, non ha dimostrato i risultati sperati, il Ministro Urso preferisce liquidare le critiche come “fake news”. È un atteggiamento davvero poco costruttivo e serio, che non tiene conto né delle esigenze reali degli studenti, né delle preoccupazioni espresse da esperti e operatori del settore. I fatti non si possono nascondere dietro la retorica: è necessaria una revisione seria e obiettiva del progetto, affinché l’istruzione possa rispondere alle sfide del futuro, e non essere trasformata in uno strumento di propaganda.”
Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Autora Floridia.
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SCUOLA – AURORA FLORIDIA (AVS): “IL LICEO SOVRANISTA PARTE MALE, DOPO LO STOP DEL CONSIGLIO DI STATO DEL LICEO MADE IN ITALY. MELONI AMMETTA LA SCELTA SBAGLIATA”

“Il liceo sovranista voluto dal trio Valditara-Meloni-Urso parte male. Lo stop da parte del Consiglio di Stato al nuovo indirizzo di studi introdotto dal governo Meloni in modo frettoloso, senza un’adeguata riflessione sulle reali esigenze del sistema educativo e del mondo produttivo, e soprattutto, senza il coinvolgimento del mondo della scuola ne è la conferma. La sospensione del parere del Consiglio di Stato evidenzia ora la necessità di una seria pausa di riflessione per evitare che questa iniziativa, tanto voluta dalla Presidente del Consiglio, si trasformi in un completo fallimento, che sarà pagato in primis dagli studenti, pochi per la verità, che hanno scelto questo indirizzo.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

“Fin dall’inizio come Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo contestato il Liceo Made in Italy. Una scelta apparsa da subito poco sensata e povera di sostanza, soprattutto se confrontata con percorsi già consolidati, come il liceo economico-sociale. Il tiepido interesse delle scuole, delle studentesse e degli studenti è ulteriore dimostrazione dell’inadeguatezza del progetto. Non si gioca con l’educazione e il futuro delle nostre ragazze e ragazzi, l’istruzione è una cosa seria e mira allo sviluppo delle competenze necessarie alla crescita complessiva. Il governo Meloni ammetta di aver sbagliato: l’istruzione al servizio del mercato, senza fondate basi didattiche e senza ascoltare chi si occupa di scuola ogni giorno, è stata una pessima idea.”

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INDUSTRIA – MAGNI (AVS): “I DATI NEGATIVI SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SBUGIARDANO LA NARRAZIONE DI MELONI”

“I dati sulla produzione industriale sbugiardano la narrazione della Meloni sul fatto che stanno facendo un grande lavoro. La produzione industriale è con il segno meno davanti, siamo al diciottesimo calo consecutivo, con una riduzione del – 3,3% sull’anno. Un record negativo senza precedenti e il segno evidente della mancanza di una politica industriale da parte del governo. Non a caso il ministro Urso è uno dei peggiori del governo. E brilla per la sua assenza mentre la crisi non solo prosegue, ma peggiora. Siamo molto preoccupati perché se cala la produzione industriale cala il lavoro, aumenterà il ricorso alla cassa integrazione e diminuirà il valore complessivo del paese. Già l’Italia sconta un ritardo sui salari molto preoccupante. Occorre cambiare strada per rilanciare l’economia e quindi il lavoro. E per farlo occorre mandare a casa questo governo che non fa nulla per la crescita e il lavoro.”

Lo afferma il sentore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “ESTATE DI CRISI PER IL LAVORO”

“Anche in estate la crisi del lavoro continua, e il governo Meloni non fa nulla per arginarla. Gli ultimi dati dell’Osservatorio INPS parlano chiaro: aumentano le richieste di cassa integrazione, dei fondi di solidarietà e crescono le domande di disoccupazione. Dati da paese bloccato e fermo. I salari reali non hanno ancora raggiunto i livelli del 2019 e rimangono bassissimi rispetto alla media europea e, con l’inflazione che rimane alta, per gli italiani significa taglio dei consumi e delle cure ed erosione del potere di acquisto. Tutto questo nell’assenza totale di politiche fiscali e industriali capaci di invertire la tendenza. In questa estate drammatica per centinaia di migliaia di lavoratori e per le loro famiglie brilla l’assenza dei ministri Calderone e Urso, forse troppo impegnati nelle loro vacanze e meno per migliorare la vita reale degli italiani che le vacanze faticano a farle.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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SCUOLA – AURORA FLORIDIA (AVS): “IL LICEO MADE IN ITALY È UN FIASCO COLOSSALE, BOCCIATO DA STUDENTI E STUDENTESSE”

“Il Liceo del Made in Italy, tanto voluto dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dai Ministri Urso e Valditara, si è rivelato un gran pasticcio, che Alleanza Verdi e Sinistra ha denunciato fin da subito e che ora trova anche la sonora bocciatura di studentesse e studenti. Poco più di 500 iscritti in Italia a questo nuovo indirizzo di studi equivale a un fiasco colossale.
La scuola ha bisogno di ben altro. Urgono consistenti risorse finanziarie per affrontare le principali criticità, stabilizzando per esempio la situazione dei docenti precari. Sicuramente i problemi della scuola italiana non si risolvono promuovendo un nuovo liceo del quale, ad oggi, non si conosce ancora il piano di studi dal terzo anno in poi. Il Liceo del Made in Italy è stata una scelta propagandistica e irresponsabile del Governo, fatta sulla pelle di dirigenti scolastici, docenti, alunni e le loro famiglie. La nostra idea di scuola pubblica e di istruzione è completamente opposta a quella delle destre.  Le elettrici e gli elettori sapranno scegliere da che parte stare.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

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LAVORO – DE CRISTOFARO (AVS): “10 MILIONI SONO SENZA CONTRATTO. IL 2024 SIA L’ANNO DELL’AUMENTO DEI SALARI”

“Salari fermi da anni, contratti scaduti e non ancora rinnovati, produzione industriale con il meno davanti, oltre 180mila lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi aziendali: questi sono i numeri di un’Italia in crisi. Oltre 10 milioni di lavoratori e lavoratrici aspettano di vedersi rinnovato il contratto, sia nel settore pubblico che in quello privato. E rischiano di aspettare ancora, visto che il tempo medio tra scadenza e rinnovo è trentadue mesi, oltre due anni e mezzo. Siamo addirittura arrivati al rinnovo ‘ex post’. Una cosa mai vista che mette in difficoltà non solo i lavoratori, ma l’economia italiana. Il lavoro e la sua tutela non sono mai entrati nell’agenda della Meloni. Grande assente la Ministra del Lavoro Calderone che in questo anno e più di governo non si è mai vista e sentita, più attenta alle nomine che a difendere e promuovere il lavoro. Calderone si contende il titolo di peggior ministro con Urso, incapace di gestire il settore industriale in crisi. E intanto i lavoratori e le lavoratrici soffrono la crisi, gli aumenti dei beni di prima necessità e degli energetici. I contratti vanno rinnovati con aumenti che tengano conto dell’inflazione e della caduta verticale delle retribuzioni di questi anni. Anche Bankitalia dice che è necessario intervenire, perché salari più alti significa più consumi. La Meloni non può continuare a fare finta di nulla. Il 2024 deve essere l’anno in cui si aumentano i salari e le retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici italiane.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “AUMENTANO LE CRISI INDUSTRIALI, INTERROGAZIONE SU SIAE MICROELETTRONICA”

“Nel nostro Paese, dai dati forniti dalla Cgil, sono 183 mila lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi industriali che combattono ogni giorno per tenersi stretto il proprio lavoro. Crisi industriali, che stanno aumentando per colpa di un governo che non ha una politica industriale. Ex Ilva, Marelli, La Perla, Blutec, Natuzzi, CMC, Italtel, JSW Steel Italy Piombino, Wartsila Italia e Whirlpool sono solo alcune delle decine di aziende coinvolte in crisi aziendali su cui il ministero ha aperto un tavolo di confronto. Oltre alle grandi aziende, vivono un momento di difficoltà anche una miriade di medie aziende, tra cui la SIAE Microelettronica S.p.A. di Cologno monzese, multinazionale di proprietà italiana strategica a livello nazionale nel settore delle telecomunicazioni con 650 addetti. L’azienda da molti mesi si trova in situazione di crisi a causa della mancanza di liquidità, con ritardo di 4 mesi nel pagamento degli stipendi e due anni di ritardo dei contributi al fondo pensionistico ‘Cometa’. Sullo sfondo una pesante ristrutturazione, 140 esuberi, e forse la delocalizzazione della produzione fuori dal territorio nazionale. E’ necessario che il governo si attivi anche per le medie aziende in crisi a tutela dei lavoratori, del mantenimento della produzione in Italia attivando un tavolo presso la struttura per le crisi di impresa del Ministero delle imprese e del made in Italy.”

Lo scrive il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni nell’interrogazione ai Ministri Urso e Calderone sulla crisi della SIAE Microelettronica S.p.A. di Cologno monzese (Milano), sottoscritta anche dalla senatrice Sironi del Movimento 5 Stelle.

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SCUOLA – AURORA FLORIDIA (AVS): “CHE FINE FARANNO I LES? VALDITARA RISPONDA SUL LICEO ‘FATTO IN ITALIA'”

“Siamo curiosi di conoscere quante ragazze e ragazzi si iscriveranno al Liceo “Fatto in Italia”, il nuovo e confuso percorso liceale, fiore all’occhiello dei Ministri Valditara e Urso, visto che solo 92 scuole su una platea di 500 (in Veneto addirittura solo tre)  hanno aderito a questo imbarazzante progetto del governo Meloni. Evidentemente questo percorso di studi non piace al mondo della conoscenza e a nulla è servito
il trucchetto del rinvio della scadenza e le pressioni sui collegi docenti. Noi vogliamo risposte, il Ministro Valditara venga in Senato a dirci che fine faranno i Licei economici e sociali, quali saranno le ricadute sugli organici del personale docente, cosa si studierà nel triennio e soprattutto quali sono i testi su cui studieranno i ragazzi. Il resto è solo propaganda di un governo che vorrebbe una scuola sovranista assoggetta ai suoi desideri.”
 Lo ha dichiarato la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Aurora Floridia.
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